giovedì 31 dicembre 2009

Consiglio comunale del 29 dicembre: ordini del giorno e deliberazioni


Il Consiglio comunale del 29 dicembre - l'ultimo del 2009 - ha affrontato diversi argomenti. Tra questi le risposte a due interpellanze presentate dalla minoranza e alcuni ordini del giorno. In particolare sono stati approvati due ordini del giorno presentati dal gruppo consiliare "Centrosinistra - Uniti per Casola": “La Finanziaria 2010 cancella la montagna: no ai tagli ai Comuni, sì al federalismo fiscale e alla riforma della finanza locale”, relatore l'Assessore Milena Barzaglia, ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra e il voto contrario del centrodestra; "Prevenzione e lotta alla omofobia e transofobia”, relatore il Consigliere Matteo Mogardi, è stato approvato all'unnaimità. E' stato invece respinto un ordine del giorno per impedire nelle scuole pubbliche l'insegnamento di religioni diverse da quella cattolica, presentato dal Consigliere della Lega Nord, Paolo Giorgi. Su questo argomento rimandiamo all'intervento del capogruppo di "Centrosinistra - Uniti per Casola", Cristiano Albonetti.
Nella stessa seduta l'Assessore Milena Sbarzaglia ha risposto all'intepellanza del Consigliere Alessandra Bertozzi sul fondo per le famiglie in difficoltà e il Sindaco all'interpellanza del capogruppo PdL-Lega Nord-UdC, Fabio Piolanti, sui lavori di ristrutturazione in corso alla Mengotta, nella tenuta del Cardello.
Il Consiglio comunale ha poi approvato, con voto unanime, l'adesione all’aumento di capitale di Lepida SpA con la sottoscrizione di una azione del valore di 1.000 euro.
Il rinnovo della convenzione tra il Comune di Casola Valsenio e la Parrocchia dell’Assunzione di M.V. di Casola Valsenio per la realizzazione di un sistema integrato delle scuole d’infanzia del Comune di Casola Valsenio, è stato approvato invece con il solo voto favorevole della maggioranza di centrosinistra. Il gruppo di minoranza PdL-Lega Nord-UdC si è astenuto.
La convenzione prevede un contributo di 9.000 euro (nel 2009 erano 8.200) alla Scuola materna "Santa Dorotea", la collaborazione nella realizzazione del CREE - confermando la positiva esperienza degli ultimi due anni - con l'impegno del Comune a partecipare al pareggio dell'eventuale disavanzo.
Su invito del Sindaco, alla seduta del Consiglio comunale è intervento anche l'Arciprete, Don Euterio Spoglianti, che ha rivolto ai consiglio comunale un discorso augurale per il nuovo anno.

mercoledì 30 dicembre 2009

Quel ragazzo senza braccia sul treno dell'indifferenza


di Giuseppe Fioroni (deputato PD e Coordinatore del Forum Welfare PD)

Siamo davvero diventati così, come ci descrive Shulim Vogelmann nella sua sconvolgente testimonianza apparsa su la Repubblica? Cinici, arroganti, indifferenti, apatici? Incapaci di sentire, di indignarci? E' un ritratto impietoso, certo, quello di un Paese che, quasi inavvertitamente, tra passaggi burocratici e responsabilità puntualmente scaricate su qualcun altro, chissà chi poi, sta mutando pelle. Un'Italia inospitale, non accogliente, che non sorride ma ringhia, che si blinda nelle proprie certezze e si nasconde dietro a un numero. Il caso del ragazzo disabile colto senza biglietto e trattato come una grana di cui sbrigarsi può essere solo un incidente, un episodio isolato, certo. Ma non è isolata l'indifferenza che scorgiamo nei tanti scompartimenti di cui è fatta la nostra vita quotidiana: a scuola, nel lavoro, negli ospedali, per strada, nella vita politica.
Quanto è banale il male che sperimentiamo tutti i giorni: un alzata di spalle, uno sguardo che si abbassa, un ammiccamento gaglioffo. Tassello dopo tassello, questi gesti ci restituiscono un'immagine che non pensavamo ci corrispondesse, e invece ci interpella.
Interpella un governo che, nel campo del welfare, ha saputo solo tagliare servizi essenziali, con una sola priorità: quella di fare cassa. Di chiedere il biglietto. Anche quando di fronte non si trova un problema, ma una persona.
Interpella l'opposizione, quella del Partito Democratico, che proprio perchè ha l'ambizione di parlare a tutto il Paese ha il dovere di proporre, come stiamo cercando di fare, un'alternativa di governo.
Perchè la muta cantilena del ragazzo che ripete "handicap" ai controllori non sia un lamento, ma un appello ad agire. Un invito ad una responsabilità condivisa. Come ci sforziamo di fare in Parlamento sugli assegni familiari, sulla assistenza per chi ha una malattia cronica, sulla accessibilità per le persone con disabilità gravi.
A un esecutivo che si mette al riparo delle sue responsabilità dietro ad uno scudo fiscale, rispondiamo che non ci piace chi chiede solo il conto senza offrire niente in cambio in termini di servizi, prestazioni, opportunità di vita, come diceva un liberale come Ralf Dahrendorf.
Nessuno auspica un ritorno alla spesa allegra e al debito sulle spalle delle generazioni future. Sono stati i governi di centrosinistra a tenere saldo il rigore del bilancio dello Stato.
Ma efficienza non significa egoismo, efficacia non vuol dire mancanza di solidarietà, effettività non è la stessa cosa di irresponsabilità.
Consolare gli afflitti? Certo, in un paese in cui la crisi morde silenziosa le famiglie, i precari, i pensionati, le donne, gli invisibili. Ma anche - come invocava don Tonino Bello - affliggere i consolati. Incalzare chi si sente con la coscienza a posto. Come quei controllori, o quei governi, che si dimenticano la vocazione della cosa pubblica. Come patto e orizzonte condiviso di senso, come agire comune. Verso un Italia che non sia più indifferente, come sull'Eurostar di Vogelmann, ma differente. Davvero.

Reggi: "Il PdL si rivolga a Maroni, non al sindaco di Imola"


Il responsabile del Dipartimento Sicurezza del PD dell'Emilia Romagna, Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza, risponde al PdL di Imola sulla situazione del Commissariato di Polizia di Imola

"E' giusto che i consiglieri del PdL si facciano interpreti dei problemi degli operatori della sicurezza del suo territorio - sottolinea Roberto Reggi, responsabile del Dipartimento Sicurezza del PD regionale - ma dovrebbero rivolgersi, anziché al sindaco Manca, al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, che con la mano destra taglia le risorse alle Forze di Polizia, al punto tale da lasciare senza riscaldamento il Commissariato di Imola, e con la sinistra si tiene ben stretti 100 milioni di euro da destinare alle Amministrazioni comunali amiche. Mi viene da ridere, per non piangere, quando il PdL chiede la disponibilità di fondazioni e soggetti privati a intervenire per risolvere il problema: la sicurezza è un bene pubblico da alimentare con risorse pubbliche, ed è preciso dovere del Governo garantire che i lavoratori delle Forze dell'Ordine abbiano le risorse finanziarie necessarie. Inoltre - aggiunge Reggi - il PdL dovrebbe sapere che il sindaco non ha alcuna competenza in merito. Le Forze di Polizia di Stato dipendono direttamente dal Ministero, da quel Maroni che si dichiara paladino della sicurezza a parole, ma nella pratica agisce come a Imola, tagliando risorse essenziali".

martedì 29 dicembre 2009

No alla cancellazione della montagna. No ai tagli della Finanziaria 2010. No al neocentralismo del PdL e della Lega Nord.


