giovedì 16 dicembre 2010

Roma 14 dicembre: com'è potuto accadere?

La risposta, particolarmente convincente, arriva da Giuseppe D’Avanzo sulla prima pagina de la Repubblica. «È quel che il governo dovrebbe spiegare». Perché «si sapeva che il “blocco nero” ci sarebbe stato». Si sapeva che con loro «ci sarebbero state frange dei movimenti anarco insurrezionalisti greci e tedeschi, come poi è davvero stato». Sotto gli occhi delle forze dell’ordine, «un paio di centinaia di “neri” hanno potuto devastare il centro storico di Roma», e imbruttire «movimenti di protesta responsabili». Sottolinea D’Avanzo: «Soltanto gli irresponsabili corifei del Sovrano possono sovrapporre le violenze dei black bloc al voto di fiducia. Soltanto un Gasparri può vedere nelle “violenze di piazza, la conseguenza della predicazione violenta di troppi apprendisti stregoni”. Quale predicazione violenta? Quella paziente e pacata degli aquilani? Quella ostinata e mite degli studenti e dei ricercatori universitari che, con la più violenta delle scelte, salgono su un tetto per “farsi vedere”? La verità è che nel governo, nella maggioranza c’è chi valuta come un’occasione politica – non disprezzabile con i tempi che corrono – il ritorno a una stagione di violenza. Consente di invocare “repressione”, come fa Sacconi, ancor prima di comprendere e giudicare. Permette di inaugurare una nuova emergenza e ancora uno “stato d’eccezione”. Soprattutto concede di nascondere, tra i fumi delle auto bruciate e le grida contro il “nuovo terrorismo”, il fallimento di un governo incapace di dare risposte a un’Italia sofferente e fragile. È quella che ieri, con Roma, ha pagato il maggior prezzo a tre ore di violenza annunciata».

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