venerdì 31 dicembre 2010

Il Presidente brasiliano Lula nega l’estradizione del terrorista Cesare Battisti: è una vergogna e un’offesa per le vittime del terrorismo e per chi – in un grande movimento popolare, democratico e unitario - negli anni ’70 e ’80 si è battuto in Italia contro l’aggressione terrorista alle istituzioni democratiche.

Cesare Battisti, e come lui tutti i terroristi rossi e neri che hanno insanguinato l’Italia negli anni ’70 e ’80, non era un eroe che combatteva per la libertà degli italiani o dei lavoratori oppressi. Era un volgare assassino, un criminale che combatteva contro le istituzioni e le forze democratiche del nostro Paese, che assassinava cittadini inermi, giudici, poliziotti, operai e sindacalisti, imprenditori.
Battisti è scappato, prima in Francia poi in Brasile, per sottrarsi alla giustizia italiana, che lo ha condannato a quattro ergastoli per omicidio, dopo tre gradi di giudizio.
Un assassino deve stare in galera ed è scandaloso che il Presidente Lula, come prima le istituzioni francesi, abbia negato l’estradizione di Battisti in Italia.
Le vittime del terrorismo non possono essere private del diritto ad avere giustizia.

martedì 28 dicembre 2010

Nel sito web del Comune di Casola Valsenio è attivo l’”albo pretorio elettronico”

E’ attiva la pubblicazione sul sito web del Comune di Casola Valsenio, di tutti gli atti amministrativi adottati sia dagli organi collegiali (delibere) che da quelli monocratici (decreti e determine). La pubblicazione telematica avviene con una duplice modalità. La prima sostituisce l'albo pretorio tradizionale con l'"albo pretorio on line"; tale nuova forma di pubblicità assolve all'obbligo della pubblicità legale degli atti amministrativi prevista dall'art. 124 del D.Lgs. 267/2000 (pubblicazione per 15 giorni consecutivi all'albo pretorio) per cui trascorso il periodo di pubblicazione obbligatoria gli atti verranno automaticamente rimossi dall'albo on line.
La seconda, quale servizio messo a disposizione dall'Ente e denominato "bacheca elettronica", assicura la pubblicazione permanente di tutti gli atti amministrativi e quindi la possibilità di consultare gli stessi senza limitazioni temporali.
Per accedere alle banche dati, si clicca sulla scritta "Albo pretorio" della colonna menu a sinistra della home page del sito www.comune.casolavalsenio.ra.it .

lunedì 27 dicembre 2010

"I Democratici Per Casola": inviato alle famiglie casolane il n.7 - Dicembre 2010

E' stato recapitato nei giorni scorsi alle famiglie casolane il n. 7 (dicembre 2010) de "I Democratici Per Casola", il periodico del Circolo casolano del PD.
In questo numero, che ripercorre i principali avvenimenti degli ultimi sei mesi del 2010, le attività e le iniziative del circolo casolano del PD, commenti, risultati e immagini della Festa Democratica 2010, le realizzazioni dell’Amministrazione comunale, le proposte del PD su scuola, fisco, contrasto al nucleare, acqua pubblica, l'interessante "tavola rotonda" sulla situazione e le prospettive del turismo casolano, con la partecipazione di alcuni imprenditori e amministratori casolani e dell'assessore provinciale Libero Asioli.

domenica 26 dicembre 2010

Mirafiori: Fassina, “Accordo regressivo, servono regole per la democrazia sindacale”


“L'accordo separato su Mirafiori, dopo quello di Pomigliano, non può essere giudicato un successo da nessuno. E’ un accordo regressivo.” Lo afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD.
“Innanzitutto, - prosegue Fassina – è frutto di una drammatica asimmetria nei rapporti di forza tra capitale finanziario libero nella dimensione globale e lavoro prigioniero della dimensione locale. Ma, è anche frutto di regole della rappresentanza inadeguate e di inadeguate regole della democrazia nei luoghi di lavoro. L’accordo, di fatto, apre allo smantellamento del contratto nazionale, alla negazione della democrazia sindacale, alla concorrenza al ribasso sulle condizioni del lavoro.” “Per ricondurre le newco Fiat al perimetro interconfederale e del contratto nazionale – continua Fassina – ed evitare una deriva perdente per tutti, di fronte ad un governo impegnato a far regredire i diritti dei lavoratori, i livelli di rappresentanza confederali dovrebbero al più presto arrivare ad un accordo sulle regole della rappresentanza e di validazione dei contratti, in modo da garantirne l'esigibilità, necessaria ad aziende e lavoratori, ma in un contesto unitario e pienamente democratico. Un accordo – conclude Fassina – che il Parlamento dovrebbe raccogliere per fare una legge-quadro”.

giovedì 23 dicembre 2010

Asilo nido comunale: da gennaio 2011 una nuova gestione per salvaguardare e dare continuità al servizio

Dall’1 gennaio 2011 la gestione dell’Asilo nido sarà svolta dalla Cooperativa socio-educativa Zerocento, che già gestisce gli asili nido comunali di Riolo Terme, Castel Bolognese, Faenza, che già da anni opera a Casola con proprio personale in affiancamento al personale comunale impegnato nei servizi sociali ed educativi.
Alla gara, oltre alla Cooperativa Zerocento, sono state   invitate altre quattro cooperative socio-educative:"In Cammino", "Cadi", "PrimaBi" e "Sea Coop".
Le motivazioni della scelta e le condizioni della nuova gestione sono descritte dall’Assessore Milena Barzaglia.

Dare continuità alla funzione socio-educativa dell’asilo nido comunale, malgrado i tagli del Governo ai Comuni
“Nel programma presentato in occasione delle elezioni amministrative del 2009 – ha affermato l’Assessore Barzaglia - indicavamo la volontà di dare continuità al servizio socio-educativo dell’asilo nido comunale e, nello stesso tempo, di promuovere il rapporto con soggetti privati e con il privato sociale per la gestione di quei servizi e attività per i quali non fosse strategica la gestione diretta del Comune”.
“Nel bilancio di previsione 2010 poi – prosegue l’Assessore - abbiamo indicato la necessità di perseguire la razionalizzazione e il contenimento della spesa per la scuola della prima infanzia. Lo scopo non è solo quello di recuperare risorse ma - nel contesto degli equilibri e delle compatibilità di bilancio – realizzare condizioni di sostenibilità del servizio per assicurarne la continuità. Nella struttura sociale ed economica della comunità casolana, infatti, l’asilo nido (0/3 anni) assolve una fondamentale funzione sociale ed educativa e di supporto alle famiglie e alle madri lavoratrici.”.

Le diverse ipotesi di gestione considerate
“Partendo da queste premesse – ha osservato l’Assessore Barzaglia - abbiamo considerato diverse ipotesi di razionalizzazione e riorganizzazione. Abbiamo ricercato da subito il dialogo con il soggetto privato (Scuola per l’infanzia Santa Dorotea) che opera a Casola Valsenio, perseguendo un’idea di ripartizione e integrazione dei diversi servizi per l’infanzia che evitasse quelle duplicazioni che, prevedibilmente, sarà sempre più difficili sostenere. Dagli approfondimenti fatti, è risultato impossibile per il privato rinunciare al servizio di scuola materna per concentrarsi sul solo asilo nido. E anche l’assunzione della gestione dell’asilo nido comunale, sulla base di un “rapporto convenzionale”, è risultata economicamente non conveniente per il Comune”.  

La scelta dell’appalto del servizio
“Senza fare venire meno il rapporto di convenzione in essere con la Scuola per l’infanzia Santa Dorotea, che prevede tra l’altro la gestione congiunta del CREE, si è deciso di promuovere una gara pubblica, con l’invito rivolto a cinque cooperative sociali, per l’affidamento della gestione del servizio di asilo nido comunale, con un contributo annuo di € 33.000,00 per la totale gestione del servizio. Il Comune di Casola Valsenio manterrà nella struttura una sola dipendente rispetto alle due attuali. La seconda sarà integrata negli altri servizi comunali dall’1 gennaio 2011, quando partirà la nuova convenzione/gestione”.

Le condizioni economiche dell’appalto – No a scaricare costi sulle famiglie
“In virtù delle ultime disposizioni di legge sul contenimento della spesa per il personale e delle forti difficoltà di bilancio, nel prossimo futuro l’asilo nido sarà gestito con il solo apporto del personale della cooperativa che ha in gestione il servizio, ma rimarrà sempre un servizio comunale.
Nel bilancio 2010 il servizio comunale di asilo nido si prevede abbia una stima di entrata da rette di € 31.990,53 e una spesa di € 122.957,17 che dovrebbe produrre uno sbilancio di €. 90.966,64, per quanto concerne invece la previsione di spesa dell’anno 2011 è stimata in euro 60.000,00 circa omnicomprensivi della spesa per il nostro personale interno. In questo momento sono iscritti 17 bambini, di cui alcuni frequentano a tempo pieno e altri a tempo parziale”.

