mercoledì 28 febbraio 2018

Damiano: “Fiero del programma del PD su lavoro, stato sociale e lotta alle diseguaglianze”

Intervista a Cesare Damiano di Giulia Merlo – Il Dubbio, 28 febbraio 2018 in Politiche 2018

Una campagna elettorale agli sgoccioli, in cui la polemica non si è mai placata. Ora l’ultima, con gli attacchi a Renzi da sinistra. Cesare Damiano, leader dell’area LabourDem e candidato al collegio uninominale di Terni, non è certo un renziano ma difende il segretario: «Non mi stupisce l’accanimento: la legge del “nemico a sinistra” è sempre stata uno dei nostri mali. Da uomo di sinistra che vuole l’unità, dico che non la si ottiene a bastonate».

Immagini dal Mondo 2018. La programmazione di marzo

#DOVE @ORE 20,45 Sala Nolasco Biagi - Via Cardinal Soglia (1° piano) Casola Valsenio.
#DOPO PROIEZIONE @A fine proiezione viene offerto un piccolo buffet a tutti i partecipanti. Via spettiamo numerosi e ... passate parola.
#ORGANIZZAZIONE @CIRCOLO FOTOGRAFICO CASOLANO - CFC

[02 Marzo] @Claudio Menni #Viaggio in Mali.
La falesia di Bandiagara, le popolazioni Dogon, la mitica Timboucktù e i villagi sul fiume Niger.

[09 Marzo] @Rosalba Pezzi #Sri Lanka.
Viaggio tra la storia e la bellissima natura dell'Isola di Smeraldo.

[16 Marzo] @Girolamo Sorrentino #Tasmania.
Ricca di aree protette, una natura viva ed uno stile di vita semplice.
Dalle soleggiate coste orientali alla foresta pluviale dell'ovest, passando per spiagge selvagge e montagne silenziose, quale miglior modo di visitarla se non con bici e tenda?

[23 Marzo] @Massimo Dalmonte #Passaggi in Argentina.
Buenos Aires, Patagonia, Iguazù cascate e missioni, Fiesta de la vindimia a Mendoza, e un po’ di tango come collante.

[29 Marzo] @Paola Giacometti e Pierino Malavolti #Marocco.
I mille colori del Marocco. Da Marrakech a Fez passando tra i paesi di influenza spagnola del nord fino al deserto del Sahara attraverso la valle dello Ziz.


Per lui, pari sono!

Se, anche a causa di Leu, dovesse esserci un governo guidato dalla destra, che fine faranno tutte le leggi sui diritti civili approvate dal PD?

Pietro Grasso parla chiaro, equipara senza appello e senza distinzioni Matteo Renzi a Salvini, Berlusconi e Di Maio.
E lo fa con le argomentazioni che leggete qui a fianco, poche settimane dopo aver proposto l’abolizione delle tasse universitarie (meno tasse per tutti?). L’approfondimento del messaggio sul Corriere non è meno perentorio di quello del tweet.
La prima domanda che viene in mente è “perché, se sono tutti così ugualmente brutti sporchi e cattivi, aprite al M5S e investite ogni energia per attaccare il PD e il suo segretario?”.
Ma in questo tranciante giudizio del presidente del Senato c’è qualcosa di molto più serio su cui riflettere, senza bisogno di approfondire i palesi motivi che hanno portato alla scissione: fuggire dalle primarie, ossia dal giudizio del proprio elettorato, quindi salvare la candidatura (una volta mancata la rimozione di Renzi dalla segreteria nonostante il “duro travaglio” e l’aiuto “scafartiano” dell’House Organ grillino).
Grasso mette sullo stesso piano dei leader delle tre destre italiane (Lega, Forza Italia e M5S) il segretario del partito cardine di una maggioranza di governo che ha prodotto le seguenti leggi:

Venerdì 2 marzo, banchetto del PD in piazza Oriani

Venerdì mattina, 2 marzo, dalle ore 9.30 alle ore 12.00, saremo in piazza con il banchetto del Partito Democratico, per incontrare i cittadini, per diffondere materiale informativo sulle prossime elezioni politiche, sulle cose fatte dal PD al governo del Paese, sulle cose da fare nella prossima legislatura.

martedì 27 febbraio 2018

Il video spot del PD, per il voto del 4 marzo

Il 4 marzo sta arrivando e l'operazione #primoposto è alla nostra portata. Guarda e diffondi il nuovo video spot del PD per convincere gli indecisi! Avanti, insieme!

https://www.facebook.com/partitodemocratico.it/videos/10155693818876896/

3. Terzo settore: semplicemente, una priorità

Il programma PD. Prendersi cura delle persone.

Sostenere il Terzo settore è per il PD una priorità. Un settore di 700 mila lavoratori, pari al 4,3% del Pil. Uno spaccato importante della nostra economia, tanto che è uno dei settori che, in piena crisi, ha aumentato gli occupati. Il Terzo settore, con la presenza in tutto il Paese (dalle periferie delle grandi città ai piccoli borghi) e con cinque milioni di volontari, non è solo un aiuto decisivo per chi si trova in difficoltà, ma rappresenta un importante fattore di coesione sociale. L’intento della riforma che abbiamo approvato è stato quello di allargare la partecipazione attiva e responsabile delle persone, di valorizzare il potenziale di crescita sociale e occupazionale dell’economia sociale, di puntare su razionalizzazione e semplificazione. Per la prossima legislatura ci impegniamo a dare attuazione alla riforma e a introdurre:

2. Raddoppiare le risorse per il reddito d’inclusione

Il programma PD. Prendersi cura delle persone.

Dopo decenni di convegni in cui ci si lamentava che l’Italia era l’unico paese europeo, insieme alla Grecia, a non avere una misura strutturale di contrasto alla povertà, un reddito di ultima istanza sottoposto alla prova dei mezzi, i governi a guida PD hanno finalmente colmato questa lacuna. Se si assumono a riferimento i 50 milioni di euro una tantum stanziati nel 2012 per la prima misura sperimentale di contrasto alla povertà, in pochi anni l’Italia ha fatto un passo in avanti gigantesco, arrivando a dotarsi di una misura strutturale
che vale oltre 2,3 miliardi di euro dal 2018. A gennaio, il 60% degli aventi diritto aveva già fatto domanda (300 mila famiglie su 500 mila). Nel corso dell’anno, le famiglie che potranno beneficiare del reddito di inclusione arriveranno a 750 mila, per un totale di 2,5 milioni di persone (il 53% di tutte le persone in povertà assoluta).

