giovedì 30 settembre 2010

Mah?!

Il blog del Pdl casolano, a proposito delle affermazioni delle associazioni del commercio, titola: “Hanno ragione i ristoratori, così non si può andare avanti. Mentre per gli agriturismi la regione ha regolato per legge anche l’odore del salame, sulle feste e sulle sagre nessuno sembra volere mettere la mani. Chissà perché?!
Già, perché? Ce lo dica se lo sa…
Un anonimo lettore del blog pidiellino, ha provato a dare una risposta: “Ma con chi ce l'ha il Pdl casolano? Con la Pro Loco di Casola? Mah!
Il dubbio effettivamente viene…e rimane. Anche perché la risposta all’anonimo lettore (Ecco un altro ottimo candidato a fare l'assessore al commercio a Casola Valsenio)  non risponde all’interrogativo.

mercoledì 29 settembre 2010

Le Feste, le Sagre e la ristorazione: il "modello" di Casola


Sui giornali è scoppiata la polemica sulle feste e sulle sagre, che – stando alle preoccupate dichiarazioni dei responsabili di Ascom e Confesercenti di Faenza – stanno mettendo in difficoltà le attività di ristorazione.
Sono troppe, dicono le due associazioni di categoria, godono di vantaggi fiscali e fanno concorrenza sleale. Il riferimento più diretto, stando alle notizie di stampa, è al "Comitato Feste & Sagre", il "consorzio" che gestisce attrezzature e servizi per la gestione di numerose manifestazioni e eventi nel faentino. Nel nostro territorio, anche se per pochi metri, organizza solo la Festa del Cinghiale di Zattaglia che attira migliaia di visitatori.
Nella discussione intervengono anche gli amministratori faentini, che segnalano la necessità di distinguere gli eventi promossi dal volontariato, per l’autofinanziamento e la promozione delle associazioni medesime, da quelli promossi da chi non ha queste caratteristiche.
Il problema posto dalle organizzazioni del commercio non è pretestuoso e va valutato con molta attenzione. Lo impone un criterio di equità e lo impone una situazione economica sempre più difficile.
Ma anche noi pensiamo che non si debba sparare nel mucchio. Il "Comitato Feste & Sagre" porterà senz'altro nella discussione i propri argomenti. Ma vediamo la situazione di Casola.
C'è una festa “politica”, nove serate in agosto (oggi Festa Democratica, ieri Festa dell’Unità… si fa da 63 anni!), come se ne fanno tante in tutta Italia, una Festa del cinghiale organizzata da un gruppo di cacciatori tra fine aprile e inizio maggio. E poi le Feste della Pro Loco, quelle legate al territorio, alla sua identità, alle produzioni agricole tradizionali e tipiche, la Festa del Marrone, la Festa dei Frutti Dimenticati, la Festa di Primavera, il Mercatino delle Erbe… Sono le feste e gli eventi che reggono una parte significativa della nostra offerta turistica.
Nelle Feste c’è, importante e qualificata, un’attività di ristorazione (che serve a finanziare quegli stessi eventi!) direttamente gestita dalla Pro Loco, con i propri "volontari" e quelli di altre associazioni casolane. Ma queste Feste non sottraggono “clienti” ai ristoranti. Sono il motivo, il traino di una parte rilevante del flusso turistico verso il nostro territorio e verso le strutture di ristorazione casolane che, a loro volta – per l’offerta gastronomica che propongono, anch’essa legata al terittorio – funzionano esse stesse come motivo di attrazione e di interesse. Così dicasi per gli agriturismi, per le attività ricettive. Senza considerare che gli stessi ristoratori concorrono direttamente a realizzare l’offerta gastronomica di uno dei principali eventi turistici casolani, il Mercatino serale delle erbe.
A noi pare che questo equilibrio, questo “modello” di integrazione tra attività di carattere imprenditoriale e attività espressione del volontariato (in questo caso quello impegnato nel turismo) sia un buon modello. Che va a merito della Pro Loco e dei ristoratori casolani.
PD Casola Valsenio

E' l'inizio della fine

Bossi e Berlusconi

Hanno votato la fiducia in 342. Nemmeno la campagna acquisti di deputati "centristi" è servita.
Senza il voto dei deputati del nuovo gruppo di Fli (i finiani) il Governo non ha la maggioranza. Il berlusconismo è arrivato al capolinea. Quando era nella fase trionfante ha dato di sè tutto il peggio possibile, ora che è entrato nella fase calante potrà solo tirare a campare. Senza potere affrontare i problemi del Paese, di chi lavora, di chi studia, di chi fa impresa, di chi il lavoro non lo trova.
Bersani lo ha detto con forza. Lo ha detto la Bindi: dimissioni, un governo di transizione per fare una nuova legge elettorale (quella attuale è una vergogna!) e a primavera elezioni.
Anche Bossi se ne è accorto, che il governo è a fine corsa. Ma a lui questo sistema elettorale va bene così com'é. Ha appena votato la fiducia e parla già di elezioni.

"Berlusconi ha in testa un Paese che non c'è"


di Marco Lombardelli (Coordinatore dell'Esecutivo regionale del PD Emilia-Romagna)

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio di oggi alla Camera dei Deputati sono lunari, ha in testa un Paese che non c'è.
Tutti i dati ci dicono che l'Italia si allontana sempre più dai Paesi più forti d'Europa per aggregarsi a quelli più deboli: aumenta il debito pubblico, i redditi e i consumi sono sotto scacco, crescono le famiglie che non solo non arrivano alla fine del mese ma non riescono più a far fronte a spese improvvise, a comprare medicinali, libri di scuola, si diffonde inesorabile l'incertezza per le nuove generazioni sempre più precarie e incerte del futuro.
E mentre parliamo da mesi di case a Montecarlo, dello Stato di Santa Lucia, di faccendieri e intrighi vari, aumentano le disuguaglianze, si allarga la fascia di povertà, si frantuma il sistema scolastico pubblico, si tagliano le risorse per le forze dell'ordine e per la sicurezza, soffrono le piccole e medie imprese, viene preso letteralmente per il collo il sistema delle autonomie locali, strozzato dal patto di stabilità e dalle manovre economiche micidiali di un governo alla deriva.
Questo disastro che sta portando il Paese alla rovina si chiama berlusconismo ed è garantito dalla Lega Nord, una finta forza federalista che difende se stessa e Berlusconi, non certo i territori.
All'Italia servirebbe ben altro: politiche per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, ma proprio il ministero che dovrebbe occuparsi di tali importanti questioni è ormai vacante da quasi cinque mesi.
Berlusconi ha parlato del PDL come forza di libertà, ecco è giunto il momento che lascino libero questo Paese perché non è con un discorso in Parlamento che si risolve la crisi politica profonda presente nel centro destra.
Si finisca la telenovela, il Paese non merita queste scene.
Il Partito Democratico e le forze progressiste sono pronte per proporre all'Italia un'alternativa, che sappia dare agli italiani stabilità e futuro.

Il PD presenta la mozione di sfiducia a Bossi: disonora la sua funzione di ministro della Repubblica

Dario Franceschini, capogruppo PD alla Camera dei Deputati

Umberto Bossi disonora la sua funzione di ministro della Repubblica. La mozione del PD per la sfiducia al ministro delle Riforme ne chiede le dimissioni ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione. La firmano il segretario del partito Pier Luigi Bersani, il capogruppo Dario Franceschini e i vicecapigruppo Michele Ventura e Alessandro Maran.
"Il ministro delle riforme Umberto Bossi, nel corso di una iniziativa a Lazzate, vicino a Monza, si é espresso con considerazioni pubbliche a proposito dell'acronimo latino SPQR, Senatus populusque romanus traducendolo 'Io dico sono porci questi romani'. Tali affermazioni contro la città di Roma e i suoi abitanti - spiega il documento del Pd - vengono derubricate dal governo e dalla maggioranza a battute di spirito, parole che fanno parte di un supposto e ormai tollerato folklore: in realtà sono chiaramente la spia di una drammatica sottocultura che viene seminata da anni, in un crescendo di volgarità e aggressività antistorica".
La mozione aggiunge che "considerazioni di questa natura sono evidentemente incompatibili con la carica di ministro della Repubblica e con l'articolo 54 della Costituzione laddove è previsto che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore'".
Per tali motivi, "visto l'articolo 94 della Costituzione, visto l'articolo 115 del regolamento della Camera dei deputati, la Camera esprime la sfiducia al ministro delle riforme Umberto Bossi e lo impegna a rassegnare le dimissioni".

martedì 28 settembre 2010

Compravendita uguale corruzione

La video-dichiarazione di Pier Luigi Bersani: "È in corso un'operazione che prelude all'ipotesi del governo Berlusconi-Bossi-Cuffaro. E sono in corso altre manovre, già successe in passato e che si ripetono: se uno promette la rinomina o comunque uno stipendio è corruzione, roba da magistratura".