Sì al federalismo e a una politica di sostegno e valorizzazione dei territori montani

Anche il PD casolano partecipa alla campagna del PD dell'Emilia-Romagna per dire no alla politica del PdL e della Lega Nord che nella Finanziaria 2010 hanno stabilito che solo 31 degli attuali 125 Comuni dell'Appennino emiliano-romagnolo potranno considerarsi montani. Tra questi Casola Valsenio, unico Comune interamente "montano" della Provincia di Ravenna secondo la legge
991/1952. E anche località di alta montagna, come Sestola (Mo), Bagno di Romagna (FC), Portico San Benedetto (FC). Le conseguenze e le ricadute negative sul Comune e sull'economia locale, in particolare sull'agricoltura, rischiano di essere pesanti.
Il PD casolano condivide e fa proprio l'ordine del giorno presentato in Consiglio comunale dal gruppo "Centrosinistra - Uniti per Casola".

lunedì 28 dicembre 2009

Per il "Times", Neda personaggio dell'anno 2009


Neda Soltan, la studentessa iraniana di 26 anni uccisa durante le proteste di piazza a Teheran contro la contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad nel voto del 12 giugno, è il personaggio dell'anno per il Times di Londra. Il quotidiano britannico la definisce "simbolo globale dell'opposizione alla tirannia", ricordando la grande ondata di emozione prodotta dalla sua morte.
Times fa anche un parallelo tra Neda e il ragazzo cinese in camicia bianca che bloccava il cammino dei carrarmati durante le manifestazioni degli studenti, venti anni fa, in piazza Tienanmen a Pechino.

Un'agenda sociale per il 2010


Il confronto sulle riforme è nelle mani della maggioranza, tutto dipenderà dagli "atti" che la maggioranza compirà a gennaio. Di sicuro il PD vuole partire dalle riforme sociali, Bersani non ha "pregiudizi", ma sottolinea: innanzitutto servono provvedimenti per l'occupazione e per il sistema pensionistico dei piu' giovani. "Facciamo qualcosa per animare l'economia. Nel centrodestra l'ideologia che si diffonde è 'il temporale passa'. Ma per chi è sotto l'acqua non risulta che il temporale passi".
E’ stato uno dei passaggi cruciali dell’intervista a SkyTg24 dove ha ribadito la contrarietà alle leggi ad personam: “Noi siamo tutti convinti che non possiamo in nessun modo appoggiare leggi che risolvono i problemi di una persona sola. Ci appelliamo a Berlusconi, che si è paragonato a De Gasperi: ecco, prenda a cuore la prospettiva di questo Paese, si renda conto, che, vista la nostra disponibilità davanti a una prospettiva di riforma, una riflessione sua su come fin qui si sono affrontati i problemi del presidente del Consiglio, forse dovrebbe farla". Per il segretario del PD “questo è il punto sul quale si aprirà il nuovo anno. Il pregiudizio ad un percorso di accordo sulle riforme non verrebbe da noi, può solo venire da loro, dipenderà dagli atti che faranno a gennaio".

Franceschini: "Priorità all'emergenza lavoro"

"La prima riforma da fare è dare un'indennità di disoccupazione universale, come avviene in Francia e in Germania, a prescindere dal tipo di lavoro che si è svolto. Cominciamo da lì e non parliamone solo per riempire i giornali". Lo afferma Dario Franceschini, presidente dei Deputati del Partito Democratico, nell'incontro con i lavoratori precari dell'ISPRA (Istituto per le ricerche ambientali) di Roma, che da 35 giorni occupano la sede dell'Istituto.
"L'assegno per tutti i disoccupati - aggiunge - è una proposta concreta ma la maggioranza (PdL e Lega Nord - ndr) ha bloccato tutti gli emendamenti proposti dal PD".

In Iran si lotta e si muore per la libertà


E' lontano, l'Iran, ma ci sentiamo vicini ai giovani - alle migliaia di giovani - che in questi giorni manifestano per la libertà e la democrazia a Teheran e in altre città di quel Paese.
Giovani che pagano con la vita la ribellione alla dittatura e alla repressione cieca e violenta del regime teocratico al potere in Iran.
Sarebbero già 15 i morti negli scontri con le forze dell'ordine e con i miliziani del regime e la tensione si fa sempre più acuta.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza alle forze democratiche iraniane, e la più ferma condanna della repressione e della violenza del regime.

Per saperne di più...

domenica 27 dicembre 2009

Tavola rotonda del PD casolano: "La crisi agricola deve diventare una questione nazionale"


La “tavola rotonda” che si è svolta nella sede del PD casolano il 18 novembre, è stata l’occasione per analizzare la realtà locale e nazionale dell’agricoltura.
Al confronto hanno partecipato alcuni imprenditori agricoli casolani e l’Assessore provinciale, Libero Asioli.
Tra gli argomenti affrontati, le politiche di filiera, le aggregazioni, la logistica, le politiche di commercializzazione, il ruolo della cooperazione, il rapporto con la grande distribuzione, la valorizzazione della tipicità, l’educazione e l’orientamento dei consumatori. Dovrebbero essere i capitoli di una strategia nazionale, che non c’è.
Leggi il resoconto della tavola rotonda.
La sintesi è pubblicata su “I Democratici per Casola” che sta per essere consegnato a tutte le famiglie casolane.

L'art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana


PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche

sabato 26 dicembre 2009

Lavoro: il PD propone un fondo per chi da mesi è senza stipendio

C'è un Natale degli invisibili. Persone che non hanno più un lavoro per l'incapacità gestionale di chi guida un'impresa o per la crisi economica e che da mesi non ricevono lo stipendio loro dovuto.
Il caso più emblematico è quello dei lavoratori Eutelia e riferendosi a loro il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha lanciato la proposta di istituire un Fondo che anticipi gli stipendi a loro dovuti, andando a coprire un buco normativo.

Torna la violenza nei Territori. L'esercito israeliano uccide sei palestinesi


Dopo mesi di relativa calma, torna la violenza nei Territori palestinesi. L’esercito israeliano ha ucciso sei persone (tra i quali tre miliziani vicini al partito di Abu Mazen) in due azioni separate sferrate nel nord di Gaza e nella città cisgiordana di Nablus. L’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha duramente condannato le azioni e accusato Israele di sabotare gli sforzi di pace. Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell’Anp Abu Mazen, ha affermato che queste uccisioni sono la prova che "Israele non è interessato alla pace e sta invece cercando di far esplodere la situazione". Israele, ha aggiunto, sta silurando gli sforzi americani e internazionali per rilanciare il processo di pace, fermo da un anno. Un portavoce militare israeliano ha detto che le tre persone uccise a Gaza erano sospettate di un tentativo di infiltrarsi in Israele. Secondo Hamas però si tratta di tre civili che si erano avvicinati al reticolato di confine solo per raccogliere rottami di metallo.
Intanto continua a tenere banco la questione della liberazione del caporale israeliano Ghilad Shalit prigioniero da oltre 3 anni dei fondamentalisti palestinesi. Secondo la stampa, pur di ottenere la liberazione del militare, Israele è disposto a rilasciare centinaia di detenuti palestinesi coinvolti in attentati, ma richiede la espulsione di 100-120 di loro a Gaza o all’estero. Proprio su questo punto si sarebbero registrate divisioni all'interno di Hamas. Nel frattempo il mediatore tedesco che in questi mesi ha fatto la spola fra le due parti si è concesso una vacanza natalizia in patria. Secondo Radio Gerusalemme saranno dunque necessari altri giorni prima che nella trattativa si registrino sviluppi.

Una campagna di calunnie per aggirare il congresso e spaccare il nostro partito.


