domenica 31 gennaio 2010

Nani e ballerine! La commedia continua.


Rino Formica – autorevole ministro socialista – identificò, negli anni 80', il processo di selezione della classe dirigente del PSI con il termine nani e ballerine, riferendosi al clima gaudente e cortigiano con cui venivano selezionati i dirigenti del Partito Socialista.
Oggi si assiste al continuo della “commedia”, anche se il termine appare stretto, troppo stretto.
Amiche del Presidente Berlusconi, animatrici del club "Silvio ci manchi", hostess che entrano ed escono, ex concorrenti del Grande Fratello, la finalista di miss Italia, vallette, la cantante della Berlusconi Band, la ragazza che condivide con Berlusconi la passione delle farfalle, l’ex meteorina di Fede. Sono queste le nuove leve che andranno a “rinfrescare” le liste del PdL in vista delle elezioni regionali.
C’è chi sceglie i candidati con un confronto democratico partendo dalla base, con assemblee di circolo e primarie aperte agli elettori; c’è chi invece si affida alla scelta dal capo. Per carità, tutto è legittimo!

sabato 30 gennaio 2010

L'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha approvato il Programma regionale per la Montagna


Il Programma individua come priorità "il miglioramento a lungo termine" di una maggiore sicurezza del territorio per favorire l´insediamento ed il permanere delle comunità locali e standard migliori di qualità della vita e del benessere dei residenti. L´obiettivo è quello di realizzare modelli di "montagne ospitali", che attirino potenziali nuovi residenti, ma anche imprese e turisti, rinforzando il sistema economico e sociale locale soprattutto nelle aree montane a più alto tasso di spopolamento.
Il Programma regionale per la Montagna 2009-2011 si pone anche il fine di favorire processi di cambiamento in senso innovativo del sistema produttivo e del sistema sociale locale. Si rivolge quindi l´attenzione ad una rinnovata competitività del sistema produttivo delle aree interessate, in particolare ai versanti dell´agricoltura e dell´ambiente.
Il turismo della neve e della natura dovranno poi costituire un fattore propulsivo dello sviluppo e del miglioramento della qualità dell´accoglienza turistica. Un altro obiettivo è quello di contrastare il progressivo depauperamento dei saperi e delle conoscenze locali, patrimonio di una comunità di anziani e di artigiani che non trovano spazi per tramandare i loro mestieri e le antiche tradizioni. Il Piano prevede quindi di favorire occasioni di recupero e di valorizzazione del patrimonio storico e culturale della montagna, promuovendo a questo scopo le iniziative realizzate nei diversi territori.
Il Programma regionale per la Montagna 2009/11, è stato presentato il 29 gennaio durante la 12^ Conferenza regionale della Montagna, che si è svolta a Zocca, in provincia di Modena.

Mentre la Regione conferma risorse, cerca di supplire ai tagli del Governo, definisce e condivide con le comunità locali le politiche e le strategie per la montagna, il Governo che fa? A quando un Programma nazionale per la Montagna? ... quando?

Emergenza lavoro, da nord a sud


Termini Imerese non deve chiudere

"Spero che il governo dica a Fiat di restare a Termini Imerese fino a quando non si trova una soluzione, devono avere la forza di impedire la chiusura dello stabilimento. Togliere l'industria a quel pezzo di Italia, vuol dire dare una botta al mezzogiorno. Con Phonomedia ci sono 10.000 persone che lavorano ma che non ricevono lo stipendio da 6 mesi, martedì alla Camera c'è il decreto 1000proroghe e abbiamo presentato un emendamento con cui lo Stato anticipa i soldi ai lavoratori per pagare gli stipendi arretrati. Se vogliono io tolgo la mia firma e il ministro ci mette la sua, però lo approvino, mica li possiamo lasciare senza mangiare per un altro anno".
Pier Luigi Bersani

Immigrati. I dati smentiscono per l'ennesima volta Silvio Berlusconi.


Il Presidente Silvio Berlusconi, ha dichiarato in occasione della ricorrenza del giorno della memoria “Tutto ciò deve indurre a riflettere e a fare si' che, in una societa' globalizzata, le situazioni di discriminazione, di conflitto e di deficit di democrazia del nostro tempo non si traducano in sopraffazioni e persecuzioni degli uni sugli altri; le persone e i popoli differenti per lingua, per religione, per usanze e per livello di sviluppo, devono convivere e collaborare per il bene dell'intera umanita', nel presente e nel futuro". Detto fatto. Il giorno seguente afferma che “meno immigrati significa meno criminalità”.

Come spesso accade, il Presidente del consiglio pensa ad una cosa, ne dice un’altra, e ne fa un’altra ancora. La coerenza – evidentemente – non è virtù da quelle parti.
Nel frattempo i dati dell’Istat smentiscono Silvio Berlusconi, che evidentemente parla (sparla!!!) senza sapere cosa dice. Sono i numeri – infatti- a dire che gli immigrati non delinquono più degli italiani. Secondo i dati dell'Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia, è "solo leggermente più alto" di quello degli italiani (tra l'1,23% e l'1,4%, contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni. Di fatto, i dati sono "equiparabili". E' vero invece la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari. Parlano ancora le cifre ufficiali, secondo le quali il 70-80% degli stranieri denunciati sono irregolari. Anche qui, però, i dati sono da leggere con attenzione perché, sul totale delle denunce, l'87% riguarda proprio la mera condizione di clandestinità: il reato commesso da 4 stranieri su 5 denunciati riguarda insomma l'essere stati sorpresi in Italia senza permesso di soggiorno e dunque la violazione delle leggi sull'immigrazione. In generale, dicono le statistiche, non esiste un legame fra l'aumento degli immigrati regolari e l'aumento dei reati in Italia: tra il 2001 e il 2005, ad esempio, mentre gli stranieri sono aumentati di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti sono cresciute del 45,9%.Sono comunque nettamente superiori gli aspetti positivi dell'immigrazione. In Italia gli immigrati regolari, secondo i più recenti rapporti di Caritas Migrantes e Ismu, sono oltre quattro milioni e mezzo, il 7,2% della popolazione, una percentuale che supera per la prima volta la media europea (6,2%). Dal 1998 al 2008, la crescita è stata del 246% e se il trend resterà invariato, come prevede l'Istat, nel 2050 gli italiani di origine straniera saranno oltre 12 milioni. I lavoratori stranieri sono circa due milioni e producono il 10% del Pil nazionale. I vantaggi dello Stato sono visibili da altri numeri: gli immigrati versano ogni all'Inps sette miliardi di euro e pagano al Fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi di euro. Inoltre, ogni cento neonati in Italia, ormai più del 12% ha un almeno un genitore straniero.

IL 12, 13 E 14 FEBBRAIO ANCHE A CASOLA VALSENIO, IN PIAZZA ORIANI


Leggi le proposte del PD su ...ambiente, scuola, famiglie, lavoro.
Il 12, 13 e 14 febbraio il PD sarà in tutte le piazze d'Italia, per incontrare i cittadini. Anche a Casola Valsenio, il PD sarà in piazza Oriani con un "punto informativo".

venerdì 29 gennaio 2010

Am'aracmand!

Crisi OMSA: l'onorevole Albonetti sollecita il ministro Scajola. Oggi l'incontro pubblico dei sindacati


350 lavoratrici e lavoratori rischiano di finire in strada, il caso diventa nazionale

L’On. Gabriele Albonetti (nella foto), insieme all’On. Pier Luigi Bersani (Segretario del Partito Democratico e già Ministro per lo Sviluppo Economico), ha incontrato l’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico, On. Claudio Scajola. Tema centrale dell’incontro la grave situazione dell’azienda OMSA, dove 350 dipendenti rischiano il licenziamento per la chiusura della struttura e il trasferimento della produzione in Serbia.
L’On. Albonetti ha sollecitato l’intervento del Governo ed ha ottenuto l’apertura di un tavolo nazionale di crisi e l’impegno del Ministro, che non ha nascosto le difficoltà, ad affrontare la questione sollecitando l’impegno della proprietà al mantenimento della produzione negli attuali stabilimenti e nel territorio italiano.
L'On. Albonetti relazionato durante l'assemblea pubblica convocata unitariamente dai sindacati oggi alle 14.00 al Cinema Sarti di Faenza.

Governo anti-‘ngrangheta con (alcune) proposte del PD!


Il Consiglio dei Ministri, riunito a Reggio Calabria (nella foto), annuncia l'istituzione dell'Agenzia per i beni confiscati e l'introduzione della parola ‘ndrangheta nel codice: il PD le sollecita da oltre un anno. Bersani le aveva nuovamente richiamate in occasione della visita a Reggio Calabria e a Rosarno il 14 gennaio scorso (7 punti per dare più forza al contrasto alla 'ndrangheta).
Ma tra le proposte del PD, oltre alla riformulazione dell’art.416/bis del codice penale per l’inserimento della parola ‘ngrangheta (punto 2), all’immediata istituzione dell’Agenzia dei beni confiscati (punto 4), c’è anche la rapida approvazione delle norma contro l’autoriciclaggio (punto 1), la discussione in parlamento del DDL del PD per l’assegnazione alle Procure dei magistrati di prima nomina (…oggi non è possibile) per sopperire i problemi di organico (punto 3), l’immediata estensione dei Protocolli per la legalità per prevenire l’affidamento di appalti e subappalti a ditte e imprese controllate dalla mafia (punto 5).
Di tutto questo nelle intenzioni del governo non c’è traccia.
E tra le proposte del PD c’è anche la modifica della norma, voluta dal Governo in finanziaria, della vendita all’asta dei beni confiscati, che ha sollevato la protesta e l’indignazione di tante associazioni in prima fila nella lotta alle mafie, tra cui l’Associazione Libera di don Luigi Ciotti.
E c’è la richiesta di ritiro del DDL del governo che limita il ruolo delle intercettazioni telefoniche come mezzo di ricerca della prova.
E c’è l’introduzione di norme per colpire il caporalato e il rapporto tra mafia e sfruttamento dei lavoratori immigrati.
Ma ciò che non si dice è che – al di là degli spot e della propaganda a uso e consumo del TG1 di Minzolini – ci sono stati nei mesi scorsi provvedimenti del Governo che non hanno certo aiutato e favorito la lotta e il contrasto alle mafie: lo scudo fiscale, che ha permesso il vero e proprio riciclaggio di enormi capitali trasferiti illegalmente all’estero e frutto di attività altrettanto illegali; la vendita all’asta dei beni confiscati alla mafia (come richiamato sopra), che contrasta con le finalità della legge Rognoni-La Torre che ha introdotto nella nostra legislazione il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni ai mafiosi; l’eliminazione delle norme introdotte dal Governo Prodi sulla tracciabilità dei pagamenti.
E oggi, l’inquietante tentativo di riaprire i termini del condono edilizio!
Per fortuna, la magistratura, malgrado gli attacchi e i tentativi di delegittimazione, e le forze dell’ordine, malgrado i tagli e la mancanza di mezzi, sono in prima linea per assicurare alla giustizia i mafiosi latitanti e per contrastare la criminalità organizzata.

...A prosposito, cosa aspetta Nicola Cosentino a dimettersi da sottosegretario all'economia? E cosa aspettano Salvatore "Totò" Cuffaro (condannato a 7 anni per favoreggiamento aggravato a "Cosa Nostra") e Marcello Dell'Utri (condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) a dimettersi dal Senato?

Omsa, che crisi: a Faenza lavoratrici in rivolta


di Rinaldo Gianola (da l'Unità del 29 gennaio 2010)

Lo stabilimento Omsa costeggia l’autostrada, un lungo cubo basso e grigio profilato di giallo. Al casello di Faenza si esce, si svolta a destra, poche centinaia di metri ed ecco i cancelli. Sono presidiati. Un tendone, un prefabbricato. Le bandiere di tutti i sindacati. Si gela ed è tornata pure la neve. Un paio di stufe fai-da-te attutiscono il freddo, un uomo taglia i bancali per far legna, una giovane lavoratrice col cappellino di lana targato Dolce & Gabbana organizza i turni del presidio: quattro ore a testa per ventiquattr'ore, senza mollare. Si raccolgono le disponibilità per l’intero mese di febbraio, si fa l’elenco dei numeri di telefono, ci si organizza per il cibo e il caffè. In caso di emergenza la “rete” mobilita tutti i lavoratori in pochi minuti. (...continua)

Lotta alla mafia e alla camorra?


Perchè Cosentino non si dimette?
Perché Berlusconi non gli chiede di farlo?
Perché il TG1 ha ignorato la notizia?
...E' questa la lotta alla mafia e alla camorra a cui pensa il governo?

Cassazione: "Legittimo l'arresto di Cosentino per i suoi legami con la camorra"


La Cassazione ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP di Napoli nei confronti del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, del PdL (nella foto), indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per presunti contatti con il clan dei Casalesi. Ma la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere richiesta dai magistrati: Cosentino finirebbe in carcere solo se dovesse lasciare il Parlamento.
Anche per Cosentino, ovviamente, vale la presunzione di innocenza, fino a sentenza definitiva. Ma mentre altri, per molto, molto meno, si sono dimessi - con grande clamore e rumore della destra e del PdL - lui non si dimette, continua a fare il sottosegretario. E la destra, e il PdL, tace e non si indigna.
Un ottimo esempio di doppiopesismo e di ipocrisia.

A Bologna il PD chiede che si voti insieme alle regionali, il 28/29 marzo. E per decidere il candidato Sindaco del centrosinistra propone le primarie


Ieri pomeriggio, poco dopo le 16, e immediatamente dopo il via libera del Consiglio comunale al bilancio 2010, il sindaco di Bologna ha compiuto l'ultimo atto del suo mandato, certamente il più sofferto, rassegnando le dimissioni. Il suo vice, Claudio Merighi, aveva comunicato la tempistica al prefetto, anche per sollecitare al governo un decreto ad hoc da parte del ministro Maroni per tornare alle urne il 28 e 29 marzo, insieme alle regionali.
"Il PD - ha dichiarato il Segretario regionale Stefano Bonaccini (a sinistra, nella foto) - ha tutta l'intenzione di votare il prima possibile, anche il 28 marzo. Questo per non lasciare la città commissariata per troppo tempo. Ora tocca al governo attivarsi per consentire di andare alle urne”.
L'accelerazione verso le urne, spiegano fonti del Pd, non esclude le primarie per la scelta del candidato. A conti fatti sarebbe possibile votare domenica 14 febbraio, in tempo utile per la consegna delle liste e l'avvio della campagna elettorale. Lo dice in modo esplicito il segretario del PD di Bologna Andrea De Maria (a destra, nella foto): "Le primarie saranno il metodo da cui partirà il confronto con le altre forze del centrosinistra per decidere insieme cosa fare". Anche in caso di voto a marzo? "Penso ci sia il tempo", ha spiegato. Il 2 febbraio Bersani sarà a Bologna per partecipare alla direzione del partito: "- ha proseguito De Maria - decideremo come affrontare le prossime scadenze". La scelta del candidato e della coalizione avverranno "in strettissimo coordinamento con il partito nazionale e regionale: del resto a Bologna si è sempre fatto così". La priorità, ha comunque chiarito De Maria, "è portare a casa intanto il voto a fine marzo".