Il Labour scommette a sinistra con Ed Miliband


Edward Miliband ha vinto la sfida e assumerà la guida del Partito Laburista raccogliendo l'eredità dell'ex premier Gordon Brown, che si è dimesso a maggio scorso, dopo la clamorosa sconfitta elettorale che ha riportato i laburisti all'opposizione, dopo 13 anni al governo britannico.
Il più giovane e il più a sinistra dei Miliband, Ed, ministro dell'Energia nel precedente governo si è imposto di stretta misura sul fratello David, precedente ministro degli Esteri, alle elezioni che si sono svolte all’interno del Partito Labour a Manchester, nel nord dell'Inghilterra. Ed ha ottenuto il 50,65% dei suffragi rispetto al fratello David, che ha raccolto il 49,35% dei voti nonostante nei mesi precedenti fosse considerato il favorito.
Erano in corsa anche Ed Balls, l'ex ministro dell'Istruzione, pupillo di Gordon Brown, la deputata Diane Abbott e l'ex ministro della Sanità, Andy Burnham.
Una delegazione del Partito Democratico è stata inviata per seguire i lavori del Congresso del Partito laburista. Il Segretario del PD Bersani, a seguito del risultato elettorale ha dichiarato: "Esprimo i miei migliori auguri a Ed Miliband, fiducioso che possa portate il Labour a nuovi successi in Gran Bretagna e perché sia protagonista della necessaria riscossa delle forze progressiste in Europa".
(continua)

lunedì 27 settembre 2010

Urla al Nord ma “magna” a Roma: il caso della scuola della moglie di Bossi

Umberto Bossi

Mentre per l'ennesima volta offende Roma e i romani, Bossi non disdegna 800.000 euro (ottocentomila) che dalla Capitale arrivano nell'inesistente Padania per la scuola privata della moglie.
 
Siamo alle solite. Nella massima difficoltà, il contrattacco è quello di alzare la posta e disorientare l'attenzione pubblica. La Lega sa bene che il governo è al capolinea e per bocca del suo leader decide di alzare la polvere per nascondere il fallimento più evidente degli ultimi 15 anni. Durante l'ennesimo comizio - a Lazzate - a base di durismo e di cacciamoli tutti a pedate, Bossi parlando di Roma e dell'eventualità che nella capitale si possa disputare una Gran Premio di Formula1, si è lasciato andare con questo sproloquio: "I romani se lo possono dimenticare, Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe. Basta con Senatus Populusque Romanus, il Senato e il popolo romano, io dico sono porci questi romani".
A parte il fatto che senza Roma e senza i ladroni che tanto denuncia, Bossi politicamente non esisterebbe, siamo all'apoteosi della falsità e del populismo. Bossi ha la memoria corta quando si dimentica che i soldi che finanziano la Lega Nord e l'inesistente Padania arrivano proprio da Roma. Vuole il decentramento dei ministeri? Chissà quale per primo? Di sicuro quello del Tesoro visto che è molto recente il finanziamento di 800mila euro per gli anni 2009/2010 della scuola Bosina di Varese. Una scuola molto fortunata la cosiddetta Libera Scuola dei Popoli Padani: nata dodici anni fa grazie all'intuizione della signora Manuela Marrone, maestra elementare e ...moglie di Umberto Bossi!
La signora Bossi è ovviamente ancora socia della cooperativa che gestisce la scuola e che si pone l'obiettivo di dare un'impronta di “cultura locale, alle radici e al territorio”. Una scuola per giovani leghisti, nata dalla moglie di Bossi e finanziata dai soldi di Roma ladrona. Tutto torna.
Ma non solo. Il presidente della scuola è Dario Galli, ex senatore leghista che si occupa di pedagogia del territorio. Sicuramente sarà in grado di gestire molto bene gli 800mila euro destinati all'ampliamento e alla ristrutturazione di un edificio molto recente!
Non siamo in un film dell'orrore ma nella normalità della strategia leghista che continua nel mostrarsi "dura e pura" nei week end tra i propri elettori, sputando nel piatto dove mangia durante tutti i giorni feriali.
Gli stanziamenti che arrivano hanno un nome che è tutto un programma: il provvedimento della Commissione bilancio si chiama legge mancia, “perché in quel modo senatori e deputati assegnano contributi e fondi a enti o amministrazioni che hanno particolarmente a cuore”.
Per chi volesse avere un pò di informazioni sulla pedagogia e didattica della scuola Bosina è sconsigliato il sito ufficiale. Molto più esaustivo il portale delle Associazioni padane che mette in luce (oltre al nome Padania ripetuto allo sfinimento in tutte le sue forme) che la “scuola Bosina si propone come obiettivo quello di coniugare l’insegnamento previsto dagli organismi competenti, con le esigenze del tessuto sosciale locale, di formatre futuri cittadini integrati nella realtà storica, culturale, economica e industriale che li circonda, pronti a confrontarsi con altri modelli sociali”. Di seguito sono ben evidenti gli articoli della Padania dove si legge che “sulla scuola soffia il vento del Nord”, che “il Nord è stanco di una scuola aliena e ingestibile”.
Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd denuncia che "si finanzino scuole private perché legate alla Lega mentre si assiste a continui tagli di risorse dai fondi della scuola di tutti”.
Oltre ad utilizzare risorse pubbliche per indottrinare i bambini – ha continuato la Puglisi – è ancora più grave che non siano stati ancora rimossi tutti i simboli padani dalla scuola di Adro. Per questo, sabato prossimo il Pd ha organizzato un incontro pubblico sotto la prefettura di Brescia per richiedere l'immediata rimozione di tutti quei simboli. Quando sosteniamo che lo stato della scuola in Italia è un chiaro segnale dell'emergenza democratica che stiamo vivendo, ci riferiamo proprio a questi fatti. Le regole istituzionali vanno rispettate da tutti. Soprattutto nella scuola”.

Porci questi romani? La battuta è vecchia ma forse piace a Bossi perché ne trova quotidiana conferma nei romani che incontra più spesso, i colleghi di maggioranza e di governo. In realtà ci sarebbero pure politici e cittadini per bene, da Adro fino a Casal di Principe passando per Roma, ma l'onorevole Bossi, in ogni angolo d'Italia, riesce inspiegabilmente ad allearsi con quelli per male”. Lo ha dichiarato Giovanni Bachelet, deputato democratico. “Così, fra banchi di scuola marchiati col Sole delle Alpi e parolacce ai romani – ha proseguito Bachelet - tenta pateticamente di mascherare l'ennesimo insabbiamento del federalismo fiscale da parte del governo Berlusconi, con in testa il Ministro Gelmini che vuol tenersi il ministero dell'Istruzione a Roma così com'è”.

L'art. 45 della Costituzione della Repubblica Italiana


TITOLO III
RAPPORTI ECONOMICI

Art. 45
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.
La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.

domenica 26 settembre 2010

Abbiamo bisogno di un governo che si occupi dei problemi degli italiani

Nicola Iseppi

di Nicola Iseppi (Sindaco di Casola Valsenio)

Il 5 agosto scorso il blog del PdL casolano mandava questo “Messaggio per Silvio: VOTARE, VOTARE, VOTARE”.
Siamo d’accordo. Il Governo non esiste più: da troppi mesi non si parla più di rifiuti a Napoli, terremotati a L’Aquila, disoccupati siciliani, giovani precari, ricerca universitaria, federalismo (quello vero), sostegno all’agricoltura e alle nuove imprese, cultura, divario digitale, investimenti e infrastrutture per non parlare delle “grandi opere”.
Credo che la gente non si possa più prenderla in giro.
Il Governo del fare e il Berlusconismo hanno clamorosamente fallito ed è svilente che un Paese come il nostro debba assistere a una politica ridotta a gossip di basso profilo su case, amanti e baratti di poltrone.
La politica non è questo, lo dico soprattutto per le nuove generazioni che rischiano una disaffezione totale verso questo brutto spettacolo.
Un Governo partito con la più ampia maggioranza mai avuta in Italia riesce a produrre solo leggi per decreto o attraverso voti di fiducia e soprattutto quando riguardano le vicende private del Presidente del Consiglio e della sua cricca (tutti presenti per salvare Cosentino).
Una forza politica seria, democratica e liberale, deve denunciare questa situazione ingessata.
L’Italia - e i suoi Comuni! - ha bisogno di una classe politica seria che si occupi dei problemi della gente e non solo dei propri.