Intervista a Massimo D'Alema (di Giovanni Maria Bellu, su l'Unità del 24 dicembre 2009)

"Le mie dichiarazioni sono state stravolte. Dobbiamo evitare che la destra possa dire di volere le riforme senza farle".
"Non so se la disponibilità della destra sia vera o sia finta", afferma D'Alema. "Il modo migliore per appurarlo è lanciare la sfida delle riforme e aprire il confronto nel merito. Questa è la politica di una forza riformista che vuole essere utile al paese. Se la destra si tirerà indietro pagherà un prezzo. Mi rendo perfettamente conto che Berlusconi non è un avversario politico normale. È stato infatti difficilissimo prendergli le misure, ma noi non possiamo cadere vittime della sindrome secondo cui di fronte a Berlusconi non è possibile fare politica. Anche perché, in questo modo, favoriamo soltanto i suoi successi".

Leggi l'intervista sul sito de l'Unità.

venerdì 25 dicembre 2009

Stati Uniti: dalla sanità è partito il riformismo democratico di Obama.

Trenta milioni di persone in più, negli Stati Uniti, potranno presto contare sulla copertura delle spese mediche da parte dello Stato. La riforma della sanità americana voluta dal presidente Barack Obama e fortemente contestata dai repubblicani ha ricevuto il via libera dal Senato. L'aula ha approvato - con 60 voti a favore e 39 contro- un testo che, sia pure con molti compromessi, mantiene la promessa elettorale di dare copertura sanitaria a tutti quegli americani che ne erano privi, in quanto non in grado di sostenere i costi di un'assicurazione privata a copertura delle spese mediche. Il presidente ha parlato di "voto storico" su "una grande riforma", venuta alla luce dopo 25 giorni di dibattito consecutivo e che costerà quasi mille miliardi di dollari nell’arco di dieci anni. "Siamo finalmente vicini a porre in atto la promessa di una riforma della sanità, reale e significativa, che darà ulteriore sicurezza e stabilità al popolo americano". Per il Presidente Obama "queste non sono piccole riforme. Sono grandi riforme. Sarà la riforma sociale più importante dai tempi della Social Security negli anni Trenta e la più importante riforma del settore sanitario da quando negli anni sessanta è stata istituita Medicare, la mutua per gli anziani».

giovedì 24 dicembre 2009



Gli effetti della crisi nella Provincia di Ravenna. I dati sul lavoro.


Pubblichiamo il rapporto sul mercato del lavoro redatto dal Settore Formaziona, Lavoro e Istruzione della Provincia di Ravenna.

Il rapporto confronta i valori di novembre 2009 con quelli dei mesi precedenti e dell’anno precedente. Dai dati e dalle analisi statistiche emerge che l’occupazione dipendente nel comparto privato extra-agricolo nel 2009 ha mostrato una riduzione rispetto agli anni precedenti. Nel mese di novembre, poi, il saldo occupazionale risulta peggiore di quello di ottobre e presenta, seppur di poco, il valore negativo più elevato dell’anno. Si evince innanzitutto il perdurare nel nostro territorio di una situazione di difficoltà nell’occupazione. Disaggregando i dati per genere vediamo che, come per i mesi precedenti, risulta confermato che il calo dell’occupazione colpisce in particolar modo i lavoratori stranieri. Si conferma inoltre un andamento della crisi che sta interessando maggiormente il lavoro precario. Da settembre il saldo occupazionale dei contratti a tempo determinato si è attestato su un valore superiore a -25. Come nei mesi precedenti la riduzione di occupazione si concentra nelle professioni a minore contenuto di capitale (operai specializzati, conduttori di impianti, professioni non qualificate), mentre al contrario sembrano crescere le altre, ad eccezione delle professioni tecniche. Anche nel mese di novembre, la crisi colpisce maggiormente il comparto industriale, in analogia a quanto riportato dai dati relativi alle ore autorizzate di Cassa Integrazione e da quelli relativi all’occupazione dei mesi precedenti.
Per questa serie di motivi occorre che le forze politiche – ciascuna con le proprie responsabilità, di Governo e di opposizione, in tutti i contesti di riferimento – tengano alta l’attenzione sul tema del lavoro e promuovano azioni concrete per la tutela dell’occupazione. La crisi non è affatto terminata e questi dati ne sono la riprova.

mercoledì 23 dicembre 2009

Migranti, il PD sfida la destra: "Banco di prova per le riforme"


Ieri, 22 dicembre, c'è stato l'esordio alla Camera dei Deputati della proposta di legge sulla cittadinanza per i migranti (primi firmatari Sarubbi del PD e Granata del PdL).
Dario Franceschini, capogruppo del Partito Democratico, ha sfidato la destra: "Volete riforme condivise? Questo è il banco di prova".
"Cominciamo da questa riforma istituzionale a misurare la distanza tra le parole, anche di tanti leader della destra, e i fatti", ha detto in un lungo intervento in cui ha ricordato i 27milioni di emigrati italiani.
La proposta abbassa a 5 anni (invece di 10) il tempo di residenza per poter chiedere la cittadinanza, ed estenderla ai bambini nati in Italia da genitori in regola (il cosiddetto "ius soli"). Il PdL, da parte sua - come ha denunciato anche la Comunità di Sant'Egidio - ha proposto un testo di legge se possibile più restrittivo delle norme attualmente in vigore.
Anche dalla Lega Nord è arrivato un secco no.
A sostegno della proposta Sarubbi-Granata si è schierata la CISL che, in coincidenza con il sit in organizzato davanti alla Camera, ha incontrato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Il Presidente - ha detto Bonanni, Segretario della CISL - ha confermato la piena condivisione degli obiettivi della nostra mobilitazione".

Fondo Nazionale di Solidarietà: vigileremo perchè gli agricoltori non vengano ingannati


Il mondo agricolo ha giustamente salutato con soddisfazione il finanziamento del Fondo Nazionale di Solidarietà, ma il timore è che si tratti di una vittoria di Pirro poiché le risorse derivano dalla decurtazione di altri capitoli di spesa, sempre del settore agricolo.
Mancano poi nel decreto legge i fondi per il Piano irriguo nazionale che erano già stati previsti dal Governo Prodi. Non c'è più niente per la Piccola proprietà contadina e per l'agevolazione per il gasolio per le serre.
Ma ciò che è più grave è la mancanza di un piano strategico di uscita dalla crisi più volte promesso e mai neanche abbozzato (ne ha parlato l'Assessore provinciale, Libero Asioli, nella "tavola rotonda" con gli agricoltori che si è svolta nella sede del PD il 18 novembre scorso, e pubblicata su "I Democratici per Casola").
Per le agevolazioni fiscali per le zone di montagna, è previsto il prolungamento fino al giugno 2010, poi il nulla. La riclassificazione dei Comuni di montagna (il Gruppo Centrosinistra "Uniti per Casola" ha presentato su questo un ordine del giorno che verrà discusso nel Consiglio comunale del 29 dicembre 2009) infine, comporterà fatalmente l'abolizione delle agevolazioni.
Il PD non ci sta, e continuerà la battaglia per fare dell'agricoltura una prioritaria questione nazionale.

