lunedì 28 settembre 2015

Una notizia terribile. Il casolano Cesare Tavella - cooperante italiano in Bangladesh - ucciso con tre colpi d'arma da fuoco a Dacca

La Farnesina ha confermato la notizia dell'uccisione di Cesare Tavella. Sconosciuto al momento il movente. Secondo "Site" l'Isis ha rivendicato l'omicidio Tweet 

Le Democratiche e i Democratici di Casola Valsenio partecipano con commozione al lutto della famiglia e della comunità casolana.

Un cittadino italiano è stato ucciso nel quartiere diplomatico di Dacca, in Bangladesh, con alcuni colpi d'arma da fuoco sparati da sconosciuti a bordo di una moto. La notizia, diffusa dalla polizia locale, è stata poi confermata dalla Farnesina. La vittima è Cesare Tavella, 50enne operatore umanitario della Icco Cooperation, organizzazione che si occupa di cooperazione allo sviluppo ed ha uffici in Bangladesh.
Il motivo dell'attacco non è ancora chiaro, ha detto un portavoce della polizia. Secondo Rita Katz, direttrice del sito "Site", l'Isis avrebbe rivendicato l'omicidio, ma le autorità stanno ancora indagando e la rivendicazione non è stata confermata. Il ministero degli Esteri fa sapere che la famiglia è stata avvertita e che l'ambasciata italiana sta seguendo il caso in stretto contatto con le autorità locali.
Proprio oggi il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico, riferendo in particolare di "informazioni affidabili" secondo cui "militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh".
Tavella, secondo la polizia, era in tenuta da jogging quando è stato raggiunto per strada dal commando armato verso le 19. Testimoni hanno raccontato ai media locali di aver sentito almeno tre spari, che hanno ferito l'uomo all'addome, alla mano destra e al gomito sinistro. Gli uomini armati hanno quindi lasciato l'italiano "in una pozza di sangue" e sono poi riusciti a scappare. Alcuni passanti hanno quindi caricato il corpo per portarlo agli 'United Hospitals', dove Tavella, secondo una fonte ospedaliera, è arrivato già morto "con numerose ferite da arma da fuoco". La polizia ha subito escluso l'ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sé tutti i suoi effetti personali.
A Dacca Tavella lavorava come project manager. In particolare si occupava di un progetto, 'Proofs' (Profitable Opportunities for Food Security), nel settore dell'agricoltura locale e dell'alimentazione. Secondo il suo profilo sul sito del programma, aveva cominciato a lavorare nell'ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse ong internazionali soprattutto in Asia.

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