"Oggi sono in grado di presentare le mie dimissioni. Le firmerò alla fine di questa assemblea". Lo ha detto il presidente dimissionario dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, nel suo addio all'aula dell'Assemblea legislativa.
"Rivendico la correttezza del mio operato, non ho fatto falso ideologico e spero che questo potrà emergere. Una volta lette le motivazioni ricorrerò in Cassazione”. "Ho sempre espresso pieno rispetto e fiducia nella magistratura - ha detto - e nella giustizia e così continuerò a fare senza se e senza ma. Questa era la mia intenzione quando inviai quella relazione e mai ho pensato ne' detto qualcosa di diverso".
Errani ha poi parlato dell’esperienza di governo della Regione di questi anni. "Non riassumerò un'esperienza di governo di 15 anni. Non spetta a me. Ma in una fase in cui spesso le parole inseguono le parole con il rischio di perdere ogni significato e valore, preferisco dirla così: siamo ciò che abbiamo fatto. Siamo le scelte concrete, i risultati, ovviamente anche i limiti, che sono a disposizione dei cittadini".
"Governare significa promuovere cambiamento", e su questo Errani rivendica tutto il valore di una esperienza, non frutto di una sola persona, "che ha lasciato il segno". Ad esempio sull'economia: "dobbiamo essere orgogliosi di questi anni perché' abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro". Inoltre, rivendica, "siamo lontanissimi dalla logica dei distretti, lontanissimi dai finanziamenti a pioggia".
Venendo poi all’esperienza della ricostruzione post-terremoto del maggio 2012, nella quale Vasco Errani ha svolto il ruolo di Commissario straordinario alla ricostruzione, ha affermato che "non c’è il modello dell'Emilia-Romagna, ne' tantomeno il modello Errani" ma "abbiamo tracciato una strada nuova per l'Italia".
Errani non ha non nascosto la sua amarezza per come si è concluso il suo terzo mandato alla guida della Regione. Ma ha ribadito di "avercela messa tutta" per lavorare sempre per il bene delle istituzioni.
"Non voglio nascondere mio dolore e mia amarezza, ma chi mi conosce sa qual è il mio modo di intendere la politica e il servizio alle istituzioni”. “Non avrò mai nostalgia di una poltrona. Il problema non è la poltrona, e non importa ciò che fai, ma ciò che sei".
Il Presidente ha elencato le tante manifestazioni di "solidarietà e affetto" arrivate dopo la condanna e dopo la decisione di dimettersi: sono - ha spiegato - un "tratto di umanità in una politica che ha tanto 'io' quanto a volte poca umanità. Di questo ringrazio. Grazie per la grande umanità. Sono cose importanti che fanno bene in momenti come questi".
"Non pensavo a un epilogo come questo, ma ce l'ho messa tutta - ha aggiunto il presidente dimissionario -. Ce l'ho messa tutta perché' sono fatto così. Sono orgoglioso di quello che ho fatto" e per questo ringrazio "la giunta, i collaboratori regionali, quelli che hanno lavorato a fianco a me e quelli che hanno lavorato per la cosa pubblica e il bene comune".
“L'Emilia Romagna non è in crisi e non sarà un problema anticipare il voto di qualche mese" del resto "il confronto era già aperto e sono convinto che si andrà avanti" ha affermato Vasco Errani. "Il riformismo in questa regione non è di proprietà di nessuno" ha aggiunto Errani, ricordando che il "modo del riformismo è la modestia".
La conclusione del discorso è stata accompagnata da un lungo applauso nell'aula dell'Assemblea legislativa.
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