Si al confronto in parlamento. No a inciuci e leggi ad personam


No al processo breve.
No al legittimo impedimento.
In una parola no alle leggi ad personam.
Sì al confronto ma, sia chiaro, solo a quello in parlamento e nelle commissioni, insomma quello che i cittadini possono vedere e controllare in prima persona.
E' questa la linea del PD, fallo sapere.

martedì 22 dicembre 2009

8 proposte per l'ambiente: la "green economy" per uscire dalla crisi


Nel corso della conferenza stampa sul dopo-Copenhagen, tenuta insieme a Stella Bianchi, responsabile Ambiente della segreteria nazionale, e Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente, il segretario Pier Luigi Bersani descrive la green economy come "l'unica carta anticiclica che potremo giocare anche in termini di mobilitazione del risparmio privato". Non serve solo a preservare l'ambiente, "ma è una fonte di occupazione certa e immediata".
Il risultato di Copenhagen non soddisfa, Bersani non ha difficoltà ad ammetterlo, ma "da qui si può partire. A Kyoto erano presenti 40 paesi in meno rispetto a Copenhagen. L'accordo fu vincolante, é vero, ma i paesi che assunsero l'impegno rappresentavano in tutto il 30% delle emissioni. A Copenhagen, invece, i paesi presenti sono causa dell'80% delle emissioni. Quantomeno un bel passo in avanti per quanto riguarda la consapevolezza". Un’analisi, quella del segretario democratico, che concede però ampi spazi anche alle dolenti note, prima fra tutte l'Europa. Nella difficoltà di imporsi del vecchio continente, il leader PD scorge "il palese isolamento dell'Unione europea, che ha mostrato un deficit di peso politico. Il che conferma che la dimensione intergovernativa non ci porta da nessuna parte".
Altro problema è che "alcuni paesi europei hanno ancora una visione troppo arretrata. E l'Italia rappresentata da questo governo è senza dubbio fra quelli”.
"Nonostante l'incertezza del vertice appena concluso - ha aggiunto - il governo non deve dimenticare che l'obiettivo del 20-20-20 è ancora in vigore e l'Italia è distante anni luce".
A presentare l'alternativa del PD in materia di green economy è Stella Bianchi, responsabile Ambiente della segreteria nazionale. "Le nostre proposte sono già in campo da tempo e le abbiamo ribadite anche nel corso dell'ultima finanziaria”, precisa Bianchi. "Il piano del PD, strutturato in 8 punti, è capace di creare un milione di posti di lavoro in cinque anni".

...Perché solo dopo le elezioni regionali?


Dai giornali:
"Nucleare, via libera a nuove centrali"
In primavera la decisione sui siti. Saranno resi noti solo dopo le elezioni regionali del 21-22 marzo prossimi. Previsti compensi a pioggia nei territori prescelti


Che strano! Perché mai aspettare le elezioni, se il ritorno al nucleare riscuote un così ampio consenso?

lunedì 21 dicembre 2009

L'art. 5 della Costituzione della Repubblica Italiana


PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

domenica 20 dicembre 2009

Da Copenaghen piccoli passi avanti


Ambiente, serve fare di più

Difficile dire se si tratta di una vittoria o di una sconfitta. La lunga notte di Copenaghen ha prodotto un risultato inaspettato. Né una disfatta in termini negoziali, né un successo dal punto di vista delle aspettative. Solo un passo avanti. Incerto, forse. Ma decisivo. In quanto l’accordo concluso tra Usa, Cina, India, Sudafrica e Brasile per la lotta ai cambiamenti climatici, pur non essendo vincolante, coinvolge per la prima volta due degli attori (Cina e Usa), che fin ora erano rimasti ai margini del dibattito sul global warming, e li relaziona con un altro grande paese emergente, l’India, oltre che naturalmente con paesi importanti e influenti per la lotta ai cambiamenti climatici, come il Brasile e il Sudafrica.

Lunedì mattina 21 dicembre, conferenza stampa del PD con Bersani, Bianchi, Puppato, Della Seta, Mariani; il pomeriggio il QUESTION TIME per rispondere alle vostre domande sul tema.

venerdì 18 dicembre 2009

Per un fisco più giusto, superare gli studi di settore


La crisi economica corre, e ha reso inutilizzabili gli studi di settore. Ormai i lavoratori, le piccole e medie imprese e i professionisti ne ricevono un trattamento iniquo. Per il Partito Democratico non si può più aspettare: "Bisogna superarli – annuncia il segretario del PD, Pier Luigi Bersani - per adeguare il campo di applicazione del "forfettone fiscale", l'imposta sostituiva che si può pagare al posto di IRES, IRAP, IRPEF, IVA e delle altre imposte, per chi ha fino a 70.000 euro di fatturato, coinvolgendo una platea potenziale di circa 2 milioni tra lavoratori, Pmi e professionisti. Sono passati undici anni dall'introduzione degli studi di settore, hanno 'retto' bene ma è ora di andare oltre. Rivisitiamo strutturalmente questo meccanismo fiscale e sia chiaro – ha sottolineato - che quando il PD parla di lavoro sta parlando dei lavoratori e delle piccole imprese, per noi sono un sinonimo". La proposta è stata presentata in un incontro tra Bersani, il suo vice Enrico Letta e il responsabile economico della segreteria del PD Stefano Fassina, e la giunta di Confartigianato, guidata dal presidente dell'associazione Giorgio Guerrini.
"Avremo un 2010 difficile - ha detto Bersani durante l'incontro con la Confartigianto - e non è vero che stiamo meglio degli altri. Rischiamo di lasciare per strada tanti posti di lavoro e noi abbiamo l’impressione che le misure decise dal Governo non siano sufficienti. Nessuno chiede al Governo di risolverla, ma solo di avere un po’ di coraggio in più. Invece, dalla manovra di luglio scorso ad oggi, abbiamo avuto solo lo spostamento dei ‘carri armati di Mussolini’, con un aumento della spesa corrente e una diminuzione degli investimenti". E con loro, oltre che della questione fiscale, ha parlato di un "grande piano di piccole opere" e dell’importanza della green economy.
Il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, soddisfatto dell'incontro, anche perché "quando si va al Governo ci si dimentica delle cose promesse e si ritorna agli errori del passato. Mi auguro che ora ci sia la capacità’ di proporre ricette che servono al malato. Noi siamo per la cultura del dialogo, e per fare riforme di prospettiva è importante dialogare con chi governa, ma anche con chi è all’opposizione, perché serve un consenso ampio e con il muro contro muro si va poco lontano".

Un leghista Presidente della Regione? Sul web la rivolta del PdL Veneto


Un tradimento, un errore. Le parole con cui Giancarlo Galan (nella foto) commenta la decisione del PdL di candidare un esponente della Lega Nord alla presidenza della regione Veneto corrono sul web. Trovando commenti solidali e spirito di rivalsa tra gli stessi elettori del Popolo della Libertà. Che in barba alla disciplina di partito commentano: "Galan, presenta una lista civica: siamo tutti con te". E mentre su Facebook nascono gruppi per appoggiare l'eventuale corsa solitaria del governatore, sul sito ufficiale del PdL Veneto si commenta: "Silvio non tradirci; e non rinnegare la promessa fatta a Porta a Porta prima delle ultime europee". E sul sito ufficiale di Galan: "La Lega è fautrice della politica del tombino contro la politica delle idee e dei valori".
Discussioni animate sul rapporto tra il PdL e la Lega. Su Facebook nasce un gruppo - "A Roma hanno deciso: il Veneto alla Lega, ma noi non glielo daremo!" - che si propone di riunire "tutti coloro che non vogliono accettare questa imposizione mettendo da parte la volontà dei veneti". C'è chi scrive: "No alla Lega, è secessionista", "ci avete venduti alla Lega, vergognatevi". E ancora: "La Lega è amata perché parla alle paure della gente. Parla di sicurezza, di 'scacciare gli stranieri' e di Roma ladrona". Si ipotizzano nuove alleanze: "Il Veneto non può e non vuole essere verde, uniamoci con tutti i moderati".
Come si vede non è solo un problema di nomi, ma di prospettive politiche. Le posizioni xenofobe, razziste e secessioniste della Lega Nord risultano sempre più insopportabili anche a settori di elettorato del PdL. Bastava vedere, come è capitato a noi ieri sera, l'imbarazzo e il disagio dell'on Maurizio Lupi (PdL e esponente di CL) ospite della trasmissione "Anno Zero", di fronte alle immagini che documentavano la discussione in un Consiglio comunale della Lombardia - a guida leghista - che a maggioranza ha votato un ordine del giorno per vietare di esprimersi in pubblico in lingua araba e ai musulmani di riunirsi per pregare!

Disturba se parliamo dell'Italia?