Approvata la controriforma dell'Università che aggraverà le ingiustizie sociali


Il Senato, in un clima di tensione e di aggressione della destra, ha approvato il DDL per la cosiddetta "riforma dell'Università". I voti favorevoli sono stati 161, i contrari 98 e 6 gli astenuti. Hanno votato a favore PdL, Lega Nord e Fli. Hanno votato contro PD e Idv. Si sono astenuti (anche se al Senato vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine.

Di seguito mettiamo a confronto le posizioni del governo e dell'opposizione, scegliendo cinque temi, i più discussi: l'organicità della riforma, la meritocrazia, il potere dei baronati accademici, il reclutamento dei ricercatori e la riorganizzazione degli atenei. Un faccia a faccia virtuale, che mette a confronto le affermazioni della Gelmini e quelle di Walter Tocci, deputato del PD.

Una riforma organica. Su questo punto, le affermazioni del ministero sembrerebbero non concedere replica. "Questa legge è il primo provvedimento organico che riforma l'intero sistema universitario". Vero o falso?
Ecco la risposta delle opposizioni: "Non è vero, c'è stata già la riforma Moratti che prometteva di essere organica". E ancora: "Ci hanno provato, ma proprio in quegli anni sono iniziati i guasti. La riforma Gelmini, che promette le stesse cose farà la stessa fine. Ma qualcosa di organico c'è: queste legge finanzia le avventure economiche di Tremonti e Berlusconi, che invece di investire in conoscenza fanno tutt'altro".

Meritocrazia e trasparenza. E' uno degli slogan centrali con cui la riforma viene presentata dal Governo: "Il reclutamento del personale e la governance dell'università vengono
riformati secondo criteri meritocratici e di trasparenza".
La replica delle opposizioni parte dal fatto che la Gelmini non è riuscita a far funzionare neanche gli organi esistenti che si occupano di trasparenza, come l'agenzia di valutazione degli atenei. E senza dati è impossibile valutare gli effetti della riforma su questi temi. Poi l'affondo: "Al ministero si fanno delle cose da fine regime: si equipara il Cepu alle università pubbliche non statali. Alla Bocconi, insomma".

Il baronato e Parentopoli. La lotta al baronato è uno dei principi guida. Tutte le parti della riforma sono ispirate alla "lotta agli sprechi, ai rettori a vita e a parentopoli".
Dalle opposizioni i commenti sono caustici: "Quella sulla fine di parentopoli è un'altra delle bugie che ha raccontato il ministro. Per farla finita con i concorsi locali, si fa il concorso nazionale. Ma nel testo scritto è prevista un'abilitazione numerica, ovvero senza valutazione dei candidati. Si imbarca tutto. E alla fine si dovrà tornare a livello locale. Con l'esito di aver solo raddoppiato le procedure".

I ricercatori. Quello dell'accesso dei giovani ricercatori è uno dei temi più sentiti dall'opinione pubblica. La legge Gelmini promette di introdurre interventi volti a favorire la formazione e l'accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica".
Critiche anche su questo punto. Si va da "i laboratori stranieri sono pieni di giovani italiani che hanno abbandonato il paese e non si ha notizia di file alle frontiere per tornare", fino a "tutti sanno che la Legge Gelmini aggraverà la situazione". E ancora: "con il nuovo meccanismo, un giovane passerà quindici anni in questa condizione. L'ultimo Nobel per la fisica ha 36 anni. Da noi a quell'età non si sarà ancora diventati professori".

La riorganizzazione degli atenei. Per semplificare e rendere efficiente l'università, si promettono "riduzioni molto forti delle facoltà, al massimo 12 per ateneo". E, per garantire la produttività, "la presenza di membri esterni nei Cda delle università".
La replica, in questo caso, è affidata ai numeri. La posizione dei partiti che osteggiano la riforma Gelmini è chiara: la legge consiste in 500 norme, ci vorranno 100 regolamenti attuativi per renderla efficacie, 35 dei quali dovranno essere emenati solo dal governo. Tra i commenti "Se la riforma passa, il governo si dovrà riunire una volta a settimana solo per emanarli", "è solo un'alluvione normativa",  "l'università diventerà come le Asl".

Una legge contro i deboli. Per Walter Tocci, deputato del PD, "la cosa pazzesca è che si parla solo di norme e non si parla delle cose importanti: la ricerca, la didattica, gli studenti. Ovvero le cose che fanno l'università". L'analisi è dura: "Non ci sono più soldi per la ricerca, non c'è un piano nazionale di investimenti. Per la didattica: veniamo da una riforma che dovrebbe essere sottoposta a manutenzione. E poi gli studenti che non ottengono le borse di studio cui hanno diritto". Un futuro sempre più grigio: "Quest'anno sono diminuite le immatricolazioni. E sono i figli delle classi meno agiate che non ce la fanno più. La riforma Gelmini è una legge che aggrava le ingiustizie sociali".

Obiettivo 2011: andare oltre Berlusconi

"Grazie per l'attenzione che avete avuto svolgendo liberamente il vostro lavoro". Esordisce così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, nella conferenza di fine anno del PD: "Ci vediamo oggi che c’è stata una conferenza stampa-fiume degna di Kim il Sung. Siamo a quell'ordine di grandezza. Saltano perfino i telegiornali - dice il segretario del PD riferendosi al Tg1- mi chiedo se ha ancora senso chiedersi in quale normale paese d'Europa succede così. Dal premier un mare di chiacchiere senza dentro nulla di concreto per la situazione degli italiani. Va così da 10 anni sono le solite".
Fa una citazione: "Ricordo ciò che mi disse Montanelli: ricordatevi che quest'uomo non sa distinguere tra verità e menzogne.
Bè riuscire a parlare de L’Aquila senza dire che nel 1000proroghe han tolto il rinvio delle tasse vuol dire che pensa che siamo un popolo di imbecilli aquilani in testa o che aveva ragione Montanelli.
Guardate che non è la fine di un anno ma un passaggio di decennio. 10 anni del nuovo secolo caratterizzati per la democrazia personalizzata e che ci han fatto precipitare in tutte le classifiche, che riguardano la vita reale degli italiani. Com’è che abbiamo perso posti nei redditi, nel pil procapite, siamo appena davanti a Malta nell’occupazione femminile, al penultimo posto per la giovanile e che per il tasso di crescita siamo davanti solo ad Haiti? Com’è che la fedeltà fiscale è calata e i redditi non salgono?" (...)

22 dicembre: aperto il nuovo viadotto di Gallisterna

Prima la conferenza stampa in municipio a Riolo Terme - con la partecipazone del Sindaco di Riolo Terme, Emma Ponzi, e di Casola Valsenio, Nicola Iseppi, del Presidente della Provincia, Francesco Giangrandi e dell'assessore provinciale ai lavori pubblici, Marino Fiorentini, per dare conto dei lavori realizzati e di quelli che seguiranno - poi l'inaugurazione del viadotto di Gallisterna, che nella giornata del 22 dicembre è stato aperto al traffico veicolare.
Nell'occasione è entrata in funzione anche la nuova viabilità di accesso alla provinciale Torranello, che trovate descritta qui.

mercoledì 22 dicembre 2010

Fisco. L'alternativa passa da qui

bersani con logo PD

La Camera approva la mozione presentata da Bersani sulla riforma del fisco. Il PD si conferma la più grande alternativa al berlusconismo.

Che la riforma del fisco sia urgente e che la proposta del Pd vada nella giusta direzione per migliorare il sistema impositivo sono stati, finalmente, due concetti accolti anche dalla maggioranza. Oggi con voto bipartisan, la Camera ha approvato la mozione sul fisco presentata dal segretario del PD Pier Luigi Bersani che impegna il governo a una politica di riforma fiscale.
È stata una vittoria per il Partito democratico che, all'opposizione, non limita il suo ruolo di controbilanciamento ma si conferma la vera e unica alternativa politica e programmatica per le riforme che servono al Paese per la ripresa economica e sociale.
Leggi i tre punti fermi per la riforma fiscale: l'aumento dell'aliquota per le rendite finanziarie al 20%; la diminuzione del primo scaglione di aliquota al 20%; il tetto al 20% al reddito da impresa, per poi passare alla normale aliquota Irpef per la parte eccedente