Nel Milleproroghe un nuovo condono edilizio. Insorge il PD, e anche il PdL si divide


Mentre il nostro Paese necessita di essere messo in sicurezza dai tanti dissesti idrogeologici e dal permanente rischio sismico; mentre il parco edilizio ha bisogno di verifiche profonde e di interventi di messa in sicurezza; mentre bambini, donne e uomini muoiono sotto le macerie di edifici fatiscenti o mal costruiti; mentre troppe famiglie subiscono sfratto o pignoramento perché la crisi non permette loro di pagare l'affitto o la rata di mutuo; mentre il vero Piano per l'edilizia sociale è praticamente fermo e il Fondo sociale per l'Affitto viene decurtato ogni anno, in Parlamento qualcuno della maggioranza propone un altro, l'ennesimo, condono edilizio.
A proporlo è un emendamento del Popolo della Libertà (PdL) al decreto milleproroghe, in questi giorni in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. L'emendamento, firmato dai senatori Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli (PdL), consentirebbe la riapertura fino al 31 dicembre 2010 dell'ultimo condono per abusi edilizi commessi entro il 31 marzo del 2003.
Il PD è contro questa sciagurata eventualità, e anche dal PdL c'è chi, come i senatori Granata e Versace, ha alzato la voce contro la proposta di un nuovo condono, definendola "una suggestione pericolosa".
Lo diciamo chiaro e forte: non è possibile che in Italia si vada avanti a condoni (…lo scudo fiscale ne è un’ultima versione!). Con questi provvedimenti si mette a rischio non soltanto il territorio, ma la vita di molte persone. Si obbliga la collettività a tollerare le pratiche illegali: in una parola, si va contro il Paese.

giovedì 28 gennaio 2010

Assemblea del Circolo PD per le candidature regionali


Giovedì 28 gennaio 2010 alle ore 20,45 nella sede PD, piazza Oriani 11, si terrà l’assemblea del Circolo PD di Casola Valsenio – aperta agli iscritti e agli elettori del PD – per la selezione delle tre candidature della Circoscrizione provinciale di Ravenna per l’elezione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che si terrà il 28 e 29 marzo 2010.

La discussione sulle candidature avverrà sulla base dei criteri e delle procedure decise dalla Direzione regionale e dalla Direzione provinciale.

Durante la serata, è possibile rinnovare l'iscrizione al PD per il 2010.

Noi e loro


In Puglia il PD ha promosso una straordinaria consultazione tra gli elettori del centrosinistra per decidere chi, tra il giovane economista Boccia, sostenuto dal PD, e il Presidente uscente Vendola, dovesse candidarsi alla Presidenza della Regione.
Il PD aveva messo in campo, insieme a Boccia, l’idea dell’allargamento dell’alleanza di centrosinistra fino al coinvolgimento dell’Udc, per unire le forze che a livello nazionale si oppongono al governo PdL-Lega Nord attorno a un condiviso progetto di governo della Regione. Vendola ha sostenuto la bontà dell’esperienza di governo che ha guidato negli ultimi anni, anche se questo avesse pregiudicato la costruzione di un’alleanza più larga. Tutti con lo stesso obiettivo, governare la Puglia per proseguire l’opera di rinnovamento e modernizzazione e per battere la destra.
Circa 200.000 pugliesi hanno partecipato alle primarie (nel 2005 furono 80.000) e hanno deciso che rispetto alle alleanze è più importante la riproposizione dell’idea di governo che Vendola – insieme al PD e ad altre forze democratiche – ha saputo esprimere negli ultimi cinque anni.
I gruppi dirigenti del PD possono aver ragione o aver torto ma – nel dar vita al PD – hanno stabilito che, quando in campo vi siano opzioni e candidature diverse, la decisione venga affidata agli elettori. E’ scritto nello Statuto.
Il PdL (Popolo della Libertà) nel suo Statuto prevede che per le elezioni regionali "la candidatura a Presidente di Regione è stabilita dal Presidente nazionale (Silvio Berlusconi – ndr) d’intesa con l’Ufficio di Presidenza, sentito il Coordinatore regionale, ed è formalizzata dai Coordinatori. Allo stesso modo si procede per le candidature nelle liste per la quota maggioritaria".
Decide uno, e pochi altri.
Uno, e pochi altri, ha deciso che il candidato a Presidente della Puglia per il PdL fosse Palese, e uno (sempre quello) e pochi altri, pochi giorni dopo ha chiesto a quello stesso Palese, e alla candidata indicata dal vituperato UdC, Poli Bortone, di farsi da parte, per trovare una terza candidatura, che ovviamente si preoccuperà egli stesso di indicare. Per battere Vendola, e la “sinistra estrema” (?!?).
Ecco, così vanno le cose nel PdL e nella destra. Così funzionano, da quelle parti, i processi di decisione.
In Veneto, a Galan – che a giudizio loro aveva ben governato – hanno preferito un candidato della Lega Nord, il ministro dell’agricoltura Luca Zaia.
In tanti, elettori del centrodestra, hanno protestato, hanno espresso dissenso, hanno chiesto di essere consultati, ma non è contato nulla.
L’altra mattina alla radio, un elettore del centrodestra si chiedeva perché a lui e agli elettori veneti di PdL e Lega Nord – come è accaduto in Puglia per gli elettori del PD e del centrosinistra – non sia stata data l’opportunità di esprimersi, di decidere fra Galan e Zaia.
Caro amico, la risposta è semplice, non si può, lo vieta lo Statuto! Decide uno solo.
Sono molti i problemi del PD, ma meglio i nostri problemi, che potremo e sapremo superare, che i loro metodi.

mercoledì 27 gennaio 2010

Governo battuto alla Camera: passa un emendamento PD al DDL Lavoro


Il Governo è stato battuto alla Camera su un emendamento dell’on. Manuela Ghizzoni (PD) al DDL lavoro. La causa sono le assenze tra le file della maggioranza, ragione per la quale è stata chiesta una sospensione della seduta subito dopo la votazione.
Al netto dei deputati in missione, la cui assenza era quindi prevista e giustificata, in totale 72, al Pdl sono mancati 57 voti, pari al 21%, gli assenti della Lega erano 10, 16%, anche uno dell'Mpa. Tra i deputati più noti che non hanno partecipato al voto ci sono Niccolò Ghedini, Gabriella Carlucci, Stefano Caldoro, Denis Verdini, Lucio Stanca, Italo Bocchino, Antonio Martino.
A causa delle assenze i partecipanti al voto erano in totale 436, pari al 69%. Hanno votato a favore dell'emendamento, su cui il Governo aveva dato parere contrario, tutti i gruppi di opposizione, PD, IdV e UdC, in totale erano 222, per la maggioranza i voti sono stati 214.

L’emendamento del PD
La cosa importante non è che sia stata la 36° volta che il Governo è andato sotto in Parlamento nonostante l'ampia maggioranza di cui dispone, ma che l'emendamento approvato permetterà di investire le risorse recuperate dagli atenei dai pensionamenti, in contratti a tempo intedetrminato per nuovi ricercatori e non per attivare i contratti di ricerca introdotti dalla legge Moratti nel 2005 (contratti a tempo determinato e precari).

Bersani: «Non mollo, è questa la strada per costruire l'alternativa»


Intervista a Pier Luigi Bersani (Segretario nazionale PD)

Quando la polvere verrà giù, si capirà che alle regionali possiamo giocarcela. E che abbiamo evitato il rischio mortale di trovarci a metà legislatura con un partito chiuso in una riserva indiana». Le primarie pugliesi vinte da Nichi Vendola, le dimissioni del sindaco di Bologna Flavio Delbono. E poi le accuse di «politicismo» e insieme le difficoltà ad allargare i confini dell’alleanza, le candidature ancora da scegliere e il ricorso alle primarie, i troppi «personalismi» dentro al partito e un «senso di appartenenza» su cui bisogna lavorare. Pier Luigi Bersani non sottovaluta la difficoltà della situazione, ma a chi guarda al Pd vuole dare un messaggio rassicurante.