1. Non autosufficienza: sostegno economico, servizi di cura e investimento sull’autonomia

Il programma PD. Prendersi cura delle persone.

Dopo avere colmato nella legislatura appena terminata una lacuna storica del welfare italiano, quella del contrasto alla povertà, è arrivato il momento di affrontare altri bisogni sui quali l’Italia è ancora in ritardo: la cura delle persone non autosufficienti. Negli altri paesi europei, negli ultimi due decenni, sono state introdotte nuove politiche per la non autosufficienza; noi abbiamo iniziato in modo sistematico solo negli ultimi anni. Le cose fatte dai governi a guida PD sono importanti: la legge sul Dopo di noi, il riconoscimento
e il sostegno a chi si prende cura di un familiare malato o disabile (caregiver familiare), la previsione di un Piano nazionale per la non autosufficienza. Su queste basi costruiremo una riforma più ampia, che dia a tutte le persone non autosufficienti e alle loro famiglie diritti, sostegno economico e certezze. Partendo dalla consapevolezza che, per le persone non-autosufficienti, l’assistenza da parte dei collaboratori familiari non è un lusso ma una necessità esistenziale al pari delle spese mediche, vogliamo rendere le politiche per la non autosufficienza un diritto di cittadinanza e l’indennità di accompagnamento un diritto soggettivo legato al bisogno di cura individuale.
Per questo, aumenteremo l’indennità in base ai bisogni effettivi delle persone, dando libertà di scelta tra un assegno di cura e un budget di cura, favorendo così il riconoscimento professionale e la regolarizzazione degli assistenti familiari. L’indennità aumenterà per tutti e arriverà a raddoppiare per i casi più gravi. I finanziamenti aggiuntivi saranno reperiti attraverso un contributo specifico di 0,5% della retribuzione lorda. Il costo del lavoro delle imprese si ridurrà in ogni caso rispetto a oggi per via della riduzione di quattro punti del cuneo contributivo.

Prendersi cura delle persone. Il programma PD

Pubblichiamo, punto per punto, il programma PD per lo stato sociale e la sanità.

Per rafforzare e difendere il modello sociale europeo, dobbiamo innanzitutto rendere più europeo e più universale lo stato sociale italiano.

lunedì 26 febbraio 2018

7. Gli italiani all’estero come risorsa per il Paese

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Dobbiamo valorizzare i 5 milioni di italiani all’estero, una risorsa e una rete di conoscenze per tutto il Paese. Intendiamo mettere in campo interventi mirati per proseguire sulla strada del rilancio e della modernizzazione dei servizi consolari e dell’Aire. E per rendere il voto all’estero più sicuro, personale e inclusivo. Vogliamo realizzare una seria e aggiornata anagrafe delle associazioni italiane nel mondo con l’obiettivo di farle diventare colonna portante del sistema Italia all’estero. Creeremo un’anagrafe dei ricercatori italiani all’estero con aree di competenza, titoli, riconoscimenti e pubblicazioni, in modo da favorire la mobilità e la creazione di nuove collaborazioni, facilitando il contatto tra i ricercatori italiani emigrati e il sistema italiano.
Amplieremo il riconoscimento ufficiale di titoli, lauree, master, dottorati, specializzazioni post-laurea, abilitazioni e specializzazioni mediche per facilitare non solo il rientro in patria e la collocazione lavorativa di chi li ha ottenuti, ma anche la mobilità all’interno dell’Unione Europea e dell’Associazione europea di libero scambio, aree all’interno delle quali sono riconosciuti non solo i titoli di studio europei, ma anche quelli esteri già riconosciuti da uno stato membro.

6. L’Europa come forza di pace e sviluppo nel mondo

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

La sfida principale che attende l’Unione Europea oggi si chiama Mediterraneo. Un mare d’Europa e non un problema italiano come qualcuno vorrebbe far credere. Il G7 di Taormina e la presenza italiana nel Consiglio di Sicurezza Onu hanno contribuito a riaffermare la priorità del Mediterraneo allargato. Lo stesso vale per il nostro impegno a riaprire il negoziato politico in Libia, per l’azione multilaterale volta a fermare atroci tragedie come in Siria e per le nostre missioni militari, a partire dall’Iraq con il contributo alla sua libertà e alla sconfitta di Daesh.
Verso Sud e attraverso il Mediterraneo, l’Italia, insieme all’Europa, vivrà le sfide di questo secolo. Anche per includere nel suo progetto i Balcani e affermare principi di convivenza in Medio Oriente, pervaso da nuovi e vecchi conflitti. Allo stesso tempo, l’Italia deve continuare a essere in prima linea per far sì che l’Europa sia protagonista di pace, attiva nel dialogo politico con i maggiori protagonisti della scena mondiale.

domenica 25 febbraio 2018

La comunicazione del Sindaco Nicola Iseppi sulla situazione neve a Casola Valsenio

https://www.facebook.com/nicola.iseppi1



5. Costruire l’Unione sociale

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Per unire l’Europa e i suoi cittadini è il momento di costruire anche una vera e propria Unione sociale. Non uno stato sociale federale, che sarebbe irrealistico di fronte alle profonde differenze dei sistemi di welfare europei, ma una cornice comune per promuovere inclusione, protezione e investimenti sociali. Serve un cambio di passo nella politica sociale dell’Unione Europea, che ora è troppo frammentata e poco riconoscibile ai cittadini. Va razionalizzata e rafforzata finanziariamente. La cittadinanza europea è oggi prevalentemente incentrata su diritti economici e politici. La Carta dei diritti fondamentali e il pilastro sociale elencano un paniere di diritti sociali comuni, ma solo come aspirazioni, come “diritti programmatici”, al massimo utili per operazioni di valutazione e monitoraggio.

