"Una serata per capire perché in Romagna mangiamo le fave dei morti solo in questo periodo; perché i mezzadri si trasferivano da un podere all'altro per San Martino; perché un tempo si faceva la caccia rituale ai becchi; perché la sera della vigilia dei morti la "vecchia" di casa apparecchiava la tavola per quante persone morte della famiglia aveva conosciuto; perché nelle prime notti di novembre si mettevano sopra muretti e siepi o nei crocicchi zucche intagliate come un teschio con una candela accesa dentro e così via". Lo scrive
Beppe Sangiorgi sulla sua pagina facebook.
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