...Ieri in Parlamento i dipendenti del ministero di Giustizia lamentavano di non avere gli strumenti per lavorare. Nei giorni precedenti hanno manifestato per strada i pompieri, i poliziotti, gli insegnanti, gli agricoltori, i ricercatori, la guardia di finanza, i lavoratori del pubblico impiego. La lista è lunghissima. Nel terzo trimestre dell'anno sono scomparsi 500 mila posti di lavoro. Mezzo milione di persone a casa senza stipendio. Sui tetti, sulle gru, sui moli, ai cancelli delle fabbriche ci sono in queste ore i lavoratori della Merloni, della Fiat di Pomigliano d'Arco, della Fincantieri, della Yamaha di Lesmo. I 49 pionieri della Innse (nella foto) hanno fatto scuola. In ogni città se alzate gli occhi vedete striscioni, cartelli.
La flessibilità ha aumentato le differenze sociali, dice il rapporto sulle disuguaglianze economiche presentato ieri al Nens: il 10 per cento delle famiglie possiede la metà della ricchezza del Paese. La metà degli italiani ne possiede il 9,7 per cento. Una forbice sudamericana d'altri tempi, cifre da paese in via di sviluppo.
In questo contesto il governo proroga fino al 30 aprile lo scudo fiscale concepito per far rientrare a prezzo di una mancia i denari di chi ha evaso le tasse nascondendo all'estero le sue ricchezze. Chi ha pagato regolarmente sta dentro quella metà di italiani che vive onestamente, spesso con poco o pochissimo. Chi non ha pagato sta in quel 10 per cento che vive disonestamente con molto o moltissimo. Siamo di nuovo al punto: non servono, in Italia, nuove leggi. Basterebbe applicare quelle che ci sono e controllare che siano rispettate, eventualmente punire chi non lo fa. Basterebbe volerlo. Basterebbe non essere della partita di chi evade. (...)

(dall'editoriale del direttore, Concita De Gregorio - l'Unità, 18 dicembre 2009)

giovedì 17 dicembre 2009

Il link alla rassegna stampa dell'Emilia-Romagna


Dal nostro sito (a sinistra) è possibile collegarsi non solo alla rassegna stampa nazionale della Camera dei Deputati, ma anche alla rassegna stampa quotidiana dell’Emilia Romagna pubblicata sul sito del PD dell'Emilia-Romagna.
Buona lettura.

Un turismo innovativo e competitivo per Casola Valsenio: “tavola rotonda” nella sede del PD


Sabato 19 dicembre 2009, ore 15.00 nel Circolo PD di Casola Valsenio, in piazza Oriani 11.

Si discuterà di turismo, dell’importanza e del peso che questo settore ha assunto a Casola e nell’area collinare, dei problemi e delle prospettive, dei punti di debolezza e di forza, del ruolo delle imprese turistiche e ricettive, della funzione di promozione svolta dalla Pro Loco e dalla Società di Area, delle azioni promosse dagli enti locali (Comune, Provincia e Regione).
Insieme a operatori turistici e commerciali casolani, interverranno Libero Asioli (Assessore provinciale al Turismo), Maurizio Nati (Assessore comunale al Turismo), Miro Fiammenghi (Consigliere regionale). La “tavola rotonda” sarà coordinata da Riccardo Isola.

Come le precedenti "tavole rotonde", anche questa verrà ripresa e pubblicata sul sito e sul nostro giornale, "I Democratici per Casola".

Finanziaria 2010: la scure del Governo (PdL e Lega Nord) si abbatte sulla montagna


La Finanziaria 2010 del Governo di centro destra (PdL e Lega Nord) azzera il Fondo nazionale per la montagna, già fortemente ridotto lo scorso anno, taglia del 70% le risorse per il funzionamento delle Comunità Montane, e – scelta ancor più grave -costituito cancella in un colpo solo gran parte dei Comuni montani. Si stabilisce infatti che sono montani solo i Comuni che hanno il 75% del loro territorio oltre i 600 metri sul livello del mare.
In Emilia-Romagna, dei 125 Comuni attualmente classificati montani, ne rimarranno 31, come se un improvviso sconvolgimento tettonico avesse livellato l’Appennino.
La perdita del requisito di Comune montano porta con sé non solo la riduzione di risorse, ma mette in discussione i servizi pubblici, elimina importanti agevolazioni e riduce le opportunità di accesso ai fondi europei, in particolare per l'agricoltura.
La riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica non c’entra nulla. In Emilia-Romagna la Regione ha già dimezzato il numero delle Comunità Montane, con l’azzeramento dei costi degli amministratori.
Non ci sono più alibi: la volontà del centrodestra e della Lega Nord è quella di colpire la montagna, di risparmiare risorse a danno della parte del Paese che, con il 54% del territorio, è la più debole ed elettoralmente meno significativa. Non si spiega diversamente anche il trattamento riservato agli stessi Comuni montani che, dopo le decurtazioni degli anni scorsi, si trovano a subire altri tagli, senza il riconoscimento di alcuna forma di perequazione, pur sancita dalla Costituzione.
Il PD dice no alla volontà del PdL e della Lega Nord di colpire la montagna, e propone
• un nuovo sistema di governo del territorio e il sostegno alle gestioni associate di servizi e funzioni nei Comuni montani;
• la difesa dei servizi e della capacità di investimento dei piccoli Comuni, attraverso il Fondo della montagna e adeguate forme di perequazione;
• un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico;
• una strategia di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili che valorizzi le risorse della montagna;
• azioni di sostegno all’agricoltura di montagna e per la valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche.

mercoledì 16 dicembre 2009

Regione Lombardia: arrestato l'assessore Prosperini per corruzione e turbativa d'asta


L'assessore regionale allo sport e al turismo della Regione Lombardia, Piergianni Prosperini del PdL, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con le accuse di corruzione e turbativa d'asta. Insieme a Prosperini è stato arrestato anche il proprietario di Odeon Tv Raimondo Lagostena Bassi.
L'inchiesta condotta dai militari della Guardia di Finanza, riguarda presunte irregolarità sulla gara d'appalto 2008-2010 per la promozione turistica in tv del turismo in Regione Lombardia.
«Sono certo che Piergianni Prosperini saprà dimostrare la sua estraneità e la sua innocenza, di cui non ho motivo di dubitare. E confido che la giustizia, a cui va lasciato compiere il suo corso, saprà arrivare a conclusioni certe in un tempo molto rapido». Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, appena appresa la notizia dell'arresto dell'assessore lombardo allo Sport a al Turismo.

Prosperini - approdato al PdL dopo una lunga militanza nella Lega Nord e non prima di essere passato attraverso AN - si definisce "Baluardo della cristianità" ed è noto per il linguaggio e le proposte decisamente sopra le righe. Nel marzo del 2007 si ritrovò al centro di una feroce polemica per alcune sue dichiarazioni. In un'intervista al Giornale, Prosperini attaccò duramente omosessuali, tossicodipendenti, nomadi e musulmani, pronunciando frasi come «Ci vuole il modello Singapore: lo stendi sulla panchetta e ten, ten dieci nerbate...» a proposito di possibili terapie per combattere la tossicodipendenza. Oppure quelle contro gli omosessuali: «I gay garrotiamoli, ma non con la garrota spagnola, il collare che stringe lentamente la gola. Ma quella indiana, pare degli Apache: cinghia di cuoio legata intorno alle tempie che asciugandosi al sole si stringe ancora...».
L'allora presidente di AN Gianfranco Fini lo fulminò: «Prosperini si vergogni e si dimetta. Di dirigenti come lui la destra italiana non sa che farsene».
...Fini?