4. Ridurre il debito: quota 100 in 10 anni

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Ma la riduzione del debito pubblico non è solo un tema che riguarda il rapporto tra l’Italia e l’Europa. Ridurre il debito è un impegno che dobbiamo assumere innanzitutto con le future generazioni di italiani. I governi a guida PD in questi anni hanno raggiunto due importanti obiettivi di finanza pubblica: hanno ridotto il deficit (dal 3% del Pil del 2014 al 2,1% del terzo trimestre 2017) e hanno stabilizzato il debito al 132% del Pil. E questo senza infrangere le regole fiscali europee, salvaguardando la spesa sociale e sanitaria e iniziando a ridurre le tasse. Il debito pubblico tuttavia rimane troppo alto e dobbiamo impostare una strategia coerente e credibile per ridurlo. Per ridurre la probabilità di future crisi. E per destinare a scopi più produttivi (lotta
alla povertà, riduzione delle tasse, sostegno agli investimenti) i troppi miliardi che ogni anno usiamo per pagare gli interessi.
L’obiettivo del Partito Democratico è ridurre gradualmente ma stabilmente il rapporto tra debito pubblico e Pil al valore del 100% entro i prossimi 10 anni. Quello che serve per rassicurare i mercati, che ci prestano ogni anno mediamente 400 miliardi per rifinanziarci, non è tanto il livello del debito, né sicuramente annunci roboanti e poco credibili, che anzi hanno l’effetto opposto. La cosa veramente importante è realizzare una riduzione graduale ma costante.

3. Un sistema di regole fiscali più semplici e flessibili

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Le regole fiscali dovranno essere riformate e semplificate in modo complementare a questo processo, garantendo la sostenibilità delle finanze pubbliche ma anche fornendo i corretti incentivi alla crescita, agli investimenti e alle riforme, in modo da consentire una credibile traiettoria di medio termine di riduzione del debito e un adeguato livello di aumento del Pil, dell’occupazione e della crescita potenziale.
Per questo, l’attuale proposta di direttiva che punta a sostituire il Fiscal compact, e che introduce al posto dell’obbligo di pareggio strutturale di bilancio un meccanismo pluriennale di definizione e attuazione di un percorso di riduzione del debito, ancorato ai parametri di Maastricht e all’evoluzione della spesa pubblica, potrà essere discussa solo nel quadro di una parallela riforma del Patto di stabilita e crescita.

2. Per un governo economico dell’Eurozona

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Il nostro obiettivo è quello di trasformare l’Eurozona in una vera Unione economica. Creando, cioè, una vera e propria istituzione politica di livello europeo che sia in grado di emettere bond per gestire la domanda aggregata e intervenire in caso di rischi sistemici. Questo significa condividere sovranità. Ma costruendo una politica europea comune che superi la logica intergovernativa e consenta un recupero di sovranità democratica di fronte alle sfide della globalizzazione.
Per raggiungere questo obiettivo, proponiamo queste linee di azione per i paesi che vorranno realizzare un’unione più stretta in campo economico.
• Creazione di un ministro delle Finanze dell’Eurozona che raccolga le funzioni del commissario per gli Affari
Economici e Monetari e del presidente dell’Eurogruppo, sia vicepresidente della Commissione e venga eletto dal Parlamento europeo.
Creazione e potenziamento di un budget comune per gestire shock, anche asimmetrici, con politiche anticicliche.
• Emissione di Eurobond per finanziare progetti su capitale umano, ricerca e infrastrutture.
Ipotizzando un’emissione fino al 5% del Pil dell’Eurozona, si tratterebbe di risorse aggiuntive dirette per la crescita pari a 540 miliardi.

1. Democrazia e riforme: verso gli Stati Uniti d’Europa

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

L’Unione Europea risente, dopo l’allargamento, una situazione confusa, in cui l’integrazione europea sembra nemica delle democrazie nazionali. Il nostro europeismo non può consistere nella mera difesa di uno status quo alla lunga insostenibile. I paesi che hanno in comune l’Euro non possono accontentarsi degli attuali livelli di integrazione: il bilancio europeo è insufficiente e non costituisce una leva adeguata per lo sviluppo comune; nelle istituzioni domina ancora troppo la logica intergovernativa rispetto alla capacità di rappresentare l’insieme dei cittadini europei. Siamo quindi a favore dello sviluppo di un’Europa democratica e politica dotata di risorse adeguate e incentrata su istituzioni comuni, dove la logica federale del metodo comunitario sia chiaramente dominante su quella intergovernativa.
I paesi che non vogliono entrare nell’Euro preferendo un’integrazione minimale non possono pretendere di bloccare gli altri: se non vorranno procedere su questa strada si imporrà un’integrazione differenziata su più livelli all’interno dell’Unione, con lo sviluppo di una più profonda integrazione politica ed economica distinta dal mercato unico.
Serve più Europa. E serve più politica in Europa.

Più Europa. E più politica in Europa. Il programma del PD

Pubblichiamo, punto per punto, il programma PD per l'Europa

Per il Partito Democratico l’Europa è l’orizzonte naturale in cui si giocano tutte le partite più importanti della contemporaneità. Senza Europa le nostre vite sarebbero peggiori, avremmo meno benessere economico e sociale.
Ma c’è ancora molto da fare se vogliamo che l’Europa assomigli di più all’ideale che ci ha permesso di costruirla.
La nostra Europa è quella di Ventotene, dove il sogno europeista venne rilanciato nel momento più buio della nostra storia. È l’Europa di Maastricht e degli sforzi fatti per arrivare alla moneta unica. Ed è l’Europa di Lisbona, una forza che prova a farsi Unione politica e dell’innovazione.
Il 2018 sarà l’anno delle scelte. Con le elezioni del 4 marzo l’Italia sceglierà se vorrà essere alla testa di un processo di rafforzamento dell’Unione Europea, per renderla più vicina ai bisogni dei cittadini, per rimettere crescita e sicurezza al centro del progetto europeo, o restarne ai margini.
Se vorrà partecipare alla costruzione del futuro, o arroccarsi e chiudere il mondo fuori dalla porta.

sabato 24 febbraio 2018

Sabato 24 febbraio, incontro PD con i giovani elettori

SABATO 24 FEBBRAIO, ore 16.00 nella sala Nolasco Biagi della Biblioteca, INCONTRO dei giovani elettori con l’on. GIUDITTA PINI
Con lei parleremo del programma del Partito Democratico, con particolare riferimento alla scuola, alla cultura, al lavoro e formazione, all’economia, ai diritti civili.
Partecipano, il Sindaco Nicola Iseppi e l’Assessore Marco Unibosi.
Nel programma PD nessun ‘paese dei balocchi’ ma 100 impegni realizzabili accanto a 100 cose che abbiamo già realizzato.

