mercoledì 20 gennaio 2010

Obama, sconfitta in Massachusetts. Ora a rischio il percorso delle riforme.

L'incubo degli ultimi giorni è diventato realtà: i democratici hanno perso il Massachusetts. La roccaforte progressista del New England ha bocciato il partito di governo, mandando un severo avvertimento a Barack Obama: a un anno esatto dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente è investito da una grave crisi di consensi. Si votava in un'elezione suppletiva, nel solo Massachusetts, per riempire il seggio di senatore rimasto vacante dopo la morte di Ted Kennedy nell'agosto scorso. Quel seggio, Ted lo aveva occupato per 47 anni consecutivi. Prima di lui era stato del fratello John, l'ex presidente assassinato nel 1963. Ma ieri gli elettori del Massachusetts hanno scelto il candidato repubblicano, Scott Brown, 50 anni, avvocato e senatore nell'assemblea legislativa locale. Brown con un margine netto del 52% contro il 47% ha sconfitto la candidata democratica Martha Coakley, 57 anni, attualmente attorney general (procuratore capo) dello Stato. Un risultato impensabile ancora poche settimane fa. La vittoria dei democratici nel Massachusetts era considerata così sicura, che i network televisivi nazionali inizialmente avevano disdegnato l'evento e non avevano neppure commissionato i consueti exit poll. E la Coakley non aveva quasi fatto campagna elettorale, lasciando al suo rivale campo libero per una tournée a contatto con i cittadini. Il rischio di un rovescio era apparso all'orizzonte solo nelle due ultime settimane, quando all'improvviso la rimonta di Brown era apparsa nei sondaggi. In extremis, lo stato maggiore democratico aveva tentato di resuscitare l'immagine della Coakley: era scesa in campo con lei tutta la famiglia Kennedy, era andato a Boston per sostenerla Bill Clinton, infine lo stesso Obama vi era apparso in un comizio domenica scorsa. Troppo tardi, non c'è stato modo di invertire la tendenza. Il tempo stringe: a novembre arrivano le elezioni legislative di mid-term, dove si eleggono tutti i deputati e un terzo del Senato. Obama ha solo dieci mesi per tentare di invertire la tendenza, e scongiurare il ritorno di una maggioranza di destra al Congresso.

Nessun commento: