giovedì 16 dicembre 2010

Black block negli scontri a Roma. Chi li ha mandati? Per fare cosa?

scontri a roma  scontri a roma nel giorno della fiducia

Ieri (il 14 dicembre - ndr) a Roma c'erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell'ordine: chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare?” Sono tante le domande all’indomani della vera e propria guerriglia urbana che ha investito la capitale, durante una pacifica e partecipata manifestazione di studenti italiani delle scuole superiori e delle università contro il ddl Gelmini, che mortifica ed umilia il futuro di milioni di giovani. Domande messe in fila dalla Presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro: "Abbiamo chiesto che il ministro dell'Interno riferisca in aula su tre punti, perché vogliamo sapere. Di tutto abbiamo bisogno fuorché di un ritorno al passato. La situazione è delicatissima e confusa. Anche il leghista Bricolo ha detto che questi che hanno provocato la devastazione e messo a rischio la sicurezza di manifestanti e forze dell’ordine non erano studenti. Ecco, visto che certamente non erano studenti, vogliamo sapere chi erano”.
Inoltre la capogruppo PD ha espresso solidarietà alla Polizia di Statoche con equilibrio e professionalità ha gestito una difficile situazione di ordine pubblico a pochi metri dal portone principale del Senato, dove ai contestatori era stato concesso di arrivare. Aggrediti con petardi e lancio di pietre e oggetti hanno svolto il loro compito con misura ed efficacia”.
La storia è nota: migliaia di studenti il 14 dicembre sono arrivati a Roma da tutta Italia, con pullman organizzati, con un unico pacifico scopo: manifestare contro i tagli all’istruzione voluti dal governo. 
Ma decine di teppisti non ancora identificati (i Black Block), si dice arrivati anche da altri Paesi europei, sono riusciti ad arrivare in centro per mettere a ferro e fuoco le vie intorno alle sedi istituzionali. Si aggiravano tra gli studenti scatenando il panico e seminando violenza tra la folla in diversi punti della città di Roma. Risultato: scontri corpo a corpo con le forze dell’ordine, strade, vetrine e auto distrutte, un centinaio di feriti e 41 fermi. Il tutto nonostante la zona rossa che ha chiuso metà del centro della capitale.
E come se non bastasse si è verificata durante e dopo la manifestazione una strumentalizzazione degli episodi di violenza da parte degli esponenti del governo che, oltre a non assumersi la responsabilità di non aver messo in sicurezza il diritto sancito dalla Costituzione a manifestare pacificamente, hanno cercato di far passare l’intero fronte delle mobilitazioni, come un mucchio di agitatori, tirando in ballo anche il PD.
Noi abbiamo invece condannato subito la violenza, Bersani nel primo pomeriggio esprimeva piena solidarietà alle forze dell’ordine e agli studenti, senza accomunarli ai vandali. Lo stesso faceva Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del PD: "Non c’è nessuna giustificazione alle violenze e alle devastazioni che stanno bloccando da diverse ore la città di Roma. Nessuna forma di opposizione politica a qualsivoglia legge e governo può mai trasformarsi in violenza contro le cose e contro le forze dell’ordine. Respingiamo al mittente le provocatorie ipotesi di Gasparri di una qualsiasi conniivenza tra il PD e le forme di contestazione violenta di oggi, che non potrebbero essere più lontane dal nostro modo di concepire la politica e le istituzioni".
Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ospite alla trasmissione Radio Anch'io, ha dichiarato: “Non c'è nessuna ragione al mondo che giustifichi la violenza. Ma bisogna riconoscere che ieri non c'erano solo i violenti, che andrebbero meglio isolati, ma migliaia di studenti che certamente non ascolta nessuno. Il problema è un Governo che rifiuta ogni confronto e rifiuta di ascoltare le voci di studenti e ricercatori'', ha risposto Bersani ad un ascoltatore che lamentava il fatto che la politica abbia ignorato le ragioni per cui i manifestanti siano scesi in piazza. 

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