Giuditta Pini, eletta in Parlamento nel 2013, ha 33 anni. È candidata del PD nel collegio plurinominale della Camera dei Deputati, in Romagna.

venerdì 23 febbraio 2018

Non buttarla a terra, la cicca. Se ami la tua città usa il posacenere

Un piccolo dono per un grande gesto
Bastano poche attenzioni per una città, per un paese più pulito. Anche evitare di buttare un mozzicone per terra.
I mozziconi abbandonati impiegano a 1 a 5 anni per degradarsi e rilasciano inquinanti nell'ambiente.
Si stima che ogni giorno, in Italia, vengano abbondonate circa 195 milioni di cicche e che quasi la metà dei rifiuti non biodegradabili nel mar Mediterraneo siano proprio mozziconi di sigaretta.

E' per questo che il Comune di Casola Valsenio e il Gruppo HERA hanno pensato a questo posacenere da tasca: un aiuto per conservare le cicche di sigaretta fino al cestino più vicino e contribuire, con un piccolo grande gesto, a un ambiente migliore per tutti.



Matteo Renzi: "Non prendiamo lezioni di morale da Beppe Grillo"

"Credo che Beppe Grillo sia una persona che faccia molta fatica a parlare di politica. Proprio in questi giorni è uscita l'ultima sentenza che dimostra che uno come lui, che ha fondato un partito sull’onestà, è stato evasore.
Possiamo chiamarlo evasore senza nessun problema, perché nel corso della sua carriera ha fatto i soldi con gli spettacoli in nero. Allora, ognuno fa quello che vuole della sua vita, ma non prendo lezione di morale da chi, come Grillo, nella sua esperienza ha da farsi perdonare parecchie cose". Così il segretario del PD, Matteo RENZI, intervistato a "Kronos - Il tempo della scelta" in onda questa sera alle 21.20 su Rai2.

Avanti insieme, verso il voto del 4 marzo

Il Partito Democratico, in questa campagna elettorale, ha deciso di non inseguire gli altri sulla strada delle false promesse, delle polemiche quotidiane, della strumentalizzazione della paura e dell’odio, della produzione di fake news. Questo stile, questa decisione di responsabilità sta pagando, proprio nel momento decisivo. D’altronde, le alternative si sono rivelate per quello che sono.
Partiti diretti (o eterodiretti) in maniera padronale da capi politici o presunti tali.


Venerdì 23 febbraio, incontro con l'on. Marco Di Maio al Centro Le Colonne

VENERDÌ 23 FEBBRAIO, alle ore 20.30 nel Centro “Le Colonne”, Via Roma 10, INCONTRO pubblico con l’on. Marco Di Maio.
Si parlerà del programma del PD, con particolare riferimento ai temi previdenziali e pensionistici, della sanità, dello stato sociale.
Con Marco Di Maio, si confronteranno, Giancarlo Bertozzi (Segretario SPI CGIL Ravenna) e Domenico Forte (Segretario FNP CISL Romagna).
Coordina l’incontro, Marino Fiorentini (Segretario PD di Casola Valsenio).
Nel programma PD nessun ‘paese dei balocchi’ ma 100 impegni realizzabili accanto a 100 cose che abbiamo già realizzato.

Marco Di Maio è il candidato di PD e centrosinistra nel collegio uninominale della Camera dei Deputati, di Forlì e Faenza.

giovedì 22 febbraio 2018

FLAT TAX ...per saperne di più sulla grande bufala della destra

Vi spiego perché la FLAT TAX - su cui il centrodestra farà la campagna elettorale - è una bufala colossale

Cos’è la flat tax, proposta dalla destra, e perché è inapplicabile

Le promesse farlocche della destra



Perché la flat tax non ha funzionato in Russia e Ungheria

La grande bufala della flat tax della destra (Berlusconi e Salvini). Sono Robin Hood alla rovescia: prendono dai redditi medio bassi per dare ai redditi alti e altissimi!
Non si può pensare di eliminare il principio di progressività; si minerebbe il principio stesso di una società civile e democratica

Vediamo cosa è successo in Russia e in Ungheria, con la flat tax.
La flat tax, di cui tanto si parla in questa campagna elettorale, non è la parola magica per la giustizia fiscale del nostro paese. Non è comunque la cattiva parola da demonizzare tout court. I limiti e gli obblighi costituzionali non si possono ignorare. Nel caso, quindi, di una sua eventuale e deprecabile introduzione, sarà necessario individuare meccanismi di deducibilità che rendano effettivo il principio della progressività.
C’è da sapere comunque che, dopo il voto, l’indomani come si sol dire al cinema, è un nuovo giorno. E pertanto le promesse e le decisioni si possono cambiare.
È doveroso prima di ogni decisione valutare quanto è accaduto e accade nei paesi, in cui la flat tax è stata introdotta. Il caso emblematico ci sembra quello russo, dove le famiglie povere e quelle indigenti sono fortemente aumentate tanto da spingere le masse delle periferie urbane e i residenti nei territori rurali a chiedere di rivedere il sistema fiscale, introducendo forme di progressività nella tassazione.
In Russia, com’è noto, nel 2001 Putin, al suo primo mandato, introdusse la tassa fissa del 13% per tutti, ricchi e poveri, singoli e imprese, aziende produttive e società dubbie. Egli aveva raccolto un paese in ginocchio, devastato dalla corruzione del periodo di Eltsin, dalla penetrazione della finanza speculativa internazionale, dalla svendita delle ricchezze nazionali alle grandi corporation e dal sostanziale fallimento dello Stato del 1998.

26 - Istituzioni più efficienti, adeguate al cambiamento

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Le riforme istituzionali non hanno mai sostituito, e mai sostituiranno, la volontà politica degli elettori, quella che nasce cioè per rispondere ai problemi e ai bisogni dei cittadini.
Tuttavia vi sono assetti istituzionali nei quali la volontà politica finisce rapidamente per perdersi: intralciata, logorata e sfinita da mille veti e ostacoli non necessari. E vi sono assetti istituzionali nei quali, invece, la volontà politica riesce a esprimersi in tutta la sua potenzialità. Istituzioni che funzionano male – favorendo i veti e bloccando i voti – sono quindi un problema per un Paese. Un problema in più, per essere chiari, anche rispetto a quelli che il quotidiano già ci presenta, perché queste disfunzionalità impediscono di dare alla volontà politica espressa dai cittadini la forza necessaria per trasformare i loro bisogni e le loro aspettative in risultati efficaci, adeguati e concreti.
Per queste ragioni, dopo lo stallo politico del 2013, il Partito Democratico non si è tirato indietro nel progettare istituzioni più adeguate al tempo di oggi.