“Il fisco e la sua irrinunciabile riforma è per il Pd un pilastro. Per questo l'approvazione della mozione Bersani oggi alla Camera rappresenta un passo in avanti fondamentale. Proseguiremo in quella direzione perché finché non vi sarà un fisco diverso il nostro Paese non ritroverà la strada della crescita”. Questo è stato il primo commento di Enrico Letta, vicesegretario del Partito democratico dopo l'approvazione della mozione del PD.
Dello stesso parere anche Rosy Bindi, presidente Assemblea nazionale del Partito Democratico. "L’approvazione alla Camera sulla nostra mozione che rilancia le proposte dell’Assemblea nazionale del PD sul fisco dimostra che la nostra alternativa è seria e credibile. Si può cambiare lavorando nell’interesse delle famiglie e delle imprese. Il Pd conferma il suo profilo riformatore e l’efficacia della sua iniziativa politica e parlamentare, in grado di incalzare il governo su una materia decisiva per realizzare maggiore equità, colpendo le rendite e le speculazioni finanziarie, e contrastando l’evasione fiscale, per sostenere i consumi e la crescita. Il voto di oggi smentisce anche quanti in queste settimane si sono esercitati nel fare la caricatura del nostro partito, la nostra opposizione non è mai pregiudiziale ma è sempre ancorata a proposte concrete per il futuro del Paese.
Per Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD “il voto favorevole e bipartisan alla Camera sul progetto di riforma fiscale preparato dal Partito Democratico, discusso e approvato dall’assemblea nazionale di Varese e poi trasformato a Montecitorio nella mozione del gruppo PD, è la dimostrazione di che cosa significhi lavorare per il Paese, preparare e dare risposte ai problemi concreti dell’Italia, fare iniziative riformiste.”
“Basta dunque con le chiacchiere, con le piccole diatribe tutte chiuse su problemi politicisti, con le polemiche di schieramento. Come dimostra questo risultato, - continua Fassina – paga il lavoro approfondito. La capacità di elaborare proposte serie e costruttive. La capacità di trasformarle in iniziative parlamentari.”
“Con questo voto il Partito democratico ha dimostrato, nei fatti, che è la vera alternativa per uscire dal berlusconismo e dai danni provocati dalla destra in tanti anni di gestione asfittica dell’economia e della società.”

martedì 21 dicembre 2010

Caos al Senato sulla riforma universitaria. Vogliono ripetere la votazione sugli emendamenti approvati, proposti dal PD

L'ultima tattica della maggioranza è votare la riforma universitaria entro la notte, così da evitare i cortei studenteschi che tanto fanno paura. Così è caos al Senato: la vicepresidente Mauro (Lega) accelera le votazioni e dichiara approvati quattro emendamenti del PD. La legge potrebbe tornare alla Camera.
Schifani e il centrodestra vogliono ripetere le votazioni, sui quattro emendamenti.
"Questa riforma è un pasticcio - ha dichiarato Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca della segreteria PD - e l’episodio di oggi al Senato che fa seguito, lo ricordiamo al senatore Pardi, a una pregiudiziale presentata dal Partito democratico, dimostra che procedere a testa bassa, senza ascoltare nessuna opinione di chi chiede una riforma vera, che dia futuro alla nostra università, ne è solo l’ultima prova.  Ci auguriamo che il presidente del Senato Schifani non compia la forzatura regolamentare che ha annunciato, accogliendo il saggio invito della presidente del gruppo del PD Anna Finocchiaro; e in ogni caso non potrà essere confermato il testo dell’art. 29.  Il provvedimento deve tornare alla Camera. Il governo e la maggioranza colgano questa opportunità per ascoltare le voci degli studenti e dei ricercatori, che protestano per ragioni specifiche legate al merito del provvedimento, e si mostrino finalmente aperti alla modifica del testo perlomeno su pochi punti qualificanti, come il Pd chiede da mesi: autonomia degli atenei, diritto allo studio, no al precariato, qualità e merito nella carriera docente.
Ci rivolgiamo a tutte le forze parlamentari, perché siamo davanti a una scelte decisiva: approvare una riforma sbagliata, senza neppure modifiche che perlomeno riporterebbero diritti agli studenti e qualità alla carriera docente, o dimostrare che il Parlamento è chiuso alla richiesta di futuro che giunge in modo pressante, quasi disperato, da centinaia di migliaia di ragazzi e giovani ricercatori, e che passa in modo assai rilevante dalla qualità della nostra università

Il 28 dicembre si riunisce il Consiglio comunale

Il Consiglio comunale è convocato alle ore 20,30 di martedì 28 dicembre. L'ordine del giorno dell'ultima seduta dell'anno è descritto nel sito del gruppo "Uniti per Casola"

Rinnovato il blog del Cinema Senio

Nel nuovo blog del Cinema Senio trovate i film - tutti nuovissimi - in programmazione nel periodo delle festività natalizie.
Film da seguire con tutta la famiglia, perché andare al cinema ...è un bel modo per trascorrere le festività in serenità e allegria.

lunedì 20 dicembre 2010

Poliziotti e studenti si incontrano al PD. Presenti Bersani e Fiano

Emanuele Fiano
Al centro del confronto l'appello del PD contro ogni violenza politica

Siamo in un momento di grande difficoltà: specie i giovani percepiscono con grande preoccupazione e rabbia l’incertezza del loro futuro. Noi dobbiamo evitare che l'incertezza e la rabbia si trasformino in violenza. Ed è questo un compito della politica, che deve dare risposte alle domande che emergono da chi protesta. Lo ribadiamo: il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio dissenso è un bene fondamentale. Ma è necessario separare, senza incertezze, le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che, invece, alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica, con l’unico scopo di produrre violenza, feriti e danni”. E’ uno dei passaggi dell’appello contro ogni forma di violenza politica al centro di un incontro nella sede del PD a Roma organizzato dal responsabile del forum Sicurezza del PD, Emanuele Fiano, tra i rappresentanti delle forze di polizia e i rappresentanti degli studenti e dei ricercatori. All'incontro ha partecipato il segretario Pier Luigi Bersani.
L’appello messo a punto dal PD vuole essere una risposta ai disordini di martedì scorso. “I gravi incidenti dello scorso 14 dicembre a Roma, hanno lasciato sul terreno troppi feriti, troppi danni e la necessità di una doverosa riflessione su cosa stia succedendo, alle nuove generazioni del nostro Paese, nel rapporto tra protesta politica e violenza. E’ una riflessione necessaria perché l’Italia non può permettersi il rischio di cadere in una nuova spirale di violenza e di terrore, come è avvenuto in un passato non troppo lontano, e di cui tutti conoscono i drammatici esiti. Due sono i beni irrinunciabili in gioco. Da una parte la certezza che nessuna concessione debba essere fatta, né ora né mai, all’uso della violenza come forma di contestazione. Dall’altra, il diritto costituzionale a manifestare, in maniera civile, a sostegno delle proprie idee e convinzioni. Siamo in un momento di grande difficoltà: specie i giovani percepiscono con grande preoccupazione e rabbia l’incertezza del loro futuro. Noi dobbiamo evitare che l'incertezza e la rabbia si trasformino in violenza. Ed è questo un compito della politica, che deve dare risposte alle domande che emergono da chi manifesta. Lo ribadiamo: il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio dissenso è un bene fondamentale. Ma è necessario separare, senza incertezze, le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che, invece, alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica, con l’unico scopo di produrre violenza, feriti e danni. In questa difficile situazione si inserisce il complesso e delicato lavoro delle forze dell’ordine, che svolgono un ruolo, centrale, di difesa delle istituzioni, della sicurezza dei cittadini e della libertà di espressione. Le forze dell’ordine hanno il compito delicato ma fondamentale di garantire ai cittadini pacifici la possibilità di svolgere le proprie manifestazioni, prevenendo e impedendo le infiltrazioni e le provocazioni dei gruppi organizzati di violenti. E’ un impegno difficile sul quale la politica e l’opinione pubblica hanno un diritto-dovere di controllo e, quando occorre, anche di critica, ma nella consapevolezza che il tema centrale che ci consegnano i fatti di questi giorni è l’emergere di una violenza di piazza che va respinta subito.
Per questo facciamo appello ai tantissimi giovani e alle altre categorie che manifestano in questi giorni: si deve creare una barriera invalicabile tra chi manifesta e le minoranze violente che vanno isolate e respinte. Questo l’appello che rivolgiamo ai giovani, assumendoci per quanto ci riguarda, nei rispettivi ruoli che ciascuno di noi ha, l’impegno a difendere i principi di legalità e i diritti alla sicurezza e all’espressione della propria opinione”.

Primarie a Ravenna, dichiarazione di Stefano Bonaccini

“Desidero ringraziare le migliaia di persone che si sono recate ieri ai seggi per scegliere il candidato a presidente della Provincia per il centro sinistra alle prossime amministrative, così come i mille volontari che ne hanno permesso lo svolgimento. Allo stesso modo - ha affermato Stefano Bonaccini -  voglio ringraziare Serena Fagnocchi, Luisa Babini e Valentina Morigi che in queste settimane hanno arricchito, con le loro idee, la proposta politica che il centrosinistra avanzerà alle elezioni. Ora, non ho dubbi, si stringeranno tutti attorno alla candidatura di Claudio Casadio, che ha l'esperienza e la competenza necessarie per essere il futuro Presidente della Provincia di Ravenna”.