Ecco che cosa è irresponsabile


di Concita De Gregorio (da l'Unità del 16 dicembre 2009)

Ecco che cosa è irresponsabile. Mentire. Dire spudoratamente come fa Il Giornale a caratteri cubitali che «era tutto organizzato». Utilizzare il gesto di una persona che non sta bene (dov'era la sicurezza, dove stava guardando?) per criminalizzare ogni forma di critica e di dissenso, in definitiva mettere le premesse per uno stato di polizia dove diventi difficile, meglio se impossibile, manifestare, esprimere il proprio pensiero anche in modo aspro come avviene in ogni paese democratico.
Non c'è nessuno bisogno di leggi speciali, basta applicare quelle che ci sono. Non serve lo scudo fiscale, basta inasprire i controlli e far pagare le tasse. Non serve oscurare internet, basta usare gli strumenti che esistono per bloccare chi ingiuria. Chiudere internet equivale a spaccare il termometro per curare la febbre. Il problema, al solito, non è chi commenta ciò che accade: il problema è ciò che accade, e non basterà blindare le piazze e oscurare i siti perché i fatti cessino di esistere. Sarà solo molto peggio. Servirà ad esacerbare gli animi a provocare - così sì, così davvero - tumulti. Non occorre abolire i processi o ridurli al lumicino, basta sottoporsi ai giudizi. Se viaggio costantemente contromano e mi multano 2500 volte non sono perseguitata dai vigili urbani. Ho due possibilità: dimostrare che non ero alla guida oppure pagare la multa. La regola esiste, cambiare le leggi in corsa significa mandare agli italiani il messaggio che chi può - solo chi può, certo - fa come gli pare. Fessi gli altri. Si attrezzino a diventare molto ricchi e potenti o si illudano che basti attaccarsi al carro di chi lo è. Irresponsabile è scardinare le regole perché è più comodo, si va più veloce, che noia questo Parlamento, che zavorra questi processi, che tormento questa stampa. Eliminiamoli. Non serve cambiare la Costituzione, basta rispettarla. Rispettare la Carta, i poteri, la magistratura, il capo dello Stato, l'opposizione. Non dire un giorno sì è l'altro pure che il tricolore va nel cesso, l'opposizione è cogliona, i giudici eversivi, il capo dello Stato fazioso. Non far finta che si sia agli anni di piombo, evocare come ha fatto ieri Cicchitto il terrorismo e i mandanti morali e intanto, con l'altra mano, mettere la fiducia su una Finanziaria che restituisce alla mafia i beni sequestrati. Questo sì è irresponsabile, pericolosissimo, criminale. Evocare il terrore per far carne di porco delle norme minime di convivenza, della discussione tra chi ha idee diverse e non per questo deve essere additato come assassino facendo di ogni erba un fascio: confondendo la violenza con l'obiezione legittima, Tartaglia con Rosi Bindi e guai a chi si azzarda a dire sillaba. Non siamo agli anni di piombo, Cicchitto. Siamo caso mai sempre alla P2. Siamo davanti a un disegno chiarissimo. Titolava ieri Libero: la Procura di Palermo non s'arrende. Ecco il punto: barattare il duomo in faccia con il colpo di spugna. Un folle lo ha ferito, emergenza nazionale, si azzerino i processi. C'entra? Non c'entra. Ai processi si va, si dibatte. In Parlamento si va, ci si sottopone al voto. Anche in piazza si va. A criticare, a far comizi. Nel caso dei comizi, possibilmente, con un buon servizio d'ordine. Di questo, in un paese normale, si parlerebbe oggi. Di come garantire la sicurezza e la civiltà nel confronto, non di come eliminarlo.

PdL: parlamentari e consiglieri non versano quote. E' bufera


(DIRE) Bologna, 16 dic. - L'avarizia dei parlamentari e dei consiglieri regionali del PdL mette a rischio insolvenza il partito. Senza il regolare versamento delle quote degli eletti (500 euro al mese per i consiglieri regionali, 800 per i parlamentari) non possono infatti essere pagati gli affitti e le manutenzioni delle sedi del partito in Emilia-Romagna.
La denuncia, al quotidiano modenese "Modenaqui", viene dalla fonte più autorevole, il coordinatore regionale del partito Filippo Berselli (nella foto), che al coordinamento regionale di domenica scorsa (dove e' stata lanciata la candidatura di Giancarlo Mazzuca alle regionali), ha preso il toro per le corna: "Il sistema adottato dal PdL - ha spiegato Berselli al giornale modenese - prevede che le spese per le sedi non vengano sostenute da Roma, ma dai parlamentari e dai consiglieri regionali, e, dato che molti di loro non contribuiscono, abbiamo dei seri problemi a sostenere le spese di affitto e gestione. Quelli che non si mettono in pari coi versamenti - ha concluso perentorio Berselli - non verranno ricandidati in Regione". Berselli ha anche intenzione di segnalare direttamente a Berlusconi le morosita' dei parlamentari, "che fra l'altro sono i piu' inadempienti".

Save the Children: primo rapporto annuale su "I minori stranieri in Italia"

Minori stranieri, Italia. Sono in aumento sia quelli con famiglia che i minori stranieri non accompagnati: 6587 nel corso del 2009. Crescono gli afgani e gli egiziani, secondo il primo rapporto annuale su “I minori stranieri in Italia" di Save the Children.
In continua crescita i minori stranieri residenti in Italia, così come in aumento – nonostante i rischiosissimi viaggi e l’incertezza del futuro – i minori che entrano nel nostro paese per lo più via mare ma anche dalle frontiere terrestri del nord est, spesso da soli, a volte al seguito di smugglers (trafficanti) o di sfruttatori, e con l’idea di migliorare la propria condizione economica anche per aiutare le famiglie d’origine, o in fuga da guerre e violenze, come molti minori afgani, il cui flusso è in evidente aumento. Per perseguire il loro disegno migratorio, spesso i ragazzi stranieri scappano immediatamente dalle comunità d’accoglienza e scompaiono, per poi riapparire a chilometri di distanza, come è il caso di molti minori egiziani agganciati da Save the Children a Roma. Sono queste alcune delle evidenze del primo Rapporto annuale su "I minori stranieri in Italia" di Save the Children.
E’ la prima pubblicazione interamente dedicata ai minori stranieri in Italia da Save the Children e intende diventare un appuntamento annuale”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale dell’Organizzazione.E’ il frutto del nostro pluriennale impegno su questo versante, a sostegno di centinaia di minori stranieri, soprattutto non accompagnati, nelle aree dove è più rilevante la loro presenza: a Roma, in alcune città portuali delle Marche, Puglia e Sicilia e in altri luoghi strategici, come, di recente, Torino ”.

martedì 15 dicembre 2009

Dal capogruppo PdL alla Camera un discorso da “incendiario”


Secondo Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera per il Pdl, il presidente del Consiglio è stato aggredito anche in seguito "alla campagna d'odio fomentata da un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal quel mattinale delle Procure che è il Fatto, da una trasmissione di Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio, oltre che da alcuni pubblici ministeri, che hanno nelle mani alcuni processi, tra i più delicati sul terreno del rapporto mafia politica e che vanno in tv a demonizzare Berlusconi". Cicchitto ha poi chiamato in causa l'Italia dei Valori e il suo leader, Di Pietro e anche “i settori più giustizialisti” del PD.
Quella di Cicchitto è una vera e propria lista di proscrizione, un inquietante tentativo di criminalizzazione dell’opposizione. Alla lista, ovviamente, bisogna aggiungere Casini e Fini. E proprio Fini si sarebbe rivolto al Presidente del Consiglio per esprimere il proprio dissenso dagli attacchi di Cicchitto, definiti “incendiari”.
Dai banchi del Partito Democratico è partita la reazione all'intervento di Cicchitto. "Dopo l'aggressione a Berlusconi – ha affermato tra gli applausi il Segretario del PD Bersani - c'è il rischio che ci sia chi si traveste da pompiere ma fa l'incendiario. Mi pare che nel dibattito di oggi alla Camera ci sia stato questo rischio, e il capogruppo del PdL ha dato un forte contributo".

