venerdì 7 dicembre 2012

Milena Barzaglia: "E' emerso un partito fatto di persone, fatto di dialogo"

Intervista a Milena Barzaglia, Assessore comunale Casola Valsenio

Il 2 dicembre si è votato al ballottaggio per le Primarie del centrosinistra. Come giudichi i risultati a Casola Valsenio?
Li giudico lo specchio della realtà nazionale. Mi ha fatto ovviamente piacere vedere che c’è stata partecipazione ma non valuto il risultato di Casola legandolo esclusivamente al territorio bensì inserendolo in un contesto nazionale. E' stato un voto che ha messo in luce i veri valori del nostro partito, una partecipazione forte, motivata che mi fa sperare il meglio per le prossime elezioni politiche.



Tu hai sostenuto Renzi nella campagna delle Primarie. Ci puoi indicare tre punti del programma del suo programma che ti hanno particolarmente convinto?
Sulle “cose da fare” ci sono molti punti in comune nei due programmi. Parliamo di semplificazione fiscale, ricostruzione del welfare, diritti agli immigrati, unioni civili, omogenitorialità, scuola, creare un indotto lavorativo dal turismo, ecc.
Le differenze che mi hanno incentivata a scegliere di votare Renzi è che lui si è espresso per un sistema bipolare con due grossi partiti, uno di centrosinistra (il PD) e uno di centrodestra; un sistema basato sull’alternanza e sulla trasparenza e la conoscibilità da parte dei cittadini sia del governo che determinano con le elezioni, che del programma che da questo governo sarà attuato.
Come avrete capito mi piace l’idea di partito a vocazione maggioritaria, che possa ottenere la maggioranza dei voti degli italiani e che possa governare senza dover fare accordi, perché in questo momento chiunque governerà dovrà avere, oltre alle buone idee, la praticità di metterle in pratica in tempi brevi.
Non posso omettere di parlare di rottamazione: chiaramente anche questo punto del programma mi ha interessata ed è fondamentale che all’interno del partito si creino le condizioni per far questo passaggio che, chiariamoci, non è un passaggio legato all’età anagrafica ma legato al ricambio delle figure che ricoprono incarichi.

E cosa, invece, ti ha convinto di più e ti ha convinto di meno della proposta di Bersani?
Di Bersani sappiamo tutto quanto c’è da sapere e questo rappresenta ciò che ti convince di più (esperienza, serietà) e ciò che ti convince di meno (mancata innovazione in questi anni in cui ha fatto il segretario, alleanze politiche a mio avviso non sempre positive in fasi di governo).

Dopo la vittoria di Bersani, si apre quella che sarà la campagna elettorale del PD per le elezioni politiche della primavera prossima. Che contributo potrà dare l’esperienza delle Primarie? Ne esce un partito più unito o più diviso? Più forte o più debole per candidarsi alla guida del Paese?
Più unito.
Eravamo in un momento in cui il terrificante messaggio lanciato dall’antipolitica stava rischiando di sovrastare il bel dialogo che invece è creato dalla politica.
Questo dato nel suo complesso premia il Partito Democratico che non ha mai smesso di discutere di temi anche durante l'inevitabile personalizzazione del confronto politico durante le primarie.
Questo è ciò che è emerso: un partito fatto di persone, fatto di dialogo che ha entusiasmato le persone al dibattito nonostante questo terribile momento economico e politico.
Sono felice di questo Partito Democratico post primarie.

Ti facciamo, in conclusione, la stessa domanda che abbiamo fatto al Sindaco. Da amministratore di un Comune dell’Appennino e quindi di chi svolge una concreta e diretta azione di governo sul territorio, quali tre punti indicheresti a Bersani come prioritari per l’agenda del Paese?
Indubbiamente l’allentamento del patto di stabilità per i grandi comuni e l’annullamento del patto di stabilità per i comuni piccoli, come il nostro. Entrare nel patto significherà per noi annullare quasi di fatto gli investimenti oppure la contropartita sarebbe farli ma alzare la tassazione per farlo. Nessuna delle due opzioni mi sembra che corrisponda ad un concetto di sviluppo e crescita delle economie locali.
Rivedere i tagli fatti sul socio sanitario. Questi tagli lineari portano ad una differenziazione netta tra chi si può permettere di pagarsi le cure e l’assistenza e chi invece si troverà a doversi accontentare. La collaborazione pubblico privato è sicuramente è una delle alternative agli eccessivi costi del welfare ma dobbiamo fare si che gli ammalati e i bisognosi abbiano la stessa dignità delle altre persone e non debbano fare battaglie davanti al ministero per avere un assegno di cura. La dignità prima di tutto.
Un progetto scolastico che abbia un senso. Non possiamo permetterci di vedere maltrattate le nostre scuole nella loro organizzazione. Servirà un progetto nuovo ma la riorganizzazione ed il miglioramento della scuola pubblica deve essere una delle priorità del nuovo governo.

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