Casadio vince le primarie in Provincia di Ravenna, con il 66.43% dei voti

Netta l'affermazione di Claudio Casadio nelle primarie del 19 dicembre 2010, alle quali hanno partecipato circa 16.000 elettrici e elettori. Sarà lui il candidato del centrosinistra alla carica di Presidente della Provincia nelle prossime elezioni provinciali.
Di seguito i risultati dell'affluenza al voto e del voto ai candidati:
Votanti 15.668
Voti Validi 15.611
Claudio Casadio (PD), 66.43% - 10.370 voti
Serena Fagnocchi (PD), 21.88% - 3.415 voti
Valentina Morigi (SEL), 6.60% - 1.030 voti
Luisa Babini (PRI), 5.10% - 796 voti

Leggi commenti sui principali quotidiani:
Il Resto del Carlino

Il Corriere di Romagna

Il Corriere di Romagna

Il Corriere di Romagna

La Repubblica

La Voce

Consegnato alle scuole casolane l’incasso dell’ ”offerta libera” della Festa Democratica 2010

L’incasso dell’”offerta libera” della Festa Democratica 2010 di Casola Valsenio (€ 505,00) è stato consegnato alle scuole casolane, e suddiviso in proporzione agli alunni.
E’ un gesto semplice, sincero e di speranza. E’ un modo per reagire ai danni e ai tagli della politica governativa, per dare una mano e per evitare che certe spese debbano ricadere sulle famiglie. E’ il contributo di chi, partecipando alla Festa Democratica di Casola Valsenio, ha voluto sostenere - su invito del Circolo casolano del PD - l’importante ruolo educativo e formativo delle scuole del nostro paese.

domenica 19 dicembre 2010

Primarie Provincia di Ravenna. Gli elettori casolani del centrosinistra scelgono Claudio Casadio con il 68%

E' appena terminato lo scrutinio del seggio di Casola Valsenio - allestito in via Matteotti n° 11 - per le elezioni primarie per il candidato del centrosinistra a Presidente della Provincia di Ravenna.
Il Presidente di seggio, Riccardo Isola, ha comunicato i dati ufficiali:
Totale votanti 165
Voti validi 164
Schede bianche 1



I 4 candidati in lizza hanno ottenuto i seguenti voti:
Claudio Casadio 112 voti (68,29 %) - Partito Democratico
Serena Fagnocchi 32 voti (19,51%) - Partito Democratico
Valentinca Morigi 18 voti (10,98%) - Sinistra Ecologia e Libertà
Luisa Babini 2 voti (1,22 %) - Partito Repubblicano

Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'elevata affluenza alle urne, quale importante esercizio democratico e di partecipazione; e per l'ottimo risultato registrato dai due candidati del PD, che hanno totalizzato complessivamente oltre l'87% dei consensi. Aspettiamo di conoscere il risultato complessivo nella Provincia di Ravenna, dichiarando già da ora che il nostro circolo presterà da domani la piena collaborazione al candidato Presidente nell'elaborazione del programma elettorale.

Rinnovate le convenzioni del "piano neve" per il triennio 2011/2013

L’Amministrazione comunale ha definito la struttura operativa del “piano neve” per il triennio 2011/2013, che dà continuità agli interventi di rimozione e sgombero della neve dalle strade comunali urbane e del forese.
Gli interventi, organizzati e coordinati dall’Ufficio tecnico comunale, oltre che al personale del Comune, sono affidati per convenzione alla Cooperativa Montana Valle del Senio, che più direttamente si occuperà della rimozione e sgombero della neve nelle strade urbane e in alcune strade del forese e, quando necessario, dello spargimento del sale.
Il “piano neve” prevede inoltre l’intervento di alcuni imprenditori agricoli casolani, ai quali è affidata la pulizia di 50 km di strade comunali extraurbane, con un compenso di 80 euro a Km, in precedenza il compenso era di 60 euro.

E' morto Tommaso Padoa-Schioppa

E' morto improvvisamente ieri, a Roma, Tommaso Padoa-Schioppa. L'ex ministro dell'Economia, 70 anni, è stato colpito da un arresto cardiaco mentre stava partecipando ad una cena organizzata a Palazzo Sacchetti, in via Giulia a Roma, dove aveva riunito un centinaio di amici. Verso le 21, durante la cena, mentre salutava gli ospiti, un malore. Poche parole: «Scusate, non mi sento bene». Si è accasciato. Subito assistito da due medici e poi la corsa, inutile, all’ospedale Santo Spirito in Sassi. Padoa-Schioppa, nato a Belluno 70 anni fa, ministro dell' Economia nel 2006 del secondo Governo Prodi, economista, studioso di fama internazionale, ex banchiere centrale, era editorialista del Corriere della Sera. Dal 1998 al 2006 ha fatto parte del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. In questo ruolo ha giocato una parte importante nella nascita dell'euro, la moneta unica continentale di cui egli stesso aveva propugnato la creazione nel 1982, una raccomandazione fatta propria dal Rapporto Delors del 1989. Per questo era stato anche definito «l'impeto intellettuale» dietro l'adozione della nuova moneta.

Il 19 dicembre le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a Presidente della Provincia

Il Segretario Circolo PD di Casola Valsenio, Massimo Barzaglia ha scritto questa lettera agli iscritti e agli elettori del PD:

Care Democratiche e cari Democratici,
Domenica 19 dicembre, a Casola Valsenio, come in tutti i Comuni della Provincia di Ravenna, si voterà per le elezioni primarie che decreteranno il candidato del centro-sinistra alla carica di Presidente della Provincia di Ravenna.
A Casola Valsenio sarà allestito un seggio elettorale in Via Matteotti n° 10 (a fianco del forno Bambi), e si potrà votare dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Possono votare tutti i residenti del Comune di Casola Valsenio, che si dichiarino elettori del centrosinistra e che hanno compiuto i 17 anni di età, se cittadini italiani;  i cittadini dell’Unione Europea, oppure i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno ed iscritti ad uno dei Partiti promotori della primarie.
I candidati espressione del PD sono Claudio Casadio e Serena Fagnocchi.
Per avere informazioni sul programma elettorale, agenda e biografia dei nostri due candidati, puoi consultare le seguenti pagine web
http://www.votaserena.net/
http://claudiocasadio.it/sito/ 
Ti chiediamo già da ora di comunicare agli elettori del PD a te vicini la data e il luogo delle elezioni primarie.
Se sei disponibile a dare una mano per l’allestimento e il funzionamento del seggio elettorale puoi comunicarlo - con l’orario di presenza - a Massimo Barzaglia o Giorgio Sagrini, oppure scriverlo alla mail pdcasolavalsenio@gmail.com

sabato 18 dicembre 2010

“Protagonisti dello sviluppo”: importante riconoscimento alla Ditta Pozzi di Casola Valsenio

La cerimonia per la consegna di questo importante riconoscimento si è svolta venerdì 10 dicembre nel teatro Rossini di Lugo. La Confartigianato della provincia di Ravenna – tra le 4.000 imprese che associa - ha selezionato le 12 imprese che, operanti in diversi settori, si sono maggiormente distinte nel mettersi in gioco, nel riuscire a produrre e a mantenere nel tempo uno sviluppo imprenditoriale ed economico che è importante non solo per l'impresa, per i propri dipendenti, soci, collaboratori, ma per l'intero tessuto sociale del territorio nel quale l'azienda opera.
Tra le 12 imprese selezionate - indicate come “I protagonisti dello sviluppo” - c’è la Ditta Pozzi di Casola Valsenio, una realtà imprenditoriale, produttiva e occupazionale importante per il nostro territorio. Questo siginificativo riconoscimento è certamente motivo di orgoglio e soddisfazione per la Ditta Pozzi, ma lo è anche per Casola e per tutti i casolani.

Alleati con chi vuole una "nuova Italia"

Bersani a l'Unità: "Il PD non insegue né il terzo polo né Vendola. Correggere le primarie per salvaguardarle e non snaturarle". Proporremo una piattaforma di temi programmatici: misure per la crescita e il lavoro, legge elettorale, informazione, giustizia, fisco, legalità, costi della politica

Pier Luigi Bersani è lapidario: «Chi parla di inseguimenti di Casini contro Vendola e di altri simili arzigogoli politicisti semplicemente non ha capito un tubo». Eppure è stato proprio questo, assieme al tema del "rivedere le primarie", ad aver suscitato le reazioni più aspre all'intervista al segretario del Pd apparsa ieri su Repubblica. Così Bersani, 24 ore dopo, torna sulla questione.
E lo fa a partire dal presupposto dell'intero ragionamento: la fase politica che il paese sta vivendo, le preoccupazioni per la stessa tenuta democratica, il tramonto avvelenato del berlusconismo. «Si tratta di mettersi d'accordo - dice - su come valutiamo quanto accade. Incontro gente sempre più spaventata che grida: bisogna salvare questo paese.
«Mai in passato, nemmeno nel 1992, avevo assistito a un distacco tanto drammatico tra politica e società. Penso al silenzio rabbioso di un milione e 700.000 tra cassintegrati e nuovi disoccupati: tre-quattro milioni di persone, considerando le famiglie. Penso agli studenti che sfilano con cartelli dove si legge: "Non ci fidiamo dello Stato, nessuno ci rappresenta", penso ai ricercatori sui tetti e a Berlusconi che, mentre succede tutto questo, cerca di sopravvivere acquistando qualche deputato... Ecco, dobbiamo affrontare questo. Ma come? Vogliamo chiudere i conti col berlusconismo e con questa democrazia plebiscitaria e populista o sostituire il berlusconismo con qualcosa che magari gli somiglia?»

