
Un anno fa nasceva la CAI, la nuova Alitalia.
Dismessa la maggior parte dei voli.
In forse il futuro del maggior scalo aereo del nord.
Ieri Pier Luigi Bersani ha incontrato i lavoratori della Sea per discutere del futuro dell'aeroporto di Malpensa e di tutto il suo indotto, dopo che, nonostante le promesse, Alitalia ha dismesso la maggior parte dei voli. Per quell’operazione sono stati spesi 3 miliardi in più rispetto all'ipotesi di Air France che fu osteggiata da Berlusconi e dalla Lega Nord.
Allora Air France capitalizzava cinque miliardi di euro: con 500 milioni l’Italia avrebbe potuto acquisire il 10% (lo Stato francese ha il 16%) potendo sedere al tavolo della compagnia più grande del mondo.
Ma sarebbe poco male se, l’esborso di 3 miliardi in più fosse servito a qualcosa. Ci ritroviamo invece con meno servizi, meno occupazione e con l’aeroporto di Malpensa con meno voli intercontinentali e con una compagnia fortemente ridimensionata.
Malpensa in quest'ultimo periodo è cresciuta soprattutto nel settore delle low cost finendo così per fare concorrenza ad Orio al Serio e a Montichiari. Malpensa dovrebbe invece fare concorrenza a Francoforte, non a Bergamo. La realtà amara è che i cavalieri bianchi della cordata voluta da Berlusconi hanno lasciato solo tre rotte intercontinentali giornaliere a Malpensa.
Formigoni, il Presidente PdL della Lombardia, e la Lega Nord un anno fa annunciavano cataclismi se le potenzialità di Malpensa fossero state menomate. Oggi si può dire che non hanno portato a casa nessun risultato e hanno “bevuto” tutta la strategia elaborata nei salotti romani. In campagna elettorale il presidente della regione diceva: portiamo il modello lombardo a Roma. Nei fatti accade il contrario, e si decide tutto nella capitale. Altro che federalismo e interessi del nord!
…la Lega Nord aveva annunciato che il governo sarebbe andato in aeroporto, "per affrontare il tema dello sviluppo". Non si è ancora visto nessuno.
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