giovedì 31 marzo 2011

Bonaccini: "La Lega Nord parla di sicurezza ma appoggia le leggi che lasciano impuniti i delinquenti"

Il PD incalza Manes Bernardini. Il segretario regionale dei Democratici Stefano Bonaccini tira in ballo il candidato sindaco di Bologna del Carroccio: "Sarei curioso di sapere - scrive Bonaccini in una nota - cosa pensa il padano Bernardini sul vergognoso provvedimento della 'prescrizione breve' che vede i leghisti, come accaduto spesso in questi anni, fare da zerbino al premier per risolvere i suoi problemi personali".
Il tutto, conclude Bonaccini, "lavandosene le mani del fatto che ci va di mezzo il Paese e si lasciano impuniti i delinquenti. ...A proposito di chi chiede sicurezza!".

Nel sondaggio settimanale di "Ballarò", centrosinistra in vantaggio

Nel sondaggio di Ballarò del 30 marzo scorso, emergono alcuni importanti dati di tendenza. Il PD (27,4%) ha ormai raggiunto il PdL (28,8%). Il centrosinistra (PD, IdV, SEL) è al 43%, davanti al centrodestra (PdL, Lega Nord), con i centristi al 15%. Il maggior consenso tra gli elettori lo ottiene un governo di centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani, che supererebbe il centrodestra a guida Silvio Berlusconi, il cui consenso sta conoscendo un crollo verticale. Ben il 64% degli intervistati pensa infatti che Berlusconi "abbia fatto il suo tempo" e debba lasciare.



E’ “made in Emilia-Romagna” il chip che isola le cellule tumorali nel sangue

É "made in Emilia-Romagna" il primo microchip che isola nel sangue le cellule tumorali e consente di prevedere l'evoluzione della malattia. L'innovativa strumentazione é infatti frutto delle ricerche condotte dall'Irst (Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei Tumori) di Meldola, in provincia di Forlì-Cesena, che nei prossimi giorni presenterà negli Stati Uniti i risultati delle prime sperimentazioni condotte su cellule tumorali presenti nel sangue, isolate e manipolate con una purezza del 100%. L'occasione é data dal Congresso dell'American Association of Cancer Research (Aacr), il più importante congresso mondiale che si occupa di ricerca preclinica sul cancro, che si aprirà a Orlando, in Florida, sabato 2 aprile.
L'elaborato scientifico presentato a Orlando é il frutto di un'intensa attività di ricerca condotta dal Laboratorio di Bioscienze dell'Istituto romagnolo, "che si é dotato, primo al mondo, di una strumentazione molto innovativa in grado di supportare l'oncologo clinico nel definire le strategie terapeutiche più appropriate per ogni paziente", spiega l'Irst in una nota. Infatti "DepArray", la piattaforma scientifica che il centro di Meldola ha acquisito dall'italiana Silicon Biosystems, coniugando microelettronica e biologia, é al momento l'unico strumento automatizzato presente sul mercato in grado di isolare, identificare, manipolare e recuperare, con una purezza del 100%, cellule tumorali circolanti estremamente rare disperse in un fluido (ad esempio sangue periferico o midollare).
Operativo dal 2007 all'interno delle strutture dell'ex Ospedale Civile di Meldola, l'Irst é interamente dedicato alla cura, alla ricerca clinica, biologica e traslazionale e alla formazione in campo oncologico.

Processo e prescrizione breve: per salvarne uno (Silvio Berlusconi) il PdL e la Lega Nord annullano migliaia di processi, salvano i criminali e negano a tanti cittadini il diritto a ricevere giustizia

Con uno scandaloso colpo di mano, il PdL e la Lega Nord hanno imposto alla Camera tempi rapidissimi per approvare il cosiddetto “processo breve”.
Il tentativo è quello di ridurre al più presto i tempi di prescrizione dei processi a carico di chi è incensurato e ha più di 65 anni di età. E’ il modo che hanno trovato per salvare Silvio Berlusconi (…incensurato con più di 65 anni) dal processo Mills, il consulente della Fininvest per la finanza estera inglese, condannato in primo e secondo grado per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza in favore di Silvio Berlusconi.
Una roba del genere non può e non deve passare!
Per salvarne uno (…sempre lui, Silvio Berlusconi) provocano l’annullamento di migliaia di processi, salvando dal carcere e sottraendo alla giustizia persone imputate di gravi reati (dalla violenza, alla corruzione, al falso, alla rapina, ecc.).
Con quale faccia la destra e la LEGA NORD parlano di sicurezza? Di legalità e di regole?
La sicurezza dei cittadini, la legalità e il diritto alla giustizia per le vittime di quei reati non conta nulla. Conta solo una cosa: salvare Silvio Berlusconi.


Il PD si batte nel Paese e nel Parlamento per impedire questa vergogna e per mandare a casa un Governo incapace e un Presidente del Consiglio che pensa solo a se stesso e non all’Italia e agli italiani.

mercoledì 30 marzo 2011

A Roma in Piazza Montecitorio, presidio del PD contro il processo breve

Basta con le amnistie personali, con le prescrizioni brevi, con le bugie, con le intimidazioni alla magistratura. 
Basta con l’umiliazione del Parlamento, costretto ad approvare in fretta e furia leggi e leggine per salvare Silvio Berlusconi dai processi e a far finta di credere, per di più con il sigillo di un voto di fiducia, che Ruby sia la nipote di Mubarak.
Oggi pomeriggio, alle ore 18,00, il Partito Democratico organizza davanti a Montecitorio un presidio contro le forzature del PdL, della Lega di Bossi, Calderoli e Maroni e dei cosiddetti responsabili che questa mattina alla Camera hanno imposto lo stravolgimento dei lavori parlamentari per parlare di processo breve e prescrizione breve.
Saranno presenti il segretario nazionale Pier Luigi Bersani, il presidente del PD, Rosy Bindi, il vicesegretario Enrico Letta, il presidente del gruppo parlamentare della Camera, Dario Franceschini, la presidente del gruppo parlamentare del Senato, Anna Finocchiaro.
Il presidente del Consiglio, imputato di reati gravissimi in diversi processi, deve accettare di comportarsi come tutti gli altri cittadini. Invece di adoperarsi per distruggere il sistema della giustizia in Italia, deve presentarsi di fronte ai giudici e spiegare lì le proprie ragioni.

Nessuno può essere al di sopra della legge.

Prescrizione breve: la maggioranza si vergogni

Dario Franceschini (video): "La proposta del PdL è un'altra pagina inedita di violenza parlamentare e di abuso della maggioranza. Un imputato di violenza carnale, se incensurato, avrà la prescrizione breve grazie a questa norma"

Blitz della maggioranza alla camera dei Deputati sul processo breve. Il PdL ha chiesto l'inversione dell'ordine dei lavori alla Camera per portare già oggi all'esame dell'Aula il provvedimento sul processo breve e il PD ha protestato, parlando di «pagina nera per la storia della Repubblica». Ma l'Aula ha votato sì alla richiesta di PdL e Lega. Le opposizioni hanno votato contro. Il sì alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno è passato per 15 voti di scarto. Slitta quindi l'esame, previsto oggi, della legge Comunitaria nella quale è stato inserito il contestato emendamento che amplia la responsabilità civile dei magistrati. Norma che proprio in queste ore è oggetto di 'ripensamenti' che potrebbero portare ad una riformulazione del testo, e sulla quale il Csm si prepara ad intervenire con un parere decisamente critico.
È stato Simone Baldelli, PdL, in apertura di seduta a chiedere l'inversione dell'ordine del giorno. Subito dopo, ha preso la parola il capogruppo PD Dario Franceschini, lamentando la violazione dell'articolo del regolamento della Camera che riserva all'opposizione uno spazio dei lavori dell'Aula per le proprie proposte di legge. «Vergognatevi», ha detto il capogruppo PD. «La proposta del PdL su cui esprimiamo parere contrario è un'altra pagina inedita di violenza parlamentare e abuso della maggioranza», ha continuato Franceschini denunciando la richiesta del PDL. «Voi – attacca - volete fare subito, perché volete questo provvedimento vergognoso che ha l'unica motivazione di fermare il processo Mills» di Silvio Berlusconi.
Per Dario Franceschini «questo provvedimento ha come conseguenza immediata la prescrizione per migliaia di processi: un imputato di violenza carnale, se incensurato – dice - avrà la prescrizione breve grazie alla vostra norma».
Poi, si rivolge al ministro Bossi, seduto in Aula, e con toni alti accompagnati dalle proteste dei deputati di maggioranza, dice: «Cosa andrete a dire ai popoli padani a cui parlate di sicurezza?Che quando riguarda il presidente del Consiglio non contano violenze e rapine? Siete pronti, come dei servitori fedeli, a votare a favore del presidente del Consiglio». Franceschini, poi, conclude: «Oggi il presidente del Consiglio è corso a Lampedusa con al seguito giornalisti e tv: quella visita non è per aiutare la popolazione, ma perché volete coprire il processo breve, è l'ultima delle vergogne. Almeno provate vergogna per un'altra pagina nera nella storia della Repubblica».