Scritte antisemite al Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma


Nei lager nazisti, negli anni della seconda guerra mondiale, sono stati sterminati tra 7 e 9 milioni di ebrei, e altri milioni di uomini e donne ...polacchi non ebrei, soldati sovietici, slavi di diverse nazionalità, oppositori politici, zingari, omosessuali, Testimoni di Geova.
Numeri da ricordare ai dementi che hanno deturpato con scritte antisemite, svastiche e celtiche il Museo della Liberazione a Roma, in via Tasso, dove nei lunghi mesi dell'occupazione (tra il 1943 e il 1944) le SS naziste torturavano e massacravano gli antifascisti romani. Sono comparse nella notte parole contro l'Olocausto e la Giornata della Memoria, subito condannate.
Matteo Orfini, responsabile Cultura della segreteria nazionale del Pd, le bolla come "una vergogna. La città di Roma si è sempre distinta per la sua generosità, il suo altruismo e per un autentico antifascismo e non merita che la sua storia venga infangata da atti come quelli compiuti oggi. Chi osa offendere la memoria della Shoah offende l’umanità intera. Chi ha avuto la codardia di compiere un gesto simile sappia che non può dirsi figlio di questa città”.

martedì 26 gennaio 2010

Eletto il nuovo Consiglio della Pro Loco per il prossimo triennio


Nell'assemblea del 25 gennaio scorso, è stato eletto il nuovo Consiglio della Pro Loco di Casola Valsenio per il triennio 2010/2012. Tra conferme e rinnovi, il Consiglio risulta composto da 18 persone a cui si affiancano 8 collaboratori esterni, che - con la collaborazione di tanti volontari e delle associazioni casolani - affronteranno la gestione dei principali eventi turistici casolani.

Il consuntivo dei tre anni trascorsi - dal punto di vista organizzativo, economico e di partecipazione agli eventi - è stato particolarmente positivo, come hanno osservato il Sindaco Nicola Iseppi, che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, e la riconfermata Presidente Mirka Monducci.
A condividere con lei le responsabilità dell'Associazione saranno Laura Visani (Vice Presidente), Francesca Poli (Segretaria) e Antonio Norrito (Tesoriere).
Per approfondire l'argomento, rimandiamo alla lettura della notizia pubblicata sul sito del Comune di Casola Valsenio.

GIORNATA DELLA MEMORIA 2010


Di seguito alcune riflessioni pubblicate sul nostro sito in occasione del Giorno della Memoria:
- Massimo Barzaglia
- Giacomo Giacometti

Per vedere filmati e documenti storici, rimandiamo al dossier del sito RAI, "La storia siamo noi"

lunedì 25 gennaio 2010

Le dimissioni di Delbono, un gesto di grande responsabilità


Il segretario regionale del Partito Democratico, Stefano Bonaccini: “Nessuna ombra può gravare sulla credibilità di chi amministra. Noi non accetteremo lezioni di moralità dalla destra

Il segretario regionale del PD, Stefano Bonaccini, commenta le dimissioni del sindaco di Bologna, Flavio Delbono (nella foto). Ecco la sua dichiarazione:
"Con grande senso di responsabilità il sindaco Flavio Delbono ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla sua carica, affermando di voler documentare alla magistratura e alla città la correttezza del proprio comportamento, e per farlo in piena libertà e non coinvolgendo l'amministrazione, si è reso disponibile a fare un passo indietro. Un gesto che noi apprezziamo perché gli interessi della città vengono prima di ogni altra cosa e nessuna ombra può gravare sulla credibilità di chi amministra. Un principio, questo, valido in assoluto ma in modo particolare nella nostra regione dove esemplare, da sempre, è la tradizione del buon governo, un patrimonio prezioso costruito negli anni grazie allo stretto rapporto di fiducia con gli elettori e con tutte le componenti della società civile. Respingiamo con fermezza i tentativi della destra di lucrare politicamente ed elettoralmente su questa vicenda. E' sotto gli occhi di tutti la diversità di comportamento - anche in questa occasione - rispetto a chi non perde occasione per gridare al complotto, delegittimare la magistratura e sfuggire alle responsabilità che il governo della cosa pubblica impone. Il candidato del PdL Mazzuca, ad esempio, potrebbe più utilmente invocare lezioni di moralità, correttezza e rispetto della magistratura laddove questa cultura istituzionale non si vede nei comportamenti quotidiani: nel suo stesso schieramento e a cominciare da chi ne è il leader".

Delbono: ''Mi dimetto da sindaco perché la città viene prima di tutto''


Il sindaco di Bologna, Flavio Delbono ha annunciato nell'aula del consiglio comunale di Palazzo D'Accursio (nella foto) la sua decisione di dimettersi, in seguito alle vicende giudiziarie del cosiddetto 'Cinzia gate' che lo vedono indagato per abuso d'ufficio, peculato e truffa aggravata.
"Per me Bologna viene prima di tutto, è per questo che - ha dichaiarto Delbono in Consiglio comunale e ribadito nella successiva conferenza stampa - siccome i tempi e i modi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative con la mia attività di sindaco, ho già deciso in piena coscenza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica".
"Per senso di responsabilità - aggiunge Delbono - seguirò modi e tempi che dovranno tenere presenti il bene prioritario per la città, a partire dal fatto che nei prossimi giorni inzierà in aula l'esame per l'approvazione del bilancio 2010 di cui rivendico la bontà, così come sono orgoglioso delle cose fatte in questi mesi".
"La mia consapevolezza di estraneità agli illeciti contestatemi - ha continuato - mi rassicura sulla capacità di dimostrare nelle sedi competenti la correttezza dei miei comportamenti. Ciò mi ha fatto dire che non avrei ritenuto necessario presentare le dimissioni da sindaco, neppure in presenza di un eventuale rinvio a giudizio. Tuttavia - ha aggiunto - la storia di questa città e la lunga tradizione di impegno civico e di amministrazione ha fatto sì che a Bologna ci sia una cultura diversa rispetto ad altre realtà".
"Ho sostenuto la totale liceità del mio comportamento su vicende che, a mezzo stampa, potevano insinuare dubbi o sospetti sul mio operato", ribadisce Delbono riferendosi all'interrogatorio di 5 ore subito sabato scorso davanti al pm della Procura di Bologna Morena Plazzi, ma "una vicenda giudiziaria che coinvolge il sindaco - sottolinea - è ovviamente anche una vicenda con risvolti politico istituzionali".
"Ho contestato gli addebiti mossi dal pm - insiste - fornendo anche elementi documentali e citando testimoni a dimostrare la correttezza del mio comportamento e l'uso proprio del denaro pubblico". Poi ammette di aver "riconosciuto la presenza di un disguido o di una incomprensione tra me e la mia segreteria. Ciò che ha provocato - spiega - il rimborso di una diaria di 490 euro per un viaggio di missione che non avevo fatto. Attraverso il mio avvocato sto provvedendo alla restituzione di tale somma alla Regione Emilia-Romagna". L'intera indagine, infatti, verte sulle missioni all'estero che Delbono fece insieme all'ex compagna e allora segretaria, Cinzia Cracchi, quando era membro della giunta regionale.

