lunedì 11 gennaio 2010

Il Governo e le tasse: parole, parole, parole...


Il PD boccia la riforma fiscale rilanciata da Silvio Berlusconi con due sole aliquote, annunciata a più riprese dal 1994. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, in un’intervista al TG1 ha ricordato come “fino a un mese fa eravamo sull'abolizione dell'Irap, sempre chiacchiere e mai un fatto. Comunque la proposta è sbagliata, troppi soldi verso i ricchi. Se vogliamo discutere di Irpef per lavoro e famiglie, di superamento degli studi di settore, lotta all'evasione, di rendita finanziaria si rechi in Parlamento, noi le nostre proposte ce le abbiamo”.
Sul fisco Berlusconi è il più grande parolaio da 15 anni, come ha ricordato Stefano Fassina responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del PD. Dal 1994 Berlusconi ha fatto il Presidente del Consiglio per quasi 10 anni “continuando a promettere imminenti rivoluzioni fiscali. L’ultima volta a ottobre quando si è impegnato davanti all’assemblea di Confcommercio ad un primo intervento sull’Irap nella Finanziaria allora in corso di approvazione. Non è successo nulla, ma nella Finanziaria per il 2010 il Governo ha dato libertà alle Regioni di aumentare ulteriormente l’Irap in caso di deficit sanitario eccessivo! Oggi sostiene che sta studiando con Tremonti una riforma tributaria. In altri termini – prevede Fassina - non si farà nulla neanche nel 2010. Se vuole veramente semplificare il sistema fiscale italiano ha un’opportunità subito a disposizione: accolga la proposta del PD di abolire gli studi di settore. Sarebbe anche una risposta concreta, dopo tanta retorica sul dialogo".

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