Approvato il Bilancio comunale 2011. I tagli del Governo non fermano l'azione del Comune. Avanti con la realizzazione del programma.

Il Sindaco Nicola Iseppi
Il 24 marzo scorso il Consiglio comunale, con il voto favorevole dei Consiglieri del centrosinistra "Uniti per Casola" e il voto contrario del centrodestra, ha approvato il Bilancio di previsione e il piano degli investimenti del Comune di Casola Valsenio. Un bilancio sano, che porta avanti la realizzazione del programma amministrativo presentato nel 2009, ma in un quadro politico segnato dai tagli pesanti del Governo e da scelte contrarie agli interessi delle comunità locali. «Siamo profondamente preoccupati sul futuro delle nostre amministrazioni - ha osservato a questo proposito il Sindaco Nicola Iseppi - soprattutto alla luce di un federalismo fiscale che è stato fatto male e con poca attenzione verso i piccoli comuni e verso la montagna».
«Questa "riforma" - ha proseguito - rappresenta solo un passaggio del cerino tributario che permette al Governo di non mettere direttamente tasse, dando la possibilità ai comuni di imporne di nuove e scaricare quindi la responsabilità su chi quotidianamente è a contatto con i cittadini».
Quello appena approvato per Iseppi «è un bilancio povero, ma sano. Si sono mantenuti i livelli dei servizi alla persona, nel sociale, nelle attività commerciali, alla cultura e nello sport. Le tariffe sono state aumentate del solo indice Istat (1,5%). Segno - prosegue Iseppi - di un Comune che ha saputo realizzare un bilancio sostenibile anche se in difficoltà. Tutto questo senza privare di un euro il sostegno a quelle attività che rappresentano la vita del paese e un volano per l'economia».
Sul versante degli investimenti si nota come gli oneri di urbanizzazione (previsti in circa 28.000 euro) verranno destinati interamente per realizzare investimenti e non per finanziare la spesa corrente». Parallelamente intenso sarà l'impegno per la redazione del Rue (Regolamento Unico Edilizio)  in forma associata con tutti i Comuni dell'area faentina, entro 2 anni (fine 2012). «Altri 468.000 euro di investimenti sono previsti senza contrarre nessun mutuo e saranno indirizzati alla realizzazione di interventi migliorativi sugli spazi per i bambini e i giovani. Interventi sono previsti sulle strutture sportive, per la manutenzione straordinaria degli spazi comuni di piazze, giardini, sede municipale e caserma Carabinieri».
Per quanto riguarda invece la Legge 122/2010 - la Finanziaria del governo - il Comune di Casola Valsenio non si può dire certo contento. «Il nostro Comune - spiega il primo cittadino - ha ridotto di 24.000 euro le spese di consulenza, rappresentanza e formazione, ma ha dovuto far fronte a 50.000 euro in meno da trasferimenti di stato, regione e provincia, causati da tagli governativi che, a cascata si ripercuotono sul comune». Per questo « la virtuosità del comune, che poteva essere a beneficio dei servizi offerti, servirà invece a malapena a colmare i tagli».
Infine il capitolo Unione dei comuni e Senio Energia e turismo. Ambiti che per Iseppi «dovranno continuare a svilupparsi». Per quanto riguarda la gestione sovracomunale del territorio questa «dovrà proseguire con l'obiettivo di portare a realizzazione quella a 6. Come amministratori ci siamo dati scadenza al 1° gennaio 2012 per la nascita della nuova unione del comprensorio faentino e quindi i prossimi mesi saranno di forte lavoro per raggiungere questo obiettivo». Sulla società Senio energia il Sindaco conferma che «saranno fatte scelte importanti anche nel 2011». Altro importante capitolo dell'azione amministrativa è il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, per farlo diventare sempre più  il volano di nuova politica di attrazione turistica. «Un'attrazione - conclude Iseppi - che si dovrà integrare con quelle che da tempo sono le offerte qualitative messe in campo da Casola Valsenio come le sue feste e manifestazioni che quest'anno troveranno nel 30° anniversario del Mercatino serale delle erbe (da quest'anno con patrocinio del ministero delle politiche Agricole) uno dei pricipali punti di forza».

martedì 29 marzo 2011

Basta propaganda sull'immigrazione! Sono loro che stanno al Governo e la responsabilità di trovare una soluzione è la loro

Per fortuna che l'avevano fermata!!!
La Lega Nord e Bossi la smettano di nascondersi dietro messaggi di propaganda elettorale. La verità è che Bossi è un ministro del governo Berlusconi, il ministro dell’Interno è Maroni, la legge in vigore sull'immigrazione è la Bossi-Fini.
Sono loro che stanno al governo. Se sono capaci gestiscano il problema. Altrimenti se ne vadano a casa. Il resto sono solo parole, peraltro di pessimo gusto, usate per gettare fumo negli occhi dei loro elettori.

Bersani alla Direzione del PD: "Sui temi dell'immigrazione, Berlusconi e la Lega hanno completamente fallito"

Ieri si è riunita la Direzione nazionale del PD. Pier Luigi Bersani ha affrontato i principali temi del dibattito politico e dell'iniziativa del PD. Parole nette sono state pronunciate sul problema dell'immigrazione e su quanto sta accandendo in questi giorni soprattutto nell'isola di Lampedusa.
Anche qui facciamo - ha affermato Bersani -  subito una domanda: nel caso dei cinquemila tunisini che arrivarono improvvisamente nel 1997 o nel caso delle decine di migliaia che arrivarono dal Kosovo, si sono mai viste scene come quelle umilianti e vergognose, per chi ci guarda dal mondo, che abbiamo visto a Lampedusa? Non siamo forse riusciti in altri anni, facendo in modo ordinato ed umano la nostra parte, ad attrezzare e ad ottenere la solidarietà europea e internazionale? A che sono serviti i precoci allarmi di Maroni un mese fa, se poi il risultato è questo. Ora, sia chiaro: noi non facciamo alcuna minimizzazione di questo problema. Abbiamo problemi immediati di emergenza e possibili ulteriori problemi possono venire da movimenti di popolazione e di rifugiati nel Mediterraneo. Noi non sottovalutiamo il problema che c’è e che può acuirsi. Noi diciamo un’altra cosa: non possiamo avere un governo che oscilla tra chi vuole dare soldi e chi vuole dare sberle. Non possiamo avere un governo in cui Maroni chiede alle regioni di accogliere ed il suo collega Bossi chiede di respingere. Facevo un riferimento su questo al presidente della Toscana Rossi: o si chiariscono le idee o si prendono le responsabilità, o ci mettono la faccia, o lanciano messaggi più giusti agli italiani della Sicilia e della Padania, o non chiedano collaborazione. Noi non consentiremo al Governo, su questo punto, di tenere il piede in due scarpe, perché il tema è troppo delicato. Noi accusiamo il Governo di usare i problemi e non di governarli e risolverli: messaggi scomposti, speculazioni ad uso interno, approssimazione, confusione. Basta! Qui bisogna predisporre un piano nazionale ed europeo, un osservatorio, una cabina di regia nazionale ed europea in rapporti coi governi del Mediterraneo per prevenire e governare possibili movimenti di popolazione e di rifugiati e nelle emergenze non presentare mai più al mondo il volto che abbiamo mostrato e stiamo mostrando a Lampedusa. Hanno governato, Berlusconi e la Lega, otto anni degli ultimi dieci e sui temi dell’immigrazione hanno completamente fallito. E su questo tema noi non ci mettiamo sulla difensiva, noi non siamo buonisti, non siamo lassisti, noi diciamo: se c’è umanità, se c’è razionalità c’è anche governabilità; se c’è propaganda, se c’è strumentalizzazione, c’è il caos. Quindi, tema internazionale, tema dell’immigrazione”.

Sull'immigrazione il Governo e la Lega Nord fanno il gioco delle parti. La televisione di Stato fa propaganda. E gli italiani subiscono le conseguenze del disastro

Il ministro Frattini propone di pagare i migranti perché tornino a casa. Bossi dice che vanno respinti. Maroni annuncia da mesi migrazioni bibliche ma non ha organizzato nulla. Tremonti sostiene che bisogna aiutare le popolazioni nei loro territori e poi ha azzerato tutti i pochi fondi disponibili per la cooperazione. In poche parole, il governo e la Lega fanno il gioco delle parti: da un lato lanciano l’allarme, dall’altro non fanno nulla. Agitano il problema, ma non lo affrontano.
La verità è che ci sono le elezioni e la paura immigrazione fa comodo. Ma il gioco è finito. Perché ora che l’emergenza c’è davvero emerge il fallimento del governo, l’Italia si trova di fronte alla diffidenza dell’Europa e l’esecutivo deve fare i conti con l’altolà delle regioni e del PD. Ieri Pier Luigi Bersani è stato chiaro: «Sull`immigrazione c`è stato un completo fallimento del governo. Non gli consentiremo di tenere il piede in due staffe, non possiamo avere ministri che vogliono dare soldi e altri che vogliono dare sberle. O si chiariscono le idee, ci mettono la faccia e agiscono con umanità, razionalità e organizzazione, o non chiedano la nostra collaborazione».
La situazione a Lampedusa, proprio per l’incapacità e la volontà del governo, è giunta al limite.
Livia Turco, ieri a Lampedusa, ha denunciato le condizioni disastrose delle strutture preposte ad affrontare l’emergenza: due medici, due infermieri, tre bagni, razioni alimentari poverissime.
Questa l’organizzazione dello Stato dopo che Maroni aveva previsto 300 mila arrivi. “Senza l’abnegazione dei cittadini di Lampedusa e della Chiesa sarebbe stato un disastro” ha detto Livia Turco. Si sapeva che sarebbero arrivati immigrati e profughi. Non si è predisposto nulla.
In altre occasioni l’Italia ha saputo affrontare emergenze anche più drammatiche” ha ricordato Bersani, introducendo la riunione della direzione nazionale del PD. Questa volta non è stato fatto nulla. Solo ieri, di fronte alle proteste dei cittadini di Lampedusa, il governo ha promesso l’arrivo di sei navi per prelevare e smistare gli immigrati. Ma intanto l’incapacità e la disorganizzazione stanno determinando problemi e tensioni. Che però possono far comodo alla propaganda. Come dimostra anche la spregiudicata operazione fatta ieri sera in Tv da Giuliano Ferrara, che ha scientemente distorto la citazione di alcune statistiche europee da parte di Massimo D’Alema (secondo le previsioni dell’Unione europea, nei prossimi decenni per reggere lo scompenso nel rapporto tra lavoratori attivi e pensionati in Europa ci sarà bisogno di mettere al lavoro diversi milioni di immigrati) per dire che D’Alema (e con lui il PD) vorrebbe far entrare subito in Italia milioni di immigrati. Un’operazione di scandalosa disinformazione.

lunedì 28 marzo 2011

Su Mediaset, a Forum, va in onda la bugia sull'Aquila

Figurante reclutata per raccontare il miracolo del governo. Subito smascherata in rete. “Pagata trecento euro per leggere un copione”. Protesta il Comune de l'Aquila

Mediaset manda in onda una finta terremotata pagata 300 euro. Pagata per leggere un copione scritto dagli autori del programma Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. “L’Aquila è ricostruita”; “Ci sono case con giardini e garage”; “La vita è ricominciata”; chi si lamenta “lo fa per mangiare e dormire gratis”. Per questo “ringraziamo il presidente…” . “Il governo… “, precisa la conduttrice.
Marina Villa, 50 anni, nella trasmissione di venerdì si dichiara “terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa” in separazione dal marito Gualtiero. Ed è lì in tv con il coniuge a discutere della separazione davanti al giudice del tribunale televisivo. Ma è tutto finto: lei non è dell’Aquila, non è commerciante, il vero marito è a casa a Popoli, il paesino abruzzese nel quale la coppia vive: si chiama Antonio Di Prata e con lei gestisce un’agenzia funebre.
L’assessore alla Cultura dell’Aquila, Stefania Pezzopane, ha scritto una lettera a Rita Dalla Chiesa: “Nella sua trasmissione, persone che, mi risulta, non hanno nulla a che vedere con L’Aquila, hanno fatto un quadro distorto e assolutamente non veritiero”.
Quando scoppia la polemica anche su Facebook, non è difficile rintracciare Marina. “Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta”. La signora Villa si dice molto sorpresa dalla rabbia dei terremotati: “Ma che pretendono. Io non c’entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire”. Marina racconta di essere stata pagata: “Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto”.
Ecco il copione di Marina in tv: “Hanno riaperto tutti l’attività. I giovani stanno tornando”. Durante il terremoto “sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati i termosifoni dal muro”. Ora invece è tutto a posto: “Vorrei ringraziare il presidente e il governo perché non ci hanno fatto mancare niente… Tutti hanno le case con i giardini e con i garage, tutti lavorano, le attività stanno riaprendo”. Le fa eco la Dalla Chiesa: “Dovete ringraziare anche Bertolaso che ha fatto un grandissimo lavoro”. E giù applausi. Mentre Marina aggiunge: “Quello volevo pure dire”. “Inizialmente – continua il copione – hanno messo le tendopoli ma subito dopo hanno riconsegnato le case con giardino e garage. Sono rimasti 300-400 che sono ancora negli hotel e gli fa comodo”. “Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare”.
Ma lei non è dell’Aquila, la notte del 6 aprile 2009 era a casa a Popoli. È stata solo finta terremotata a pagamento per un giorno su Mediaset.
Fonte: Repubblica.it

Settimana decisiva per gli interventi salva-Berlusconi alla Camera. Oggi il Premier va in tribunale con la claque

Stamane Silvio Berlusconi ha varcato la soglia di un`aula del tribunale di Milano per un processo a suo carico. Si tratta dell`udienza preliminare per il caso Mediatrade, nel quale è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita assieme ad altri 11 imputati, tra cui il figlio Pier Silvio e il presidente di Mediaset Confalonieri. Ad accoglierlo troverà, tra gli altri, i suoi fans mobilitati dal PdL per sostenerlo.
La presenza in tribunale si spiega questa volta con l’esigenza di “mostrare” la propria buona volontà nella settimana della spallata per gli interventi salva-Silvio alla Camera. Oggi infatti approda all’esame dell’aula di Montecitorio il processo breve e dunque anche la norma per la prescrizione breve per gli incensurati (studiata esattamente per ottenere la prescrizione nei processi più pericolosi per il presidente, come quello per corruzione nei confronti dell’avvocato Mills, già condannato come corrotto). Non solo. Dopo il via libera di stretta misura (11 a 10) ricevuto dalla Giunta per le autorizzazioni, da martedì alla Camera la richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione per togliere il processo Ruby al tribunale di Milano e passarlo al tribunale dei ministri sarà al vaglio della Giunta per il regolamento dove il centrosinistra è in maggioranza. E` probabile che la decisione finale venga lasciata all`Aula di Montecitorio. Ma resta da vedere se il voto arriverà prima dell`inizio del processo al tribunale di Milano o se le opposizioni riusciranno a dilazionare i tempi fino a dopo il 6 aprile.

Così hanno votato a Bartholomä per l'elezione del parlamento del Land del Baden-Wurttenberg

Lo stemma di Bartholoma
Elettori, n. 1.656
Votanti, n. 1.158 (69,9%)
Voti non validi, n. 20
Voti validi, n. 1.138

Hanno ottenuto voti:
CDU (Cristiano-Democratici), 483 (42,44%)
SPD (Socialdemocratici), 327 (28,73%)
GRUNE (Verdi), 191 (16,78%)
FDP (Liberali), 38 (3,34%)
DIE LINKE (Sinistra socialista), 32 (2,81%)
REP (estrema destra), 19 (1,67%)
PIRATEN (?), 17 (1,49%)
NPD (estrema destra), 16 (1,41%)
Altri partiti, 15 (1,32%)

Clamorosa sconfitta della CDU nel Baden-Württenberg che va all’opposizione dopo 58 anni. Vince la coalizione di centrosinistra (SPD-Verdi) trascinata dal raddoppio dei Verdi che superano la SPD