L'art. 10 della Costituzione della Repubblica Italiana


PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

In Puglia Vendola ha stravinto. In 200mila al voto per le primarie del centrosinistra


Schiacciante vittoria di Nichi Vendola alle primarie. E' lui il candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra e la sfida finale sarà con Rocco Palese, il delfino del ministro Fitto, scelto a sorpresa dal centrodestra qualche minuto prima dell'apertura delle urne del derby interno del centrosinistra. I risultati che arrivano dagli oltre 200 seggi sparsi in tutta la regione parlano di un successo netto e inequivocabile del Presidente della Regione, 73% contro il 27.
Quasi 200mila i votanti delle primarie. Numeri che superano ogni aspettativa ma che Vendola vuole già archiviare per pensare al futuro.
Il primo passo è stato accogliere il suo rivale Francesco Boccia, giovane economista e Deputato del PD, con un applauso e un abbraccio all'arrivo nella sua "Fabbrica di Nichi", in via De Rossi a Bari, dove verso le 23,30 si è celebrata la vittoria. "Il 2009 è stato per me un anno difficile sia per vicende personali che per questioni politiche, alcune volte mi sono sentito solo", è stato il primo commento a caldo del governatore pugliese. "In casa del centrosinistra - ha aggiunto - il candidato alla presidenza della Regione Puglia non viene deciso a Palazzo Grazioli, ma da una porzione del corpo elettorale rilevante di 200mila elettori. Nessuno si deve sentire sconfitto. Da oggi, insieme, dobbiamo lavorare perchè l'energia messa in campo dei sostenitori di Boccia e dai miei possa diventare un unico grande cantiere, una fabbrica per la popolazione pugliese. La Puglia ha il diritto di essere il laboratorio della buona politica".
Per Michele Emiliano, sindaco di Bari ed esponente di spicco del PD, "Vendola ha meritatamente vinto le primarie impartendo al nostro partito, e non a Francesco Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata". "Anche la più razionale delle strategie politiche non può essere calata dall'alto - ha proseguito - e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune". "Questa è la lezione - ha detto Emiliano - che tutto il Pd deve apprendere e trasformare nello spirito col quale affrontare la prossima campagna elettorale. Possiamo vincere. Possiamo vincere perché adesso, grazie alle primarie che abbiamo fortemente voluto, abbiamo un unico candidato, forte e legittimato. Possiamo vincere perché l'avversario, come al solito, ci aiuta candidando la protesi della protesi di Berlusconi. Possiamo vincere perché il popolo del PD ha saputo interpretare questo momento politico legando ancora una volta Nichi Vendola al destino della Puglia".

Le primarie e la partecipazione al voto
File lunghe, attese pazienti anche di 50 minuti-un'ora, sfidando un freddo insolito per la Puglia, per votare alle primarie che il centrosinistra ha organizzato per scegliere il candidato presidente alle regionali di marzo. I pugliesi si sono mobilitati e quando chiudono le urne alle nove di sera il conto dei votanti viaggia verso i duecentomila.
Più di quelli che andarono al voto nel 2005 quando Boccia e Vendola si confrontarono per la prima volta: allora l'economista del PD era sostenuto dai principali partiti del centrosinistra mentre dall'altra parte Vendola, appoggiato solo da Rifondazione comunista e dai Verdi, a sorpresa uscì vincente dal confronto con poco più di 1.600 voti di vantaggio.
In quella consultazione, che fece da apripista per le altre primarie nel centrosinistra anche a livello nazionale, a votare in Puglia furono poco meno di 80.000 persone: si votò in 112 seggi in tutta la Puglia. In questa consultazione sono stati allestiti oltre 200 seggi, almeno uno in quasi tutti i comuni della regione.
I seggi si sono chiusi alle 21 e i risultati dello spoglio sono confluiti nel centro di raccolta nella sede del PD regionale a Bari. E’ lì, secondo quanto annunciato nei giorni scorsi, che i due candidati terranno la conferenza stampa nella quale il perdente dichiarerà il proprio appoggio al vincitore.

Nelle prossime ore e nei prossimi giorni ospiteremo approfondimenti e riflessioni sulle primarie pugliesi e, più in generale, sulle scelte politiche e programmatiche del PD verso il voto regionale del 28 e 29 marzo 2010 e per la costruzione dell'alternativa democratica alla destra. L'indirizzo dove inviare i propri contributi è pdcasolavalsenio@gmail.com

domenica 24 gennaio 2010

L'On. Rosy Bindi a Ravenna per ricordare Arrigo Boldrini


L'on. Rosy Bindi, vice presidente della Camera dei Deputati, ha preso parte a Ravenna alla celebrazione (nella foto) organizzata dall'ANPI, in ricordo di Arrigo Boldrini - costituente, senatore, comandante partigiano con il nome di battaglia di Bulow e medaglia d'oro della Resistenza - nel secondo anniversario della scomparsa.
"La Resistenza - ha affermato l'on. Bindi - fu atto d'amore della Patria. E' stato un movimento unitario e pieno di futuro. L'impegno di quei combattenti non era solo cacciare l'oppressore, avevano già chiaro in mente un progetto di democrazia per il domani".
La vice presidente della Cemera è poi intervenuta allo scoprimento di una targa, nel Municipio di Ravenna per ricordare e rendere onore ai deputati ravennati nominati nella Consulta (settembre 1945 - giugno 1946) ed eletti nell'Assemblea costituente (giugno 1946 - gennaio 1948).
Le figure alle quali viene reso omaggio sono quelle del liberale Giovanni Mazzotti, consultore (Ravenna, 17 ottobre 1876 - 27 giugno 1947), del democristiano Giuseppe Fuschini, consultore e costituente (Ravenna, 24 settembre 1883 - Roma, 10 luglio 1949), del democristiano Benigno Zaccagnini, costituente (Faenza, 17 aprile 1912 - Ravenna, 5 novembre 1989) e del comunista Arrigo Boldrini, consultore e costituente (Ravenna, 6 settembre 1915 - 22 gennaio 2008).

Processo breve, Gasparri (…e il PdL-Lega Nord) è un Pinocchio in malafede.


Ecco cosa prevedevano i disegni di legge del centrosinistra

Maurizio Gasparri (nella foto), capogruppo PdL al Senato, è uno dei firmatari di questa ennesima legge …su misura (il cosiddetto “processo breve”, che per capire cosa sia realmente sarebbe meglio chiamare “prescrizione breve”!) che in 6 anni, 2 per ogni grado di processo, prescrive un gran numero di reati, lasciando di fatto impuniti gli autori di numerosi delitti e non soddisfatti coloro che hanno subito danni e lesioni di varia natura.
Gasparri, oltre a essere l’estensore di questo provvedimento scandaloso, è anche un bugiardo. Non è affatto vero che la maggioranza di centrodestra ha presentato un testo del tutto simile a quello che volle il centrosinistra (...se è così, perchè anzichè presentarne uno loro, non hanno ripresentato quel testo?!).
Come ha detto la senatrice Anna Finocchiaro, il capogruppo del PdL “mente sapendo di mentire”.
(…continua)

Per approfondire l’argomento, e a riprova di ciò che affermiano, pubblichiamo i disegni di legge presentati dai senatori del centrosinistra:
- Disegno di legge n. 2699 del 22 gennaio 2004
"Disposizione in materia di prescrizione del reato alla luce del principio di “ragionevole durata” del processo", d’iniziativa dei senatori Fassone, Ayala, Brutti Massimo, Calvi e Maritati
- Disegno di legge n. 878 del 26 luglio 2006
"Abrogazione della legge 5 dicembre 2005, n. 251, e disposizioni in materia di prescrizione del reato", d’iniziativa dei senatori Brutti Massimo, Finocchiaro, Calvi, Casson e Pegorer
- Disegno di legge n. 1016 del 25 settembre 2008
"Disposizioni per la riforma del processo civile", d’iniziativa dei senatori Casson, Finocchiaro, Zanda, Latorre, Adamo, Carofiglio, Chiurazzi, D’Ambrosio, Della Monica, De Sena, Galperti, Incostante, Lumia, Maritati e Serra

