mercoledì 13 gennaio 2010

Haiti, terremoto apocalisse. Migliaia di morti.


Port au Prince (Haiti).
La capitale del paese più povero dell'intero continente americano è stata distrutta dal sisma più violento mai registrato nei Caraibi. L'Onu stima che un terzo dei 9 milioni di abitanti di Haiti sia stato colpito. Ed il primo ministro Jean Max Bellerive ha parlato di oltre centomila cadaveri. Ma dire “terremoto” non può rendere l'idea, neppure a chi lo ha già provato sulla sua pelle. Non è stata una scossa la prima, ma un lungo, interminabile, ondeggiare e sobbalzare della terra: 60 secondi di terrore, di edifici che crollavano come tessere di domino, di automobili sbalzate in aria.
I sismologi dell'istituto americano di geofisica Usgs hanno classificato la prima botta di maglio, quella scatenata alle 16.53 di ieri dalla rottura della faglia ad appena 15 chilometri da Port au Prince, come di magnitudo 7.0 sulla scala Richter. L'energia liberata è stata pari a quella di una bomba H da 32 megaton. Circa 30 volte più potente del terremoto che ha distrutto L'Aquila (5,8 Richter), mille volte più distruttiva dell'atomica sganciata dagli americani su Nagasaki nel 1945 (32 kiloton). Da quel momento, nelle 17 ore successive, un bombardamento di altre 35 scosse: nessuna al di sotto dei 4.5 gradi Richter. Era il tramonto, quando l'equilibrio della Terra si è spezzato. La notte ha coperto la disperazione e dato il via libera agli sciacalli. (fonte ANSA)

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