giovedì 8 ottobre 2009

Ha vinto la legge


di Andrea Benassi (del Comitato direttivo del Circolo PD di Casola Valsenio)

Art. 3 della Costituzione italiana:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
La legge è uguale per tutti e non è possibile distinguere sulla sua applicazione.
La legge si incarna nella sua esecuzione e applicabilità, non è teoria ma teoria applicata, e la Corte Costituzionale, come espressione di uno dei tre pilastri dello Stato lo ha ampiamente confermato, nonostante i grotteschi tentativi dell'onorevole Ghedini e soci.
In Italia la sovranità appartiene al popolo, ma 'che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione'(art.1) come a dire neanche il popolo e la sua volontà possono prescindere dalla legge.
L'alternativa è la morte dello Stato di diritto. Stiano attenti quindi lor signori ad agitare piazze piazzette e pollai. L'Italia non è una Repubblica Presidenziale come spesso si vuole far credere agitando un becero populismo, ed il presidente del Consiglio chiunque sia non viene investito dal popolo di nessun potere che lo possa in qualsiasi modo porre al di sopra della Costituzione, delle leggi e della loro applicazione.
Tra i protagonisti degli eventi schierati in difesa di un presunto potere quasi 'regale', quello che forse stupisce di più è l'onorevole Bossi, ministro della Repubblica Italiana, che minaccia di portare il popolo nelle piazze, il suo popolo, neanche più i lombardi, addirittura i Galli. A giorni uscirà il manifesto storico-politico della Lega Nord, quell'opera fortemente voluta proprio da Bossi per fornire un epos immaginario al suo partito, quel film sull'imperatore Barbarossa e sulle gesta dei liberi lombardi. Ebbene è buffo vedere proprio Bossi agitare il suo popolo per difendere un personaggio che tanto ricorda e vorrebbe incarnare il potere di un imperatore. Oggi non ha vinto la sinistra, oggi ha vinto la legge per come la conosciamo, almeno da dopo la Corte del Re Sole. Oggi hanno vinto i cittadini di destra, di centro, di sinistra e anche della Lega, che credono che per vivere in una società qualsiasi essa sia, ci sia bisogno di regole e della loro applicazione. Di tutto possiamo discutere ma solo a patto che si rimanga nella cornice della legalità, oltre non ci sono i popoli ma solo guerra e barbarie.

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