lunedì 24 novembre 2014

Elezioni regionali: forte calo nell'affluenza anche a Casola. Al PD va il 57% dei voti validi e a Stefano Bonaccini il 62%

Il PD e il centrosinistra vincono con una netta maggioranza (nell'Assemblea legislativa vengono eletti 28 consiglieri del PD e 2 di SEL) e Stefano Bonaccini è il nuovo Presidente della Regione Emilia-Romagna, con il 50% dei consensi.
Ma il dato più evidente e clamoroso di queste elezioni regionali è il vero e proprio crollo della partecipazione al voto, precipitata al 37% a livello regionale (era stata il 69% nel 2010) e al 35,9% a Casola Valsenio.
Le ragioni di questo calo sono molteplici, ma la più rilevante non è la mancanza di 'traino' nazionale (votava solo la Regione Emilia-Romagna e la Regione Calabria) che pure ne ha ridotto l'interesse, e non è nemmeno la convinzione dell'esito scontato del voto che pure a molti ha fatto ritenere non indispensabile il proprio voto.

E' soprattutto il discredito, il danno di immagine arrecato all'istituzione Regione dall'indagine sui rimborsi ai consiglieri regionali e la vicenda che ha coinvolto il Presidente Errani con la condanna per 'falso ideologico' per il finanziamento alla Coop. Terremerse di Imola (vicenda nella quale, giova ricordarlo, il Presidente Errani era stato assolto nel processo di primo grado, per essere invece condannato nel processo di secondo grado, senza che si fossero aggiunti nuovi elementi d'indagine) che ha contribuito ad allontanare molti elettori e elettrici dai seggi.
A poco è servito approvare, primi in Italia e prima che l'indagine iniziasse, provvedimenti di riduzione dei cosiddetti 'costi istituzionali' con; 1)  la soppressione di ogni tipo di rimborso per l'attività istituzionale dei consiglieri; 2) la riduzione delle indennità ai consiglieri per il 30% (che le ha portare al limite più basso in Italia, parificato a quello del Sindaco della città capoluogo); 3) la completa abolizione dei vitalizi a partire da questa legislatura. La percezione di tutto questo o non c'è stata o - se c'è stata - è sembrata inadeguata. E in questa situazione - che da anni tiene sulla graticola il consiglio regionale eletto nel marzo 2010 - solo la consapevolezza, che è della maggioranza degli emiliano-romagnoli, del buon livello e della qualità dell'azione di governo espressa dalla Regione Emilia-Romagna in questi anni che l'ha collocata tra le più evolute e progredite Regioni d'Europa, ha impedito che quel malessere, quel disagio venisse intercettato dalle diverse forze di opposizione in campo. Il Mov. 5 Stelle è in forte calo e così il centrodestra. Qui, malgrado il pieno di voti della Lega Nord (che non è una novità, se si pensa ai valori del 2010), la destra di Alan Fabbri non raggiunge il 30%, molto al di sotto del 36% raccolto dalla Bernini nel 2010. Ed è priva di ogni forza di attrazione la cosiddetta 'sinistra alternativa'.
Ma nemmeno le sole vicende giudiziarie - per quanto rilevanti nel determinare l'andamento così basso dell'affluenza al voto - lo motivano compiutamente. A queste si somma un altro disagio, sconosciuto in queste dimensioni nella nostra Regione, che è il disagio sociale provocato dalla precarietà, dall'incertezza del futuro, dalla perdita del lavoro o dall'impossibilità di trovarlo.
E' da questo che bisogna ripartire: un nuovo stile della politica improntato alla sobrietà, alla trasparenza, alla valorizzazione del merito e una forte azione di contrasto della crisi, per sostenere ripresa economica, occupazione, capacità di innovare e competere del nostro sistema produttivo. Non si parte da zero, ma questa è la strada su cui si dovrà dipanare l'azione di governo della nuova Assemblea legislativa e della Giunta Regionale e del Presidente Bonaccini. Non da soli, ma insieme al Governo nazionale, per sostenerne l'azione riformatrice e di cambiamento avviata nel 2014 e che ancor più dovrà concretizzarsi nel 2015.
Il PD, pur nel calo di partecipazione, si conferma di gran lunga la principale forza politica della Regione con il 44,52 (a Casola raccoglie il 57%) e Stefano Bonaccini raccoglie circa il 50% dei voti.
Buon lavoro quindi, a Stefano Bonaccini, nuovo Presidente della Regione Emilia-Romagna e buon lavoro ai consiglieri del Partito Democratico eletti nella nostra provincia: Mirco Bagnari, Gianni Bessi e Manuela Rontini.

COSI' IL VOTO A CASOLA VALSENIO
Aventi diritto al voto: n. 2.191
Votanti: n. 786 (35,9%)
Schede bianche: n. 15; Schede nulle: n. 39
Voti validi alle liste: n. 722
Voti ai soli candidati presidente: n. 10

Hanno ottenuto voti:
- PARTITO DEMOCRATICO, n. 413 (57,20%)
- SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA', n. 28 (3,88%)
- EMILIA ROMAGNA CIVICA, n. 6 (0,83%)
- CENTRO DEMOCRATICO, n. 3 (0,42%)

- LEGA NORD, n. 110 (15,24%)
- FORZA ITALIA, n. 69 (9,56%)

- MOVIMENTO 5 STELLE, n. 52 (7,20%)

- L'ALTRA EMILIA ROMAGNA, n. 19 (2,63%)

- NCD/UDC, n. 15 (2,08%)

- LIBERI CITTADINI, n. 7 (0,97%)


I RISULTATI DEI CANDIDATI PRESIDENTE
- Stefano Bonaccini, n. 454 (62,02%)
- Alan Fabbri, n. 180 (24,59%)
- Giulia Gibertoni, n. 53 (7,24%)
- Maria Cristina Quintavalla, n. 21 (2,87%)
- Alessandro Rondoni, n. 17 (2,32%)
- Maurizio Mazzanti, n. 7 (0,96%)
  

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