I Land della Germania. A Sud il Baden-Wurttenberg
Dopo 58 anni il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel (la CDU, Unione Cristiano-Democratica) è costretto a cedere la guida del Land del Baden-Württemberg nel sud della Germania, uno dei più importanti motori tecnologici e industriali del Paese. E' la regione con capitale Stoccarda; la stessa regione dove si trova il Comune di Bartholomä, gemellato con Casola Valsenio.
Stando ai risultati provvisori alle elezioni regionali di ieri la formazione conservatrice ha perso il 5,2 per cento dei voti, fermandosi al 39 per cento. Trionfano invece i Verdi, che per la prima volta nella storia si avviano a esprimere un governatore regionale, il docente di etica Winfried Kretschmann. Sull`onda del dibattito sul nucleare il partito ecologista ha centrato il 24,2 per cento dei voti, un dato che non aveva mai raggiunto prima in un`elezione regionale. Rispetto al 2006 si tratta di un balzo di 12,5 punti, sufficienti per scavalcare anche la SPD (Partito Socialdemocratico), che, col 23,1 per cento (-2,1%), raccoglie invece il peggior risultato di sempre in Baden-Wiirttemberg. Pesante tonfo per la FDP (Partito Liberale), finora al governo con la CDU: i liberali dimezzano i propri voti e riescono di un pelo a superare lo sbarramento del 5 per cento. Verdi ed SPD insieme governeranno con 71 seggi, uno in più della maggioranza assoluta in parlamento e 4 in più di CDU e FDP. I trend del Baden-Württemberg sono stati confermati in parte dalle contemporanee elezioni in Renania-Palatinato. I Verdi, finora fuori dal parlamento regionale, conquistano il 15,3 per cento dei voti, salendo del 10,7 per cento rispetto al 2006. La SPD, al governo da 16 anni con Kurt Beck, resta sì primo partito col 35,7 per cento, ma perde ben il 9,9 per cento dei voti. Buona affermazione per la CDU, che guadagna il 2,4 e sale al 35,2 per cento. Catastrofico, invece, il dato della FDP: i liberali dimezzano i loro voti e, con appena il 4,2 per cento, restano fuori dal parlamento regionale. Un risultato, questo, che può innescare il prossimo terremoto politico a Berlino. Non è infatti escluso che Rainer Bruderle, presidente della FDP in Renania-Palatinato e alleato al governo nazionale di Angela Merkel, si dimetta da ministro federale dell`Economia. Il crollo dei liberali è attribuito anche alla sua gaffe sul nucleare, svelata alla vigilia del voto: in una riunione a porte chiuse coi vertici della Confindustria tedesca Briderle avrebbe spiegato che il dietrofront di Berlino sul nucleare era una mossa tattica dovuta solo alle elezioni regionali.

Il petrolio della Cirenaica è in mano ai ribelli libici. Gheddafi in difficoltà. La Nato in comando. In Siria Assad tenta la carta della trattativa. Altre tensioni in Yemen

Oggi il comando delle operazioni in Libia passa nelle mani della Nato. Ma intanto i ribelli hanno riconquistato negli ultimi giorni tutti i siti più importanti per il petrolio e il gas della Libia (Es Sider, Ras Lanuf, Brega, Zueitina, Tobruk). I ribelli hanno fatto accordi per esportare petrolio con il Qatar: «In meno di una settimana produrremo dai 100.000 ai 130.000 barili al giorno» ha annunciato un loro portavoce.
Finiti il petrolio e i il gas nelle mani dei ribelli, Gheddafi sta cercando una via di uscita diplomatica. Soluzione a favore della quale si è espresso il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
In Siria il presidente Assad sta tentando la strada della mediazione con i ribelli. Ancora non ha fatto nulla, ma ha promesso di abolire le leggi speciali e le dimissioni del governo. Difficile che basti. Molto dipenderà da che cosa accadrà oggi e domani nelle piazze siriane. In Yemen e Bahrein ancora tensioni.

sabato 26 marzo 2011

"WiFi libero" in 150 piazze. C'è anche Casola Valsenio!

Casola Valsenio è stata scelta fra molte candidature per ricevere gratuitamente l’access point che darà la connettività alla cittadinanza. Il progetto parte dalla rivista di informatica “Wired” e dalla collaborazione con “Unidata” in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.In Emilia-Romagna, oltre al Comune di Casola, sono stati ammessi al progetto altri tre Comuni.  Il progetto prevede per tutto il 2011 la concessione gratuita della strumentazione tecnica necessaria e il supporto gratuito per la gestione degli accessi.
L’apparato WiFi è già stato installato presso il Municipio e darà connettività alla zona del Parco G.Cavina di fronte al Municipio: si tratta di una “piazza verde” wifi free. Nei prossimi giorni, appena sarà possibile allacciarlo alla rete ADSL,  il servizio verrà attivato.

Quirinale in allerta per la moltiplicazione delle poltrone. Ma i "Responsabili" non si fermano: almeno 11 sottosegretari aspettano la nomina

Il decreto con il quale sono stati moltiplicati i posti di consigliere e assessore a Roma e a Milano ancora non è arrivato al Quirinale. E’ lo stesso con il quale il governo ha ripristinato i fondi per la cultura (la cultura è stata usata come uno scudo per varare anche la moltiplicazione delle poltrone). Non è detto che le norme siano considerate dalla presidenza della Repubblica così urgenti da poter essere previste con un decreto. Ma la fame di posti è crescente.
Adesso i Responsabili attendono il completamento del rimpasto: la nomina agli 11 posti ancora vacanti di sottosegretario. Se l`aspettano per la prossima settimana. Silvio Berlusconi glielo ha garantito l`altra sera a cena, ospitandoli a Palazzo Grazioli, e loro sono convinti che manterrà la promessa anche perché - sottolinea qualcuno - «c`è da votare in aula il conflitto di attribuzioni» sul caso Ruby”.

venerdì 25 marzo 2011

A proposito di TOSAP

Il Parco "Sandro Pertini"
L’ Assessore al bilancio, Milena Barzaglia, ha risposto in modo preciso e approfondito all’interrogazione del capogruppo del centrodestra sull’applicazione della Tosap al Parco Pertini. In particolare l’esponente del centrodestra puntava l’indice sul PD che “da anni – secondo lui - non paga la TOSAP per le sue feste”.
Ma come in altre occasioni, anche in questa, le granitiche certezze e gli inoppugnabili dati di fatto, si sono dimostrati quel che sono: incaute e superficiali affermazioni.
L’occupazione temporanea dell’area verde “Parco Pertini” – ha spiegato l’Assessore Barzaglia - è sottratta al pagamento della TOSAP, avendo il Comune di Casola Valsenio previsto per l’uso dell’area, come consentito dalla legge, uno specifico canone giornaliero di utilizzo, che sostituisce tale tassa”.
Non vi è pertanto nessun mancato introito da contabilizzare da parte di questo Ente – ha sottolineato l’Assessore - e nemmeno nessuna disparità di trattamento in quanto il canone vale per chiunque voglia occupare detta area per pubbliche manifestazioni”.
In conclusione, l’Assessore ha voluto rilevare “che l’area in questione è stata utilizzata negli anni e ripetutamente, dal PD, da Rifondazione Comunista, dalla Pro Loco/Gruppo dei cacciatori di cinghiali e dai Comitati per diverse edizioni dell’incontro internazionale di speleologia.
Chi eventualmente non avesse pagato la TOSAP dunque, non sarebbe solo il PD – come lascia intendere il titolo dell’interrogazione – ma anche altri soggetti. Soggetti ai quali, l’Amministrazione comunale ha inteso rendere accessibile l’area a condizioni eque e tali da rendere sostenibile lo svolgimento di attività non lucrative e di autofinanziamento: condizioni che valgono e varranno per qualunque altro soggetto associativo con finalità culturali, politiche, sportive, sociali, ecc., voglia svolgere in quell’ area eventi, feste e manifestazioni”.

(Leggi la risposta all'interrogazione)

Siria e Yemen. Il risveglio delle popolazioni della sponda sud del Mediterraneo si estende

“Il presidente siriano Bashar al-Assad - si legge sul Sole/24Ore - sembra rispondere con un`apertura alle proteste che mercoledì, a Deraa, hanno visto le forze dell`ordine uccidere almeno 37 persone. Ci sarà più libertà in Siria, ha assicurato la portavoce, per stampa e movimenti politici; il partito Baath al potere valuterà l`abolizione dello stato d`emergenza. Una svolta intanto potrebbe essere vicina nello Yemen, almeno secondo il Wall Street Journal: il presidente Ali Abdullah Saleh avrebbe raggiunto un`intesa con il generale Ali Mohsen al-Ahmar: entrambi lascerebbero a favore di un governo civile di transizione”.

Solo dei cialtroni possono fare un titolo cosi!

Da "Il Giornale" del 24 marzo 2011
Prima tagliano ogni risorsa all’industria dello spettacolo, alle attività culturali, alla tutela dei beni monumentali e architettonici e poi, quando si rendono conto che la protesta monta e che l’opinione pubblica è dalla parte del mondo della cultura, del cinema, del teatro, dell’arte, e non dalla parte del Governo, corrono ai ripari nel peggiore dei modi. Rifinanziano il Fondo per lo spettacolo con una nuova tassa sulla benzina!
Ma di chi è la colpa??? Degli artisti!
Ma vergognatevi. E toglietevi dal mezzo, ché non se ne può più.