Per il segretario del PD, in definitiva, si tratta di mettersi d'accordo su due punti: prima di tutto il giudizio sulla gravità e l'eccezionalità della fase politica e poi sul metodo. Quello proposto consiste nell'elaborare una piattaforma di temi programmatici: riforma elettorale e istituzionale, informazione, giustizia, fisco, legalità, costi della politica. Una «riforma repubblicana e un'alleanza per la crescita e il lavoro» da sottoporre a tutte le forze dell'opposizione: Vendola, Di Pietro, terzo polo. E poi al Paese e ai cittadini, e cioè ai sindacati, agli imprenditori, alle associazioni. Poi chi ci sta ci sta. E sarà là - in questo "starci" o "non starci" - che si potrà misurare la corrispondenza tra la denuncia del berlusconismo come malattia della democrazia e l'effettiva volontà di batterlo. Bersani avverte come «contraddittorio» l'atteggiamento di chi, mentre denuncia con i toni più accesi i pericoli del berlusconismo, si mostra quasi schizzinoso davanti alla necessità di realizzare una coalizione più ampia possibile per sconfiggerlo. Qua il discorso diventa prepolitico, di puro buon senso. Perché la legge elettorale dà poche alternative: affrontare eventuali elezioni anticipate in ordine sparso espone l'opposizione al rischio di una sconfitta micidiale. Ed è dunque puro buon senso fare una proposta molto larga sulla base di un programma essenziale e rigoroso e verificare chi è disposto «ad assumersi le sue responsabilità». 

Cosa che imporrà a ciascuno degli attori la ricerca dei punti di convergenza sulle questioni più urgenti. E sarà il momento, per ciascuno, «d'essere generoso»: «di pensare prima di tutto al Paese». E la "possibile rinuncia" alle primarie? «Nessuna rinuncia. Mi pare che si faccia molta confusione tra la questione delle primarie dell'eventuale coalizione e quella delle primarie come strumento di democrazia interna del Pd. Quanto al primo aspetto, lo statuto dà già la risposta e indica una sequenza logica: c'è un programma su cui si forma una coalizione e poi è la coalizione a decidere sulla primarie. Non è che i partiti della coalizione accettano preliminarmente le primarie. Accettano il programma, com'è logico che sia. Poi c'è - ben distinta - la questione di come il PD in quanto tale affronta il tema delle primarie nelle diverse situazioni amministrative. Anche là si pone un problema che riguarda la coalizione e che, se mal gestito, anziché aprire le porte alla società civile e alle altre forze politiche, le chiude. Inoltre, sempre se mal interpretate, le primarie rischiano di provocare divisioni interne al Pd che non sono utili a nessuno. Ci sono cose da correggere proprio per salvaguardare le primarie e non snaturarle. Ma, ripeto, questo è un tema che riguarda il Pd. L'emergenza politica invece riguarda tutti: le forze del centrosinistra e le forze del centro che si sono collocate all'opposizione, le forze sociali. Noi ci rivolgiamo a tutte queste forze, poi ciascuna valuterà. Quanto al Pd, ci tengo a dirlo, siamo troppo grossi per avvertire come un problema chi ci tira di più per la giacca. Come ho cercato di dire nella manifestazione di piazza San Giovanni, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità ed essere noi a indicare la strada. La situazione, lo ripeto, è davvero straordinaria ed eccezionale».

venerdì 17 dicembre 2010

Un patto per la riforma della Repubblica. Un'alleanza per lavoro e crescita

Bersani     Francesca Minonne
Intervista di Pier Lugi Bersani a La Repubblica: "Discutiamo con tutte le forze di opposizione, con le forze sociali. E con il Paese. A gennaio comincerò un tour delle regioni per parlare dei problemi reali".  

Un patto per la riforma della Repubblica. Un'alleanza per lavoro e crescita. Pier Luigi Bersani prepara una "piattaforma democratica". E la offre a tutte le forze di opposizione, compreso il "terzo polo", per andare "non contro Berlusconi ma oltre Berlusconi, oltre il populismo. Non penso a un Cln anti-Cavaliere. Il PD vuole aprire una fase fondativa". 

Segretario, dopo la vittoria numerica ma non politica di Berlusconi alla Camera, perché non chiedete le elezioni anticipate? 
"Se ci saranno le elezioni in primavera non avremo paura di affrontarle e vincerle. Ma non toglieremo le castagne dal fuoco a Berlusconi. Lui ha detto al Parlamento "voglio tre voti in più per la stabilità". Adesso vediamo quale stabilità e quale governo è capace di garantire. Se alla fine si andrà al voto dovrà pagare il prezzo: del suo fallimento e dell'ennesima promessa non mantenuta".
(continua)

giovedì 16 dicembre 2010

Roma 14 dicembre: com'è potuto accadere?

La risposta, particolarmente convincente, arriva da Giuseppe D’Avanzo sulla prima pagina de la Repubblica. «È quel che il governo dovrebbe spiegare». Perché «si sapeva che il “blocco nero” ci sarebbe stato». Si sapeva che con loro «ci sarebbero state frange dei movimenti anarco insurrezionalisti greci e tedeschi, come poi è davvero stato». Sotto gli occhi delle forze dell’ordine, «un paio di centinaia di “neri” hanno potuto devastare il centro storico di Roma», e imbruttire «movimenti di protesta responsabili». Sottolinea D’Avanzo: «Soltanto gli irresponsabili corifei del Sovrano possono sovrapporre le violenze dei black bloc al voto di fiducia. Soltanto un Gasparri può vedere nelle “violenze di piazza, la conseguenza della predicazione violenta di troppi apprendisti stregoni”. Quale predicazione violenta? Quella paziente e pacata degli aquilani? Quella ostinata e mite degli studenti e dei ricercatori universitari che, con la più violenta delle scelte, salgono su un tetto per “farsi vedere”? La verità è che nel governo, nella maggioranza c’è chi valuta come un’occasione politica – non disprezzabile con i tempi che corrono – il ritorno a una stagione di violenza. Consente di invocare “repressione”, come fa Sacconi, ancor prima di comprendere e giudicare. Permette di inaugurare una nuova emergenza e ancora uno “stato d’eccezione”. Soprattutto concede di nascondere, tra i fumi delle auto bruciate e le grida contro il “nuovo terrorismo”, il fallimento di un governo incapace di dare risposte a un’Italia sofferente e fragile. È quella che ieri, con Roma, ha pagato il maggior prezzo a tre ore di violenza annunciata».

Lettera ai ragazzi del movimento

 di Roberto Saviano (scrittore)

Chi ha lanciato un sasso alla manifestazione di Roma lo ha lanciato contro i movimenti di donne e uomini che erano in piazza, chi ha assaltato un bancomat lo ha fatto contro coloro che stavano manifestando per dimostrare che vogliono un nuovo paese, una nuova classe politica, nuove idee.
Ogni gesto violento è stato un voto di fiducia in più dato al governo Berlusconi. I caschi, le mazze, i veicoli bruciati, le sciarpe a coprire i visi: tutto questo non appartiene a chi sta cercando in ogni modo di mostrare un'altra Italia.
(continua)

Black block negli scontri a Roma. Chi li ha mandati? Per fare cosa?