25 - Una giustizia più veloce, più efficace e più giusta

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

All’inizio della scorsa legislatura la giustizia italiana era in piena emergenza: il conflitto tra magistratura e politica generava fibrillazioni continue nel sistema, il sistema penitenziario raggiungeva il record di detenuti (70 mila) con un tasso di sovraffollamento che toccava punte del
200%, la giustizia civile nel 2013 registrava 5,2 milioni di affari pendenti, quella penale era al collasso e sul fronte del contrasto ai crimini di maggior rilevanza l’Italia aveva accomunato numerosi ritardi nel recepimento delle direttive europee.

24 - Da zavorra a locomotiva: continuare a cambiare la pubblica amministrazione


Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Quattro anni fa la pubblica amministrazione era una macchina ferma. I contratti di lavoro erano bloccati. Il turnover pure. Contestualmente, però, proseguiva la dispersione di risorse pubbliche in settori come quello delle società partecipate, sui quali nessuno era riuscito a intervenire in modo concreto. Le imprese e i cittadini lamentavano l’esigenza di semplificazioni ferme ormai da diversi anni. Si era arrestato qualsiasi processo di innovazione tecnologica e ampliata sempre di più la forbice con il settore privato, dove l’innovazione cambia giorno per giorno il modo di vivere delle persone. In questo contesto, nei cittadini era consolidata l’idea di un settore fermo, decadente e opaco che produceva servizi non all’altezza. Quando all’inizio del 2014 abbiamo concepito la riforma, abbiamo per prima cosa cambiato prospettiva. Abbiamo guardato alla Pubblica amministrazione con gli occhi di chi vuole ricevere un servizio, un’informazione, una risposta.
In questa ottica, nella prossima legislatura sarà fondamentale agire su alcuni interventi mirati.

Martedì 27 febbraio, riunione del Consiglio comunale


Il Consiglio comunale di Casola Valsenio si riunirà nel pomeriggio di martedì 27 febbraio, alle ore 18.30, nella sala consiliare del Municipio.
Su iniziativa e proposta del Gruppo consiliare Centro-Sinistra Uniti per Casola, verrà discusso e messo in approvazione un ordine del giorno di condanna dei rigurgiti fascisti. Il documento verrà illustrato dal capogruppo consiliare, Riccardo Albonetti.
Tra gli altri punti all'ordine del giorno:
- approvazione dei criteri generali per l'ordinamento degli uffici e dei servizi, che verranno illustrati dal Sindaco, Nicola Iseppi;
- approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici (2018-2019-2020) e dell'elenco dei lavori previsti nel 2018 (relatore, assessore Maurizio Nati);
- aggiornamento del Documento Unico di Programmazione 2018/2022 e dello schema di Bilancio di previsione finanziario 2018/2020 e allegati obbligatori (relatore, assessore Marco Unibosi).

Su ciascuno di questi temi, pubblicheremo a breve ulteriori informazioni e approfondimenti.

mercoledì 21 febbraio 2018

23 - La sicurezza del territorio, la ricostruzione

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Negli ultimi anni, i governi a guida PD hanno messo in atto un piano di messa in sicurezza del territorio e di prevenzione del rischio idrogeologico unico nella sua portata.
All’indomani del terremoto del 24 agosto è stato lanciato il piano Casa Italia, che va oltre l’emergenza. Un piano di interventi a lungo termine in cui tutti possano riconoscersi: soggetti sociali, ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, associazionismo, mondo ambientalista.
È prioritario per il PD implementare nella sua completezza Casa Italia, mettendo a sistema e coordinamento tutte le norme esistenti e attuando una volta per tutte la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale, il patrimonio immobiliare pubblico e privato, culturale e socio economico.
Prendersi cura del territorio vuol dire che ogni persona sia al sicuro nella propria casa e nel territorio in cui vive.
Il terremoto che ha colpito il Centro Italia è stato uno dei più grandi terremoti sia per potenza che per estensione. Il governo ha messo immediatamente a disposizione ingenti risorse, per intervenire immediatamente sia per l’emergenza che per la ricostruzione, nonché per il rilancio del tessuto economico e sociale.
Il governo insieme alle istituzioni locali ha attuato fin da subito un piano per il mantenimento delle comunità nei propri comuni e approvato delle norme, in collaborazione con le istituzioni locali, che prevedono la ricostruzione dov’era e meglio di com’era. In questa prima fase non sempre le procedure sono state all’altezza di una tempistica di emergenza e per questo si deve procedere al loro snellimento per una ricostruzione più veloce.

22 - Smart city

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Il concetto di “smart city” è una proiezione di comunità del futuro, definita da un insieme di bisogni che possono essere soddisfatti con soluzioni legate all’innovazione tecnologica: dalle scelte edilizie alle strategie per la mobilità e il risparmio energetico. L’era delle smart cities è già iniziata, ma il suo potenziale digitale per la gestione della città è solo all’inizio. In Europa sono diverse le iniziative che hanno visto il coinvolgimento delle città su questi temi: il Patto dei sindaci per aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili entro il 2020, la strategia Europa 2020 e l’agenda digitale europea che ha l’obiettivo di portare la banda larga a più di 100 Mbps al 50% dei cittadini europei entro il 2020. Affinché questi obiettivi siano raggiunti, è importante che ci sia una strategia comune per il Paese, al fine di cogliere al massimo le opportunità di finanziamento offerte dall’UE su questo fronte, nella consapevolezza che la difficoltà a stanziare ingenti investimenti da parte delle amministrazioni pubbliche pone anche il tema del coinvolgimento della finanza privata, attraverso costruzione di piani economici e finanziari sostenibili.

Martedì 27 febbraio, banchetto del PD in piazza Oriani

Martedì mattina, 27 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 12.00, saremo in piazza con il banchetto del Partito Democratico, per incontrare i cittadini, per diffondere materiale informativo sulle prossime elezioni politiche, sulle cose fatte dal PD al governo del Paese, sulle cose da fare nella prossima legislatura.

Attenzione: questo volantino contiene proposte concrete e realizzabili


martedì 20 febbraio 2018

Mai più fascismi, mai più razzismi". Il 24 febbraio, manifestazione a Rona

Il Partito democratico aderisce alla manifestazione nazionale antifascista e antirazzista di sabato 24 febbraio a Roma, in Piazza del Popolo.
Vogliamo ribadire con forza che le nostre radici affondano nella storia repubblicana e antifascista italiana.
Per questo, sabato 24 saremo in piazza assieme alle ventitrè organizzazioni promotrici dell’appello “Mai più fascismi - Mai più razzismi”.
Il programma è il seguente: ritrovo alle ore 13.30, in Piazza della Repubblica. L’avvio del corteo è previsto alle ore 14.00, per arrivare alle 15.00 in Piazza del Popolo dove si svolgerà la manifestazione.
Sul palco vi saranno Giulio Scarpati e i Modena City Ramblers, sarà proiettato un messaggio video della senatrice Liliana Segre, e concluderà la presidente dell'ANPI nazionale Carla Nespolo.
Il termine della manifestazione è previsto per le ore 16.30.

21 - Riqualificazione e rigenerazione delle città

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

La rigenerazione delle città italiane, guidata dal principio integrato di sostenibilità, attuata con modalità innovative che puntino all’elevato valore ecologico, alla qualità, alla vivibilità e all’inclusione sociale, è la via principale per un loro rilancio in grado, al contempo, di valorizzarne le grandi potenzialità e di affrontare criticità e contraddizioni del modello urbano moderno. In questo contesto non può mancare un piano per la riqualificazione delle periferie, con interventi sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica, con un ampliamento dell’offerta di edilizia sociale.
Occorre attivare percorsi diffusi di rigenerazione delle città che, oltre a bloccare il consumo di suolo, devono incentivare interventi di manutenzione, recupero, riqualificazione del patrimonio esistente, di bonifica e riuso di aree inquinate, degradate e dismesse, di messa in sicurezza antisismica e idrogeologica dei territori più fragili.

20 - Una nuova idea del territorio, per competere

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Nell’arco della prossima legislatura occorrerà costruire un nuovo patto tra i livelli di governo della Repubblica, fondato su un binomio inscindibile: vera autonomia in cambio di vera responsabilità. Un binomio che invece è mancato in questi venticinque anni di federalismo incompleto e confuso.
Le province devono diventare le “case dei comuni”, enti di secondo livello a cui vanno assicurate le risorse necessarie per l’esercizio delle funzioni essenziali rimaste e un adeguato livello di autonomia finanziaria e tributaria. Dovranno diventare centri di servizi per i comuni, a partire dal ruolo di centrale unica di committenza, di autorità di regolamentazione locale per sistema idrico, rifiuti e gas, ma anche di soggetti che coordinano la partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei.
Sui comuni, durante i nostri governi, ci sono stati passi avanti importanti. È stato archiviato il Patto di stabilità interno, sostituito da una nuova e più flessibile regola del pareggio. È stato consentito l’utilizzo pieno degli avanzi impegnati e di circa 1 miliardo di avanzi liberi. Sono arrivati importanti flussi di investimento statale per le nostre periferie (2,1 miliardi di risorse, che ne hanno messe in circolo altrettanti) e per l’edilizia scolastica (circa 10 miliardi stanziati negli ultimi tre anni, di cui la metà già assegnati agli enti locali). Si è interrotta la stagione dei tagli alla spesa corrente e dei ritardi nell’approvazione dei bilanci. Sono state abolite tasse locali per 4,6 miliardi e ai comuni è stato restituito tutto fino all’ultimo centesimo.

lunedì 19 febbraio 2018

19 - Le tre A: agricoltura, alimentazione, ambiente

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Noi vogliamo lavorare ancora sulle tre “A” fondamentali per il futuro del Paese: Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, temi essenziali per la nostra sovranità e sicurezza.
Orgogliosi e consapevoli della nostra unicità, del patrimonio di biodiversità unico al mondo che fa dell’Italia la patria della dieta mediterranea e il primo paese europeo per prodotti di qualità Dop e Igp. Ci muoviamo nel solco degli obiettivi sostenibili 2030 delle Nazioni unite e dell’accordo di Parigi.
Quando abbiamo iniziato il nostro impegno per l’agricoltura e l’agroalimentare, il settore era ai margini dell’attenzione pubblica. In questi anni, passo dopo passo, con impegno e serietà, abbiamo invertito la rotta. Siamo stati protagonisti del successo di Expo, abbiamo raggiunto il record di export agroalimentare superando per la prima volta quota 40 miliardi di euro, abbiamo introdotto le novità dell’obbligo dell’origine della materia prima in etichetta per settori cruciali. Abbiamo azzerato Imu, Irpef, Irap agricola. Lavorato contro lo spreco alimentare. Per l’agricoltura biologica e per quella sociale. Abbiamo dato il massimo sostegno a una nuova generazione di giovani agricoltori. Siamo tornati a investire in ricerca pubblica.
Abbiamo alzato il livello di contrasto alle frodi, al falso cibo, abbiamo combattuto con armi nuove il caporalato.
Ora possiamo, anzi dobbiamo, fare ancora di più e meglio perché molti temi ancora devono trovare soluzione.

18 - Diamo più forza al Mezzogiorno che riparte

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Colmare il divario tra Nord e Sud e garantire uguali opportunità ai cittadini delle diverse aree del Paese è la condizione per una ripresa duratura dello sviluppo. Il Mezzogiorno è il luogo dove attivare il potenziale di crescita inespresso e accelerare la ripresa: ce lo insegna la storia d’Italia, ce lo suggerisce l’attualità. Il Sud è uscito finalmente dalla crisi, la più lunga del dopoguerra. Come certificano i rapporti Svimez, nel 2016 per il secondo anno consecutivo la sua economia ha fatto registrare un tasso di crescita maggiore rispetto a quello del Centro-Nord, con buone prospettive che i primi dati disponibili confermano per il 2017 e che nelle previsioni si prospettano anche per il 2018. Il mercato del lavoro ha registrato segnali di ripresa che hanno consentito di recuperare negli ultimi tre anni 300.000 posti di lavoro. Investimenti, produzione industriale ed esportazioni crescono a tassi significativi, seppure con dinamiche regionali differenziate.
Indicatori positivi che sono il segno della vivacità di imprese e lavoratori, ma anche il frutto delle politiche avviate dai nostri governi. Politiche che hanno configurato una strategia coerente per ricostruire e allargare la base produttiva: dagli investimenti pubblici in infrastrutture, ambiente e cultura contenuti nei Patti per il Sud – oltre un terzo degli interventi sono già in esecuzione (8,8 miliardi di euro) o in corso di affidamento (5,2 miliardi) – fino al credito d’imposta per i nuovi investimenti (4 miliardi di investimenti generati nel 2017), dal sostegno all’imprenditorialità giovanile (“Resto al Sud”) e innovativa ai grandi contratti di sviluppo, dal prolungamento degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni all’istituzione delle Zone economiche speciali nelle principali realtà portuali e retroportuali. Quest’ultimo è uno strumento che, attraverso le facilitazioni fiscali e le semplificazioni amministrative, può raggiungere risultati importanti per attrarre investimenti, consolidare il tessuto produttivo e favorire l’internazionalizzazione, anche sfruttando le opportunità fornite dalla “Nuova Via della Seta”.

17 - La sfida del turismo digitale e diffuso

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Il turismo è un’opportunità imprescindibile per lo sviluppo economico e sociale italiano, in particolare per il Mezzogiorno.
Ha un peso determinante sul Pil e sull’occupazione ed è un settore in forte crescita, ad alta intensità di occupazione e capace di generare risorse localmente. Un’opportunità che l’Italia deve sfruttare facendo leva sui suoi numerosi punti di forza. Oltre il 70% dei turisti italiani e quasi il 90% dei turisti stranieri che vengono nel nostro Paese utilizza il web per pianificare l’itinerario e decidere dove alloggiare e più della metà degli stranieri prenota online anche gran parte delle attività di visita e svago.
L’intera filiera deve quindi sviluppare competenze e sistemi che permettano la promozione digitale dei propri prodotti.

16 - Concorrenza: aprire i mercati per aumentare le opportunità

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Noi vogliamo un’Italia in cui la carriera e la posizione sociale dipendano dal merito e dal talento personale, non dall’anzianità, dall’appartenenza a una corporazione o dal censo. La concorrenza serve per favorire il riscatto di chi è rimasto indietro. Una politica coraggiosa di riforme e liberalizzazioni fa parte della nostra storia: nei settori dei servizi (trasporti, logistica, energia) e delle professioni rimangono ancora regolamentazioni finalizzate a proteggere gli operatori esistenti, che spesso ereditano la propria posizione o le risorse necessarie per avviarla, a scapito di chi sta fuori.
Nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni e dei trasporti bisogna creare le condizioni per una vera competizione a vantaggio dei consumatori: solo dall’effettiva libertà di scelta e dal contrasto agli abusi possono derivare prezzi più bassi e una migliore qualità dei prodotti.

domenica 18 febbraio 2018

15 - La cura del ferro, dell’acqua, dell’aria e della bicicletta, per la mobilità di domani

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Si afferma sempre più l’idea, in un’epoca di cittadinanza globale, che quello alla mobilità sia un diritto fondamentale di ogni cittadino. Le politiche per la mobilità e i trasporti devono investire campi diversi, dalla mobilità urbana ai corridoi europei e intercontinentali, avendo però obiettivi comuni: consentire a cittadini e imprese di muoversi meglio, riducendo gli impatti sull’ambiente, riducendo gli squilibri territoriali generati da alcuni grandi progetti infrastrutturali e promuovendo l’innovazione tecnologica.
La legislatura si è chiusa con un rendiconto positivo, sia in termini di programmazione e legiferazione, quanto per realizzazione di opere e investimenti. La scelta strategica è stata quella di puntare sulla mobilità sostenibile, dalla quale non si torna indietro. Porti, aeroporti, logistica, ferrovie, strade, trasporto pubblico locale e piste ciclabili: tutto è stato sottoposto a una profonda opera riformatrice.

sabato 17 febbraio 2018

14 - Banda ultra larga, alta velocità e piste ciclabili: ecco le nostre grandi opere

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Bisogna tornare a investire in infrastrutture. Se vogliamo garantire una politica industriale moderna le reti devono rappresentare quello che rappresentò l’autostrada del sole nel dopoguerra, unendo Nord e Sud. Prima di tutto, dando corso e accelerando il piano Banda ultra larga sulle cosiddette aree bianche e grigie dove ancora il 70% delle nostre imprese non trova una adeguata copertura di rete ad alta velocità di connessione, così come sul 5G e sulle reti di connettività a 1 gigabit per secondo nelle aree metropolitane. D’altro canto occorre tornare a investire in infrastrutture materiali abilitando progressivamente le nuove forme di mobilità e trasporto sempre più elettrico, intelligente e interconnesso. Dopo l’inaugurazione della Variante di valico e il completamento della nuova
autostrada Salerno-Reggio Calabria occorre proseguire lo sforzo di riduzione del gap infrastrutturale del nostro Paese e soprattutto nel Mezzogiorno con particolare attenzione alla rete ferroviaria e stradale, ma anche con interventi su acquedotti, aeroporti e piattaforme intermodali
e logistiche.

13 - Credito: puntare sull’innovazione per costruire il futuro

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Il mondo del credito sta cambiando alla velocità della luce e l’Italia non può rimanere indietro. Va promosso un grande sforzo di potenziamento del Fondo centrale di garanzia per incrementare i finanziamenti garantiti alle piccole e medie imprese con l’obiettivo di arrivare a una copertura per almeno 50 miliardi di finanziamenti per loro. Dobbiamo rafforzare, specie nella creazione delle
infrastrutture, il modello di partnership pubblico-privato e vanno velocizzate le procedure attraverso un ulteriore snellimento dei processi di escussione delle garanzie e monetizzazione dei collaterali in via stragiudiziale, nel segno di quanto già fatto nella scorsa legislatura e all’interno di un quadro di garanzie ben definito per il debitore insolvente. Vanno potenziati i canali alternativi al finanziamento bancario: l’accesso alla borsa, il ricorso ai mini bond, le piattaforme di crowdfunding e peer-to-peer lending spingendo l’innovazione fintech e canalizzando una parte del nostro cospicuo risparmio privato verso impieghi nell’economia reale italiana, estendendo tra l’altro i Piani individuali di risparmio (Pir) anche ad altre piccole aziende operanti in settori ad alto valore tecnologico o ambientale. Infine, non è più rinviabile una forte iniziativa sul venture capital per fare in modo che le tante startup che nascono in Italia trovino i capitali per poter crescere e avere successo.

