
E' passato poco più di un anno da quando avevamo riportato - per voce di Achille Serra, senatore PD - dell'inutilità e dell'inefficacia delle ronde di volontari, strumento fortemente voluto dalla Lega Nord, che nella continua propaganda subdola e provocatoria, affermava e ribadiva che la sicurezza dei cittadini sarebbe stata garantita da centinaia di ronde pronte a prendere servizio all'immediato. Ma come ogni cosa che dice la Lega Nord, solo propaganda rimane, e nei fatti non si vede nulla (in questo caso uno!). Il piccolo comune che può vantare un primato tutto suo è Varazze, in Liguria. Tra i suoi 13mila cittadini, 8 hanno stabilito un record nazionale: sono i primi e forse unici "osservatori volontari per la sicurezza", pienamente operativi. A oltre un anno dal decreto Maroni, che ha messo in regola le ronde, le richieste di iscrizione alle prefetture locali (e i corsi di formazione attivati) si contano infatti sulle dita di due mani. Ma solo i volontari di Varazze sono già in strada, nel rispetto di tutte le regole previste. E nel resto d'Italia? I rondisti restano invisibili. "In effetti registriamo pochissime iniziative", conferma Anna Palombi, presidente del sindacato dei prefetti. E così la montagna ha partorito un topolino. Una situazione, questa, ben chiara al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che nel luglio scorso ha fatto sapere che entro fine anno rivedrà la normativa sulle ronde "per valutare cosa funziona e cosa no".
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