lunedì 17 settembre 2012

Francesco Turrini: "Resta centrale il ruolo della Pro Loco per la valorizzazione del territorio"

Dopo l'intervista a Filippo Olivucci, dell'Ufficio associato del turismo e della direzione di Società di Area, continuiamo l'approfondimento sulla situazione turistica spostando lo sguardo sull'attività della Pro Loco casolana. Abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Turrini, presidente dell'associazione Pro Loco di Casola Valsenio da poco meno di due anni.
La prima domanda riguarda la 31ma edizione del Mercatino serale delle erbe e le due serate di “Casola è una favola… Vintage” che si sono svolte, per la prima volta, negli due venerdì sera d'agosto.
"Più in generale - chiediamo a Turrini - che bilancio trai delle manifestazioni che si sono svolte nella prima parte dell’anno?"


Cercherò di andare per ordine e di essere il più sintetico possibile: la serata della “Notte Viola” ha raggiunto un successo superiore alle aspettative. Credo che alcune idee presentate all’interno della manifestazione (ad esempio, il “mangiar per strada” o la “via degli aromi” o, ancora, “le vetrine danzanti”) debbano essere necessariamente riproposte, cercando di migliorarle e renderle più organiche all’iniziativa. Positiva è stata pure la I edizione del nostro mercato vintage, che ha visto la partecipazione di molti casolani tra gli espositori. Occorre dire che il motivo fondamentale della riuscita della mostra-mercato è stata l’alta qualità della merce in vendita sulla maggior parte delle bancarelle, e la qualità paga sempre, pure per distinguersi dai tanti altri mercati di “brocantage” oramai presenti in quasi tutte le piazze della Romagna,e che, consentitemelo, risultano indifferenziati, poiché carenti di un vero e proprio leit-motiv. Il discorso sul “Mercatino” è più complesso e, se si vuole, più triste. I problemi sono sotto gli occhi di tutti: gli espositori sono sempre in numero minore e, allo stesso tempo, propongono raramente prodotti artigianali, l’intero mondo erboristico è passato un poco di moda nel corso degli ultimi anni e la crisi economica non ha facilitato le cose. Già nel corso dell’anno 2011 il Consiglio Proloco discusse animatamente, nel corso di parecchie riunioni, dell’utilità di organizzare solo quattro serate dedicate all’erboristeria, proprio nell’intento di far sopravvivere la nostra più antica manifestazione estiva. Onestamente, visto anche i dati di affluenza di quest’anno, credo che oramai sia improcrastinabile un totale ripensamento della manifestazione. A mio avviso, essa dovrebbe essere più snella nella durata (solo quattro serate, appunto); dovrebbe offrire un tema nuovo per ogni serata (ad esempio, una serata dedicata all’uso delle erbe in cucina, una alla cosmesi, un’altra al benessere, infine l’ultima, più “internazionale”, dedicata alla divulgazione delle conoscenze erboristiche e delle loro applicazioni in auge presso altri popoli); dovrebbe cambiare nome e cercare di attrarre un maggior numero di espositori, pescando anche tra i produttori del biologico. Infine, è mia convinzione che dovrebbe essere pure calendarizzata in modo diverso, cioè svolgersi il sabato sera anziché il venerdì, in modo di attrarre, potenzialmente, una fetta di visitatori che hanno solo la domenica come unico giorno di riposo (artigiani, commercianti, insegnanti, etc.).

In particolare, come è andata la 30ma edizione di Casola è una favola?

“Casola è una favola” è divenuta, nel corso degli anni, una rassegna teatrale frizzante e di una freschezza invidiabile da altre kermesse magari più blasonate. Personalmente, ho sempre apprezzato la mano felice con cui il Teatro del Drago riesce a coniugare il teatro per i bambini, quello per adulti e la cultura più schiettamente popolare (penso, ad esempio, ai “Racconti dimenticati”). Noi del Consiglio Proloco siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito al successo della rassegna, grazie all’acquisto di un centinaio di sedie pieghevoli in legno, che si sono aggiunte a quelle già esistenti, e che si sono rivelate utilissime, visto il “sold out” raggiunto con diversi spettacoli.

I prossimi appuntamenti, sono la Festa del Marrone e, a seguire, la grande Festa dei Frutti Dimenticati. Cosa si prevede per la loro preparazione?

Martedì 11 settembre abbiamo tenuto la prima riunione con gli agricoltori e coltivatori che partecipano alle due manifestazioni e che, da sempre, ne costituiscono il punto di maggiore forza. In quella sede, abbiamo proposto loro alcune idee e novità che comunque, imposteremo nel solco della tradizione e che metteremo a punto entro breve.

Come valuti il rapporto di collaborazione con le associazioni, con le attività economiche e commerciali casolane? E cosa ti senti di dire o di chiedere agli operatori del settore commerciale e turistico?