12 - Energia: sostenibilità uguale competitività

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La Strategia energetica nazionale (Sen), adottata con il contributo determinante del Partito Democratico, contiene le linee direttrici della politica energetica italiana dei prossimi anni. Le direttrici per il 2050 si muovono verso obiettivi ambiziosi e nella prospettiva di un sistema energetico indipendente dai combustibili fossili, sostenibile per l’ambiente, competitivo dal punto di vista economico e più sicuro. La Sen prevede un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo minimo di una penetrazione totale sui consumi almeno al 28% nel 2030 e una percentuale di elettricità da fonti rinnovabili pari almeno al 55%. Nell’azione di penetrazione delle rinnovabili saranno centrali gli sviluppi delle tecnologie più mature (fotovoltaico ed eolico), nonché i rifacimenti e i potenziamenti degli impianti esistenti così da limitare il consumo di suolo. Lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile va di pari passo con la cessazione della produzione di energia elettrica da carbone nel 2025 e il rafforzamento della rete elettrica per migliorarne la resistenza, la flessibilità e la sicurezza, rafforzando le connessioni con l’estero e la distribuzione locale.
Tutto questo dovrà essere accompagnato da processi di riconversione ed evoluzione dell’occupazione qualificata nel settore.

venerdì 16 febbraio 2018

Domenica 11 marzo, la Festa del Tartufo Primaverile di Casola Valsenio

C'è chi sostiene che in primavera e in estate il tartufo sia un prodotto fuori stagione. Non si potrà trovare il tuber magnatum pico, altrimenti detto 'tartufo bianco pregiato', ma questo non significa che non si possano trovare altri tuberi certamente meno conosciuti e (...a torto!) meno blasonati ma altrettanto prelibati e interessanti dei tartufi autunnali. Su iniziativa della Pro Loco e dell'Amministrazione comunale, Casola Valsenio dedica una festa al Tartufo Primaverile, la cosiddetta "Marzòla", una vera e propria prelibatezza del nostro territorio, da conoscere, apprezzare e promuovere.
La Festa si svolgerà domenica 11 marzo 2018, in piazza Luigi Sasdelli, nel centro storico di Casola Valsenio. Ma prima della Festa, dal 4 all’11 marzo, i ristoranti casolani dedicheranno il loro menu al tartufo primaverile.
Vediamo nel dettaglio il programma della Festa.

Stiamo portando casa per casa le proposte del PD

1.000 buste, che contengono: il pieghevole "100 cose fatte, 100 cose da fare", le proposte del PD per la prossima legislatura con, accanto, le cose che abbiamo fatto nella legislatura che si è conclusa; il primo numero del giornalino del PD della Romagna Faentina, "Pagine Democratiche", con la presentazione dei candidati PD alle elezioni politiche, l'invito a votare PD del Segretario provinciale Alessandro Barattoni e dei Segretari PD dei nostri Circoli, articoli sull'attività amministrativa e di governo nei Comuni della Romagna Faentina; un volantino con gli appuntamenti di campagna elettorale, organizzati dal PD di Casola Valsenio il 23, il 24 e il 25 febbraio. Le abbiamo preparate e le stiamo distribuendo casa per casa in questi giorni, grazie all'impegno e alla disponibilità degli attivisti del Partito Democratico. E' un servizio che si fa non solo per il PD, ma per la democrazia, perché informare, confrontarsi, partecipare ...votare, è il sale della democrazia.

Domenica 25 febbraio, a pranzo con i candidati di PD e centrosinistra

I Circoli PD di RIOLO TERME e CASOLA VALSENIO, in occasione delle Elezioni politiche del 4 marzo 2018, organizzano per
DOMENICA 25 FEBBRAIO, ore 12.00
nel Centro Sociale “Le Scuole“ di BORGO RIVOLA, un
PRANZO
con la partecipazione dei candidati di PD e centrosinistra,
MARCO DI MAIO (Collegio uninominale della Camera)
STEFANO COLLINA (Collegio uninominale del Senato).

11 - Green economy

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Qualità e bellezza sono alla base della nostra economia, fanno parte della natura più profonda del modello italiano.
Ecco perché l’unico sviluppo possibile per l’Italia passa dalla tutela e valorizzazione dell’ambiente. La green economy è la naturale alleata di un utilizzo efficiente di materie prime ed energia ma anche dell’innovazione e dell’hi-tech. È una reazione di sistema, una missione produttiva che molte nostre imprese portano avanti coraggiosamente ogni giorno, senza incentivi pubblici o sovvenzioni. Una spinta che proviene dal basso: sta a noi intercettarla e ridarle slancio. Perché bellezza e ambiente, cultura e innovazione sono in realtà facce della stessa medaglia.
Un’Italia che fa l’Italia può divenire un grande aggregatore dei talenti migliori, un catalizzatore di energie che uniscono il Paese, i suoi territori, le sue imprese e le sue comunità. Si tratta di una scelta coraggiosa, perché si basa su investimenti a lungo termine. E vincente, perché produce lavoro. Vincente per le imprese, che investendo diventano più sostenibili e più competitive. E vincente per il Paese, che nell’economia circolare può riscoprire antiche vocazioni, come quella al riciclo e all’uso efficiente delle risorse, e insieme trovare un modello produttivo che grazie all’innovazione, alla ricerca e alla tecnologia ne rafforzi identità e tradizioni. Questa qualità tutta italiana ha oggi delle opportunità in più, perché intercetta novità che si stanno diffondendo globalmente: nuovi stili di vita e di consumo fatti di maggiore sobrietà e condivisione.

giovedì 15 febbraio 2018

10 - Oltre Equitalia: una patente fiscale e meno prelievi

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

In un Paese che vuole essere inclusivo e garantire benessere a tutti, le tasse non possono essere eliminate, perché servono a redistribuire ricchezza e opportunità. Però possono essere ridotte, se eccessive. E pagare deve diventare più semplice. Il rapporto fra fisco e contribuente deve avere come principio fondamentale la pari dignità fra i due soggetti. Nella scorsa legislatura abbiamo lavorato su questo. Tra tante cose, sono state ampliate e rafforzate le possibilità di dialogo, con gli accordi preventivi per le imprese, con il riordino delle procedure di interpello e l’introduzione di un meccanismo per favorire la prevenzione e la risoluzione delle controversie in materia fiscale con l’adempimento collaborativo. Le sanzioni sono state ridotte in caso di ravvedimento operoso, di dichiarazione infedele e di errori di competenza. Il contribuente ora può, a proprio favore, integrare la dichiarazione o chiedere l’immediata esecutività di una sentenza.