Il Consiglio comunale casolano difende le energie rinnovabili. Approvato l'odg proposto da Uniti per Casola contro il Decreto Romani.

Cristiano Albonetti, capogruppo "Uniti per Casola"
Nella seduta del 24 marzo, il Consiglio comunale di Casola Valsenio ha approvato - con il voto favorevole dei consiglieri di centrosinistra e l'astensione del centrodestra (...che chiedeva di rinviare la discussione) l' ordine del giorno in difesa delle fonti energetiche rinnovabili e contro il Decreto Romani che riduce gli incentivi e penalizza un settore decisivo per la ripresa economica.
In particolare il documento - presentato dal capogruppo di Uniti per Casola, Cristiano Albonetti - invita il Sindaco e la Giunta comunale a:
• esprimere una netta contrarietà alle linee di nuova regolamentazione del comparto (delle energie rinnovabili - ndr) presentate dal Ministro dello Sviluppo Economico e che comportano, di fatto, un immediato e totale fermo al settore;
• in subordine, di richiedere al Ministero dello Sviluppo Economico di confermare il quadro normativo presente a tutto il 2011 ponendo come ineludibile il principio che tutti i progetti partiti debbano poter essere conclusi quand’anche questo dovesse avvenire nel 2012;
• chiedere al Governo di non lasciare nell’incertezza il settore del fotovoltaico sino al 30 aprile e quindi di anticipare l’emanazione del previsto decreto ministeriale per la determinazione del nuovo sistema di incentivazione, senza imporre tetti limitanti allo sviluppo del mercato, garantendo certezze nel tempo agli investimenti e riconoscendo un adeguato valore degli incentivi.
• richiedere al Governo di rispettare le prerogative degli Enti locali restituendo loro la potestà di individuare criteri edilizi per il risparmio energetico più avanzati di quelli individuati dal decreto legislativo in questione;
• richiedere al più presto una Conferenza nazionale per l’energia che veda un forte coinvolgimento delle Regioni e del sistema degli enti locali.

Lunedì 28 marzo si riunisce il Comitato direttivo del PD

Lunedì 28 marzo, alle ore 20,45 nella sede del PD casolano (Piazza Oriani 11), si riunirà il Comitato Direttivo del PD.
Tra gli argomenti in discussione:
- Valutazione e parere sulle proposte di candidatura del PD alla carica di consigliere provinciale nel collegio di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme
- Analisi politica e commenti al "documento di indirizzo per la realizzazione dell'Unione dei Comuni dell'area faentina";
- Festa Democratica 2011;
- Comunicazioni dei consiglieri e amministratori del PD nel Comune di Casola Valsenio.

Un mazzo di fiori tricolori dalle senatrici PD a Tina Anselmi che compie 84 anni

Un mazzo di fiori tricolori ed un messaggio di auguri è stato inviato dalle senatrici del gruppo del PD a Tina Anselmi che compie 84 anni. «Carissima Tina - si legge nel messaggio - ti pensiamo con grande affetto nel giorno del tuo compleanno augurandoti giorni buoni e sereni. Ti sentiamo vicina nel nostro impegno quotidiano per il nostro Paese e per la Repubblica che tu hai difeso con tutte le tue forze, per la dignità e il valore delle donne che tu hai rappresentato e rappresenti con grande autorevolezza. Un abbraccio da tutte noi». In calce al messaggio di auguri le firme delle 33 senatrici del Partito Democratico.

giovedì 24 marzo 2011

Sul nucleare il governo tenta una furbata: la moratoria di un anno. Motivo? Aggirare il referendum del 12 giugno.

La forte emozione e preoccupazione suscitata nell'opinione pubblica italiana dal grave incidente alla centrale nucleare giapponese, provocato dal disastroso sisma che ha sconvolto quel Paese - secondo il Governo - ha portato acqua al mulino di chi sostiene la pericolosità e l’inutilità del ritorno dell’Italia al nucleare. E ha fatto balenare l’eventualità che nel referendum del 12 giugno per l’abrogazione del programma nucleare, non solo prevalgano i SI’ all’abrogazione, ma si raggiunga e si superi il quorum per la validità del referendum.
Ecco allora che la «pausa di riflessione» sul nucleare annunciata l`altro giorno dal ministro Paolo Romani si trasforma in una «moratoria di un anno».
Il tentativo, evidente, è quello di depotenziare la mina referendum.
Quello che serve al paese non è un disegno sbagliato di ritorno al nucleare né vuote parole di rassicurazione, ma piuttosto un piano energetico nazionale che ancora manca, una strategia per il futuro che metta al primo posto efficienza energetica e rinnovabili con l'impegno alla ricerca e alla salvaguardia dell'ambiente. Per favorire questa politica, il 12 giugno è importante votare sì all’abrogazione del programma nucleare del Governo.

Povera agricoltura! Ridotta a merce di scambio politico...

Francesco Saverio Romano (ex UdC approdato ai cosiddetti "Responsabili") è il nuovo ministro delle Politiche Agricole. Ministro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Così il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha reso pubblica una sua nota sulle “riserve politico-istituzionali” sull’incarico al capofila dei cosiddetti “responsabili” indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il deputato siciliano prende il posto di Giancarlo Galan, che va a sua volta a sostituire il dimissionario Sandro Bondi ai Beni culturali. Il Capo dello Stato non ha ravvisato “impedimenti giuridico-formali” alla nomina ma auspica “che gli sviluppi del procedimento chiariscano al più presto l'effettiva posizione del ministro”.
La nomina di Romano a ministro dell’Agricoltura dimostra la debolezza del presidente del Consiglio che, per puntellare la sua malandata maggioranza, ha dovuto sottostare ad un vero e proprio ricatto – attacca Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria PD - Sulla figura di Romano, tra l’altro, vi sono zone oscure su cui andrà fatta piena luce e che si aggiungono ad un quadro generale del governo confuso e per niente rassicurante. Un presidente del Consiglio sotto ricatto, a capo di una maggioranza priva di forza e coesione, è il peggior viatico per portare il paese fuori dalla crisi e per gestirlo nell’attuale difficile contingenza internazionale”.

La nota di Napolitano e la replica del neoministro (!) 
"Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal momento in cui gli è stata prospettata la nomina dell'on. Romano a ministro dell'Agricoltura, ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni. Essendo risultato che il giudice delle indagini preliminari non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Palermo, e che sono previste sue decisioni nelle prossime settimane, il capo dello Stato - aggiunge la nota - ha espresso riserve sull'ipotesi di nomina dal punto di vista dell'opportunità politico-istituzionale".
Romano ha risposto dicendosi «dispiaciuto» per la nota «inesatta» del Quirinale: "A mio avviso quella nota non riflette il pensiero del capo dello Stato, che è stato augurale nei miei confronti e dal quale ho avuto un'ottima accoglienza. Inoltre, purtroppo la nota è anche inesatta: perché non sono imputato ma solo indagato e c'è una richiesta di archiviazione nei miei confronti. Tutti possiamo sbagliare, immagino che l'estensore di quella nota abbia usato una terminologia non appropriata".
Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati PD, replica: “Il neo ministro dell’Agricoltura, non contento di aver incassato la nomina il giorno stesso in cui i giornali danno notizie della non chiusura dell’inchiesta nella quale è coinvolto per concorso esterno in associazione mafiosa, ora interpreta anche le note del Colle. Dal Quirinale si fa ufficialmente sapere che non esistevano impedimenti giuridico formali e che si auspica un chiarimento da parte della Procura, ma a Saverio Romano capo dei Responsabili, l’ultima stampella di Berlusconi, non va giù. Pensi, signor ministro come possa andar giù agli italiani un rimpasto di governo dettato esclusivamente dal mantenimento in vita di un esecutivo alle corde. Pensi come vedranno i prossimi innesti senza i quali il castello di carta costruito su reciproci ricatti crollerà. Aspetteremo l’udienza del primo aprile per capire se l’inchiesta nella quale è coinvolto a Palermo sarà archiviata o meno, fin da ora, comunque noi del PD esprimiamo fortissime perplessità sulla sua nomina, E per favore, non ci interpreti”.

