mercoledì 14 luglio 2010

E' un governo in agonia


Dimissioni, per evitare il voto della mozione di sfiducia alla Camera presentata dal PD e accolta dal presidente della Camera, Gianfranco Fini: si conclude così l’esperienza al governo di Nicola Cosentino (nella foto) che, coinvolto nello scandalo P3, lascia il posto di sottosegretario all’Economia. Fatale, all’esponente del PdL, la scoperta di un affaire che vede tra i suoi protagonisti il faccendiere Flavio Carboni e gli imprenditori campani Lombardo e Martino (arrestati) e il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci (indagato). La “cupola” avrebbe avuto come interesse primario la gestione degli appalti sull'energia eolica in Sardegna ma si è anche occupata di politica in senso stretto, orchestrando una campagna diffamatoria ai danni di Stefano Caldoro, candidato del PdL alle regionali campane, nel tentativo di rilanciare le azioni di Cosentino nella corsa a Presidente della Regione, in netto ribasso dopo essere stato accusato di associazione camorristica.
Per Rosy Bindi, presidente dell’assemblea del PD, l’esecutivo “è in agonia, travolto dagli scandali e dalle guerre intestine della maggioranza: il premier è costretto a usare tutta la sua moral suasion per evitare che la crisi politica esploda in Parlamento. Dopo Scajola e Brancher arrivano anche le dimissioni del sottosegretario Cosentino: quanto può durare questo gioco al massacro delle istituzioni? Prenda atto della fine di una stagione politica e prima che si dimetta il quarto, venga nelle aule parlamentari a spiegare agli italiani perché non è più in grado di andare avanti”.
Anche il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, rivendica “la vittoria del Pd e delle opposizioni unite che con la mozione di sfiducia hanno ottenuto, dopo Brancher, le dimissioni di Cosentino. Il governo ormai cade a pezzi e la nostra battaglia per la legalità e la trasparenza continuerà senza tregua”.

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