scontri a roma  scontri a roma nel giorno della fiducia

Ieri (il 14 dicembre - ndr) a Roma c'erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell'ordine: chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare?” Sono tante le domande all’indomani della vera e propria guerriglia urbana che ha investito la capitale, durante una pacifica e partecipata manifestazione di studenti italiani delle scuole superiori e delle università contro il ddl Gelmini, che mortifica ed umilia il futuro di milioni di giovani. Domande messe in fila dalla Presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro: "Abbiamo chiesto che il ministro dell'Interno riferisca in aula su tre punti, perché vogliamo sapere. Di tutto abbiamo bisogno fuorché di un ritorno al passato. La situazione è delicatissima e confusa. Anche il leghista Bricolo ha detto che questi che hanno provocato la devastazione e messo a rischio la sicurezza di manifestanti e forze dell’ordine non erano studenti. Ecco, visto che certamente non erano studenti, vogliamo sapere chi erano”.
Inoltre la capogruppo PD ha espresso solidarietà alla Polizia di Statoche con equilibrio e professionalità ha gestito una difficile situazione di ordine pubblico a pochi metri dal portone principale del Senato, dove ai contestatori era stato concesso di arrivare. Aggrediti con petardi e lancio di pietre e oggetti hanno svolto il loro compito con misura ed efficacia”.
La storia è nota: migliaia di studenti il 14 dicembre sono arrivati a Roma da tutta Italia, con pullman organizzati, con un unico pacifico scopo: manifestare contro i tagli all’istruzione voluti dal governo. 
Ma decine di teppisti non ancora identificati (i Black Block), si dice arrivati anche da altri Paesi europei, sono riusciti ad arrivare in centro per mettere a ferro e fuoco le vie intorno alle sedi istituzionali. Si aggiravano tra gli studenti scatenando il panico e seminando violenza tra la folla in diversi punti della città di Roma. Risultato: scontri corpo a corpo con le forze dell’ordine, strade, vetrine e auto distrutte, un centinaio di feriti e 41 fermi. Il tutto nonostante la zona rossa che ha chiuso metà del centro della capitale.
E come se non bastasse si è verificata durante e dopo la manifestazione una strumentalizzazione degli episodi di violenza da parte degli esponenti del governo che, oltre a non assumersi la responsabilità di non aver messo in sicurezza il diritto sancito dalla Costituzione a manifestare pacificamente, hanno cercato di far passare l’intero fronte delle mobilitazioni, come un mucchio di agitatori, tirando in ballo anche il PD.
Noi abbiamo invece condannato subito la violenza, Bersani nel primo pomeriggio esprimeva piena solidarietà alle forze dell’ordine e agli studenti, senza accomunarli ai vandali. Lo stesso faceva Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del PD: "Non c’è nessuna giustificazione alle violenze e alle devastazioni che stanno bloccando da diverse ore la città di Roma. Nessuna forma di opposizione politica a qualsivoglia legge e governo può mai trasformarsi in violenza contro le cose e contro le forze dell’ordine. Respingiamo al mittente le provocatorie ipotesi di Gasparri di una qualsiasi conniivenza tra il PD e le forme di contestazione violenta di oggi, che non potrebbero essere più lontane dal nostro modo di concepire la politica e le istituzioni".
Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ospite alla trasmissione Radio Anch'io, ha dichiarato: “Non c'è nessuna ragione al mondo che giustifichi la violenza. Ma bisogna riconoscere che ieri non c'erano solo i violenti, che andrebbero meglio isolati, ma migliaia di studenti che certamente non ascolta nessuno. Il problema è un Governo che rifiuta ogni confronto e rifiuta di ascoltare le voci di studenti e ricercatori'', ha risposto Bersani ad un ascoltatore che lamentava il fatto che la politica abbia ignorato le ragioni per cui i manifestanti siano scesi in piazza. 

“Ultimo grido 2011”, la festa di Capodanno di Hill Party Staff

Hill Party Staff organizza a Casola Valsenio, nella sala Don Elviro Guidani (Via Roma), la festa di Capodanno. E’ una bella opportunità di divertimento per i giovani casolani (ma non solo giovani!), che potranno festeggiare “in sicurezza” l’ultima notte dell’anno.
La festa – che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Casola Valsenio - inizierà alle 23,30 e continuerà fino all’alba e prima si potrà cenare nei ristoranti casolani convenzionati.
HPS inoltre, per favorire la partecipazione in sicurezza anche dai Comuni vicini, ha organizzato un servizio navetta da Palazzuolo e da Riolo.
Complimenti, e in bocca al lupo a HPS.

Per info e prevendite: 3394905099 – 3463095955

mercoledì 15 dicembre 2010

Premiati i “Comuni ricicloni” dell’Emilia-Romagna: Casola Valsenio al primo posto nella raccolta della carta

Legambiente Emilia-Romagna” il 13 dicembre scorso ha presentato a Bologna l’annuale rapporto sui “Comuni Ricicloni dell’Emilia-Romagna”, l’indagine realizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna ed Arpa, che premia i migliori risultati delle Amministrazioni comunali nella raccolta differenziata e nella gestione dei rifiuti urbani. Quella dei “Comuni Ricicloni” è un’iniziativa che Legambiente porta avanti da anni a livello nazionale grazie alla struttura dell’Ecosportello Rifiuti.
Per il terzo anno consecutivo si è dato vita ad un’edizione regionale dello studio, volta a sondare le peculiarità del nostro territorio attraverso il censimento delle pratiche utili alla riduzione dei rifiuti e alla massima raccolta differenziata.
Lo scopo è quello di mettere in competizione i Comuni, premiando le situazioni di eccellenza e proporle come modello da diffondere ad altre realtà della regione.
L’obiettivo finale è quello di rendere sempre più residuale il ricorso a discariche ed inceneritori.Al questionario di Legambiente hanno risposto – fornendo i dati relativi al 2009 – 103 comuni .
Nella categoria Comuni con meno di 5000 abitanti è stato premiato il Comune di Casola Valsenio  per avere realizzato il miglior risultato nella raccolta differenziata della carta.
Ha ritirato il premio l’Assessore all’ambiente del Comune di Casola Valsenio, Claudio Ricciardelli.

(Per saperne di più, vai al sito dei "Comuni ricicloni")

martedì 14 dicembre 2010

Bersani: “Maggioranza ristretta e opposizione più larga. Se si andrà a nuove elezioni sarà per colpa loro e noi non abbiamo paura del voto”

"Avevo detto che il massimo a cui poteva aspirare Berlusconi era una vittoria di Pirro. Oggi c'è una maggioranza ristretta, l'opposizione si è allargata, il governo non ha la maggioranza assoluta e quindi c'è una situazione di instabilità conclamata e aggravata dovuta alla irresponsabilità di un capo di governo che non prende atto della situazione e cerca di sopravvivere con certi mezzi". Così il leader del PD, Pier Luigi Bersani, a Sky Tg24. "Noi non cambiano di una virgola la nostra proposta, andare a votare adesso con questa legge elettorale facendo perdere un nuovo giro all'Italia è assurdo. La nostra è l'unica proposta seria in questo momento: governo istituzionale, legge elettorale e misure rapide a sostegno della grave situazione". La richiesta a Fini di dimissioni da parte del PdL? "Le cariche istituzionali non sono a disposizione di nessun partito", ha chiosato Bersani.
 “Hanno una maggioranza risicatissima, presumo che vogliamo governare, ci provino. Noi facciamo un'opposizione ferma, abbiamo dimostrato che sappiamo fare opposizione. Se il governo non è in grado di governare, come diciamo noi, non si può comunque buttare via il concetto di responsabilità". "Se poi si arriverà al voto sarà per il fallimento di Berlusconi, non perché lo chiediamo noi, le cose su questo si devono chiarire". "E noi non abbiamo nessunissima paura del voto”, ha concluso Bersani.

314 voti al governo, 311 alle opposizioni: Berlusconi "passa" ma non ha più la maggioranza assoluta della Camera dei Deputati

Le mozioni di sfiducia al Governo Berlsuconi non sono passate. Per il governo hanno votato 314 deputati, per la sfiducia hanno votato 311, 2 si sono astenuti.
Il governo Berlsuconi si salva, ma non controlla più la maggioranza assoluta del parlamento.La maggioranza assoluta è 316 voti, il Governo ne ha ottenuti due in meno. Due anni fa aveva quasi 100 voti di vantaggio sull'opposizione.
Valgono, ancor di più, le parole pronunciate poco fa alla Camera: ''Noi oggi votiamo compatti la sfiducia e siamo tranquillissimi perché comunque per voi è una sconfitta. Il giorno dopo, ma proprio il giorno dopo sarebbe daccapo con la testa sott'acqua. Lei sa che non è più in grado di garantire stabilità di governo, fa fare un altro giro così su questa vecchia giostra al paese. E' da irresponsabili''.

Bersani: «Irresponsabili, è una vittoria di Pirro»

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''Siamo davanti ad un voto incerto, la conta è mobile, certe botteghe non chiudono mai, sono aperte h 24 anche in questi minuti''. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha aperto il suo intervento alla camera per la sfiducia al governo Berlusconi, denunciando in Aula il ''calciomercato'' di voti in vista della chiama.
''Noi siamo tranquillissimi perché comunque vada oggi per voi sarà una sconfitta, sara' una vittoria di Pirro. Lei, presidente non é più in grado di governare e con un voto in più insegue l'instabilità pilotata per guidare la macchina verso le elezioni''. ''Voi vi siete autoribaltati - ha attaccato il leader Pd - e noi non vogliamo che si ribalti il paese''. Bersani, alludendo all'apertura ai moderati da parte del premier Silvio Berlusconi, parla di ''curioso dibattito: c'è un sacco di moderati in giro e c'è un sacco di urla. Io non so più cosa voglia dire questa parola: moderato per me è chi riesce a tirare la carretta con mille euro al mese e non quelli che portano i soldi all'estero e che voi condonate, o quelli che coi trattori difendono i truffatori delle quote latte. La povera gente e' moderata in questo paese, quella gente che porta pazienza oltre il segno''. Tutti i deputati del PD battono le mani con calore, in piedi, al segretario del partito Pierluigi Bersani che ha appena concluso il suo intervento. Applausi, però, gli sono stati rivolti anche dal finiano Fabio Granata e dai parlamentari dell'UdC. ''Ai colleghi incerti voglio dire: non diamo troppo tempo al tramonto, pensiamo al paese che è stanco e vuole cambiare''. ''Questa giornata - afferma Bersani - passerà ma noi non possiamo vedere i bagliori di un tramonto non solo del governo ma, temiamo, di un paese''. ''Noi oggi votiamo compatti la sfiducia e siamo tranquillissimi perché comunque per voi è una sconfitta. Il giorno dopo, ma proprio il giorno dopo sarebbe daccapo con la testa sott'acqua. Lei sa che non è più in grado di garantire stabilità di governo, fa fare un altro giro così su questa vecchia giostra al paese. E' da irresponsabili''.

