venerdì 5 febbraio 2010

Il ministro Zaia vuole il nucleare, il candidato Zaia no!


Bella figura!

Il ministro alle Politiche agricole Luca Zaia, candidato Presidente della Regione Veneto per PdL e Lega Nord, interviene sulla decisione del Governo di riaprire le centrali nucleari in Italia. In un’intervista al Corriere della Sera, Zaia ha affermato: “Il nucleare può essere una strada”, ma “il Veneto la sua parte l’ha già fatta“. Con “il rigassificatore al largo delle sue coste, e con la riconversione al carbone di Porto Tolle, da quel che ci dicono i tecnici, il nostro bilancio è positivo”.
Non è tutto. A chi lo ha incalzato chiedendo “e se il Governo le chiedesse di mettersi una mano sul cuore?”, il ministro ha risposto: “Il Veneto la mano sul cuore la mette da sempre. Questo però non significa che continueremo a farlo. Prima dovremmo vedere con dati inoppugnabili che non ci sono alternative in tutte le Regioni in cui il bilancio energetico è negativo. E anche allora, io manterrei le mie più totali perplessità“.
Affermazioni sorprendenti e contraddittorie, che rischiano di creare nuove incomprensioni – le ennesime – tra PdL e Lega Nord: quando si parla di tornare al nucleare in tutta Italia Zaia è d’accordo (nel Consiglio dei Ministri, di cui fa parte, ha votato a favore!), ma quando si tratta di farlo a casa sua è contrario.
Lo ribadiamo: dica chiaramente il Governo, prima delle elezioni, dove intende riaprire o costruire le centrali nucleari e dicano, i candidati a Presidente, se sono d’accordo oppure no, con le centrali nucleari.
Vasco Errani, il candidato a Presidente della nostra regione per il centrosinistra, lo ha detto chiaramente: “In Emilia-Romagna mai! Nel futuro dell'Emilia Romagna non c'è il nucleare ma le energie rinnovabili”. Lo ha detto a Roma, lo ha detto a Bologna e così ovunque, perché i Democratici parlano lo stesso linguaggio, a nord e a sud.

Nessun commento: