mercoledì 15 settembre 2010

Con i tagli alla scuola il Governo Berlusconi uccide il futuro del Paese


Anche a Casola Valsenio, come in tutta la regione, i Democratici saranno davanti alle scuole e incontreranno genitori e insegnanti per difendere il diritto all'istruzione

Il PD dell'Emilia-Romagna ha programmato per il mese di settembre, in coincidenza con l'avvio dell'anno scolastico 2010/2011, una vasta campagna contro i tagli del Governo Berlusconi alla scuola e per presentare le proprie proposte per una scuola pubblica di qualità e per tutti.

L’art. 64 della legge 133 (legge finanziaria) taglia nel triennio 8 miliardi di euro e 175.000 posti di lavoro portando la scuola pubblica al collasso. E’ il più grande licenziamento di massa mai visto nel nostro Paese: l’equivalente di 2 Alitalia all’anno per tre anni!

LE CONSEGUENZE IMMEDIATE
• Classi sovraffollate (fino a 33 alunni) in violazione ad ogni norma di sicurezza;
• Migliaia di bambini e bambine senza scuola dell’infanzia;
• Studenti con disabilità senza sostegno;
• Cancellati i modelli educativi del tempo pieno e del modulo con le compresenze, riconosciuti in Europa come eccellenti;
• Meno ore di lezione per ogni ordine di scuola: dalla primaria al termine dell’obbligo i nostri ragazzi avranno frequentato l’equivalente di due anni di scuola in meno;
• Taglio delle sperimentazioni;
• Meno laboratori e insegnanti tecnico-pratici;
• Senza collaboratori scolastici, i bambini, fuori dall’aula, sono in stato d’abbandono;
• Unico Paese d’Europa ad abbassare, di fatto, l’obbligo d’istruzione a 15 anni come in Grecia, Cipro e Portogallo.

LE CONSEGUENZE FUTURE
• Aumento della dispersione e dell’abbandono scolastico;
• Incremento dei divari sociali e delle disuguaglianze;
• Meno conoscenza per tutti e un Paese più povero e meno competitivo;

Il Governo del PdL e della Lega Nord taglia 8 miliardi alla scuola, ma spreca risorse:
• 10 miliardi di euro sottratti al Fisco in due anni, avendo eliminato e solo ora in parte reintrodotto, le misure del Governo Prodi per la lotta all’evasione fiscale;
• 12 miliardi di euro per l’acquisto di 131 cacciabombardieri;
• 175 milioni di euro è l’evasione fiscale della "Mondadori", sanata dalla legge ad aziendam
• …..e molto altro ancora.

GUARDIAMO AL FUTURO, CREDIAMO NELLA SCUOLA PUBBLICA
Pubblica, aperta e di qualità: la scuola che vogliamo per l’Italia

Per tornare a crescere, l’Europa chiede all’Italia di raggiungere due obiettivi entro il 2020:
- dimezzare il tasso di dispersione scolastica;
- triplicare il numero di diplomati e laureati.
Per questo l’Italia ha bisogno di una scuola pubblica di qualità per tutti.
La scuola della Costituzione deve essere il grande ascensore sociale del nostro Paese e nella scuola dell’obbligo nessun bambino deve essere lasciato indietro.
Le nostre proposte:
• un grande investimento sullo 0-6 per trasformare l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di ogni bambino e scuola dell’infanzia per tutti i bambini e le bambine del Paese;
• nella primaria, rimettere in vetrina “i gioielli di famiglia” del sistema scolastico italiano, che tutta Europa ci invidiava e che il Governo ha distrutto: i modelli educativi del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze;
• innovare profondamente la scuola media e superiore, partendo dalle buone pratiche didattiche sperimentate dalle scuole autonome, per combattere la dispersione scolastica e l’abbandono e alzare i livelli di apprendimento degli studenti con:
- meno ore di lezione frontale e più laboratori, per unire il sapere al saper fare, per stimolare la creatività, la gioia dell’apprendere
- diffusione dell’uso delle nuove tecnologie per conoscere, apprendere, studiare, scoprire;
- alle superiori, istituire un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro;

Per realizzare una scuola come questa, che il nostro Paese e i nostri figli meritano, dobbiamo:
• Realizzare un grande piano per rinnovare l’edilizia scolastica, soprattutto nel mezzogiorno, utilizzando i fondi FAS ;
• Realizzare un nuovo modello di Governo della scuola per dare più forza all’autonomia scolastica e alla capacità di programmazione delle autonomie locali, più rappresentanza agli organi collegiali democraticamente eletti;
• Investire sulla formazione degli insegnanti;
• Un sistema di valutazione che aiuti le scuole a crescere e migliorare i livelli di apprendimento degli studenti e sappia valorizzare, non punire, i diversi percorsi di carriera degli insegnanti che si potranno realizzare all’interno della scuola autonoma.

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