Torino, i "Sì Tav" al Lingotto. Chiamparino: PdL non c'è. Teme di perdere voti

Il Sindaco Sergio Chiamparino (nella foto) ha guidato la manifestazione dei favorevoli alla TAV che si è svolta al Lingotto di Torino, dopo il corteo dei 20mila che ieri in Val Susa hanno ribadito il “No” all’alta velocità sulla Torino-Lione.
All’esterno sostava un piccolo gruppo di contrari alla TAV. Tre di essi sono entrati e gli organizzatori hanno loro offerto la possibilità di parlare.
"Non è una dimostrazione muscolare quella di oggi, tanto meno un braccio di ferro - ha detto Chiamparino - ma solo una grande occasione democratica per illustrare un'opera di cui l'Italia ha bisogno per stare sul mercato. Un'opera davvero bipartisan: infatti qui non c'è nessuna bandiera di partito. Un'opera bipartisan come furono il traforo del Frejus e in tempi più recenti la metropolitana di Torino, che, programmata decine di anni, fu oggetto degli stessi timori anche da parte degli ambientalisti e di cui invece i torinesi possono ora godere".
A proposito del “bipartisan”, Chiamparino parla dell’assenza del PdL al Lingotto: “Per ragioni politiche legate alla campagna elettorale, alcune forze del centrodestra non hanno partecipato. Mi dispiace, l'iniziativa era nata bipartisan e per quel che ci riguarda continueremo a considerarla tale".
Si è poi appreso che una conferenza stampa del PdL all'Hotel Ambasciatori avrà luogo alle ore 17. Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, parla di un chiaro segnale di paura elettorale. "Non è una semplice fantasia il fatto che Bossi sia molto più interessato agli investimenti sulla Lombardia" sottolinea. “Dato che le risorse scarse hanno allocazioni alternative, a Bossi interessa che si vada avanti da Milano in là, piuttosto che sulla tratta piemontese".

La Gelmini "taglia" la Geografia dalle scuole superiori


La ministra Gelmini considera inutile lo studio della geografia. La sua riforma della scuola superiore prevede infatti il forte ridimensionamento dello studio di questa materia. In molti denunciano come sbagliata e dannosa questa decisione perché penalizza una materia già tanto mortificata negli anni, privando gli studenti di conoscenze indispensabili, relative ai grandi problemi mondiali, come quelli ambientali, socio-economici, geopolitici e culturali, legati alla globalizzazione. Con la riforma, infatti, l'insegnamento della geografia scomparirebbe in tutti gli istituti professionali e in quasi tutti i tecnici. Drastica, inoltre la riduzione nei licei, dove già si fanno solo due ore settimanali e solo nel primo biennio.

Le gambe corte del "processo breve"


di Achille Serra (Senatore PD)

"Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata del processo": questo il titolo ufficiale del Ddl 1880, volgarmente noto come “legge sul processo breve”. Un titolo che rispecchia in maniera esemplare il modus operandi dell’attuale governo che mentre persegue gli interessi particolari di pochi (o di uno), vanta davanti all’opinione pubblica una premurosa sollecitudine verso tutti. Così, nuovamente, ingiustizia è fatta, non solo per le conseguenze di questa norma scellerata ma per la nuova bugia propinata al Paese. Quando si possiede il più potente strumento di comunicazione dell’età contemporanea - la televisione - e numerosi strumenti minori - giornali, radio, portali web - confezionare e vendere bugie non richiede eccessivi sforzi di creatività. Basta trasformare una verità che sta a cuore ai cittadini - “un processo non può durare 15 anni” - in uno slogan ripetuto con convinzione da tutti i megafoni a disposizione, dalle Aule parlamentari ai salotti dei talk show. Chi, in Italia, non condivide un’affermazione del genere? E, soprattutto, che importanza hanno le strategie per raggiungere questo obiettivo, davanti a uno slogan che suona come una promessa? Al di là della propaganda, le strategie sono l’unica cosa che conta. E le domande importanti diventano altre: quanti anni sono che non viene bandito un concorso per cancellieri? Quanti segretari mancano nei tribunali? Quando avremo, anche in Italia, una “giustizia telematica” che snellisca archivi e procedure? Quando, insomma, metteremo la macchina burocratica nelle condizioni di rispettare il principio costituzionale della ragionevole durata del processo? Il triste capitolo del “processo breve”, dunque, mostra che non c’è limite all’arroganza menzognera del governo. Ma mostra anche che le possibilità di dialogo con questa maggioranza non esistono. Dopo l’ignobile aggressione di Tartaglia, in molti hanno salutato con speranza il nuovo partito dell’amore e del confronto. Mentre in questi giorni in Senato, dopo appena un mese dalle rinnovate promesse di dialogo, abbiamo assistito al più duro atteggiamento di chiusura dall’inizio della legislatura. I nostri emendamenti, puntualmente bocciati, non sono neanche stati presi in considerazione. Il no all’ascolto è stato assoluto, sebbene dalle file dell’opposizione siano intervenuti giuristi e politici di grande spessore. Dopo averne fatto per quarant’anni il cavallo di battaglia della mia carriera, mi piacerebbe oggi sapere cosa intenda in governo per dialogo. E se non abbia ragione il Presidente del Consiglio quando taccia di inutilità l’istituzione parlamentare, un’istituzione che per metà esegue ordini e per l’altra metà è costretta a subirli.

Elezioni comunali di Faenza: "Il PdL locale non tiene in considerazione la base"


E' la denuncia di un gruppo di militanti del centrodestra faentino

45 militanti, simpatizzati e iscritti del PdL faentino hanno diffuso una lettera nella quale esprimono le proprie perplessità sulla modalità che hanno portato alla candidatura di Giancarlo Minardi a Sindaco di Faenza per il centrodestra: "Nulla di personale su Giancarlo Minardi, candidato sindaco a cui va tutto il nostro apprezzamento e sostegno. Ci troviamo però in pieno disaccordo, e questo lo diciamo in modo chiaro e netto, con il metodo adottato dai vertici del PdL che, in una sola notte, si sono recati a Roma per scegliere il candidato a sindaco dei faentini senza un solo esponente del PdL di Faenza. Un partito che si richiama al "popolo" e cioè alla base è moralmente obbligato a considerare le opinioni e gli umori dei propri iscritti". "Da settimane, come gruppo spontaneo di sostegno alla proposta di candidatura di Susanna Mariani (nella foto, insieme a Maurizio Gasparri che intervenne a sostegno e garanzia della sua candidatura), ascoltando i nostri iscritti e simpatizzanti, abbiamo imbastito il programma elettorale, raccolto oltre cento firme, tra professionisti, giovani, studenti, impiegati e donne a sostegno della candidatura Mariani; sono usciti i manifesti con il suo volto, perché ci era stato assicurato che sarebbe stato il candidato a noi più favorevole. E che cosa ci ritroviamo alla fine di tanto lavoro, tempo ed energie? Un partito i cui vertici locali assomigliano sempre più ad una famiglia, che da 15 anni ha creato il vuoto in tutta la provincia di Ravenna, prosciugando prima Forza Italia e poi il PdL. Ci ritroviamo un partito i cui vertici locali, che nessuno ha votato in un normale congresso, sono stati nominati secondo una logica incomprensibile, dove si considera la propria base, cioè chi i va in piazza con i banchetti, chi raccoglie le firme, chi dedica il proprio tempo libero alla politica, come meri pagliacci; è stato nominato coordinatore comunale un signore sconosciuto ai più, che in queste settimane si è solo distinto in accuse infondate e pretestuose contro i nostri consiglieri comunali, che in tutti questi anni hanno fronteggiato, in perfetta solitudine, l'arroganza della sinistra. Dov'era questo signore quando si discuteva dell'inceneritore?? Del bilancio? Del Psc? Della lottizzazione del Borgo e di Punta degli Orti? L'amarezza si mescola alla beffa poiché un progetto politico, che poteva realmente costituire una valida alternativa ai soliti poteri forti che sostengono Malpezzi, è stato annacquato solo per meri interessi di bottega decisi, e in questo sta la beffa, a Roma”.

sabato 23 gennaio 2010

Fisco, scontro PD-Tremonti. Bersani: basta con le favole


E' di nuovo polemica tra il Partito Democratico e il ministro Tremonti sul taglio delle tasse. Il ministro dell'Economia ha rispolverato il taglio delle imposte, archiviato solo qualche giorno fa per colpa della crisi: «Quando ci sarà la ripresa noi saremo al governo e ridurremo le tasse», ha promesso e poi ha aggiunto: il segretario del PD ha nostalgia di quando aumentava le tasse. La replica di Bersani: come si fa a dire che la riforma fiscale non si fa perché c'è la crisi? Come gli italiani, sono stanco delle bugie.
(...continua)

La destra abbassa l'obbligo scolastico: studiare non serve!