Il piglio di Bazzoni

Apprendiamo che Gianguido Bazzoni (Consigliere regionale e coordinatore provinciale PdL di Ravenna - ndr) "affronta con i ministeri all’agricoltura e alle infrastrutture alcune delle necessità più impellenti della provincia di Ravenna”.
Addirittura!
Abbiamo conosciuto la "fermezza" e la "competenza" di Bazzoni in 5 anni di Consiglio Comunale a Casola Valsenio (si era candidato Sindaco di Casola nel 2004). Dal 2004 al 2009 solo apparizioni fugaci dopo lunghe assenze, mai un intervento in Consiglio comunale, il più totale disinteresse verso il nostro territorio e le sue problematiche.
Per il bene della nostra Provincia, speriamo che queste necessità non siano affrontate con lo stesso piglio e determinazione (!?), che sennò c'è da preoccuparsi.

sabato 25 settembre 2010

Assemblea Uniti per Casola: il centrosinistra casolano è unito e compatto


E' un centrosinistra tonico e brillante quello che si è riunito oggi pomeriggio nella sede del PD, a Casola Valsenio, in occasione dell'assemblea politica e programmatica del gruppo Uniti per Casola. 
Come da programma, ha aperto l'incontro Cristiano Albonetti, capogruppo in consiglio comunale. Sono poi seguiti gli interventi di Guerrino Pivetta (segretario Rifondazione Comunista), Claudio Ricciardelli (referente di Sinistra Ecologia e Libertà), e Massimo Barzaglia (segretario PD). Il dibattito è stato concluso dal Sindaco Nicola Iseppi. Dall'assemblea è emerso un centrosinistra in buona salute, in sintonia con le principali linee politiche che stanno caratterizzando l'azione amministrativa: sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, tutela ambientale, solidarietà, welfare e turismo. Dalla riunione è risultata comune la volontà di programmare periodicamente gli incontri della compagine della coalizione.  

Sabato 25 settembre, assemblea politico-programmatica del centrosinistra casolano


Sabato 25 settembre alle ore 15, nella sede PD in Piazza Oriani 11 a Casola Valsenio, si riunirà l'Assemblea politico-programmatica della colizione di centrosinistra "Uniti per Casola"
Tema dell'incontro è “Un anno di amministrazione”. Introdurrà la riunione Cristiano Albonetti (capogruppo in consiglio comunale. Seguirà l'ntervento dei responsabili delle forze politiche che compongo la coalizione. Concluderà il dibattito l'intervento del Sindaco di Casola Valsenio, Nicola Iseppi.

venerdì 24 settembre 2010

Venerdì 24 settembre, il PD in piazza per difendere la scuola pubblica


Oggi, venerdì 24 settembre, in piazza Oriani, accanto alla bacheca del PD, nella mattinata, verrà allestito un "punto informativo" per distribuire materiale informativo con le proposte del PD sulla scuola e contro i tagli del Governo PdL-Lega Nord.

giovedì 23 settembre 2010

Il Governo Berlusconi umiliato nell’assegnazione della diplomazia europea


Evidentemente non solo non paga la politica estera del Governo Berlusconi. Non solo all'Italia. Ci umilia anche in Europa. Le tende con berberi e donzelle a gettone, e gli elogi democratici rivolti a illiberali e autoritari capi di stato, si sono trasformati come una mannaia per la diplomazia italiana nell’UE. Una settimana fa l'Italia è uscita malissimo dall' assegnazione dei posti chiave nel Servizio di azione esterna dell' Unione europea (Sae), il corpo diplomatico della Ue affidato alla britannica Catherine Ashton, che ha annunciato la nomina di 29 capi di altrettante delegazioni dell' Ue all' estero. Si tratta di veri e propri ambasciatori dell' Unione, che con il nuovo Trattato avranno anche il compito di coordinare l' operato degli ambasciatori nazionali nelle diverse capitali. Tra le 29 nomine figurano solo due italiani, e per di più si tratta in realtà di due trasferimenti. L' ambasciatore Ettore Sequi, che era già rappresentante della Ue in Afghanistan, ruolo delicatissimo che Sequi ha svolto con ottimi risultati, viene trasferito in Albania per far posto ad un lituano, mentre un funzionario italiano della Commissione, Roberto Ridolfi, che era rappresentante alle isole Fiji sarà mandato in Uganda. Se a questo si aggiunge il fatto che nessun italiano figura nei posti chiave del Servizio a Bruxelles, si può concludere che il nostro Paese, il cui governo aveva salutato con entusiasmo la nomina della Ashton, è stato praticamente espulso dalle stanze della diplomazia europea. Nella ripartizione delle sedi estere sono gli spagnoli a stravincere. Madrid conquista quattro posti, tra cui quello di capo delegazione in Argentina e quello di vice capo delegazione in Cina.
La Germania si aggiudica Pechino. La Francia, come l'Irlanda, ha tre capi delegazione. Un austriaco sarà ambasciatore della Ue a Tokyo. Un olandese guiderà la delegazione in Sudafrica, un'altra quella di Beirut. La situazione italiana da grave si fa disperata se si guarda anche alle nomine dei dirigenti al vertice del Servizio, che attendono ancora l'approvazione del Parlamento europeo. Il segretario generale sarà il francese Pierre Vimont, affiancato da due vice: un polacco e una tedesca. L' altro posto chiave, quello di direttore generale amministrativo, va all' irlandese O' Sullivan.

Fincantieri: l'ennesimo fallimento del governo Berlusconi


2.500 posti di lavoro a rischio. I senatori del Pd hanno presentato una interrogazione urgente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro del Lavoro, per convocare al più presto un tavolo istituzionale tra tutte le parti interessate. Penati (PD):E’ gran bazar del voto, ma per i lavoratori niente. Il ministero dello sviluppo è merce di scambio”. (...continua)

La truffa "nucleare" di Berlusconi


La lista dei siti presentata dalla Sogin è un altro esempio della “truffa nucleare” che il governo Berlusconi sta preparando agli italiani. Solo ieri, infatti, è giunta notizia (Sole24Ore) che il Presidente Berlusconi, ministro per lo Sviluppo economico ad interim, aveva chiesto alla Sogin di non pubblicare e proseguire con il piano di localizzazione.
Le ragioni esplicite sono due:
1. I criteri per la definizione dei siti idonei dovrebbero essere quantomeno “validati” da un’Agenzia per la sicurezza nucleare, che in tutti i Paesi in cui questa tecnologia esiste, è la massima autorità di garanzia per la sicurezza. Purtroppo l’Agenzia non esiste ancora e dunque non può aver emesso alcun criterio di scelta.
2. Lo studio andrebbe prima sottoposto a Valutazione ambientale strategica. Ma, si sa, in Italia le valutazioni ambientali è meglio non farle. Il governo Berlusconi mostra dunque un’arroganza che viola ogni principio di trasparenza e dibattito democratico: si producono gli studi di localizzazione prima di aver presentato criteri di esclusione e valutazioni ambientali e aver fatto – almeno formalmente – una consultazione con i portatori di interessi.
Un’altra ragione, non esplicita, riguarda forse probabili elezioni della prossima primavera: nonostante la martellante propaganda a favore del nucleare, non sembra che gli italiani siano favorevoli. E si sa, la propaganda di Berlusconi solo propaganda rimane. I fatti non si vedono!
Giusto per completare il quadro della “truffa nucleare” del governo, sembrerebbe che si voglia dare all’elettricità da nucleare, oltre che la precedenza sulla rete elettrica, anche un prezzo fisso (dunque fuori mercato) di 90-100 euro al MWh: il 50-60% in più del prezzo attuale alla Borsa elettrica.
A meno che la truffa nucleare non sia molto più semplice: creare un quadro giuridico per poter firmare i contratti, che si sa non verranno mai rispettati, emanare un decreto che copre con garanzie pubbliche questi contratti (atteso per ottobre) e poi scaricare le penalità sulle bollette degli italiani. Una specie di assalto alla diligenza che come effetto avrebbe quello di fermare lo sviluppo delle rinnovabili.

