sabato 30 gennaio 2010
Immigrati. I dati smentiscono per l'ennesima volta Silvio Berlusconi.
Il Presidente Silvio Berlusconi, ha dichiarato in occasione della ricorrenza del giorno della memoria “Tutto ciò deve indurre a riflettere e a fare si' che, in una societa' globalizzata, le situazioni di discriminazione, di conflitto e di deficit di democrazia del nostro tempo non si traducano in sopraffazioni e persecuzioni degli uni sugli altri; le persone e i popoli differenti per lingua, per religione, per usanze e per livello di sviluppo, devono convivere e collaborare per il bene dell'intera umanita', nel presente e nel futuro". Detto fatto. Il giorno seguente afferma che “meno immigrati significa meno criminalità”.
Come spesso accade, il Presidente del consiglio pensa ad una cosa, ne dice un’altra, e ne fa un’altra ancora. La coerenza – evidentemente – non è virtù da quelle parti.
Nel frattempo i dati dell’Istat smentiscono Silvio Berlusconi, che evidentemente parla (sparla!!!) senza sapere cosa dice. Sono i numeri – infatti- a dire che gli immigrati non delinquono più degli italiani. Secondo i dati dell'Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia, è "solo leggermente più alto" di quello degli italiani (tra l'1,23% e l'1,4%, contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni. Di fatto, i dati sono "equiparabili". E' vero invece la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari. Parlano ancora le cifre ufficiali, secondo le quali il 70-80% degli stranieri denunciati sono irregolari. Anche qui, però, i dati sono da leggere con attenzione perché, sul totale delle denunce, l'87% riguarda proprio la mera condizione di clandestinità: il reato commesso da 4 stranieri su 5 denunciati riguarda insomma l'essere stati sorpresi in Italia senza permesso di soggiorno e dunque la violazione delle leggi sull'immigrazione. In generale, dicono le statistiche, non esiste un legame fra l'aumento degli immigrati regolari e l'aumento dei reati in Italia: tra il 2001 e il 2005, ad esempio, mentre gli stranieri sono aumentati di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti sono cresciute del 45,9%.Sono comunque nettamente superiori gli aspetti positivi dell'immigrazione. In Italia gli immigrati regolari, secondo i più recenti rapporti di Caritas Migrantes e Ismu, sono oltre quattro milioni e mezzo, il 7,2% della popolazione, una percentuale che supera per la prima volta la media europea (6,2%). Dal 1998 al 2008, la crescita è stata del 246% e se il trend resterà invariato, come prevede l'Istat, nel 2050 gli italiani di origine straniera saranno oltre 12 milioni. I lavoratori stranieri sono circa due milioni e producono il 10% del Pil nazionale. I vantaggi dello Stato sono visibili da altri numeri: gli immigrati versano ogni all'Inps sette miliardi di euro e pagano al Fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi di euro. Inoltre, ogni cento neonati in Italia, ormai più del 12% ha un almeno un genitore straniero.
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