Finanziaria, il governo mette la fiducia. Ma Fini contesta: «Scelta deprecabile»


"La decisione del governo di porre la questione di fiducia è legittima ma riveste carattere politico perché attinente esclusivamente ai rapporti tra maggioranza e governo. Ed è per tale motivo che la presidenza della Camera ritiene deprecabile la decisione del governo". Perchè, ha aggiunto il Presidente della Camera Gianfranco Fini, "impedisce all'aula di pronunciarsi sugli emendamenti". Da parte delle opposizioni, spiega infatti Fini, "gli ostacoli all'approvazione", tanto in aula quanto in commissione, "sono stati inesistenti".
Non solo, aggiungiamo noi. Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, all'assemblea degli amministratori del PD, il 14 dicembre a Milano, ha fatto una chiara proposta: “Siamo pronti a garantire gli stessi tempi di approvazione che ci sarebbero in caso di fiducia se loro accettano di discutere un numero limitato di emendamenti”. Ma, nella stessa occasione, è stato facile profeta: "Faccio un pronostico. Non accetteranno perché hanno paura che si sfilacci la loro maggioranza”.
E' la stessa opinione di Dario Franceschini, che prendendo spunto dai rilievi del Presidente della Camera, rileva che "nella maggioranza ci sono problemi politici irrisolti che emergono puntualmente. E la fiducia è l'unico modo per tenerla insieme".
Si comincerà a votare mercoledì alle 12; il voto finale sul provvedimento è previsto giovedì. Nell'attesa non sono mancate le reazioni alle parole di Fini arrivate dalla stessa maggioranza. A cominciare dal ministro leghista Roberto Calderoli che, con un acume straordinario, ha osservato che “la richiesta di fiducia è finalizzata proprio a verificare il rapporto fiduciario intercorrente tra la maggioranza e l'Esecutivo" (!). "Dalla presidenza della Camera – ha aggiunto - ci si attende l'applicazione ed il rispetto dei regolamenti e della Carta Costituzionale e non certo valutazioni sul fatto se sia deprecabile o meno una richiesta di fiducia, la cui valutazione di merito spetta all'esecutivo”.
Parole di critica a Fini anche da Giancarlo Lehner, deputato del PdL (si apprende da Wikipedia che è stato editorialista dell'Avanti! e dal 1994 è collaboratore de Il Giornale. Studioso di crimini del comunismo, è stato condannato per diffamazione aggravata) che si scaglia contro il Presidente della Camera: “Berlusconi, purtroppo, ha ricevuto un altro colpo in faccia. Fini, infatti, ha deplorato con un pistolotto gratuito e mai udito a Montecitorio, neppure quando a presiedere la Camera c'erano iscritti al Pci, il voto di fiducia richiesto dal governo sull'art.2 della finanziaria». «Fini da un lato si staglia nitidamente come capo di tutte le opposizioni, parlamentari ed extraparlamentari, dall'altro - prosegue Lehner - marca la sua separazione dal PdL. Evito di rammentargli il 25 luglio 1943, augurandogli, anzi, un ottimo proseguimento nel campo opposto».
Così vanno le cose nel PdL. E intanto il Parlamento deve piegarsi al 27° voto di fiducia in un anno.

lunedì 14 dicembre 2009

Giovanni Malpezzi è il candidato Sindaco del centrosinistra a Faenza


Giovanni Malpezzi ha vinto le primarie del 13 dicembre, per la scelta del candidato del centrosinistra alla carica di Sindaco di Faenza, con un ampio margine di vantaggio (4.109 preferenze, pari al 57,8%) su Luca De Tollis, il candidato sostenuto dal Partito democratico, che si è fermato al 42,8% (2999 voti).
Savino Dalmonte, segretario del PD faentino, e Alberto Pagani, segretario provinciale dei Democratici, hanno espresso "soddisfazione per la grande partecipazione alle primarie del centrosinistra: 7.133 persone che si sono recate ai seggi per scegliere il candidato sindaco che correrà alle prossime elezioni amministrative".
"Il PD di Faenza, che ha organizzato queste primarie - aggiungono - da questo momento sostiene Giovanni Malpezzi quale candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative".
"Come sottolineato anche dal Pd, io sono il candidato del centrosinistra e non del partito", ha affermato Giovanni Malpezzi. "Intorno ad una grande coalizione politica - ha osservato - si potranno trovare tutte le intese necessarie. I programmi dei due candidati, in fondo, erano abbastanza in linea sul piano dei contenuti".
"Faccio i complimenti a Giovanni Malpezzi, che ha vinto queste primarie. E' stato un confronto intenso e a tratti pungente - ha commentato Luca De Tollis - ed ora dobbiamo, con senso di responsabilità, aprire una nuova fase. Sono convinto che Malpezzi saprà costruire una proposta rispettosa delle diverse culture faentine, ed insieme potremo vincere le amministrative del 2010".

Bersani visita Berlusconi in ospedale


Pierluigi Bersani si è recato all'ospedale "San Raffaele" di Milano (nella foto) per esprimere al presidente del Consiglio la solidarietà sua e del PD e dice: "Da noi una condanna senza se e senza ma".
"L'ho trovato bene - ha detto Bersani, parlando di Berlusconi - è di buon umore. E' importante ristabilire la civiltà politica della buona educazione". Poi alla domanda dei cronisti se si respiri un clima di odio il segretario del Pd ha risposto "clima è una parola astratta, parlerei piuttosto di gesti di odio isolati".

Da parte sua, la presidente del PD, Rosi Bindi, ha ribadito la sua "solidarietà piena e senza ombre al presidente del Consiglio". E, ha assicurato è "altrettanto ferma e incondizionata la condanna dell'aggressione e di ogni forma di violenza". Berlusconi, ha sottolineato, "è vittima del un gesto isolato di una persona psicologicamente fragile che - è del tutto evidente - non ha mandanti nè morali nè costituzionali. Se si vuole fare una onesta riflessione sul clima politico tutti devono sentirsi responsabili. Anche il presidente del Consiglio e la sua maggioranza che da mesi cercano di dividere il Paese con pesanti attacchi al presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura e al Parlamento".
Ora, ha aggiunto, "auguro al presidente del Consiglio una pronta guarigione e spero che ciascuno faccia la propria parte per ristabilire le condizioni di un confronto democratico, senza demonizzazioni reciproche, per affrontare i gravi problemi economici e sociali del Paese".

L'art. 4 della Costituzione della Repubblica Italiana


PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

domenica 13 dicembre 2009

Silvio Berlusconi aggredito a Milano. La solidarietà e la condanna di Bersani e Letta


A Milano, al termine di una manifestazione del PdL, un uomo ha ferito al volto Silvio Berlusconi con il lancio di un oggetto metallico.
«Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato». Così il segretario del PD Pier Luigi Bersani commenta l'episodio di violenza di cui è stato vittima il presidente del Consiglio a Milano. «È da stigmatizzare il gesto violento di cui è stato oggetto il presidente del Consiglio e riteniamo assolutamente disdicevoli e gravi queste forme anche violente di contestazione». Lo dice il vice segretario del PD, Enrico Letta. "Quanto al discorso - afferma Letta - ci aspettavamo che invece di concentrarsi sul centrosinistra, il presidente del Consiglio dicesse cosa il governo ha intenzione di fare per uscire dall’impasse nel quale si trova e nel quale tiene il Paese. Il discorso di Milano invece, oltre ai rituali insulti all’opposizione e ai principali organi costituzionali, che respingiamo con sdegno, non ha detto nulla sul futuro del governo. E’ la dimostrazione di un Berlusconi al capolinea delle idee. Avevamo l’impressione che le avesse esaurite e che si limitasse ad un’azione puramente interdittiva. Ne abbiamo avuto la conferma stasera”.
Già perché Berlusconi dal palco milanese aveva attaccato la sinistra che "si riempie la bocca di parole come popolo ma è interessata solo al potere", attaccava lo "stato di polizia tributaria" che vorrebbe il centrosinistra, attaccava la magistratura: "Non possiamo accettare che i giudici possano influenzare il Parlamento", per poi ripetere le accuse degli ultimi mesi alla Consulta "composta da persone che appartengono alla sinistra".

