lunedì 20 dicembre 2010
Poliziotti e studenti si incontrano al PD. Presenti Bersani e Fiano
“Siamo in un momento di grande difficoltà: specie i giovani percepiscono con grande preoccupazione e rabbia l’incertezza del loro futuro. Noi dobbiamo evitare che l'incertezza e la rabbia si trasformino in violenza. Ed è questo un compito della politica, che deve dare risposte alle domande che emergono da chi protesta. Lo ribadiamo: il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio dissenso è un bene fondamentale. Ma è necessario separare, senza incertezze, le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che, invece, alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica, con l’unico scopo di produrre violenza, feriti e danni”. E’ uno dei passaggi dell’appello contro ogni forma di violenza politica al centro di un incontro nella sede del PD a Roma organizzato dal responsabile del forum Sicurezza del PD, Emanuele Fiano, tra i rappresentanti delle forze di polizia e i rappresentanti degli studenti e dei ricercatori. All'incontro ha partecipato il segretario Pier Luigi Bersani.
L’appello messo a punto dal PD vuole essere una risposta ai disordini di martedì scorso. “I gravi incidenti dello scorso 14 dicembre a Roma, hanno lasciato sul terreno troppi feriti, troppi danni e la necessità di una doverosa riflessione su cosa stia succedendo, alle nuove generazioni del nostro Paese, nel rapporto tra protesta politica e violenza. E’ una riflessione necessaria perché l’Italia non può permettersi il rischio di cadere in una nuova spirale di violenza e di terrore, come è avvenuto in un passato non troppo lontano, e di cui tutti conoscono i drammatici esiti. Due sono i beni irrinunciabili in gioco. Da una parte la certezza che nessuna concessione debba essere fatta, né ora né mai, all’uso della violenza come forma di contestazione. Dall’altra, il diritto costituzionale a manifestare, in maniera civile, a sostegno delle proprie idee e convinzioni. Siamo in un momento di grande difficoltà: specie i giovani percepiscono con grande preoccupazione e rabbia l’incertezza del loro futuro. Noi dobbiamo evitare che l'incertezza e la rabbia si trasformino in violenza. Ed è questo un compito della politica, che deve dare risposte alle domande che emergono da chi manifesta. Lo ribadiamo: il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio dissenso è un bene fondamentale. Ma è necessario separare, senza incertezze, le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che, invece, alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica, con l’unico scopo di produrre violenza, feriti e danni. In questa difficile situazione si inserisce il complesso e delicato lavoro delle forze dell’ordine, che svolgono un ruolo, centrale, di difesa delle istituzioni, della sicurezza dei cittadini e della libertà di espressione. Le forze dell’ordine hanno il compito delicato ma fondamentale di garantire ai cittadini pacifici la possibilità di svolgere le proprie manifestazioni, prevenendo e impedendo le infiltrazioni e le provocazioni dei gruppi organizzati di violenti. E’ un impegno difficile sul quale la politica e l’opinione pubblica hanno un diritto-dovere di controllo e, quando occorre, anche di critica, ma nella consapevolezza che il tema centrale che ci consegnano i fatti di questi giorni è l’emergere di una violenza di piazza che va respinta subito.
Per questo facciamo appello ai tantissimi giovani e alle altre categorie che manifestano in questi giorni: si deve creare una barriera invalicabile tra chi manifesta e le minoranze violente che vanno isolate e respinte. Questo l’appello che rivolgiamo ai giovani, assumendoci per quanto ci riguarda, nei rispettivi ruoli che ciascuno di noi ha, l’impegno a difendere i principi di legalità e i diritti alla sicurezza e all’espressione della propria opinione”.
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