martedì 19 febbraio 2013

Le domande dei cittadini. SCUOLA

COSA PENSATE DI FARE PER LA SCUOLA DI DIVERSO DAL GOVERNO BERLUSCONI E DAL GOVERNO MONTI?

Il governo Berlusconi ha sempre raccontato favole, prima con le tre I della Moratti (inglese, internet, impresa) poi con gli slogan “Serietà, merito, educazione” della Gelmini, mentre invece avveniva il più grande licenziamento di massa: 8 miliardi di tagli, e 132.000 posti in meno. Anche la qualità è calata: il maestro unico, il taglio del tempo pieno, il sostegno (il rapporto è salito da 1,95 a 2,03 alunni per ogni docente di sostegno), le classi pollaio (60 mila classi dove l’evacuazione potrebbe essere un problema) sono negatività che hanno inciso sugli apprendimenti dei bambini italiani che sono crollati col ministro Gelmini.
CHE FARE, DUNQUE?
La scuola ha bisogno di stabilità, fiducia e risorse. Promuoveremo una “fase costituente” con una consultazione nazionale. I nostri obiettivi sono di avvicinarci alle medie europee nella riduzione degli abbandoni scolastici, nel numero dei diplomati e dei laureati.
Più in particolare, pensiamo ad un piano straordinario per raggiungere l'obiettivo del 33% di copertura dei posti all'asilo nido come chiesto dall'Europa.
Nella scuola primaria puntiamo a rivitalizzare tempo pieno e modulo a 30 ore con le compresenze.
Per la scuola media, dove l'abbandono scolastico è diventato un punto critico, pensiamo tra l’altro che si debba allungare il “tempo scuola” (scuole aperte anche al pomeriggio con sport, tecnologia, studio in gruppo, ecc).
Per il ciclo superiore, il PD propone un primo biennio unitario, così che la scelta a quale scuola iscriversi non sia fatta in 3° media, ma maturi dopo i primi due anni della secondaria.
Fondamentale in questo contesto sarà il rafforzamento della formazione tecnica e professionale per rilanciare il Made in Italy nel mondo.
Pensiamo all’istituzione di Poli per l’Istruzione Tecnica Superiore che tengano insieme l’istruzione tecnica / professionale e la formazione professionale, le imprese, l’università e il mondo della ricerca. L’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) va potenziata e gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), istituiti come esperienze di formazione terziaria non accademica, devono rispondere sia alle esigenze imprenditoriali locali, sia ad un’offerta di eccellenza, da consolidare nei settori strategici dello sviluppo del Paese.
Ridare fiducia alla scuola significa, tra l’altro, garantire un organico funzionale (cioè una dotazione di personale) stabile per almeno un triennio, attraverso un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per stabilizzare i precari.

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