giovedì 12 novembre 2009

Il "fattore B"


Italia, novembre 2009: crescono a dismisura le ore di CIG, chiudono e sono a rischio di chiusura centinaia di imprese, la redditività dell’agricoltura è ai minimi termini, tanti lavoratori, soprattutto giovani, perdono il lavoro senza alcuna garanzia o sostegno, manca una strategia di rilancio economico, mancano sostegni alla ricerca, non abbiamo un piano energetico (…le centrali nucleari fra 20 anni!), non c’è alcuna strategia per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, non esiste una politica per la casa e per il recupero del patrimonio edilizio degradato. E mentre frane e dissesti continuano a fare vittime, non si fa nulla per dare all’Italia un piano di prevenzione del dissesto idrogeologico.
E il governo di cosa si occupa? Qual è la priorità, per la quale si trova una corsia preferenziale nelle aule parlamentari? E’ il “processo breve”, l’ultima trovata degli azzeccagarbugli del PdL per salvare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dai processi e dalle vicende giudiziarie in cui è coinvolto. E se non dovesse bastare, sono pronti a reintrodurre l'immunità parlamentare, abolita nel 1993.
Ecco, questo è l’effetto del “fattore B”: un danno grave per il Paese, per la possibilità di risolvere i problemi reali dei cittadini, delle famiglie, delle imprese.

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