Con la raccolta differenziata al 55%, la stazione ecologica Hera di Casola Valsenio si rinnova


E’ partito l’intervento per l’ampliamento e ammodernamento che si concluderà entro l’anno. Garantita l’accessibilità al servizio per l’intera durata dei lavori

A Casola Valsenio cresce la raccolta differenziata e, non a caso, aumenta l’utilizzo della stazione ecologica. Negli ultimi tre anni (2007-2009) la raccolta differenziata si è portata dal 37,2% al 55%, e gli accessi annuali alla stazione ecologica di via 1° Maggio sono passati da 2.919 a 4.564 (in media 380 al mese).
Per fare fronte al crescente afflusso, che richiede maggiori spazi per il conferimento dei rifiuti e un’organizzazione diversa dell’area, sono iniziati da pochi giorni i lavori di ampliamento e adeguamento della stazione ecologica, punto di riferimento per la cittadinanza, da cui transita oltre la metà dell’intera raccolta differenziata.
La sua superficie complessiva passerà dagli attuali 945 mq a circa 1.250 mq. Saranno ampliate le piazzole dedicate al conferimento di rifiuti legnosi, ferrosi e potature, delimitate da apposite sponde. L’intervento consentirà di aumentare gli spazi di manovra dei mezzi in modo da agevolare le operazioni di scarico da parte dei cittadini e conferire i rifiuti in modo più ordinato.
L’intera area della stazione ecologica, per ridurne l’impatto visivo, sarà poi schermata da un telo oscurante e da una siepe sempreverde.
Trattandosi di un servizio molto utilizzato e apprezzato dalla cittadinanza, per non creare disagi l’intervento sarà organizzato da Hera in modo tale da non interromperlo: la stazione ecologica sarà quindi accessibile per l’intera durata dei lavori che termineranno, salvo inconvenienti, entro l’anno.
L’intervento avrà un costo di circa 160.000 euro parte dei quali, con l’approvazione della Provincia di Ravenna, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, all’interno del Piano di Azione Ambientale 2008-2010.
L'ampliamento era un impegno del nostro programma amministrativo" commenta il Sindaco Nicola Iseppi. "Sarà nostro dovere promuovere ancora di più la raccolta differenziata e il rispetto per l'ambiente verso la cittadinanza. Nonostante gli ottimi risultati già raggiunti, vogliamo incrementare notevolmente gli accessi e i conferimenti perché Casola Valsenio deve eccellere nel rispetto e nella sostenibilità ambientale”.

mercoledì 22 settembre 2010

PdL e Lega Nord impediscono che la giustizia faccia il suo corso


di Stefano Bonaccini (Segretario regionale PD Emilia-Romagna)

E' caduta anche l'ultima foglia di fico che copriva la vergogna dell'impunità per Nicola Cosentino. Il voto di questa mattina alla Camera dimostra, se ancora ce n'era bisogno, che le chiacchiere del PdL e della Lega Nord sul garantismo sono solo un modo ipocrita per impedire che la giustizia faccia il suo corso.
La maggioranza di governo ha decretato stamattina che la legge, in Italia, non é uguale per tutti. E' solo l'ultimo capitolo della deriva alla quale questa gente ha abbandonato il Paese, la distruzione di quel confine tra giusto e ingiusto, tra vero e falso che è alla base di ogni ordinamento democratico.
Altro che garantismo, questa si chiama impunità.
Ma quello che stupisce di più, in questa sonora sberla al diritto, non è tanto la soddisfazione di Berlusconi, che è solito fuggire dai suoi processi, ma quella di Bossi e della Lega Nord che un tempo esibivano il cappio contro ladri e ladroni della prima Repubblica e oggi, con il voto contro le intercettazioni, diventano complici della cricca che ha occupato la Seconda Repubblica.
Sarebbero questi i campioni integerrimi del nord che lavora e produce?
Sarebbero questi i paladini della legalità e della sicurezza che hanno dichiarato guerra alla mafia e alla camorra?

Queste ultime domande alla Lega Nord, le aggiungiamo alle altre cinque...

5 domande alla Lega Nord...


1) Perché la Lega Nord parla spesso di legalità e poi si è data disponibile a votare tutte le leggi ad personam e anche l'ignobile legge bavaglio? E oggi, con il suo voto, ha negato l' utilizzo delle intercettazioni a carico dell'On. Cosentino per le indagini sui suoi collegamenti con la camorra?
2) Perché, a fronte di una promessa elettorale che perdura da 16 anni, le tasse aumentano?
3) Perché la Lega Nord non chiede con forza la revisione del Patto di stabilità che trattiene un miliardo di euro nelle case dei Comuni dell'Emilia-Romagna, soldi che vengono dalle tasse degli emiliano-romagnoli e che potrebbero dare ossigeno alle imprese?
4) Perché a fronte di una promessa di “più lavoro” oggi l'unico segno più è quello della disoccupazione?
5) Perché la Lega Nord parla di federalismo e poi (con il “suo” Governo!) taglia servizi per 740 milioni di euro solo in Emilia-Romagna e senza concedere nessuna autonomia fiscale? Anzi, togliendo o negando anche quella poca autonomia che c’era…

Cosentino, la Camera nega l’uso delle intercettazioni, ma la "maggioranza" resta sotto la soglia dei 316 voti


L'aula della Camera ha respinto la richiesta di autorizzazione all'uso delle intercettazioni che riguardano Nicola Cosentino, parlamentare e coordinatore del PdL in Campania, ex Sottosegretario all’economia dell’attuale governo. Gli ascolti dei nastri quindi non potranno essere utilizzati per le indagini sui suoi collegamenti con la camorra.
I sì per respingere la richiesta sono stati 308, i no 285. A votare no sono stati PD, IdV, FLI, UdC e ApI. A votare sì sono stati PdL e Lega Nord.
"Mancano circa 15 voti. E' un fatto gravissimo" ha dichiarato a caldo il capogruppo dei Democratici Dario Franceschini, dopo il voto che ha impedito l'uso delle intercettazioni per Nicola Cosentino.
"La richiesta di voto segreto da parte del PdL parla da sola" osserva Franceschini. Il PdL ha deciso per il ‘voto segreto’ non per lasciare libertà di coscienza nel merito della questione, piuttosto perché un voto palese di FLI con il PD, l’Italia dei Valori e UdC, avrebbe minato l’immagine politica della maggioranza.
"Oltre a questo -
prosegue Franceschini - costituisce un fatto gravissimo che manchino circa 15 voti, contando la differenza tra la somma di quelli che avevano annunciato di votare a favore dell'uso delle intercettazioni e il voto effettivo. Chi lo ha fatto si assume una grave responsabilitá personale e politica, sta ostacolando l'azione della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata".
Franceschini aggiunge: "Su una cosa posso assicurare tutti: nessuno del Pd ha votato contro l'uso delle intercettazioni".
Luisa Bossa, deputata PD, componente della Commissione antimafia, ha commentato con rammarico, subito dopo il voto, l’ovazione che ha accolto, alla Camera dei deputati, il risultato con cui si è negato l’uso delle intercettazioni nel procedimento giudiziario a carico di Nicola Cosentino.
Che tristezza quegli applausi a favore di Cosentino, un simbolo della casta che difende se stessa. In un Paese normale – ha dichiarato la democratica Bossa – se un uomo pubblico viene coinvolto in una inchiesta penale con l’accusa di connivenza con la criminalità organizzata, si dimette da tutti gli incarichi e va a difendersi nelle sedi giudiziarie. In Italia, invece, Cosentino rimane deputato per mettersi al riparo dall’arresto, rimane coordinatore del Pdl in Campania per continuare a gestire un potere, e la Camera nega l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni nel procedimento penale, provando ad ostacolare l’azione dei magistrati e, quindi, l’accertamento della verità. Se Cosentino non ha nulla da nascondere perché negare l’uso delle intercettazioni? Se si ha la coscienza pulita perché non sottoporsi totalmente all’azione giudiziaria?”.
Per quanto rigurda gli applausi della destra... Se il voto su Cosentino era un ‘test anticipato’ sulla tenuta della maggioranza di governo, rispetto al voto sui cinque punti che Silvio Berlusconi illustrerà il 28 alla Camera e il 30 al Senato, facciamo notare che la maggioranza matematica di 316 deputati non è stata raggiunta.
Se ne è accorto (?!) anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Dobbiamo verificare se la maggioranza c'è o non c'è - dice Maroni - il vero test è la settimana prossima con il voto palese, perché un governo si deve basare sul voto palese". La maggioranza oggi ha avuto 308 voti a favore, "ma questo non significa che ci sia, perché - spiega il ministro leghista - il voto segreto nasconde sempre incognite e giochi tattici. Quindi non dò rilievo al voto di oggi in termini di esistenza o meno della maggioranza".