La maggioranza cancella la legge Prodi che ha innalzato la frequenza obbligatoria a sedici anni. L’obbligo di istruzione, che la Finanziaria del 2006 ha innalzato a 16 anni, “si assolve anche nei percorsi di apprendistato”. Recita così un emendamento votato dalla commissione Lavoro alla Camera come modifica al DDL sul lavoro collegato alla Finanziaria. Autore dell’emendamento, il relatore del DDL Giuliano Cazzola, PdL.
(...continua)

venerdì 22 gennaio 2010

27 gennaio 2010 – Giorno della Memoria: "Il pregiudizio determina la potenza del gruppo piuttosto che la debolezza del singolo"


di Massimo Barzaglia (Segretario PD Casola Valsenio)
Era il giorno di capodanno, nem¬meno un mese fa, quando sono andato a visitare il campo di sterminio di Auschwitz (nella foto), che si trova 60 Km ad ovest di Cracovia in Polonia. Era un giorno freddissimo, ma nulla sarebbe stato più freddo ed agghiacciante delle immagini e dei pensieri rievocati da quei luoghi, da quelle casupole di mattoni, da quei fili spinati e da tutto quello che – lì dentro – appariva un’ enorme arma del delitto all’umanità. Perché il punto è proprio questo: come può un uomo arrivare a tanto? (...continua)

PdL e elezioni faentine: adesso si fa sul serio?!


Partenza zoppa per Giancarlo Minardi, ex patron dell'omonima scuderia di Formula Uno. A poche ore dalla presentazione ufficiale della sua candidatura a sindaco, scoppia un terremoto all'interno del PdL faentino. "Una decisione volata sulla testa dei rappresentanti locali del partito", così hanno motivato le loro dimissioni con effetto immediato dal Consiglio comunale Cosimo Musca, Susanna Mariani e Graziano Resta, sia ex di Forza Italia sia ex di AN. Insomma, i vertici locali del PdL voltano le spalle a Minardi. "Nulla contro Minardi" dice Resta, sentito dal Resto del Carlino. "E' l'operazione in sé che non ci è piaciuta. Fino a sabato scorso Minardi ha detto 'no' alla candidatura, e nel centro-destra nulla è cambiato. Perché si candida? Ce lo dovrà spiegare". I tre consiglieri comunali (Resta è capogruppo, Mariani vice-capogruppo) lamentano che la scelta è avvenuta in una riunione notturna senza neanche la presenza di un rappresentante del PdL locale, e comunicata con un'email il giorno dopo. Aggiunge Musca: "A nessuno piace essere usato". E Resta: "Questo partito è un ammasso di nulla". Le critiche sono tutte per i vertici provinciali, colpevoli, per i dissidenti, di "aver seccato" il PdL.
Si, a quanto pare, fanno sul serio!

L'OMSA presidiata dalle maestranze. Interrogazione dell'on. Albonetti al governo


La vertenza in difesa dell'occupazione e contro la chiusura dell'OMSA si fa sempre più dura. Dopo la conferma della volontà aziendale di chiusura dello stabilimento faentino, le maestranze hanno avviato il presidio dei cancelli, 24 ore su 24, per impedire lo smantellamento e il trasferimento dei macchinari.
Intanto l'on. Gabriele Albonetti (PD) ha presentato un'interrogazione al governo, che ha annunciato la volontà di aprire un "tavolo nazionale" di confronto tra le parti.
Ne parla il Resto del Carlino di oggi (1) (2).

Ecco i processi cancellati dal cosiddetto “processo breve”


Appena il “processo breve” diventa legge muoiono in un colpo solo non solo i due processi in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio, ma tutti gli omicidi colposi (incidenti stradali e per colpa medica), i casi di malasanità a cominciare da quello della clinica S. Rita a Milano. Spazzati via i crac finanziari di Cirio e Parmalat e le scalate Antonveneta e Bnl e la corruzione nel processo Eni-power. I procedimenti con pene al di sotto dei dieci anni sono il 70 per cento, circa 700 mila. A rischio i processi per le cause con morti sul lavoro come Eternit e Thyssen. Il procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda teme per il processo della strage di Viareggio, ventidue vittime senza un responsabile. Colpo di spugna su tutti i processi per reati contro la pubblica amministrazione. E poi i reati più odiosi come lo sfruttamento della prostituzione o i maltrattamenti in famiglia. Il Comitato intermagistrature, non solo le toghe penali ma anche quelle contabili, amministrative e l’Avvocatura di stato, parla di “conseguenze devastanti sull’intero sistema della giustizia italiana”, di riforme che “sacrificano del tutto le esigenze di tutela delle vittime dei reati”.
Anche nella maggioranza affiorano dubbi. Il coraggioso senatore Musso li ha espressi, unico, in aula. Altri mandano messaggi dalle retrovie: “Vedrete, alla Camera se ne parlerà dopo le Regionali”. Intanto va avanti l’altra norma ad personam, il legittimo impedimento, la numero venti, di sicuro con meno effetti collaterali di questi. Sembra un film già visto: luglio 2008, il governo propone l’obbrobrio del taglia-processi. Indigeribile. E di fronte a tanto spavento, in venti giorni il Parlamento approvò il lodo Alfano.

I dati della popolazione residente nel 2009 indicano una "tenuta"


Il sito del gruppo consiliare di centrosinistra "Uniti per Casola" pubblica i dati sulla popolazione residente nel Comune di Casola Valsenio, alla data del 31 dicembre 2009.
Per il secondo anno consecutivo c'è una situazione di sostanziale tenuta nel numero dei residenti, con un leggero incremento dello 0,3%: si passa dai 2773 residenti del 2008 ai 2782 del 2009.
Aumenta la presenza degli stranieri, e mentre continua a essere negativo il "saldo naturale" è positivo il saldo migratorio.

giovedì 21 gennaio 2010

27 gennaio 2010 – Giorno della Memoria: "Lavoriamo per affermare una cultura della tolleranza e del rispetto"


di Giacomo Giacometti

La legge che istituisce in Italia il “giorno della memoria“ va ascritta a merito del Parlamento Italiano che ha voluto rendere perpetuo il ricordo di eventi tra i più tragici dell’umanità.
La condanna degli orrori verificatisi nel periodo storico 1941-1945 è un sentimento comune dei tanti italiani che provano ancora oggi ripulsa a rivedere quelle immagini degli stermini nei campi di concentramento nazisti.
Fanno bene le Istituzioni italiane, e fanno bene le Associazioni ANPI e Cine Senio, assieme al Comune di Casola ad assumere iniziative dirette a riproporre le immagini di quel passato tragico anche nei suoi aspetti più crudi.
Quel passato purtroppo è esistito anche nei suoi aspetti più aberranti che è bene conoscere affinché non abbiano a riproporsi mai più.
E’ buono anche l’intento del nostro Partito di invitare gli iscritti a scrivere riflessioni su quel periodo storico e sugli insegnamenti che si possono trarre.
(continua)

Approvato il processo breve al Senato. In migliaia senza giustizia per salvare uno solo


La maggioranza di centrodestra (PdL e Lega Nord) ha approvato al Senato la legge sul processo breve. Giocano con le parole ma vuol dire che criminali e disonesti avranno la possibilità, se non la certezza, di farla franca perché la legge non velocizza i tempi dei processi, ma fissa solo i limiti entro i quali essi devono concludersi o andare in prescrizione.
“Hanno fatto la cosa peggiore che si potesse fare: distruggere migliaia di processi, lasciare senza giustizia migliaia di vittime per salvare uno solo. Sia chiaro – ha affermato il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani - che nessuno della maggioranza, davanti a questo scempio, potrà dire che non c’era. Per parte nostra combatteremo anche alla Camera come abbiamo fatto con vigore al Senato per mettere la maggioranza davanti alle sue responsabilità”.

