venerdì 29 gennaio 2010

A Bologna il PD chiede che si voti insieme alle regionali, il 28/29 marzo. E per decidere il candidato Sindaco del centrosinistra propone le primarie


Ieri pomeriggio, poco dopo le 16, e immediatamente dopo il via libera del Consiglio comunale al bilancio 2010, il sindaco di Bologna ha compiuto l'ultimo atto del suo mandato, certamente il più sofferto, rassegnando le dimissioni. Il suo vice, Claudio Merighi, aveva comunicato la tempistica al prefetto, anche per sollecitare al governo un decreto ad hoc da parte del ministro Maroni per tornare alle urne il 28 e 29 marzo, insieme alle regionali.
"Il PD - ha dichiarato il Segretario regionale Stefano Bonaccini (a sinistra, nella foto) - ha tutta l'intenzione di votare il prima possibile, anche il 28 marzo. Questo per non lasciare la città commissariata per troppo tempo. Ora tocca al governo attivarsi per consentire di andare alle urne”.
L'accelerazione verso le urne, spiegano fonti del Pd, non esclude le primarie per la scelta del candidato. A conti fatti sarebbe possibile votare domenica 14 febbraio, in tempo utile per la consegna delle liste e l'avvio della campagna elettorale. Lo dice in modo esplicito il segretario del PD di Bologna Andrea De Maria (a destra, nella foto): "Le primarie saranno il metodo da cui partirà il confronto con le altre forze del centrosinistra per decidere insieme cosa fare". Anche in caso di voto a marzo? "Penso ci sia il tempo", ha spiegato. Il 2 febbraio Bersani sarà a Bologna per partecipare alla direzione del partito: "- ha proseguito De Maria - decideremo come affrontare le prossime scadenze". La scelta del candidato e della coalizione avverranno "in strettissimo coordinamento con il partito nazionale e regionale: del resto a Bologna si è sempre fatto così". La priorità, ha comunque chiarito De Maria, "è portare a casa intanto il voto a fine marzo".

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