martedì 21 settembre 2010

Povertà: Il Governo Berlusconi è responsabile del fallimento degli impegni UE


Il Governo Berlusconi è responsabile del fallimento degli impegni Ue: all’appello mancano il 40% dei fondi promessi e Berlusconi diserta il vertice Onu.
Dichiara Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute e promotore degli Obiettivi del Millennio: I leader dei Paesi ricchi non parlano più degli obiettivi del Millennio. Prendiamo l’Italia le cui donazioni sono collassate: è scioccante vedere come molti non la mettano nemmeno più tra i Paesi donatori.

Lunedì 27 settembre si riunisce il Consiglio comunale


Il Consiglio comunale di Casola Valsenio si riunirà nella serata di lunedì 27 settembre (ore 20.30) nella sede municipale, con il seguente ordine del giorno...
(leggi la notizia sul sito del gruppo consiliare "Uniti per Casola")

lunedì 20 settembre 2010

Il Centro di aggregazione giovanile Circus ha ottenuto un importante risultato


Il Centro di aggregazione giovanile Circus si è classificato sesto nel concorso “Ciak, Corecom!”, con un video integralmente prodotto dai ragazzi e dagli educatori del centro sul tema dell'amicizia dal titolo "Il nuovo arrivato". Questo concorso è nato in considerazione del crescente utilizzo dei nuovi media da parte dei giovani e delle necessità di incrementarne una fruizione critica e responsabile. Il Corecom (Comitato regionale per le Comunicazioni) della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Progetto Giovani regionale, ha così voluto promuovere un progetto che valorizzi le capacità artistiche e creative dei ragazzi coinvolgendoli in modo diretto in un processo di partecipazione ed acquisizione di consapevolezza. Per la realizzazione del progetto "Il nuovo arrivato" hanno collaborato Paride Ridolfi (consulenza e aiuto nella sceneggiatura) e Alessandro Lanzoni (montaggio) ed ha visto la partecipazione in ogni sua fase un gruppo di ragazzi del Centro. Nella fase delle riprese, svolte presso il campo sportivo dell'AC Casola Valsenio, sono stati anche coinvolti alcuni adulti di Casola Valsenio.Un risultato importante che ha comportato anche un piccolo riconoscimento economico (500 euro), che sarà destinato interamente alle attività del centro. Il Centro casolano verrà premiato lunedì 27 settembre dalle 14.30 alle 17, nella Sala Auditorium della Regione Emilia-Romagna.
Il Centro di Aggregazione è aperto dal giugno 2002 e sarà riaperto a partire da ottobre il martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30 e il mercoledì dalle 16.30 alle 18.30.
Il PD di Casola Valsenio, in occasione della campagna elettorale per le elezioni comunali del 2009, si era espresso a sostegno dell'importante ruolo educativo e formativo svolto nella realtà casolana dal Centro di aggregazione giovanile.

Stefano Bonaccini: L'Italia ha bisogno di una guida, il governo della destra ha fallito


L'Italia ha bisogno di una guida, il governo della destra ha fallito. E' questo giudizio severissimo sul governo Barlusconi che apre il documento promosso da Stefano Bonaccini, segretario Regionale del PD, e firmato da tutti i segretari Provinciali dell’Emilia - Romagna. Nel documento un appello all’unità del partito e alla responsabilità di tutti i dirigenti del PD: Una classe dirigente la si misura nel momento della difficoltà e del bisogno: l'Italia è in difficoltà e ha bisogno di un PD forte e unito. (Leggi il documento…)

L'art. 44 della Costituzione della Repubblica Italiana


TITOLO III
RAPPORTI ECONOMICI

Art. 44
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.
La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

domenica 19 settembre 2010

Scossa di terremoto di magnitudo 3.5 alle 2 di questa notte


Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 ha colpito la zona tra Bologna e Firenze. L’evento sismico è stato registrato dall’Ingv 58 secondi dopo le due di notte.
La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione perché molto superficiale. Secondo i primi dati, l’ipocentro è stato localizzato a soli 5 km di profondità. I comuni più vicini all’epicentro sono Castel Del Rio (Bologna), Casola Valsenio (Ravenna) e Palazzuolo sul Senio (Firenze).
Le coordinate del sisma sono 44.186°N, 11.563°E.

sabato 18 settembre 2010

Finalmente!


Gelmini al sindaco di Adro: «Via il sole delle Alpi dalla scuola».
Il PD: finalmente, la mobilitazione ha avuto successo
.
Fli: ora gli amministratori paghino danno erariale.


Via il sole delle Alpi, simbolo della Lega Nord, dalla scuola di Adro, paesino del bresciano governato dal Carroccio. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, con una lettera fatta inviare dal direttore dell'ufficio scolastico della Lombardia, ha chiesto al sindaco di Adro, Oscar Lancini, di «adoperarsi per la rimozione dal polo scolastico del simbolo» noto come il «sole delle Alpi». Nel nuovo polo scolastico costruito ad Adro infatti il simbolo utilizzato dalla Lega spunta sui tetti, sui banchi, nelle aiuole e addirittura sui posacenere.
Ieri erano in tanti a Adro per partecipare alla manifestazione contro la collocazione del simbolo leghista nella scuola. Il vicepresidente del consiglio regionale lombardo ed esponente del PD, Filippo Penati, aveva appeso una bandiera tricolore sull'inferriata del nuovo polo scolastico.
Nella lettera del ministero, firmata dal direttore Giuseppe Colosio, viene dato atto al sindaco di Adro di aver realizzato «attrezzature didattiche all'avanguardia», ma è anche spiegato che non può essere nascosto il fatto che «il sole delle Alpi» è uno dei simboli utilizzati dalla Lega, il movimento politico al quale appartiene la maggioranza dell'amministrazione comunale di Adro. Nella lettera si ricorda l'attenzione mediatica di questi giorni e si sottolinea che è dovere dell'amministrazione evitare che la politica di parte entri nella scuola: la delicatezza della funzione - si legge nel testo - impone di intervenire anche in caso di solo sospetto, per evitare ogni possibile strumentalizzazione.
«Finalmente! Ci voleva una grande mobilitazione civile per spingere il ministro a chiedere una cosa di ordinario buon senso nonché suo preciso dovere e cioè togliere il simbolo della Lega dalla scuola di Adro. E finalmente è arrivata l'eclissi del sole delle Alpi», ha commentato Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD. «È una vittoria della democrazia e della società civile. Continueremo a vigilare perchè la scuola pubblica resti un bene di tutti», ha concluso.

