I Land della Germania. A Sud il Baden-Wurttenberg |
Stando ai risultati provvisori alle elezioni regionali di ieri la formazione conservatrice ha perso il 5,2 per cento dei voti, fermandosi al 39 per cento. Trionfano invece i Verdi, che per la prima volta nella storia si avviano a esprimere un governatore regionale, il docente di etica Winfried Kretschmann. Sull`onda del dibattito sul nucleare il partito ecologista ha centrato il 24,2 per cento dei voti, un dato che non aveva mai raggiunto prima in un`elezione regionale. Rispetto al 2006 si tratta di un balzo di 12,5 punti, sufficienti per scavalcare anche la SPD (Partito Socialdemocratico), che, col 23,1 per cento (-2,1%), raccoglie invece il peggior risultato di sempre in Baden-Wiirttemberg. Pesante tonfo per la FDP (Partito Liberale), finora al governo con la CDU: i liberali dimezzano i propri voti e riescono di un pelo a superare lo sbarramento del 5 per cento. Verdi ed SPD insieme governeranno con 71 seggi, uno in più della maggioranza assoluta in parlamento e 4 in più di CDU e FDP. I trend del Baden-Württemberg sono stati confermati in parte dalle contemporanee elezioni in Renania-Palatinato. I Verdi, finora fuori dal parlamento regionale, conquistano il 15,3 per cento dei voti, salendo del 10,7 per cento rispetto al 2006. La SPD, al governo da 16 anni con Kurt Beck, resta sì primo partito col 35,7 per cento, ma perde ben il 9,9 per cento dei voti. Buona affermazione per la CDU, che guadagna il 2,4 e sale al 35,2 per cento. Catastrofico, invece, il dato della FDP: i liberali dimezzano i loro voti e, con appena il 4,2 per cento, restano fuori dal parlamento regionale. Un risultato, questo, che può innescare il prossimo terremoto politico a Berlino. Non è infatti escluso che Rainer Bruderle, presidente della FDP in Renania-Palatinato e alleato al governo nazionale di Angela Merkel, si dimetta da ministro federale dell`Economia. Il crollo dei liberali è attribuito anche alla sua gaffe sul nucleare, svelata alla vigilia del voto: in una riunione a porte chiuse coi vertici della Confindustria tedesca Briderle avrebbe spiegato che il dietrofront di Berlino sul nucleare era una mossa tattica dovuta solo alle elezioni regionali.
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