mercoledì 23 marzo 2011

Ecco la riforma “epocale” della giustizia: prescrizione breve per Berlusconi e conflitto di attribuzione su Ruby per evitare i magistrati di Milano

La commedia sulla riforma epocale della giustizia è finita ieri, come previsto.
I testi delle riforme costituzionali non sono nemmeno stati presentati dal governo. Gli avvocati-parlamentari di Berlusconi hanno impresso una fortissima accelerazione a tutte le iniziative di legge e di voto per salvare Berlusconi dalle condanne ed evitare che il presidente del Consiglio possa finire anche una sola volta a tu per tu con i magistrati di Milano. Ieri, in particolare, l’on. Paniz ha blindato la maggioranza in commissione ed ha ottenuto che passasse la cosiddetta prescrizione breve (per gli incensurati ultra65enni), norma studiata per far fermare quasi subito, per scadenza del tempo trascorso, il processo Mills (David Mills, il corrotto è stato condannato, di conseguenza Berlusconi, accusato di essere il corruttore, sarebbe sicuramente condannato). Nello stesso tempo è stata avviata la procedura per passare all’ufficio di presidenza della Camera, e subito dopo all’aula, del voto sul conflitto di attribuzione per chiedere che passi al tribunali dei ministri il processo Ruby.
Prescrizione breve: ecco la riforma epocale della giustizia targata destra – ha dichiarato il responsabile giustizia del PD, Andrea Orlandi - Ancora una volta le esigenze del premier hanno prevalso su tutto il resto, con buona pace del confronto e dei tanto vantati toni dialoganti. Come è sempre accaduto in questi anni, alla fine hanno prevalso i falchi e non è stato possibile spostarsi dalle leggi ad personam. Il tentativo di passare ad una fase che almeno nella propaganda guardasse davvero ai temi della giustizia non solo è entrato subito in contraddizione con la pessima qualità della proposta presentata dal governo, ma oggi ha anche registrato l’impossibilità di andare oltre i problemi personali di Berlusconi. Mi auguro che chi ha tuonato contro indulti e amnistie, penso in particolare alla Lega di Bossi, Maroni e Calderoli, abbia oggi la coerenza di disapprovare anche questa amnistia di fatto”.

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