venerdì 31 dicembre 2010

Il Presidente brasiliano Lula nega l’estradizione del terrorista Cesare Battisti: è una vergogna e un’offesa per le vittime del terrorismo e per chi – in un grande movimento popolare, democratico e unitario - negli anni ’70 e ’80 si è battuto in Italia contro l’aggressione terrorista alle istituzioni democratiche.

Cesare Battisti, e come lui tutti i terroristi rossi e neri che hanno insanguinato l’Italia negli anni ’70 e ’80, non era un eroe che combatteva per la libertà degli italiani o dei lavoratori oppressi. Era un volgare assassino, un criminale che combatteva contro le istituzioni e le forze democratiche del nostro Paese, che assassinava cittadini inermi, giudici, poliziotti, operai e sindacalisti, imprenditori.
Battisti è scappato, prima in Francia poi in Brasile, per sottrarsi alla giustizia italiana, che lo ha condannato a quattro ergastoli per omicidio, dopo tre gradi di giudizio.
Un assassino deve stare in galera ed è scandaloso che il Presidente Lula, come prima le istituzioni francesi, abbia negato l’estradizione di Battisti in Italia.
Le vittime del terrorismo non possono essere private del diritto ad avere giustizia.

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