giovedì 18 dicembre 2014

Assolti! Ma la notizia finisce in un trafiletto nelle pagine interne


Per Zoia Veronesi, ex segretaria di Pier Luigi Bersani, e per l'ex capo di gabinetto di Errani, Bruno Solaroli, sarà irrevocabile la sentenza del Gup che li ha assolti perchè il fatto non sussiste
Sarà irrevocabile l'assoluzione per l'ex segretaria di Pier Luigi Bersani, Zoia Veronesi e per l'ex capo di gabinetto del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, Bruno Solaroli. Secondo quanto apprende l'Ansa, infatti, la Procura di Bologna (Pm Giuseppe Di Giorgio) ha deciso di non presentare appello contro la sentenza del Gup Letizio Magliaro. Veronesi, assistita dall'avvocato Paolo Trombetti, era accusata di truffa per aver percepito dalla Regione, di cui era dipendente, circa 140mila euro di stipendio per svolgere a Roma l'incarico di raccordo con il Parlamento dal 2008 al 2010. In sostanza, le veniva contestato di aver lavorato solo per il segretario del PD e di aver omesso di dedicarsi all'attività lavorativa per cui era stipendiata dalla Regione; a Solaroli, assistito dall'avvocato Cristina Giacomelli, veniva contestato di aver espresso una valutazione positiva per Veronesi nelle verifiche annuali.
Entrambi sono stati processati in abbreviato ed assolti perché il fatto non sussiste.
Per il Gup, come si legge nelle motivazioni, non c'era prova che Veronesi avesse svolto "diverse attività lavorative al posto di quelle dovute o che sia stata coinvolta in attivita' di fatto incompatibili con lo svolgimento dell’attività lavorativa a lei richiesta".

Interpellato sulla scelta, il procuratore aggiunto Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa, ha spiegato: "Abbiamo ritenuto che le dichiarazioni rese dai testimoni sentiti dalla difesa, e conosciute dalla Procura solo nella fase del giudizio abbreviato, non più sindacabili attraverso l'esame diretto, non consentivano di poter proporre idonei motivi d'appello". Il riferimento è alle dichiarazioni raccolte dalla difesa, provenienti anche da esponenti di formazioni politiche di segno diverso da quella di riferimento di Veronesi e che, come ha scritto il giudice che ha assolto i due "confermano univocamente una pluralità di contatti, incontri, collaborazioni" finalizzati all'attività prevista per le funzioni a lei assegnate.

Nessun commento: