martedì 22 dicembre 2009

8 proposte per l'ambiente: la "green economy" per uscire dalla crisi


Nel corso della conferenza stampa sul dopo-Copenhagen, tenuta insieme a Stella Bianchi, responsabile Ambiente della segreteria nazionale, e Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente, il segretario Pier Luigi Bersani descrive la green economy come "l'unica carta anticiclica che potremo giocare anche in termini di mobilitazione del risparmio privato". Non serve solo a preservare l'ambiente, "ma è una fonte di occupazione certa e immediata".
Il risultato di Copenhagen non soddisfa, Bersani non ha difficoltà ad ammetterlo, ma "da qui si può partire. A Kyoto erano presenti 40 paesi in meno rispetto a Copenhagen. L'accordo fu vincolante, é vero, ma i paesi che assunsero l'impegno rappresentavano in tutto il 30% delle emissioni. A Copenhagen, invece, i paesi presenti sono causa dell'80% delle emissioni. Quantomeno un bel passo in avanti per quanto riguarda la consapevolezza". Un’analisi, quella del segretario democratico, che concede però ampi spazi anche alle dolenti note, prima fra tutte l'Europa. Nella difficoltà di imporsi del vecchio continente, il leader PD scorge "il palese isolamento dell'Unione europea, che ha mostrato un deficit di peso politico. Il che conferma che la dimensione intergovernativa non ci porta da nessuna parte".
Altro problema è che "alcuni paesi europei hanno ancora una visione troppo arretrata. E l'Italia rappresentata da questo governo è senza dubbio fra quelli”.
"Nonostante l'incertezza del vertice appena concluso - ha aggiunto - il governo non deve dimenticare che l'obiettivo del 20-20-20 è ancora in vigore e l'Italia è distante anni luce".
A presentare l'alternativa del PD in materia di green economy è Stella Bianchi, responsabile Ambiente della segreteria nazionale. "Le nostre proposte sono già in campo da tempo e le abbiamo ribadite anche nel corso dell'ultima finanziaria”, precisa Bianchi. "Il piano del PD, strutturato in 8 punti, è capace di creare un milione di posti di lavoro in cinque anni".

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