Il governo al Senato ottiene la "fiducia"

Con il voto di oggi a palazzo Madama il governo di Silvio Berlusconi ottiene la maggioranza del Senato. 162 hanno votato la fiducia, 135 hanno votato contro e 11 si sono astenuti. Ai senatori di PdL e Lega si sono aggiunti i voti a favore di Antonio Fosson (Union Valdotaine), Riccardo Villari (Misto), Sebastiano Burgaretta (Mpa), Salvatore Cuffaro (ex Udc). Il presidente del Senato Renato Schifani non vota, mentre il senatore PdL Vincenzo Galioto era assente.
Intanto è in corso la votazione alla Camera sulla mozione di sfiducia.

lunedì 13 dicembre 2010

Vasco Errani alla Conferenza economica provinciale di Ravenna: “Da qui un nuovo modello di sviluppo”

"Ravenna può e deve anticipare il cambiamento in questo Paese con un nuovo patto per lo sviluppo che sappia definire un nuovo modello. State gettando le basi affinché tutto il sistema produttivo, credito, imprese, lavoro e istituzioni si dia obiettivi condivisi ai quali tutti coerentemente lavorino. E' un cambio di marcia che Ravenna può e deve fare nell'interesse di tutto il Paese. Un Paese privo di una politica industriale degna di questo nome". Questa la linea tracciata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, alla Conferenza economica provinciale 2010, oggi a Ravenna. Per Errani, come riferisce un comunicato diffuso dalla Provincia, "il tecnopolo e' l'occasione da non lasciarsi sfuggire. Tecnopolo infatti significa riorganizzare la filiera delle imprese che devono assumere un ruolo decisionale in un rapporto diretto e fecondo con la ricerca. Un'altra opportunità e' rappresentata dalla cosiddetta piattaforma logistica. E' inaccettabile che Ravenna sia esclusa dal corridoio 23 dell'Alto adriatico. Su questo punto occorre discutere col Governo centrale". Il presidente della giunta regionale si è quindi soffermato sulla green economy: "Occorre creare reti d'impresa sull'economia verde e la messa in sicurezza del territorio. Le centrali biomasse se ben fatte sono sicure e rispettano l'ambiente. Vanno bene anche se spunta subito un comitato cittadino contrario col quale le istituzioni devono confrontarsi ma avendo il coraggio delle proprie scelte".
Infine, un monito: "Ravenna senza area vasta della Romagna e senza Regione non va da nessuna parte - ha concluso Errani - dobbiamo sconfiggere l'idea di chiuderci in noi stessi per fare solo quel che possiamo. Dobbiamo invece riattivare il dialogo, anche se difficile, e la concertazione”.
La Conferenza economica provinciale si è aperta con il saluto del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, e del presidente della Camera di Commercio, Gianfranco Bessi. I lavori sono stati introdotti dal vicepresidente della Provincia, Claudio Casadio, che ha individuato le sfide che, nell'immediato futuro, attendono la comunità provinciale: "Presentiamo, nel corso di questa giornata, progetti concreti anche già finanziati oppure realizzabili. Sono stati individuati diversi punti su cui concentrare i nostri sforzi. Non dobbiamo avere paura dei processi d'internazionalizzazione che riguardano tutti, dalle imprese alla pubblica amministrazione. Dobbiamo sforzarci di allargare i nostri mercati di riferimento, di cercare nuove rotte per uscire in mare aperto, fuori dai vecchi confini. Questo significa migliorare e diversificare la nostra produzione per allargare il mercato oltre l'Europa. Dobbiamo poi ridurre i costi energetici per le nostre imprese progettando sostenibilità, un'altra sfida decisiva per creare nuove occasioni di lavoro".
Infine, per Casadio "le politiche di welfare e di solidarietà, che hanno garantito la coesione sociale della nostra provincia, devono essere rinnovate. Dobbiamo guardare a questi servizi in un'ottica diversa, più integrata anche territorialmente. La Conferenza economica è un primo passo significativo in questa direzione di marcia condivisa e partecipata. Lo dimostra il fatto che i sindacati come le imprese, nei rispettivi tavoli, hanno espresso una posizione unitaria nel percorso che ha portato alla conferenza economica".

Enrico Letta: superCiampi per cacciare il premier

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Parla del PD come della «spina dorsale del Paese» di contro a «bolle mediatiche prive poi di forza concreta », di un Berlusconi arrivato al capolinea - «se non ora, cadrà a gennaio perché non basta il voto di due parlamentari strappati all’Idv per governare» - e della necessità di dar vita a un «governo super-Ciampi» non solo per «far uscire l’Italia dalla palude» ma anche per giocare un ruolo da protagonisti in un’Europa «oggi a rischio». Enrico Letta parla il giorno dopo San Giovanni e alla vigilia del voto di fiducia. E se c’è chi sostiene che il PD subirà dei contraccolpi interni in caso di esito negativo, il vicesegretario di questo partito si dice fiducioso sulla tenuta di «un gruppo dirigente che sa mettere in ordine le priorità»: «Soltanto dei narcisisti inutili e velleitari, in questo momento, potrebbero scambiare l’ordine delle priorità».
Che sarebbe, onorevole Letta?
«Il primo punto è mandare a casa Berlusconi. Il secondo è mandare a casa Berlusconi. Il terzo è mandare a casa Berlusconi. Lui lucra da sedici anni sui distinguo, sulle operazioni per il giorno dopo dei suoi avversari politici. Ora tutti dobbiamo concentrarci sull’obiettivo di mandare via da Palazzo Chigi un uomo che non ha più un progetto politico da portare avanti e che,comeha giustamente detto Fini, è abbarbicato alla poltrona per evitare i processi».
E nel caso non ci riusciste con la mozione di sfiducia? Dice che non ci sarà qualcuno dei vostri che accuserà i vertici di aver sbagliato a fare affidamento sulle mosse dei finiani?«No perché se non è domani - perché l’Idv ha perso due parlamentari o perché è stato allettato qualcun altro - questo governo cade a breve. Non si può governare con qualche voto raccattato qua e là e noi dobbiamo concentrarci sull’obiettivo».
Fioroni però ironizza sul “nuovo messia” Fini.
«Noi abbiamo scommesso sull’uscire dal nostro isolamento e raccordare la nostra azione contro Berlusconi con quella di Fini e Casini, in questa fase. Penso che abbiamo fatto la scelta giusta e che rimanga una scelta di prospettiva, perché ci sta avvicinando al risultato che da 16 anni speriamo di raggiungere».
Casini ha commentato la vostra manifestazione parlando di una “bella piazza” ma aggiungendo che “il problema non è solo liberarsi di Berlusconi”.
«Questo è però il primo punto. E poi sabato non è stata soltanto una bella piazza. Abbiamo dimostrato che il PD è la spina dorsale del Paese, perché nel momento in cui si misurano le forze in campo è bene distinguere tra le suggestioni mediatiche prive poi di forza concreta e chi invece può contare su radicamento e gente vera attorno. E abbiamo dimostrato che nonostante la profonda nausea per le nefandezze berlusconiane, il nostro popolo non solo vuole bene all’Italia, ma non è rancoroso come quello che si raccoglie intorno al premier. Sabato è stata la giornata del sorriso».
Dice che il gruppo dirigente del PD si merita l’entusiasmo e i sorrisi di militanti e simpatizzanti?
«Il PD è determinato e unito attorno a una guida giusta, quella di Bersani. E la presenza sul palco degli ultimi tre segretari è stato un messaggio che spazza via ogni altro ragionamento».
Ragionamenti fatti su più giornali, anche dopo questa manifestazione...
«Purtroppo ci sono giornali prevenuti nei nostri confronti che devono sempre raccontare qualcosa di negativo».
Ma c’è o no il problema di ex popolari che si sentono poco rappresentati da questo PD?
«Il problema non riguarda ex popolari o ex diessini. Noi siamo impegnati in un’operazione molto difficile che tutti insieme cerchiamo di portare a compimento. Sapendo, ripeto, qual è l’ordine delle priorità».
Anche Fini parla della necessità di dar vita a un altro governo, però ne auspica uno sempre di centrodestra, magari guidato da Tremonti. Lei che dice? «Che una crisi nata nel perimetro del centrodestra non si risolve con un altro governo di centrodestra».
E come allora?
«Con un super-Ciampi, che come Ciampi nel ’93 tirò fuori l’Italia dal pantano, faccia lo stesso oggi potendo contare su una maggioranza di responsabilità nazionale».
Chi dovrebbe farne parte?
«Le forze di buonsenso in Parlamento, compresa una parte del PdL».
Ottimista...
«Tutti dovrebbero pensare che abbiamo bisogno di un super-Ciampi non solo per difendere l’Italia dalla speculazione internazionale, ma anche perché l’Europa oggi è a rischio. Il tetto che ci protegge sta scricchiolando, perché i tedeschi hanno un atteggiamento diverso dal passato. Abbiamo bisogno di un super-Ciampi perché l’Italia a livello di Consiglio europeo, dopo la fase folcloristica di Berlusconi, giochi un ruolo per convincere la Merkel a rafforzare il tetto».
Dice che è un tema che fa presa sugli italiani?
«Deve, perché se quel tetto franasse tutti gli sforzi nazionali che possiamo fare per tenerci in piedi verrebbero meno,visto che noi esistiamo e reggiamo grazie all’Europa». 
 
