lunedì 26 febbraio 2018

7. Gli italiani all’estero come risorsa per il Paese

Il programma PD. Più Europa. E più politica in Europa.

Dobbiamo valorizzare i 5 milioni di italiani all’estero, una risorsa e una rete di conoscenze per tutto il Paese. Intendiamo mettere in campo interventi mirati per proseguire sulla strada del rilancio e della modernizzazione dei servizi consolari e dell’Aire. E per rendere il voto all’estero più sicuro, personale e inclusivo. Vogliamo realizzare una seria e aggiornata anagrafe delle associazioni italiane nel mondo con l’obiettivo di farle diventare colonna portante del sistema Italia all’estero. Creeremo un’anagrafe dei ricercatori italiani all’estero con aree di competenza, titoli, riconoscimenti e pubblicazioni, in modo da favorire la mobilità e la creazione di nuove collaborazioni, facilitando il contatto tra i ricercatori italiani emigrati e il sistema italiano.
Amplieremo il riconoscimento ufficiale di titoli, lauree, master, dottorati, specializzazioni post-laurea, abilitazioni e specializzazioni mediche per facilitare non solo il rientro in patria e la collocazione lavorativa di chi li ha ottenuti, ma anche la mobilità all’interno dell’Unione Europea e dell’Associazione europea di libero scambio, aree all’interno delle quali sono riconosciuti non solo i titoli di studio europei, ma anche quelli esteri già riconosciuti da uno stato membro.
Vogliamo garantire ai nostri connazionali residenti all’estero un’assistenza sanitaria “non di emergenza” in Italia per 60 giorni non continuativi all’anno per i primi 3 anni di permanenza all’estero, e per 30 giorni non continuativi nel quarto e quinto anno.

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