venerdì 29 gennaio 2010
Nel Milleproroghe un nuovo condono edilizio. Insorge il PD, e anche il PdL si divide
Mentre il nostro Paese necessita di essere messo in sicurezza dai tanti dissesti idrogeologici e dal permanente rischio sismico; mentre il parco edilizio ha bisogno di verifiche profonde e di interventi di messa in sicurezza; mentre bambini, donne e uomini muoiono sotto le macerie di edifici fatiscenti o mal costruiti; mentre troppe famiglie subiscono sfratto o pignoramento perché la crisi non permette loro di pagare l'affitto o la rata di mutuo; mentre il vero Piano per l'edilizia sociale è praticamente fermo e il Fondo sociale per l'Affitto viene decurtato ogni anno, in Parlamento qualcuno della maggioranza propone un altro, l'ennesimo, condono edilizio.
A proporlo è un emendamento del Popolo della Libertà (PdL) al decreto milleproroghe, in questi giorni in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. L'emendamento, firmato dai senatori Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli (PdL), consentirebbe la riapertura fino al 31 dicembre 2010 dell'ultimo condono per abusi edilizi commessi entro il 31 marzo del 2003.
Il PD è contro questa sciagurata eventualità, e anche dal PdL c'è chi, come i senatori Granata e Versace, ha alzato la voce contro la proposta di un nuovo condono, definendola "una suggestione pericolosa".
Lo diciamo chiaro e forte: non è possibile che in Italia si vada avanti a condoni (…lo scudo fiscale ne è un’ultima versione!). Con questi provvedimenti si mette a rischio non soltanto il territorio, ma la vita di molte persone. Si obbliga la collettività a tollerare le pratiche illegali: in una parola, si va contro il Paese.
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