Le inchieste
Il gip di Palermo Giuliano Castiglia non ha accolto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta per concorso in associazione mafiosa aperta a carico di Saverio Romano. A chiedere la chiusura dell'indagine, lo scorso novembre, era stata la Procura del capoluogo. Il giudice ha fissato per il primo aprile l'udienza in cui ascolterà le parti: il pm Nino Di Matteo e il legale dell'indagato, l'avvocato Inzerillo. Qualora lo richiedesse, potrebbe comparire davanti al gip per essere sentito lo stesso Romano. Nel corso dell'udienza il magistrato potrebbe indicare agli inquirenti di approfondire alcuni elementi dando ai pm un termine o archiviare. La notizia è stata già pubblicata martedì dal Giornale di Sicilia. Il pm aveva motivato la decisione di chiedere l'archiviazione ritenendo che non ci fossero riscontri sufficienti alle dichiarazioni del pentito Francesco Campanella, che aveva definito Romano persona «a disposizione» di Cosa Nostra e, in particolare, dei capimafia di Villabate, Nicola e Antonino Mandala. Per la Procura, che comunque aveva sollevato molti dubbi sulla posizione del deputato, da qui le perplessità del gip, non ci sarebbero gli «elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio». Il parlamentare era già stato indagato nel 1999, ma l'inchiesta si era chiusa con un'archiviazione. La seconda indagine è stata avviata nel 2005 proprio dopo le dichiarazioni di Campanella. A carico di Romano, infine, pende un'altra inchiesta, stavolta per corruzione aggravata, nata dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo.
"Dopo la nomina di Saverio Romano ci chiediamo a cosa serva il codice di autoregolamentazione antimafia: ci pare che l'obiettivo di una politica responsabile è sempre più lontano” ha affermato Laura Garavini, capogruppo PD nella commissione Antimafia: “Per gli amministratori locali del PdL da oggi accettare una candidatura che non rispetta il codice di autoregolamentazione antimafia che il loro stesso partito ha contribuito ad approvare in Commissione sarà molto facile. Se l'esempio che viene dal Governo nazionale è questo, al di là di qualsiasi valutazione sulla specifica vicenda giudiziaria che ovviamente seguirà il suo percorso, è evidente che anche nei livelli locali si seguirà la strada più comoda senza farsi troppe domande sui candidati e sugli eletti".

Certo è curiosa la parabola di Romano: impegnato in una campagna contro il porcellum, tanto che su internet si trovano ancora i manifesti dell’UdC Sicilia con il suo volto sorridente e lo slogan “Meglio eletto che nominato” per accompagnare la reintroduzione delle preferenze, poi è stato nominato in Parlamento con l’UdC nel 2008 dopo la scelta di correre da soli di Casini. Ha lasciato il partito per fondare i popolari per l’Italia di Domani ed i Responsabili (gruppi di transfughi che puntellano la maggioranza di Berlusconi, partiti senza eletti, solo nominati, non avendo ancora affrontato nessun tipo di elezioni) , ed ora viene nominato all’Agricoltura. Nei fatti ha invertito il motto, meglio nominato che eletto: più facile e più conveniente, senza dover rispondere ai suoi elettori.

mercoledì 23 marzo 2011

Ecco la riforma “epocale” della giustizia: prescrizione breve per Berlusconi e conflitto di attribuzione su Ruby per evitare i magistrati di Milano

La commedia sulla riforma epocale della giustizia è finita ieri, come previsto.
I testi delle riforme costituzionali non sono nemmeno stati presentati dal governo. Gli avvocati-parlamentari di Berlusconi hanno impresso una fortissima accelerazione a tutte le iniziative di legge e di voto per salvare Berlusconi dalle condanne ed evitare che il presidente del Consiglio possa finire anche una sola volta a tu per tu con i magistrati di Milano. Ieri, in particolare, l’on. Paniz ha blindato la maggioranza in commissione ed ha ottenuto che passasse la cosiddetta prescrizione breve (per gli incensurati ultra65enni), norma studiata per far fermare quasi subito, per scadenza del tempo trascorso, il processo Mills (David Mills, il corrotto è stato condannato, di conseguenza Berlusconi, accusato di essere il corruttore, sarebbe sicuramente condannato). Nello stesso tempo è stata avviata la procedura per passare all’ufficio di presidenza della Camera, e subito dopo all’aula, del voto sul conflitto di attribuzione per chiedere che passi al tribunali dei ministri il processo Ruby.
Prescrizione breve: ecco la riforma epocale della giustizia targata destra – ha dichiarato il responsabile giustizia del PD, Andrea Orlandi - Ancora una volta le esigenze del premier hanno prevalso su tutto il resto, con buona pace del confronto e dei tanto vantati toni dialoganti. Come è sempre accaduto in questi anni, alla fine hanno prevalso i falchi e non è stato possibile spostarsi dalle leggi ad personam. Il tentativo di passare ad una fase che almeno nella propaganda guardasse davvero ai temi della giustizia non solo è entrato subito in contraddizione con la pessima qualità della proposta presentata dal governo, ma oggi ha anche registrato l’impossibilità di andare oltre i problemi personali di Berlusconi. Mi auguro che chi ha tuonato contro indulti e amnistie, penso in particolare alla Lega di Bossi, Maroni e Calderoli, abbia oggi la coerenza di disapprovare anche questa amnistia di fatto”.

Vivisperaballa... vi racconto una bella festa

di Erica Tozzola (Consigliere comunale)

La Compagnia della Melagrana, ha presentato: VIVISPERABALLA! Una bellissima FESTA DELLE DONNE quella che si è svolta sabato 12 marzo in sala Don Elviro Guidani a Casola Valsenio.
Tutto nasce grazie a una forte collaborazione tra “La Compagnia della Melagrana”, compagnia teatrale amatoriale di sole donne in scena, promossa dal consigliere comunale delegato alle pari opportunità del paese e tra l’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale di Faenza.
Lo scopo era quello di far conoscere la malattia oncologica al nostro pubblico, non solo con la tristezza che si avverte pensando al cancro, ma trasmettendo anche la gioia che c’è in una possibile guarigione.
Un’occasione per festeggiare le donne, tutte le donne…Quelle sane, quelle malate e quelle che guariscono, come le ragazze che hanno condiviso con noi l’esperienza dell’uscita dalla malattia oncologica.
Una serata conviviale la nostra, presentata dalla “Melagrana” con buffi sketch tra fate e streghe della scorsa rappresentazione “Adelinda e il segreto della contessa Ambriosa”.
Sono intervenuti il dottor Stefano Tamberi e la dottoressa Elena Samorì che, oltre a promuovere la prevenzione, descrivendo in breve l’aspetto psicologico della malattia, hanno spiegato come viene esposta a sofferenza anche la femminilità di una donna: la perdita dei capelli o ancor peggio di un seno, dell’utero… e la fatica nel sentirsi ancora donna, sotto ogni aspetto.
Molto coinvolgenti le quattro donne che hanno testimoniato la loro esperienza, ancora giovanissime e con tanta voglia di tornare a vivere come prima.
Hanno sicuramente colpito il pubblico: nella sala gremita il silenzio totale, qualche lacrima e grande rispetto. La loro sofferenza, i loro pensieri…specialmente verso i propri figli, il loro “non può essere capitato a me”, le crisi depressive, il sostegno delle famiglie, dei medici e tanto altro ancora… ma ce l’hanno fatta!
Non si possono scrivere certe cose…si possono solo ascoltare!
L'obbiettivo è stato sicuramente raggiunto, siamo andate oltre alle nostre aspettative. Non sempre si capisce quanto è bella e piena la nostra vita…non sempre si apprezza quello che si ha, finchè non ci si ammala …Ma una cosa è certa: con il cancro non sempre si muore.
La serata è poi continuata con Chiarazula Orchestra e dj Nico che con la loro musica hanno fatto ballare buona parte del pubblico.
La “Compagnia della Melagrana” e la sottoscrittta ringraziano ancora di cuore tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento e tutti coloro che hanno partecipato alla serata.

L’immigrazione …oltre i luoghi comuni: un opuscolo del PD dell'Emilia-Romagna

Il Dipartimento Immigrazione del PD dell’Emilia-Romagna ha pubblicato una chiara ed efficace “Guida alla sopravvivenza contro gli stereotipi e i pregiudizi sull’immigrazione”. Ne consigliamo la lettura e la divulgazione.