Il rapporto di collaborazione con le altre associazioni è forse il capitolo più bello della mia esperienza in Proloco, anche perché la Proloco, nel corso degli ultimi due anni, ha collaborato davvero con TUTTE le associazioni casolane, e tali sinergie hanno dato esiti spesso sorprendenti. Non nomino alcuna associazione solo per il timore di dimenticarne una, ma, ribadisco, ognuna di loro è stata essenziale nel lavoro di ausilio sui vari fronti in cui la Proloco opera. Vorrei ringraziare anche tutti i privati e i vari esercenti casolani che hanno contribuito (o con denaro o prestando opera o offrendo alcuni spettacoli) al successo di alcune serate. Senza il loro lavoro, alcune manifestazioni in cartellone non si sarebbero nemmeno potute svolgere. Grazie ancora a tutti!

Infine, una domanda sulla tua esperienza in Pro Loco. Stai svolgendo con grande serietà il ruolo di Presidente e sappiamo bene quanto questo possa essere impegnativo ma anche – qualche volta! - gratificante. Come giudichi il lavoro fatto fino qui? Quale prospettive ha davanti a sé la Pro Loco?

Giudico il lavoro sin qui svolto dalla Proloco in modo positivo. In questi due anni, abbiamo cercato di modernizzare la dotazione di attrezzature, in modo da renderle più fruibili, facilitando il lavoro dei volontari e cercando di accogliere il visitatore nel modo migliore possibile. In tal senso, vanno intesi gli investimenti voluti dal Consiglio, cioè l’acquisto di una nuova cucina, delle sedie pieghevoli, nonché, da ultimo, il definitivo allacciamento della fornitura di energia elettrica in piazza Sasdelli. Abbiamo, poi, cercato di incrementare la nostra visibilità sul web, approfittando al massimo delle potenzialità fornite dalla rete e curando, finalmente, un profilo facebook costantemente aggiornato. D’altro canto, non abbiamo trascurato la promozione “tradizionale” e, difatti, abbiamo investito molto in pubblicità sia sulla carta stampata (“Corriere di Romagna” , “Sette Sere”, “Il Resto del Carlino”, solo per citare le testate più note), sia in radio (Radio R.C.B.), e televisione (Videoregione”). Si è tentato pure di curare l’aspetto più propriamente culturale, dando alle stampe una collana che consta, per ora, di due soli volumetti tascabili, uno sulla cucina alle erbe e un altro sulla storia e il significato dei carri allegorici, ma che vorremmo si arricchisse di un tomo ogni anno. Inoltre, abbiamo dato veste tipografica ad altri volumi i cui testi erano già esistenti e patrimonio delle gestioni Proloco precedenti: un libro tratta di confetture, un altro di ricette tradizionale a base di castagne, l’ultimo di liquori fatti in casa.
Nel corso di due anni, abbiamo lanciato tre nuove manifestazioni, “La Sagra del Tartufo Primaverile”, “La Notte Viola” e il “Casola è una favola …vintage”, tutte caratterizzate da un buon successo e che, speriamo, possano essere riproposte anche negli anni a venire. Credo, comunque, che il lascito più importante di queste ultime manifestazioni non sia tanto il successo di pubblico, che è sempre importante e gratificante, quanto il loro nuovo modello organizzativo, ovvero un modello ove la Proloco funge più che altro da organo promotore e organizzatore dell’evento, mentre la parte più prettamente commerciale - gastronomia, vendita e/o scambio - viene lasciata all’iniziativa degli imprenditori casolani. Personalmente, sono fermamente contrario alle mega-strutture ricettive e di ristorazione ad uso Proloco che, ultimamente, sono state create nei paesi a noi limitrofi, come sono contrario ad appaltare l’intero settore gastronomico ad un solo soggetto privato. Dobbiamo sempre ricordare cosa significhi Pro Loco, partendo dall’etimologia del nome, significa, letteralmente “a favore del luogo”. È, quindi, un’associazione che, per sua natura, deve puntare alla valorizzare del territorio che rappresenta, nonché delle persone e delle eccellenze che esso comprende, senza mai travalicare tale funzione.
Concludo dicendo che la cosa più bella occorsami durante questi due anni di presidenza consiste nell’aver conosciuto persone davvero straordinarie, con le quali, ne sono certo, rimarrò sempre in rapporti di sincera amicizia, poiché assieme abbiamo costruito qualcosa di bello e importante, tutti operando col massimo della trasparenza e del puro disinteresse.
Parlando delle cose negative, personalmente non mi hanno pesato più di tanto le critiche ricevute, almeno quelle che mi sono state rivolte a viso aperto: fanno parte del gioco e, spesso, non sono del tutto campate in aria…
Forse il fatto che più mi lascia l’amaro in bocca è quello di non aver potuto dedicare nella funzione del mio mandato tutto il tempo che avrei voluto, ma, da profano, davvero non credevo fosse un “mestiere” tanto impegnativo. Da ultimo, esprimo un desiderio, forse un’utopia: vorrei che quelle persone che, giustamente o meno, ritengono di avere molte idee e progetti su come dovrebbe essere costruito tutto il palinsesto delle manifestazioni e del turismo casolano uscissero finalmente dall’ombra e si assumessero le loro responsabilità, nonché la loro parte di lavoro.
Atteggiarsi a soloni del giorno dopo, non serve assolutamente a nulla.
In fondo, noi del Consiglio, nel bene e nel male, ci abbiamo sempre messo la faccia.

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