

E' inoltre opera di un'altra ditta ravennate, la Rosetti, la realizzazione di due delle tre piattaforme collocate come falso-fondale sotto la chiglia della nave, mentre numerose piccole aziende dell’indotto ravennate hanno lavorato a parti di carpenteria e impianti elettrici.
Nell'aprile 2012 il piano del consorzio Titan-Micoperi (basato sull'installazione di piattaforme simili a quelle costruite per l'industria dell'oil & gas) vince l'appalto per il recupero della Concordia bandito da Costa Crociere. Il Comitato tecnico di valutazione lo giudica il migliore dal punto di vista della sicurezza, dell'impatto ambientale e della salvaguardia delle attività turistiche. Le operazioni preparatorie, dalla stabilizzazione del relitto alla preparazione del falso fondale dove poggerà dopo il ribaltamento, iniziano subito, a ritmi serrati. E già lo scorso anno i ricavi della Micoperi schizzano a 258 milioni dai 71 del 2011. I costi, beninteso, vanno di pari passo, per cui l'utile si ferma a 8 milioni. Niente dividendi, comunque: resta tutto in azienda.
Il 16 settembre 2013 i trentasei martinetti idraulici agganciati da un lato ai cassoni montati sul fianco emerso della nave e dall'altro alla piattaforma subacquea sono stati messi in tensione ed hanno iniziato la rotazione dello scafo, che si è completata con successo alle 4 del mattino del giorno successivo (17 settembre). Nei prossimi 40 giorni il relitto verrà fatto galleggiare per essere poi trainato probabilmente nel porto di Piombino, dove sarà smantellato.
I prossimi interventi consisteranno nell'applicazione sul lato emerso della nave di altri 4 "cassoni" a forma di parallelepipedo - tutti realizzati da Fincantieri - e dei 15 da posizionare sul lato finora sommerso, per un totale di 30 cassoni, e dei due blister tank, cassoni speciali che avvolgono la prua. Tutti utili per rimettere in asse la nave e per tornare a farla galleggiare nei prossimi mesi:lo spostamento dal Giglio è previsto per maggio-giugno 2014.
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