Scarica l'opuscolo PD sull'immigrazione "Oltre i luoghi comuni"

martedì 22 marzo 2011

Il PD ha presentato ai sindacati dei lavoratori e delle imprese, e alle banche il proprio "piano nazionale delle riforme" per l'Italia e per l'Europa

Ieri pomeriggio una delegazione del Partito democratico, guidata dal segretario Pier Luigi Bersani, ha incontrato le delegazioni degli imprenditori (Confindustria, Rete imprese e cioè Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani), dei banchieri (Abi), dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl). Sono di fatto gli stati generali dell’economia convocati dal Partito Democratico (dato che il governo non lo fa).
A imprenditori e sindacati il PD ha presentato il Piano nazionale delle riforme messo a punto con le proposte approvate nelle tre assemblee nazionali del PD, con le riflessioni di un gruppo di giovani economisti e con l’apporto di diversi centri di studio e ricerca. Nelle 90 pagine del documento (alla faccia di chi continua a dire: dove sono le proposte del PD?) vi sono le proposte per una politica economica europea concordata anche con gli altri partiti progressisti dell’Unione Europea e le proposte per una politica economica e industriale nazionale capace di mettere l’Italia sulla strada della riscossa. E’ un progetto alternativo a quello della destra sia sul piano europeo, sia sul piano nazionale.

lunedì 21 marzo 2011

Come ogni anno da 62 anni, il 21 marzo si celebra la Festa degli Alberi

Si terrà lunedì 21 marzo al plesso scolastico di via S. Martina la tradizionale Festa degli alberi alla presenza degli alunni delle scuole di Casola Valsenio e dei 17 "piccoli casolani" nati nel corso del 2010.
Ad ogni bambino/a nato nel 2010 verrà consegnato un attestato che sarà accompagnato dalla messa a dimora, da parte dell'Amministrazione, di una pianta nell'area verde posta nelle immediate vicinanze della palestra comunale.
La cerimonia si aprirà alle ore 10,00 con il saluto del Sindaco Nicola Iseppi e proseguirà con il seguente programma:
ore 10.15: Interventi di rappresentanti di Hera Imola-Faenza sul tema dell'acqua e del rispetto ambientale;
ore 10.30: Spettacoli organizzati dai bambini dell’Asilo Nido e dagli alunni delle scuole di Casola Valsenio;
ore 10.45: Consegna degli attestati a tutti i nati del 2010 e consegna dei gadget offerti da Hera ai bambini;
ore 11.00: Rinfresco per tutti i partecipanti.

sabato 19 marzo 2011

Tutta l'opposizione è con l'ONU e con chi, in Libia, combatte contro il dittatore. Il Governo, invece, è diviso!

Della  posizione del PD abbiamo detto. Il suo voto nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera è stato decisivo per fare passare la partecipazione dell'Italia alle operazioni militari per l'applicazione della Risoluzione ONU sulla crisi libica. Un voto che ha rivelato clamorosamente come il Governo non abbia una maggioranza in politica estera: Lega Nord e i cosiddetti "Responsabili", infatti, non hanno partecipato al voto!
Anche l'UdC si è schierata a favore della Risoluzione dell'ONU. "Gheddafi è un criminale di guerra - ha detto Casini - ma in Italia, purtroppo, c’è un'opposizione responsabile e un governo di irresponsabili. La dissociazione della Lega Nord è semplicemente intollerabile".
Vendola, parlando a nome di SEL,  ha affermato che "dobbiamo lavorare per impedire il massacro dei civili in Libia ma dobbiamo anche evitare che in Libia si replichino copioni tragici, che hanno visto soluzioni militari precipitare in pericolosi e terribili pantani”. ”Dobbiamo impedire – ha aggiunto – che Gheddafi completi la sua macelleria civile ma dobbiamo anche vigilare con cautela che l’opzione militare non si trasformi in qualcosa di imprevedibile. Serve davvero infinita saggezza da parte di tutti”.
L'IdV - malgrado nelle Commissioni Difesa e Esteri abbia dato solo un voto di astensione - "appoggia con convinzione la risoluzione 1973 dell’Onu ed è nettamente contraria ad un nostro intervento militare attivo in Libia". "Quindi - afferma IdV - appoggiamo ogni iniziativa volta a sostenere questa risoluzione che ha l’obiettivo di salvaguardare le popolazioni civili dal genocidio in atto da parte del rais libico".

Il Consiglio comunale si riunisce il 24 marzo per l'approvazione del Bilancio 2011

Il Consiglio comunale riunito il 17 marzo, per il 150° dell'Unità
Il Consiglio comunale si riunirà giovedì 24 marzo, alle ore 20.30, nella Sala consiliare del Municipio, per discutere diversi argomenti, il principale dei quali è l'approvazione del Bilancio di previsione 2011, il Bilancio triennale 2011/2013, la Relazione previsionale e programmatica, l'elenco annuale e il piano triennale delle opere pubbliche.
L'approvazione del Bilancio sarà preceduta da una serie di importanti delibere di natura finanziaria:
- Alcune modifiche al "Regolamento generale delle entrare tributarie comunali", per recepire le disposizioni di cui al comma 165 art. 1 della L. 27.12.2006 e determinare la misura degli interessi da applicare per i rapporti di debito e credito relativi ai tributi locali (punto 8);
- La determinazione dell'addizionale comunale all'IRPEF per il 2011 (punto 9);
- La determinazionale delle aliquote e delle detrazioni ICI per il 2011, che si confermano nella stessa misura dell’anno 2010 (punto 10);
-  Il Piano delle alienazioni del patrimonio comunale che, in seguito alla ricognizione svolta dagli Uffici competenti, conferma per il 2011 lo stesso elenco degli immobili già inseriti nel Piano 2010 (punto 11);
- Il Programma annuale degli incarichi di studio, ricerca e consulenza per il 2011 (punto 11).

L'ordine del giorno della riunione prevede inoltre, la risposta all'interrogazione presentata dal centrodestra (consigliere Fabio Piolanti) con la quale si chiede di conoscere "Perché il PD da anni non paga la tassa di occupazione di suolo pubblico per le proprie feste?".
Verrà poi messo in approvazione un ordine del giorno, presentato dal Gruppo consiliare di centrosinistra "Uniti per Casola" intitolato "Impediamo lo stop allo sviluppo di produzione di energia da fonti rinnovabili e difendiamo imprese, artigiani e lavoratori del settore". 
Al punto successivo (5), in seguito alle dimissioni presentate in data 10.03.2011 dal Consigliere Sig.ra Milena Dalprato si procede alla sua surroga con la nomina del primo dei non eletti nella lista “CentroSinistra Uniti per Casola”.
Subito dopo (punto 6) si procederà alla momina del rappresentante del Consiglio comunale di Casola Valsenio nel Consiglio dell'Unione dei Comuni, in sostituzione di Milena Dalprato.
Altri argomenti all'ordine del giorno della seduta, sono:
- La presa in carico dai lottizzanti sigg.ri Acerbi/Poli, Manfreda/Montefiori, Venturi/Lasi e Gasser/Chelodi del terreno riferito alla nuova strada di lottizzazione lateralmente alla Via G.Cenni (punto 14);
- Approvazione del Piano associato per le attività estrattive dei tre Comuni dell'Unione montana (punto 15).

venerdì 18 marzo 2011

Dalla parte del popolo libico che lotta contro la dittatura

L’ONU ha deciso l’istituzione della zona di non volo nei cieli della Libia. La comunità internazionale ha deciso, in altre parole, che si può e si deve impedire che si alzino in volo gli aerei e gli elicotteri delle truppe fedeli a Gheddafi per colpire le città e le popolazioni che si sono sollevate, oramai un mese fa, contro la dittatura. Il regime libico ora sa che non potrà più agire indisturbato contro i civili, a Bengasi, in Cirenaica, a Misurata, a Tobruk. E i rivoltosi, i patrioti libici, sanno che la comunità internazionale – anche se in ritardo – ha deciso di non abbandonarli a sé stessi.
L’Italia, l’Europa, gli Stati Uniti devono scommettere sulla democratizzazione della Libia e dei Paesi nord-africani e medio-orientali e sostenere attivamente le componenti più avanzate di quelle società perché ne guidino il cambiamento.
Un cambiamento che sarà il risultato non dell’”esportazione” della democrazia ma della lotta per la libertà e la democrazia di cui il popolo libico si è fatto protagonista. E’ a partire da ciò che si potranno costruire nuove relazioni, di reciproco vantaggio tra la Libia, l’Italia e l’Europa. E’ ciò che conviene all’Italia e all’Europa.
E chi teme l’esodo, la fuga di migliaia di profughi verso l'Italia deve persuadersi che solo il successo della trasformazione democratica  può restituire a quei popoli la fiducia in un futuro diverso e migliore a casa propria.
Per costringere Gheddafi al cessate il fuoco e al rispetto della zona di non volo è necessario l'intervento delle aviazioni militari dei paesi europei. L’Italia metterà certamente a disposizione le proprie basi e – questa eventualità va messa in conto – così facendo potrebbe esporsi alla reazione del dittatore libico. Bisogna prepararsi per reagire a ogni minaccia e per contrastarla. Bisogna fare in modo che la sollevazione popolare anti-gheddafi non solo non venga soffocata ma possa risultare vittoriosa fino alla cacciata di Gheddafi.

Libia. Sì al ruolo attivo dell’Italia sotto l’egida dell’ONU

L'appoggio alla risoluzione dell'ONU passa grazie al PD, senza Lega e "responsabili". Bersani al governo: “Attenzione, non giochiamo agli strateghi è una cosa seria”. Il voto in Commissione rivela che in politica estera il Governo non ha una maggioranza.

