giovedì 17 dicembre 2009
Finanziaria 2010: la scure del Governo (PdL e Lega Nord) si abbatte sulla montagna
La Finanziaria 2010 del Governo di centro destra (PdL e Lega Nord) azzera il Fondo nazionale per la montagna, già fortemente ridotto lo scorso anno, taglia del 70% le risorse per il funzionamento delle Comunità Montane, e – scelta ancor più grave -costituito cancella in un colpo solo gran parte dei Comuni montani. Si stabilisce infatti che sono montani solo i Comuni che hanno il 75% del loro territorio oltre i 600 metri sul livello del mare.
In Emilia-Romagna, dei 125 Comuni attualmente classificati montani, ne rimarranno 31, come se un improvviso sconvolgimento tettonico avesse livellato l’Appennino.
La perdita del requisito di Comune montano porta con sé non solo la riduzione di risorse, ma mette in discussione i servizi pubblici, elimina importanti agevolazioni e riduce le opportunità di accesso ai fondi europei, in particolare per l'agricoltura.
La riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica non c’entra nulla. In Emilia-Romagna la Regione ha già dimezzato il numero delle Comunità Montane, con l’azzeramento dei costi degli amministratori.
Non ci sono più alibi: la volontà del centrodestra e della Lega Nord è quella di colpire la montagna, di risparmiare risorse a danno della parte del Paese che, con il 54% del territorio, è la più debole ed elettoralmente meno significativa. Non si spiega diversamente anche il trattamento riservato agli stessi Comuni montani che, dopo le decurtazioni degli anni scorsi, si trovano a subire altri tagli, senza il riconoscimento di alcuna forma di perequazione, pur sancita dalla Costituzione.
Il PD dice no alla volontà del PdL e della Lega Nord di colpire la montagna, e propone
• un nuovo sistema di governo del territorio e il sostegno alle gestioni associate di servizi e funzioni nei Comuni montani;
• la difesa dei servizi e della capacità di investimento dei piccoli Comuni, attraverso il Fondo della montagna e adeguate forme di perequazione;
• un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico;
• una strategia di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili che valorizzi le risorse della montagna;
• azioni di sostegno all’agricoltura di montagna e per la valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche.
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