Intervista a Matteo Renzi di Claudio Cerasa – Il Foglio, 30 gennaio 2018
“Ok. Stiamo al gioco. Diciamo così: se Paolo le ha davvero detto che lui è come la camomilla, allora le dico che io assomiglio di più alla Red Bull. Ci sono dei momenti in cui serve la camomilla e dei momenti in cui serve la Red Bull. Forse anche per questa diversità Gentiloni e io non litigheremo mai. Viva le camomille e viva anche le Red Bull”. Chiuse le liste, assorbite le polemiche, metabolizzate le ferite, la campagna elettorale di Matteo Renzi comincia a prendere forma e i messaggi su cui il segretario del PD intende puntare nei prossimi mesi, per provare a vincere le elezioni, sono principalmente tre: il match point contro il Movimento 5 Stelle, l’alternativa al modello Salvini, l’Europa come vero spartiacque tra chi tenta di costruire il futuro dell’Italia puntando sull’idea dell’apertura e chi invece scommette sul modello della chiusura. Di là, dice Renzi in questa conversazione con il Foglio, ci sono i Salvini e i Di Maio. Di qua invece c’è il PD, unica alternativa, sostiene Renzi, al modello Le Pen. Che c’entra il modello Le Pen? Prima di arrivare alla differenza tra una Red Bull e una camomilla, la nostra chiacchierata con Renzi parte da qui.