“La Libia è una cosa seria, non facciamo gli strateghi”, questo il monito del Segretario del PD Pier Luigi Bersani lanciato al governo, dichiarando l’appoggio del PD alle scelte dell’ONU sulla “No fly zone”, per il coinvolgimento del nostro Paese nelle iniziative destinate ad evitare che il colonnello Gheddafi possa continuare a bombardare i civili.
Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno votato a favore della partecipazione dell'Italia alle operazioni militari per l'applicazione della Risoluzione Onu sulla crisi libica.
Il documento, approvato anche con i voti di UdC e PD non è stato votato né dagli esponenti della Lega Nord, né da Iniziativa responsabile che pure avevano sottoscritto la mozione. Sia la Lega Nord che i rappresentanti di IR non erano presenti alla votazione.
“L’assenza della Lega e dei sedicenti responsabili dimostra che il governo non ha la maggioranza in politica estera. E che senza la responsabilità dell’opposizione il paese sarebbe rimasto isolato proprio nella fase più acuta della crisi mediterranea” dichiara il capogruppo democratico nella commissione Esteri della Camera, Francesco Tempestini, dopo l’approvazione della risoluzione che autorizza il governo, sulla base della decisione dell'ONU, a partecipare attivamente con gli altri paesi disponibili alla difesa della popolazione civile libica. “Senza il nostro contributo – conclude Tempestini - il ministro La Russa non sarebbe, già questa sera, un interlocutore credibile per la comunità internazionale".
L'Italia si è dichiarata pronta a mettere a disposizione le sette basi militari presenti nel territorio: (Amendola, Aviano, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria) per un intervento in Libia. Il Consiglio dei Ministri di oggi ha dato via libera al sostegno delle azioni che verranno decise dalla comunità internazionale, fornendo un appoggio che non comporti però la presenza di militari italiani sul suolo libico. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha parlato della necessità di un intervento umanitario: "Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di libertà e di diritti umani in quel Paese". "Nei limiti della risoluzione dell'ONU siamo pronti a sostenere il ruolo attivo dell'Italia", ha detto Pier Luigi Bersani. “La questione della Libia è una cosa seria - ha ribadito però - e per questo non deve diventare un tema come quello ''della Nazionale italiana di calcio, in cui ognuno fa lo stratega''.
Arrivando a Cernobbio per partecipare al Forum di Confcommercio, il Segretario democratico ha chiarito che “Il governo conosce questa nostra disponibilità del PD, adesso dobbiamo chiedere una cosa sola al governo: che si trattenga, in queste ore, da dichiarazioni estemporanee e, qualche volta, contraddittorie. Che parli con gli altri Paesi disponibili e con la Nato - ha proseguito - consideri seriamente le opzioni che possono essere sul tappeto e se ne discuta precisamente nelle Commissioni parlamentari".
“Se tutto questo avverrà - ha garantito - il governo riceverà in cambio un atteggiamento serio e disponibile da parte del Partito Democratico. Questa è una cosa seria - ha ripetuto- conduciamola seriamente, da Paese serio: questo è l'invito che faccio al governo". Il leader dei Democratici ha poi insistito affinchè venga discusso "nelle sedi giuste che cosa significhi interpretare la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu per evitare che in quel Paese continuino le stragi dei civili e venga soffocato, in questo modo, un movimento democratico”.

La Corte europea dice sì alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche

La Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo ha dato ragione all'Italia nella causa sulla presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche. La Corte ha adottato la scelta più giusta. Il crocifisso rappresenta un simbolo religioso che è presente nella radice storica e culturale dell'Italia e di molti altri Paesi e non contrasta con la libertà di religione o di educazione. Il crocifisso non può rappresentare per nessuno ragione di oppressione, costrizione o intolleranza. Per i cristiani è un simbolo di fede. Per tutti è motivo di solidarietà e amore.
Il governo italiano, dopo una prima memoria incentrata su argomentazioni sbagliate, ne aveva presentata successivamente una convincente, in cui si ricostruiva la giurisprudenza precedente della Corte di Strasburgo, che in queste materie si era sin qui scrupolosamente attenuta al margine di apprezzamento statale e alla non assimilabilità delle tradizioni e delle giurisprudenze costituzionali in materia di laicità.

giovedì 17 marzo 2011

In tanti a festeggiare e salutare il 150° dell'Unità d'Italia

Tante persone, donne e uomini, giovani alunni, si sono assiepati nel Parco Giulio Cavina per assistere all'alzabandiera - eseguito dal Gruppo Alpini di Casola Valsenio - accompagnato dall'inno nazionale eseguito dal Corpo bandistico "G. Venturi".
Dopo il discorso di saluto del capogruppo ANA di Casola, Valerio Rossi - che ha sottolineato come in tutta Italia gli Alpini oggi svolgano un'analoga cerimonia - ha preso la parola il Sindaco Nicola Iseppi, che ha reso omaggio "a chi con il sacrificio, il lavoro, lo studio e la lotta, ha contribuito a unire e a fare grande l'Italia".
Subito dopo, nella sala Azzurra del Municipio è stata inaugurata una mostra dei disegni e composizioni eseguite dagli alunni casolani per ricordare e celebrare il 150° dell'Unità d'Italia. Il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri, gli alunni e un numeroso gruppo di cittadini, si è spostato nella sala consiliare per la seduta del Consiglio comunale dedicata alla celebrazione dell'anniversario unitario. Sono intervenuti gli alunni della scuola, i capigruppo consiliari Cristiano Albonetti (Centrosinistra-Uniti per Casola) e Fabio Piolanti (PdL, Lega Nord, UdC, Indipendenti). Beppe Sangiorgi ha ricostruito le vicende che hanno preceduto e seguito il plebiscito per l'adesione della Romagna al Regno di Sardegna, che metteva fine alla presenza dello Stato della Chiesa in queste terre. L'adesione al nuovo Regno, il passaggio da un'autorità statale all'altra, i cambiamenti introdotti dal nuovo ordinamento, l'adesione al nuovo Stato come fenomeno prevalentemente "urbano" al quale per lungo tempo rimasero estranee le popolazioni della campagna, il manifestarsi del brigantaggio quando vennero meno le ragioni del contrabbando, con la scomparsa del confine che divideva lo Stato della Chiesa dalla Toscana, sono alcuni dei temi affrontati da Sangiorgi nel suo intervento.
Ha concluso la seduta del Consiglio comunale l'intervento del Sindaco, Nicola Iseppi, che ha ricordato come "oggi la nostra sfida futura è l’Europa. Così come 150 anni fa si dovevano rimettere assieme tante Italie, così oggi serve strutturare maggiormente l’Unione Europea.
È necessario sentirci maggiormente cittadini europei - ha affermato il Sindaco - partecipare alle possibilità di lavoro e di studio che l’Europa mette a disposizione, conoscere e partecipare attivamente agli organi politici e istituzionali del nostro continente. Il futuro è lì. La possibilità di successo del nostro Paese, e quindi della nostra vita, passano da un radicale cambio di prospettiva della politica, della scuola, della società. Non chiudiamoci nei nostri paesi e nelle nostre province, diventiamo attivamente cittadini europei e operiamo, 150 anni dopo, un nuovo Risorgimento.
E dunque, sia più che mai questo 17 marzo 2011, la riflessione e la festa con cui oggi lo celebriamo a Casola Valsenio come in tutta Italia, segno della nostra determinazione nel riaffermare, tutelare, rinsaldare l'unità nazionale, che fu la causa cui tanti italiani, tanti giovani italiani!, dedicarono il loro impegno e la loro vita".
Gli Alpini casolani

Il pubblico intervenuto alla cerimonia


La prolusione di Beppe Sangiorgi nella sala del Consiglio

Alcuni disegni della mostra degli alunni casolani dedicata al 150°

Le bandiere del 150° dell'Unità d'Italia (...e sono solo una piccola parte!)

Tanti, tantissimi casolani hanno voluto salutare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia esponendo un tricolore alla finestra o nella vetrina del negozio, una coccarda alla porta, un drappo che richiamasse i colori della nazione.
Davanti al Comune due grandi drappi rappresentano la volontà di tutta la comunità casolana di partecipare a questa festa bella, emozionante, commovente. Con un pensiero all'inno, scritto da un giovane ventenne garibaldino pochi mesi prima di morire combattendo in difesa della Repubblica Romana nel 1849, e con un pensiero ai tanti - uomini e donne - che con il lavoro, con lo studio con la lotta, con il sacrificio hanno contribuito a costruire l'Italia, più libera, più giusta, più grande. L'Italia del Risorgimento, l'Italia della Resistenza antifascista, l'Italia della Costituzione del 1948, l'Italia dell'Unione Europa.