venerdì 18 marzo 2011

Libia. Sì al ruolo attivo dell’Italia sotto l’egida dell’ONU

L'appoggio alla risoluzione dell'ONU passa grazie al PD, senza Lega e "responsabili". Bersani al governo: “Attenzione, non giochiamo agli strateghi è una cosa seria”. Il voto in Commissione rivela che in politica estera il Governo non ha una maggioranza.

“La Libia è una cosa seria, non facciamo gli strateghi”, questo il monito del Segretario del PD Pier Luigi Bersani lanciato al governo, dichiarando l’appoggio del PD alle scelte dell’ONU sulla “No fly zone”, per il coinvolgimento del nostro Paese nelle iniziative destinate ad evitare che il colonnello Gheddafi possa continuare a bombardare i civili.
Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno votato a favore della partecipazione dell'Italia alle operazioni militari per l'applicazione della Risoluzione Onu sulla crisi libica.
Il documento, approvato anche con i voti di UdC e PD non è stato votato né dagli esponenti della Lega Nord, né da Iniziativa responsabile che pure avevano sottoscritto la mozione. Sia la Lega Nord che i rappresentanti di IR non erano presenti alla votazione.
“L’assenza della Lega e dei sedicenti responsabili dimostra che il governo non ha la maggioranza in politica estera. E che senza la responsabilità dell’opposizione il paese sarebbe rimasto isolato proprio nella fase più acuta della crisi mediterranea” dichiara il capogruppo democratico nella commissione Esteri della Camera, Francesco Tempestini, dopo l’approvazione della risoluzione che autorizza il governo, sulla base della decisione dell'ONU, a partecipare attivamente con gli altri paesi disponibili alla difesa della popolazione civile libica. “Senza il nostro contributo – conclude Tempestini - il ministro La Russa non sarebbe, già questa sera, un interlocutore credibile per la comunità internazionale".
L'Italia si è dichiarata pronta a mettere a disposizione le sette basi militari presenti nel territorio: (Amendola, Aviano, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria) per un intervento in Libia. Il Consiglio dei Ministri di oggi ha dato via libera al sostegno delle azioni che verranno decise dalla comunità internazionale, fornendo un appoggio che non comporti però la presenza di militari italiani sul suolo libico. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha parlato della necessità di un intervento umanitario: "Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di libertà e di diritti umani in quel Paese". "Nei limiti della risoluzione dell'ONU siamo pronti a sostenere il ruolo attivo dell'Italia", ha detto Pier Luigi Bersani. “La questione della Libia è una cosa seria - ha ribadito però - e per questo non deve diventare un tema come quello ''della Nazionale italiana di calcio, in cui ognuno fa lo stratega''.
Arrivando a Cernobbio per partecipare al Forum di Confcommercio, il Segretario democratico ha chiarito che “Il governo conosce questa nostra disponibilità del PD, adesso dobbiamo chiedere una cosa sola al governo: che si trattenga, in queste ore, da dichiarazioni estemporanee e, qualche volta, contraddittorie. Che parli con gli altri Paesi disponibili e con la Nato - ha proseguito - consideri seriamente le opzioni che possono essere sul tappeto e se ne discuta precisamente nelle Commissioni parlamentari".
“Se tutto questo avverrà - ha garantito - il governo riceverà in cambio un atteggiamento serio e disponibile da parte del Partito Democratico. Questa è una cosa seria - ha ripetuto- conduciamola seriamente, da Paese serio: questo è l'invito che faccio al governo". Il leader dei Democratici ha poi insistito affinchè venga discusso "nelle sedi giuste che cosa significhi interpretare la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu per evitare che in quel Paese continuino le stragi dei civili e venga soffocato, in questo modo, un movimento democratico”.

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