Scarica il video della dichiarazione di voto di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.

Per un maggiore approfondimento, rimandiamo ai commenti pubblicati sul sito su questo stesso argomento:
- "...e se lo dice pure lui!" (a proposito delle valutazioni di Antonio Baldassarre sul processo breve)
- "Se lo dice lui" (a proposito della valutazione di Carlo Taormina sul processo breve)
- “Cos’ è il processo breve
- “Il fattore B” (ovvero, prima dei problemi degli italiani vengono "i suoi problemi")

Auto: l'Unione Europea le vuole elettriche

L'8 febbraio i ministri dell'Industria dei Paesi dell'Unione Europea lanceranno un progetto per sostenere le aziende che si dedicheranno alle auto elettriche.

E' quanto ha annunciato il premier spagnolo Zapatero. "Se il nostro mercato non ha il quadro giuridico per un sostegno finanziario e se non abbiamo standard comuni sulle tecnologie, sarà difficile avere un ruolo di guida in questo settore". E ancora "Cina e Giappone stanno sviluppando le auto elettriche in fretta, lavorano molto intensamente sulle batterie".

mercoledì 20 gennaio 2010

Obama, sconfitta in Massachusetts. Ora a rischio il percorso delle riforme.

L'incubo degli ultimi giorni è diventato realtà: i democratici hanno perso il Massachusetts. La roccaforte progressista del New England ha bocciato il partito di governo, mandando un severo avvertimento a Barack Obama: a un anno esatto dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente è investito da una grave crisi di consensi. Si votava in un'elezione suppletiva, nel solo Massachusetts, per riempire il seggio di senatore rimasto vacante dopo la morte di Ted Kennedy nell'agosto scorso. Quel seggio, Ted lo aveva occupato per 47 anni consecutivi. Prima di lui era stato del fratello John, l'ex presidente assassinato nel 1963. Ma ieri gli elettori del Massachusetts hanno scelto il candidato repubblicano, Scott Brown, 50 anni, avvocato e senatore nell'assemblea legislativa locale. Brown con un margine netto del 52% contro il 47% ha sconfitto la candidata democratica Martha Coakley, 57 anni, attualmente attorney general (procuratore capo) dello Stato. Un risultato impensabile ancora poche settimane fa. La vittoria dei democratici nel Massachusetts era considerata così sicura, che i network televisivi nazionali inizialmente avevano disdegnato l'evento e non avevano neppure commissionato i consueti exit poll. E la Coakley non aveva quasi fatto campagna elettorale, lasciando al suo rivale campo libero per una tournée a contatto con i cittadini. Il rischio di un rovescio era apparso all'orizzonte solo nelle due ultime settimane, quando all'improvviso la rimonta di Brown era apparsa nei sondaggi. In extremis, lo stato maggiore democratico aveva tentato di resuscitare l'immagine della Coakley: era scesa in campo con lei tutta la famiglia Kennedy, era andato a Boston per sostenerla Bill Clinton, infine lo stesso Obama vi era apparso in un comizio domenica scorsa. Troppo tardi, non c'è stato modo di invertire la tendenza. Il tempo stringe: a novembre arrivano le elezioni legislative di mid-term, dove si eleggono tutti i deputati e un terzo del Senato. Obama ha solo dieci mesi per tentare di invertire la tendenza, e scongiurare il ritorno di una maggioranza di destra al Congresso.

martedì 19 gennaio 2010

Nella graduatoria della qualità della vita Casola passa dal 48° al 30° posto


Dopo Alfonsine (che migliora la sua posizione di 21 posti), è Casola Valsenio il Comune, sui 75 Comuni romagnoli, che fa il maggior balzo verso l'alto nella graduatoria della qualità della vita: 18 posti, dal 48° al 30°.
Lo dice la ricerca svolta per conto del quotidiano "La Voce", dalla Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università di Bologna, che ha sede a Rimini.
Il 18 gennaio "La Voce" ha pubblicato la graduatoria complessiva (1) (2), a cui seguirà la pubblicazione delle graduatorie e degli approfondimenti provinciali, che riprenderemo senz'altro su queste pagine: fin da ora risulta che Casola Valsenio è al 12° posto tra i 18 Comuni della Provincia di Ravenna, davanti a Fusignano, Conselice, Bagnacavallo, Riolo Terme, Solarolo e Brisighella.
Nel sito avevamo già pubblicato dati e cosiderazioni sulla precedente graduatoria de "La Voce", a cui rimandiamo per il confronto dei dati.

NOTE CASOLANE - 19 gennaio 1910/2010, 100 anni fa moriva Andrea Costa, pioniere e apostolo del socialismo italiano

<100 anni fa, il 19 gennaio 1910, moriva Andrea Costa.
Nato a Imola il 30 novembre 1851, dopo l’iniziale militanza anarchica, aderisce al socialismo, diventando uno dei principali, amati e prestigiosi dirigenti del giovane Partito Socialista Italiano, fondato nel 1892.
Nel 1887 è il primo socialista a entrare nel Parlamento italiano, del quale continuerà a far parte fino alla morte.

Nella foto, la lapide che i socialisti casolani gli dedicarono nel 1914, a ricordo di un comizio che tenne a Casola Valsenio, nella piazza che oggi porta il nome di un altro grande socialista, Luigi Sasdelli, ucciso in quella stessa piazza dai fascisti nel gennaio 1922.
La lapide dedicata ad Andrea Costa è collocata sulla facciata del Bar Centrale: in origine era sulla facciata dell’edificio, anch’esso prospiciente Piazza Sasdelli, demolito negli anni ’50 per fare posto alla “nuova” Via Marconi.

lunedì 18 gennaio 2010

Il Comune di Casola Valsenio commemora il "giorno della memoria".

Segnaliamo l'iniziativa promossa dal Comune di Casola Valsenio - in collaborazione con l'ANPI di Casola Valsenio e l'associazione culturale Cinesenio - in occasione del giorno della memoria.
Mercoledì 27 gennaio 2009 , alle ore 20,45 nel Cinema Senio (via Roma 46, Casola Valsenio) sarà proiettato il film "Il bambino con il pigiama a righe" di Mark Herman.

Cos'è il giorno della memoria?
Il Giorno della Memoria è stato istituito con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano. "La Repubblica italiana - si legge nell'art.1 della legge - riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

In occasione del Giorno della Memoria il PD di Casola Valsenio raccoglierà le impressioni e gli spunti di riflessione di chi vorrà soffermarsi sul valore e sul significato di questa data, che saranno pubblicati su questo sito come avvenuto in occasione del 20° anniversario della caduta del muro di Berlino, celebrato nel novembre scorso.
Lo sterminio degli ebrei, come degli slavi, degli zingari, degli amosessuali, dei Testimoni di Geova, degli antifascisti, dei comunisti e dei socialisti, dei secerdoti considerati ostili dal nazifascismo ... rinchiusi nei lager nazisti dalla fine degli anni '30 al 1945, è una delle vidende più tragiche, sanguinose e oscure non solo della storia del 20° secolo, ma della storia stessa dell'umanità. Per questo è importante e fondamentale mantenerne vivo il ricordo e compiere ogni sforzo per impedire che la realtà storica venga travisata o negata.