Noi ad Adro per difendere il tricolore


di Giuseppe Civati (Consigliere regionale PD - Lombardia)

Eppur si muove, questo partito.
Quando ho raccolto l’invito di Silvio di Adro (che si chiama davvero così, e fa il coordinatore del PD locale) e di Filippo di Coccaglio, non immaginavo che la sfida sarebbe stata raccolta da tutti. E invece, per una volta, è andata così. Stamattina ad Adro, nonostante i giornali fatichino a dare notizia della nostra mobilitazione (troppo impegnati a parlare del famoso dibattito interno tra le diverse componenti), ci sarà tutto il PD.
Tutti assieme contro l’uso dei simboli di partito in una scuola pubblica. A partire da Francesca Puglisi, responsabile nazionale della scuola, Filippo Penati, già candidato alla presidenza della Regione, e Gianni Girelli, collega consigliere di Brescia. Chissà che a questo punto a qualcuno non venga voglia di parlarne. Di dirlo in giro.
E chissà che a tutto il PD non venga voglia, finalmente, di fare così.
Ogni volta che può, ogni volta che serve.
Anche perché in questa vicenda il comportamento del ministro della fu pubblica istruzione è incredibile. Prima bolla l’iniziativa della scuola leghista di Adro come folcloristica. Poi precisa che non le piace molto. E però trova spazio per la polemica, proprio lei che ha sempre diffidato di chi faceva politica a scuola. Gelmini infatti coglie l’occasione per prendersela con quelli che a scuola portano i simboli della sinistra. Ci ho pensato un po’ su, e ho capito a che cosa si riferisce: la foto del presidente della Repubblica, la bandiera italiana e gli insegnanti. Veri simboli di una cultura democratica. Che resiste, nonostante questo governo.
Però forse la cosa più grave di tutte, è che ad Adro, alla mensa scolastica tristemente famosa, si mangia etnico. Nel senso di monoetnico. Maiale a profusione, per tenere lontani i bambini islamici.
Chissà se anche in questo caso il ministro Gelmini parlerà di Adro come di un modello. Chissà che qualcuno voglia dire qualcosa, in proposito. E voglia ricordare che la scuola dovrebbe essere di tutti. Nessuno escluso. Per quello si chiama pubblica. Per quello la Costituzione sancisce il diritto all’istruzione.
Intanto, forse disturbato dai troppi simboli di partito, il sindaco di Adro preferisce la scuola privata (lo avevamo capito) e spiega che anche la Rosa Camuna, simbolo della Regione Lombardia, potrebbe insospettire qualcuno (ma chi?).
Nel frattempo, però ha rimesso il tricolore. Gli suggerirei di fare ancora uno sforzo. Togliere i settecento (700!) simboli riconducibili alla propaganda di partito. E chiedere scusa a tutti.

Il documento politico del PD promosso da Veltroni, Fioroni e Gentiloni


«Il documento dei 75». È questo il numero dei parlamentari del Partito democratico che hanno firmato il testo promosso da Walter Veltroni, Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni. Un documento che chiede una correzione nella linea politica del Pd. «Ma non c'è nessuna intenzione di fare qualcosa di alternativo o che sia fuori al partito» assicura Marco Minniti. Walter Veltroni, dal canto suo, ha il senso del documento. Ovvero, «rendere più grande e più aperto il Pd. Questo è l`unico obiettivo del documento ed è una posizione politica che, come tutte, va rispettata e discussa. Così succede in tutti i partiti democratici». (Leggi il documento…)

venerdì 17 settembre 2010

Lunedì 4 ottobre, cena dei volontari della Festa Democratica 2010


Il Segretario del Circolo casolano del PD, Massimo Barzaglia (nella foto) ha scritto questa lettera ai volontari e alle volontarie che hanno partecipato alla realizzazione della 3.a Festa Democratica di Casola Valsenio:

Carissimi, è giunto il momento di incontrarsi per festeggiare il buon risultato che ha riscosso la Festa Democratica 2010. E’ stata una bella festa, allegra e vivace, capace di trasmettere al nostro paese un nuovo spirito popolare e di condivisione collettiva, in linea con i nostri valori e i nostri obiettivi. La Festa è stata inoltre un bel momento per stare insieme, dedicare il nostro tempo libero a un progetto comune, parlare di politica fra noi e con i nostri ospiti. Dopo la fatica è giunto il momento di festeggiare, e per questo siete invitati alla cena dei volontari della Festa Democratica 2010, che si terrà Lunedì 4 ottobre alle ore 19,30 a "Il Prato dei Fiorentini" di Casola Valsenio. Il menù prevede lasagne al forno, affettati misti, formaggi, piadine alla lastra, torta di gelato fresco, bevande e caffè. L’invito è aperto anche ai vostri familiari e conoscenti, che potranno partecipare alla cena versando una quota di € 13.00. Sarà con noi Federica Degli Esposti, Segretario Provinciale dei Giovani Democratici, che durante la serata ringrazierà i volontari della festa. Vi preghiamo di dare conferma della vostra partecipazione contattando Massimo Barzaglia, Sante Dardi o Giorgio Sagrini. Vi aspettiamo.

La Lega Nord colpita dalla questione morale e dalla “parentopoli”


Nonostante i latrati del Carroccio sulla Roma Ladrona che ruba i soldi al Nord, non sembrano essere imbarazzati quando si tratta di assumere o far assumere parenti o conoscenti per le vie brevi. Fra lo scippo dei correntisti per salvare la Credieuronord insieme a Giampiero Fiorani e l’impegno indefesso sulle quote latte a favore della lobby degli allevatori, la Lega è un partito un po’ particolare.E’ stato Zaia a lanciare l’allarme, preoccupato della pesante questione morale che sta coinvolgendo la Lega Nord. “Non possiamo permetterci di essere criticati per i nostri comportamenti amministrativi ”, ha dichiarato Zaia, “noi della Lega abbiamo il dovere d’essere doppiamente puliti rispetto agli altri, perché da noi i cittadini si aspettano il massimo del rigore”. La Lega a favore della legalità e della moralità? I casi giudiziari in Lega sono oramai diventati all’ordine del giorno. Da Edouard Ballman, il presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, aveva pensato fosse ok gestire le sue auto blu in maniera molto “allegra”; ai finanziamenti illeciti che il partito ha racimolato: il primo, quei 200 milioni di euro dalla Ferruzzi incassati dal tesoriere del Carroccio, che causò a Bossi una condanna per finanziamento illecito, per arrrivare al famoso patto di ferro con Giampiero Fiorani; pronto a salvare la Credieuronord con i soldi dei suoi correntisti pur di ottenere coperture politiche per i suoi progetti di scalata, Fiorani mise a disposizione della Lega anche soldi per attività politica generica, consegnati ad esempio ad Aldo Brancher con destinazione Roberto Calderoli, che ci doveva pagare alcune spese elettorali. La Lega contro il malcostume della politica? A parole, forse: ma quando si tratta della famiglia, i nordici padani si sentono italianissimi. Ci provò Bossi a mandare uno dei suoi figli a Strasburgo, a dare una mano all’europarlamentare Matteo Salvini, ma sull’onda della protesta popolare fu costretto a lasciar stare: poi, arrivò il Trota, e quello che successe lo sappiamo tutti. Forse sappiamo meno quel che sta mettendo in piedi il governatore del Piemonte Roberto Cota, accusato di aver “portato a segno” da quando è presidente “una clamorosa infornata di mogli, cugini e cognati” sotto l’ombra della Mole. E lo sapevate che Marco Reguzzoni, attuale capogruppo del Carroccio a Montecitorio e già presidente della Provincia di Varese è il marito di Elena Speroni, figlia di quel Francesco Speroni esponente di primo piano della Lega prima versione? E quando Flavio Tosi, sindaco di Verona, è stato rieletto, la moglie, dipendente regionale, è stata misteriosamente promossa a dirigente, così dicono.

"Bordello Italia". Così secondo Foreign Policy Berlusconi ci ha portato all'Inferno


L'Italia è "The Bordello State" e con il primo ministro Silvio Berlusconi ha fatto la sua discesa nell'Inferno. Lo scrive la rivista americana Foreign Policy in un'amara analisi di James Walston che attacca il premier e dipinge un quadro scoraggiante della politica e dell'economia italiana. Walston ripercorre i versi di Dante "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!" (Purgatorio, Canto VI) e ricorda l'appello lanciato nell'ultimo libro, postumo, dell'economista Paolo Sylos Labini ("Ahi Serva Italia, un appello ai miei concittadini"). (...continua)

Si sta lavorando alla messa in sicurezza di Via Cestina dopo la frana dell'inverno scorso


L'Amministrazione comunale ha avviato i lavori per arginare la situazione pericolosa dovuta alla frana in via Cestina. Si tratta, come abbiamo documentato anche sul nostro sito, di una frana di grandi dimensioni, con un fronte di una cinquantina di metri e alta altrettanti, che da maggio scorso, ad ogni precipitazione piovosa consistente, mette in serie difficoltà la viabilità della zona. In attesa che la Regione Emilia-Romagna stanzi i fondi "promessi" (pari a 85.000 euro) per la sistemazione definitiva del versante, il Comune di Casola ha intanto iniziato i lavori con procedura di urgenza per tamponare e sanare la situazione.
Si tratta di un investimento di oltre 15 mila euro per dare una prima, ma non definitiva, risposta.
Per il sindaco Nicola Iseppi «era indispensabile per noi intervenire prima dell'inverno per evitare fenomeni franosi ad ogni nuova pioggia. In questa area risiedono 9 nuclei famigliari per un totale di 26 persone, a cui si devono aggiungere tutti coloro che, per esigenze lavorative, devono raggiungere i castagneti e le aree agricole e boschive. Per ora - continua Iseppi - è stato fatto un ottimo intervento di messa in sicurezza, con interventi di sgombero e organizzazione del materiale franato, che anticipa ciò che era stato previsto nel computo della Regione. Ora speriamo e chiediamo alla Regione che stanzi i fondi prima possibile per intervenire definitivamente sia su questo dissesto sia su quello di via Colombarina».