(Simone Collini, "l'Unità" 13 dicembre 2010)

domenica 12 dicembre 2010

Bersani: "Chiusa stagione disastrosa, da martedì una nuova"

Il segretario nazionale del PD commenta le affermazioni di Gianfranco Fini a "In mezz'ora"

Le dichiarazioni di Gianfranco Fini dimostrano che la stagione disastrosa del governo Berlusconi è oramai praticamente esaurita”. Così Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del PD commenta le affermazioni rilasciate oggi dal leader di FLI nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata.
E’ evidente che la soluzione non c’è - prosegue Bersani - Testimonia ancora una volta che così non si può andare avanti, che la soluzione non c’è, né nel perimetro scompaginato del centrodestra, né in nuove improbabili elezioni. Rimane solo - conclude il segretario del PD - quel che ho detto ieri in piazza San Giovanni: da martedì bisogna fare un primo passo verso una situazione nuova che ci lasci finalmente alle spalle una stagione disastrosa e ormai palesemente esaurita”.

A Casola arriva la "Cicogna verde", pannolini ecologici ai nuovi nati

Si chiama "Cicogna verde: pannolini ecologici ai nuovi nati". E' la nuova iniziaitiva promossa dall'Amministrazione Comunale di Casola Valsenio per perseguire la strada della sostenibilità ambientale, della minor produzione di rifiuti e della salute dei propri cittadini partendo dai più piccoli: il Comune, in collaborazione con la Farmacia “Rinaldi Ceroni”, omaggerà ogni nuovo nato del 2010 con un kit di eco-pannolini lavabili.
La presentazione avverrà martedì 14 dicembre, alle ore 20.30 nella Sala Nolasco Biagi della Biblioteca "G. Pittano".
Interverranno il Sindaco Nicola Iseppi, l’Assessore alle politiche socio-sanitarie Milena Barzaglia, la farmacista dott.ssa Maria Bellino e la pediatra dott.ssa Simonetta Nanni.
Dal 2011 il Comune farà del kit ad ogni nuova nascita come stimolo verso una maggiore sensibilità ambientale e della salute dei bambini.
In sintesi, vediamo i principali motivi per scegliere il pannolino lavabile:
È economico: i circa 6000 pannolini che si usano nei primi tre anni di vita fanno spendere dai 1500 ai 2000 euro. Con i lavabili la spesa varia dai 200 agli 800 euro a seconda del modello che scegliamo. E per il secondo bimbo la spesa sarà uguale a zero!
Per il benessere: i pannolini lavabili sono costituiti da fibre naturalmente assorbenti che garantiscono la traspirazione. Il sederino non resta a contatto con la plastica e con i componenti chimici utilizzati negli usa e getta.
Per la tutela dell’ambiente: ogni bambino cambia 6000 pannolini usa e getta nei suoi primi 3 anni. Questi si trasformano in una tonnellata di rifiuti indifferenziabili, il 10 % di tutti i rifiuti urbani, che necessitano di 500 anni per decomporsi.
Per informazioni: www.pannolinilavabili.info

sabato 11 dicembre 2010

11 dicembre a Roma, con l'Italia che vuole cambiare

Anche da Casola Valsenio partirà un pullman per partecipare alla manifestazione nazionale del PD a Roma, sabato 11 dicembre.
Si parte alle ore 6.45, davanti alla Biblioteca "G. Pittano".
Per prenotazioni: cell. 3272249687 - e-mail pdcasolavalsenio@gmail.com

venerdì 10 dicembre 2010

L’indulto mascherato della Lega Nord

…sarà pure mascherato, ma sempre di indulto si tratta!

Contro l’indulto del Governo Prodi, nel 2006 (votato dalla stragrande maggioranza del parlamento, compresa Forza Italia) scatenarono una campagna violenta, feroce perfino. Oggi, nel silenzio di TV e giornali, la Lega Nord (e il PdL) ha approvato un indulto mascherato che farà uscire anzitempo dal carcere alcune migliaia di persone.
Il ddl Alfano entrerà in vigore dal 16 dicembre e prevede che i detenuti che scontano condanne definitive (con la sola eccezione dei reati di mafia, terrorismo e omicidio) possano trascorrere l’ultimo anno di detenzione a casa propria.
Ve l’immaginate il marito in galera per avere picchiato la moglie o il violentatore, tornare nel luogo del delitto per scontare il residuo periodo di pena?
Il tutto è a opera del centrodestra, sempre pronto ad accusare il centrosinistra di “mettere fuori i delinquenti”. Ecco, se necessario, un altro esempio dell’incoerenza e delle bugie della Lega Nord.

giovedì 9 dicembre 2010

Le proposte del PD per la montagna

Nelle settimane scorse si è costituito il gruppo regionale PD "Per la montagna" per concorrere alla definizione della proposta politica e dell'iniziativa del PD sulla montagna e sostenere la positiva azione della Regione e degli Enti Locali.
Insieme alle organizzazioni del PD dei territori montani si vuole affermare un'idea della montagna come fattore dello sviluppo regionale e contrastare la politica della destra e il falso federalismo della Lega Nord che toglie risorse e penalizza la montagna e gli oltre 400mila emiliano-romagnoli che vivono in quei territori.
Il 6 dicembre, a Bologna, nella sede regionale del PD, si è tenuta un'assemblea, aperta agli amministratori locali e ai gruppi dirigenti dei Circoli PD della montagna, per fare il punto sulle politiche regionali per le aree interne, collinari e montane. Alla riunione, aperta dalla relazione del responsabile regionale del PD "Per la montagna", Giorgio Sagrini, hanno preso parte gli assessori regionali che più direttamente si occupano di politiche per la montagna. Ha concluso il dibattito il segretario regionale del PD, Stefano Bonaccini.

Magna-magna romano: la Procura apre inchiesta

Nel pieno della bagarre per la parentopoli all' Atac (l'azienda romana per il trasporto pubblico), un' altra tegola si abbatte sull'amministrazione comunale guidata da Gianni Alemanno. Il capo della scorta del sindaco, Giancarlo Marinelli, ha rimesso l'incarico in seguito alle notizie di stampa relative all'assunzione dei figli, con chiamata diretta, rispettivamente all'Atac, Giorgio, ed all'Ama (l'azienda per la raccolta e smaltimento dei rifiuti), Ilaria.
Sulla scorta di quanto pubblicato dalla stampa, la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta. Lo fa sapere il Procuratore del Lazio della Corte dei Conti, Pasquale Iannantuono. Avvia un'indagine anche la Procura di Roma ipotizzando l'abuso di ufficio. Si occupano del fascicolo il procuratore Giovanni Ferrara e l'aggiunto Alberto Caperna, coordinatore dei magistrati che indagano sui reati contro la pubblica amministrazione. Entrambe le indagini al momento si fondano su articoli stampa.
Marinelli, 53 anni, è ora tornato in polizia. E mentre cominciano i primi attacchi è lo stesso Alemanno a prendere posizione. "Non mi occupo di assunzioni - sottolinea - e poi non mi ricordavo neanche che quell'agente di polizia avesse una figlia. Dopo la prima vicenda relativa al figlio, Marinelli ha rimesso l'incarico in via precauzionale per evitare che sull'accaduto si facessero speculazioni".
Non sara' facile per il sindaco convincere i romani che non c'entra con l' assunzione di tutti e due i figli del suo caposcorta in Ama e Atac, le due aziende prese d'assalto dal centrodestra e ridotte alla crisi. A capo di Ama c'è un fedelissimo di Alemanno, Panzironi, che dopo aver sistemato se stesso e tutta la famiglia, dal genero al figlio, è "normale" che si preoccupi anche di risolvere qualche problema delle famiglie degli amici politici, come il caposcorta del sindaco.