Si apprende dai giornali che l'autore dell'aggressione, Massimo Tartaglia (nella foto), è in cura da 10 anni per problemi mentali al Policlinico di Milano. La Digos neppure lo conosce e non ha precedenti penali. Solo il ritiro della patente per motivi di viabilità qualche mese fa. Massimo Tartaglia, 42 anni, abita a Cesano Boscone (Milano). Ingegnere elettronico, è co-amministratore di una ditta a Corsico, nell'hinterland del capoluogo lombardo, specializzata nella produzione di obliteratici per autobus.
Dalla dinamica dei fatti, dalla storia dell'aggressore e dalle risposte che l'uomo ha dato agli agenti della Digos che lo stanno interrogando in Questura a Milano, appare al momento più un gesto isolato che un tentativo di aggressione organizzato, frutto di un disagio psichico più che di una violenza politica.

UE: on line il nuovo sito europeo del PD


Un altro strumento per un'Europa più vicina. E' online il nuovo sito della delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo. Con www.partitodemocratico.eu gli internauti potranno essere costantemente informati e aggiornati sulle iniziative, gli interventi e le proposte dei 21 europarlamentari italiani del PD che fanno parte del nuovo gruppo dei "Socialisti & Democratici" del Parlamento europeo.
Ma il sito è anche uno spazio interattivo per comunicare con gli eurodeputati inviando idee e suggerimenti. Inoltre, dal 7 dicembre è partito l'appuntamento settimanale con la newsletter. Iscriversi è semplice: basta andare nel banner "iscriviti alla newsletter" e registrarsi per ricevere le notizie dall'Europa sulla propria mail.
"Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona il ruolo del Parlamento europeo è ancor più determinante - ha affermato David Sassoli, capodelegazione del PD nel Gruppo S&D del Parlamento europeo - e il lavoro che stiamo svolgendo inciderà ancor di più sulla vita dei cittadini. Per questo crediamo sia importante poter condividere il nostro lavoro con i cittadini in modo diretto".

Crisi, occupazione, lavoro, redditi. "Tavola rotonda" con i lavoratori casolani nella sede del PD


Come anticipato, nel pomeriggio di sabato 12 dicembre, nella sede del PD casolano, in Piazza Oriani 11, si è svolta la tavola rotonda sui temi della crisi e del lavoro, sugli effetti che la crisi sta producendo nelle realtà socio-economica locale.
L'incontro, al quale - insieme all'on. Gabriele Albonetti - hanno preso parte lavoratori di diverse aziende casolane e di aziende del territorio - si inseriva nel quadro della mobilitazione nazionale indetta dal PD per l'11 e 12 dicembre, "1000 piazze per l'alternativa".
Il resoconto della tavola rotonda verrà pubblicato sul sito e sulle pagine de "I Democratici per Casola".

La democrazia populista.


Riportiamo un articolo di Piero Ignazi pubblicato sull'Espresso nel maggio 2008, all'indomani della vittoria elettorale che diede a Berlusconi un'ampia maggioranza parlamentare. L'analisi rispecchia esattamente quello che poi è realmente accaduto, il cui epilogo si sta consumando in questi giorni con l'attacco frontale di Silvio Berlusoni alla magistratura e al Presidente della Repubblica. Attacchi che oggi Casini ha ritenuto segnali di una deriva democratica di stampo populista.
Scrivera Ignazi: "Gli osservatori stranieri temono che l'Italia sia il laboratorio di una nuova forma di regime politico. Ammettiamo per ipotesi che gli osservatori stranieri abbiano ragione a esprimere sorpresa e sconcerto nel vedere confermato alla carica di primo ministro il proprietario di un impero mediatico, ed elevati a cariche ministeriali rappresentanti di un partito xenofobo quale la Lega. La democrazia populista è una insidiosa deformazione della democrazia liberale. Nella democrazia populista il leader 'interpreta' il volere della masse. Quindi, chi si oppone diventa oggettivamente un nemico del popolo. Il complesso mediatico-economico, versione post-moderna del vecchio complesso economico-militare evocato a suo tempo da John Galbraith, inquieta per la sua capacità di condizionamento della politica."

sabato 12 dicembre 2009

Casini: "Uno schieramento unico dell'opposizione, per la democrazia"


Se il premier scegliesse di andare al voto anticipato, potrebbe trovarsi davanti uno schieramento unico dell'opposizione in difesa della democrazia. Dopo lo sconcertante intervento di Berlusconi al Congresso del Partito Popolare Europeo a Bonn, cresce l'allarme nelle forze dell'opposizione democratica.
«Se Berlusconi pensa di trasformare la democrazia italiana in una monarchia, attaccando Napolitano e la Consulta, avrà risposte dure, nette, univoche e ci saranno sorprese», ha detto Pier Ferdinando Casini, leader dell'UDC, a margine dell'assemblea del Movimento cristiano dei lavoratori, in corso a Roma.
L'appello a unire le forze è rivolto a PD e IdV, ma inevitabile che il pensiero corra anche a Gianfranco Fini dopo la durissima polemica degli ultimi tempi con il presidente del Consiglio. «Io mi auguro che questa partita non si giochi e che Berlusconi risolva i problemi del Paese, ma se pensa di utilizzare la questione giudiziaria per trasformare la nostra democrazia, avrà delle sorprese», ha risposto sibillino Casini a una domanda sul possibile coinvolgimento di Fini nello schieramento.
Dal canto suo, il presidente della Camera non è voluto entrare nella questione, ma non ha rinunciato a una nuova frecciata polemica a Berlusconi. «Credo che sia giusto, quando si rappresenta l'Italia all'estero o comunque in un consesso internazionale, astenersi da qualsiasi commento che riguarda la politica italiana», ha detto da Stoccolma.
Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, giudica le parole di Casini "una conferma importante". "Ho sempre pensato che sul tema di un rafforzamento del sistema parlamentare contro la deriva populista a cui vuol portarci Berlusconi ci sia la possibilità di un nuovo schieramento molto ampio - osserva Bersani - che può diventare via via un'alternativa positiva di governo. Credo che le parole di Casini abbiano un significato molto serio".

mercoledì 9 dicembre 2009

La pressione delle forze agricole e dell'opposizione Democratica ha avuto successo: rifinanziato il Fondo di Solidarietà


La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, con l'approvazione del maxiemendamento alla Finanziaria 2010 avrebbe (...il condizionale è d'obbligo) rifinanziato il Fondo di Solidarietà Nazionale con continuità di stanziamenti fino al 2012 tali da consentire di ripianare anche le passività accumulate negli anni precedenti.
Anche la Coldiretti, nell'esprimere soddisfazione, annuncia di voler "mantenere alta l'attenzione affinchè il buon lavoro impostato fino al voto di oggi in Commissione, diventi una risultato definitivo entro la prossima settimana quando sarà definitivamente approvata la finanziaria".
Il Partito democratico, che già nel passaggio della Finanziaria nella Commissione bilancio del Senato - con la capogruppo senatrice Mongello - aveva sollecitato il finanziamento del Fondo, farà la propria parte perchè almeno questo risultato vada a buon fine. Purtroppo gli altri tagli annunciati, a danno in modo particolare dell'agricoltura di montagna, sono confermati.