Era una bolla di sapone


Ai "grillini" é andata male: Vasco Errani resta alla guida della Regione Emilia-Romagna. Il Tribunale civile di Bologna ha rigettato il ricorso presentato dai "grillini" contro il terzo mandato di Errani. La decisione é stata comunicata in aula poco fa, al termine di una Camera di consiglio di 25 minuti. Le motivazioni arriveranno piu' avanti.

Mal comune?


L'iniziativa di Walter Veltroni, di presentare un documento sulla situazione e le prospettive del PD e dello schieramento riformista, ha dato la stura a commenti e attacchi sguaiati al PD da parte di esponenti della destra e del PdL. Tra questi Cicchitto e la bolognese Bertolini (...è riapparsa!).
Non gli è parso vero - a questi figuri - di poter associare al disastro del PdL e del centrodestra le difficoltà del PD!
Si può discutere sull'opportunità e i contenuti dell'iniziativa di Veltroni, tant'è che nel PD è stata valutata criticamente da esponenti della maggioranza e della minoranza congressuale. Ma di discussione si tratta, in un partito - il PD - che della discussione e del confronto, libero e democratico, ha fatto un elemento fondante della sua identità.
Facciamo notare che nel PdL le cose vanno diversamente. Chi non è d'accordo con la linea del "padrone" viene cacciato, ...o non ricandidato!
Quell'esperienza politica - il PdL - è fallita, perchè è l'espressione di una destra incapace di accettare e di convivere con il dissenso e con il libero confronto, dove è impossibile una dialettica democratica. Perchè quel Partito non ha un segretario, un gruppo dirigente democraticamente eletto... Ha un padrone.
Il PD, signori del PdL, non ha padroni!

giovedì 16 settembre 2010

Il Governo Berlusconi sta affossando la scuola italiana


Ora basta con la retorica e la propaganda, di cui si nutre quotidianamente il Governo PDL/Lega Nord, anche per via di un sistema di informazione monopolizzato e complice. Questo Governo, al pari dei loro fidi e ligi parlamentari che lo sostengono, negano l'evidente realtà anche sul tema della scuola. E' di qualche giorno fa l'ultimo rapporto dell'OCSE sull'educazione, che fornisce dell'Italia un quadro allarmante e allo stesso tempo umiliante. Siamo gli ultimi, e il trio Berlusconi/Tremonti/Gelmini ci hanno prospettato di rimanere tali. Ecco perchè.
L'Ocse, (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), ha pubblicato ad inizio settembre l'ultimo rapporto sull'educazione, nel quale l'Italia figura agli ultimi posto della classifica della percentuale di Pil destinata all'istruzione: il 4,5%, contro una media dei paesi Ocse del 5,7 e punte di eccellenza come l'Islanda, che guida la graduatoria con il 7,8. Ogni scolaro costa in media 6622 dollari l'anno (media Ocse 6687 dollari). L'Italia è inoltre ultima in classifica, per la percentuale di spesa pubblica destinata alla scuola, il 9% (media del 13,3), seguita da vicino da Giappone e Repubblica ceca. L'Ocse segnala inoltre nel suo rapporto che gli insegnanti italiani sono tra i meno pagati, e il divario si accentua con il passare degli anni di servizio. Un maestro di scuola elementare italiano, ad esempio, guadagna poco più di 26.000 dollari l'anno a inizio carriera, contro una media di quasi 29.000. Alla fine della carriera il suo stipendio sale a 38.381 dollari, ma la media Ocse è salita a 48.000 dollari, quasi 10 mila euro in più. Lo stesso vale per il professore delle medie (che guadagna tra i 28.098 dollari iniziali e i 42.132 di fine carriera) e per il docente delle superiori: quest'ultimo, tra gli insegnanti italiani, ha l'aumento più consistente, passando nel corso della carriera da 28.098 dollari a 44.041, ma la media dei suoi colleghi di altri Paesi passa da 32.500 dollari a oltre 54.700. La Commissione europea «condivide» una delle principali conclusioni dell'analisi dell'Ocse: ossia che «in materia di istruzione bisogna continuare a investire - e investire di più e bene - in quanto si tratta di risorse che garantiscono un ritorno finanziario e sociale molto importante. Ed è per questo che il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha messo l'istruzione al cuore della Strategia 'Ue 2020' per la crescita e l'occupazione». In concreto Bruxelles dice: «Anche in periodo di recessione economica gli investimenti per l'istruzione sono indispensabili. Si tratta, non solo ma investire, ma investire bene. Per questo nella strategia Ue 2020, due importanti obiettivi sono stati fissati: Scendere al 10% di abbandono scolastico (ora siamo mediamente tra il 15 e il 16%), e fare in modo che il 40% della popolazione abbia un diploma universitario».
Appunto, investire!

L'Assemblea nazionale del PD si riunirà a Varese l'8 e 9 ottobre


Nord: gli impegni del PD, i fallimenti del governo.

Si svolgerà l’8 e 9 ottobre a Varese la prossima Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
L’Assemblea sarà chiamata a discutere le proposte del PD sulla riforma fiscale, le autonomie locali e il federalismo, le infrastrutture, le PMI, la scuola, la sanità, l’agricoltura e l’immigrazione.
A Varese – spiega il segretario Pier Luigi Bersani, dopo la decisione presa assieme alla Presidente dell’Assemblea Rosy Bindi e al vicesegretario Enrico Letta – discuteremo anche del tradimento del Nord e dell’Italia, a partire da Malpensa, e porteremo al concreto le risposte nostre alla vuota propaganda di Berlusconi e della Lega”.
Sarà Napoli invece a ospitare l’Assemblea successiva, prevista a dicembre, che avrà al centro i temi della sicurezza, il Mezzogiorno, la Pubblica amministrazione, il nuovo welfare, la politica estera e la cultura.
"Nel Nord vogliamo essere protagonisti con le nostre idee. E’ anche con scelte simboliche, come quella, giustissima, di organizzare l’Assemblea del partito a Varese che il PD intende dimostrare la propria volontà di dialogo con le forze produttive del nord e con tutti i cittadini che non si riconoscono nelle istanze intolleranti e separatiste della Lega”. Così Antonio Misiani, tesoriere del PD, commenta la decisione di organizzare in Lombardia l’Assemblea Nazionale.
Per Maurizio Martina, segretario PD Lombardia, "l’annuncio che la prossima Assemblea nazionale del Pd, si terrà in Lombardia è un’ottima notizia. Il segnale è forte e chiaro verso Lega e PdL: il tempo della propaganda e delle promesse è finito. Il tradimento che il centrodestra ha consumato in questi anni verso il nord va smascherato, e il Partito Democratico, anche con questa scelta, conferma il suo grande obiettivo: lavorare per un nuovo progetto paese, parlare concretamente anche al nord, guardare in faccia a bisogni e interessi dei ceti produttivi."

mercoledì 15 settembre 2010

Commissariata la Lega Nord/Emilia. Per Bonaccini (PD) è sempre più forte la distanza tra promesse e risultati. Che non ci sono!


Vedere Rosy Mauro al fianco di Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord/Emilia, dimostra che il Carroccio non è un "monolite" ed evidenzia "un certo disagio ed imbarazzo". Lo afferma Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd, a margine di un dibattito alla Festa dell'Unità di Bologna. "Non sono abituato ad entrare nel merito dei problemi interni agli altri partiti - dichiara Bonaccini - ma di certo coloro che prefiguravano la Lega come un monolite mi sembra che di fronte ad espulsioni, commissariamenti e vicende varie che ancora non sono state chiarite dovrebbero ricredersi".
Per il segretario del PD "una figura importante come Rosy Mauro a fianco del segretario regionale Alessandri evidenzia un certo disagio ed imbarazzo". In ogni caso, aggiunge Bonaccini, "penso che il problema maggiore della Lega non sia questo ma il fatto che si comincia a capire che molte delle promesse fatte due anni fa in campagna elettorale non vengono minimamente ad essere mantenute".
Bonaccini parte dal "meno tasse per tutti" e dal "federalismo sbandierato, rispetto al quale gli unici provvedimenti adottati sono i tagli ai territori e agli enti locali" senza dimenticare "le centinaia di milioni di euro regalati ai comuni in dissesto di Catania e Palermo". Il segretario regionale del PD ricorda poi il "rifiuto alla nostra proposta di allentare il patto di stabilità, che oggi permetterebbe agli enti locali dell'Emilia-Romagna di investire circa un miliardo di euro in opere pubbliche".
Infine il tema della legalità e del "più sicurezza per tutti - conclude Bonaccini - che nei prossimi tre anni si tradurrà in migliaia di poliziotti e carabinieri in meno", mentre la Lega non si è mossa contro la cosiddetta "legge bavaglio" ed ha "chinato la testa di fronte ad ogni legge ad personam" in soccorso del miliardario.

Che figura! Che vergogna!


Ma come si fa? Come si può tollerare un andazzo simile?
Questa destra non smette mai di stupirci. L'ultimo episodio nella disperata gestione della crisi della maggioranza di centrodestra offre, se ancora ce n'era bisogno, la dimostrazione di cosa sia il berlusconismo nella sua fase finale. Un oscuro condensato di arroganza, sciatteria, dilettantismo, improvvisazione.
Prima la baldanza e la sicumera di Berlusconi, di fianco alla ministra Meloni e al telefono con i suoi a reti unificate, poi l'annuncio categorico del "repubblicano" Nucàra che era stato costituito il "gruppo di responsabilità nazionale". Venti, addirittura ventidue deputati in soccorso al PdL di Berlusconi per fare fuori gli odiati Finiani. Tutto fatto, tutto pronto.
Poi, contr'ordine, non era vero nulla. La campagna acquisti non aveva dato gli esiti sperati. E adesso? Cosa ci riserveranno ancora le convulsioni del centrodestra?

Con i tagli alla scuola il Governo Berlusconi uccide il futuro del Paese


Anche a Casola Valsenio, come in tutta la regione, i Democratici saranno davanti alle scuole e incontreranno genitori e insegnanti per difendere il diritto all'istruzione

Il PD dell'Emilia-Romagna ha programmato per il mese di settembre, in coincidenza con l'avvio dell'anno scolastico 2010/2011, una vasta campagna contro i tagli del Governo Berlusconi alla scuola e per presentare le proprie proposte per una scuola pubblica di qualità e per tutti.

L’art. 64 della legge 133 (legge finanziaria) taglia nel triennio 8 miliardi di euro e 175.000 posti di lavoro portando la scuola pubblica al collasso. E’ il più grande licenziamento di massa mai visto nel nostro Paese: l’equivalente di 2 Alitalia all’anno per tre anni!

LE CONSEGUENZE IMMEDIATE
• Classi sovraffollate (fino a 33 alunni) in violazione ad ogni norma di sicurezza;
• Migliaia di bambini e bambine senza scuola dell’infanzia;
• Studenti con disabilità senza sostegno;
• Cancellati i modelli educativi del tempo pieno e del modulo con le compresenze, riconosciuti in Europa come eccellenti;
• Meno ore di lezione per ogni ordine di scuola: dalla primaria al termine dell’obbligo i nostri ragazzi avranno frequentato l’equivalente di due anni di scuola in meno;
• Taglio delle sperimentazioni;
• Meno laboratori e insegnanti tecnico-pratici;
• Senza collaboratori scolastici, i bambini, fuori dall’aula, sono in stato d’abbandono;
• Unico Paese d’Europa ad abbassare, di fatto, l’obbligo d’istruzione a 15 anni come in Grecia, Cipro e Portogallo.

LE CONSEGUENZE FUTURE
• Aumento della dispersione e dell’abbandono scolastico;
• Incremento dei divari sociali e delle disuguaglianze;
• Meno conoscenza per tutti e un Paese più povero e meno competitivo;

Il Governo del PdL e della Lega Nord taglia 8 miliardi alla scuola, ma spreca risorse:
• 10 miliardi di euro sottratti al Fisco in due anni, avendo eliminato e solo ora in parte reintrodotto, le misure del Governo Prodi per la lotta all’evasione fiscale;
• 12 miliardi di euro per l’acquisto di 131 cacciabombardieri;
• 175 milioni di euro è l’evasione fiscale della "Mondadori", sanata dalla legge ad aziendam
• …..e molto altro ancora.

GUARDIAMO AL FUTURO, CREDIAMO NELLA SCUOLA PUBBLICA
Pubblica, aperta e di qualità: la scuola che vogliamo per l’Italia

Per tornare a crescere, l’Europa chiede all’Italia di raggiungere due obiettivi entro il 2020:
- dimezzare il tasso di dispersione scolastica;
- triplicare il numero di diplomati e laureati.
Per questo l’Italia ha bisogno di una scuola pubblica di qualità per tutti.
La scuola della Costituzione deve essere il grande ascensore sociale del nostro Paese e nella scuola dell’obbligo nessun bambino deve essere lasciato indietro.
Le nostre proposte:
• un grande investimento sullo 0-6 per trasformare l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di ogni bambino e scuola dell’infanzia per tutti i bambini e le bambine del Paese;
• nella primaria, rimettere in vetrina “i gioielli di famiglia” del sistema scolastico italiano, che tutta Europa ci invidiava e che il Governo ha distrutto: i modelli educativi del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze;
• innovare profondamente la scuola media e superiore, partendo dalle buone pratiche didattiche sperimentate dalle scuole autonome, per combattere la dispersione scolastica e l’abbandono e alzare i livelli di apprendimento degli studenti con:
- meno ore di lezione frontale e più laboratori, per unire il sapere al saper fare, per stimolare la creatività, la gioia dell’apprendere
- diffusione dell’uso delle nuove tecnologie per conoscere, apprendere, studiare, scoprire;
- alle superiori, istituire un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro;

Per realizzare una scuola come questa, che il nostro Paese e i nostri figli meritano, dobbiamo:
• Realizzare un grande piano per rinnovare l’edilizia scolastica, soprattutto nel mezzogiorno, utilizzando i fondi FAS ;
• Realizzare un nuovo modello di Governo della scuola per dare più forza all’autonomia scolastica e alla capacità di programmazione delle autonomie locali, più rappresentanza agli organi collegiali democraticamente eletti;
• Investire sulla formazione degli insegnanti;
• Un sistema di valutazione che aiuti le scuole a crescere e migliorare i livelli di apprendimento degli studenti e sappia valorizzare, non punire, i diversi percorsi di carriera degli insegnanti che si potranno realizzare all’interno della scuola autonoma.

martedì 14 settembre 2010

Il Governo Berlusconi ha azzerato il "fondo per l'affitto" (...con il Governo Prodi, il Fondo era di 30 milioni!)


Viva preoccupazione per "il sostanziale azzeramento delle risorse destinate dal Governo al Fondo per l'affitto" è stata espressa dall'assessore regionale all'Edilizia dell'Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli.
"La Regione - ha ricordato l'assessore - perderà per effetto dei tagli del Governo 373 milioni nel 2011 e 407 nel 2012. Questi tagli colpiscono nel vivo le famiglie più bisognose. In particolare, il riparto del fondo per l'affitto, che potrebbe dare una risposta almeno parziale alle difficoltà degli inquilini più bisognosi, lascia praticamente scoperta la Regione Emilia-Romagna. Dai 17,36 milioni del 2009 (cifra gia' largamente ridimensionata anno dopo anno, visto che il riparto del fondo per l'affitto del Governo Prodi aveva assegnato per il 2006 quasi 30 milioni!), passeremo a poco piu' di 12 milioni quest'anno (taglio netto di 5 milioni), con il previsto azzeramento per il 2011".
"Il Governo nazionale, che da parecchi mesi non ha nemmeno il titolare del dicastero dello sviluppo economico, trascura completamente le politiche sociali, e non affronta il tema delle povertà esistenti nè di quelle emergenti. L'affitto è' tra le principali voci di spesa per tante famiglie: per questo sarebbe necessario andare nella direzione opposta a quella del Governo, e sostenere le fasce più deboli", ha concluso Muzzarelli.