mercoledì 2 marzo 2011

Energie rinnovabili: il Governo italiano si mette fuori dall'Europa

Dario Franceschini, Presidente dei Deputati PD
"Ancora una volta il governo italiano si è posto fuori dall’Europa. Vi è molta apprensione da parte delle centinaia di imprese e delle migliaia di lavoratori riguardo al Decreto che il Consiglio dei Ministri si presta a varare sulle energie rinnovabili. Nonostante un parere unanime del Parlamento sul riordino degli incentivi tutto indirizzato a favorire la crescita delle rinnovabili, il ministro Romani continua a sostenere che queste fonti energetiche sono costate agli italiani 20 miliardi di euro tra il 2009 e il 2010. La grandissima parte di queste risorse, come è noto, non hanno nulla a che vedere con le fonti rinnovabili: negli anni passati abbiamo speso tra i 40 e i 50 miliardi di euro per finanziare i combustibili fossili e la chiusura del vecchio nucleare. Se fossero stati ben spesi, ci avrebbero reso un paese leader nel campo delle rinnovabili. Ora che finalmente l’Italia sta costruendo un sistema seguendo gli obiettivi europei sulle energie verdi, il Governo si appresta a dare uno stop a questo giovane mercato che già ha dato e può dare migliaia di posti di lavoro coniugando ambiente e sviluppo. Il Partito Democratico sostiene la green economy e vede nell’efficienza energetica e nello sviluppo delle rinnovabili la vera sfida per il futuro della crescita di questo paese. Sarebbe paradossale che questo Governo non accetti la sfida del futuro e ancora una volta si collochi fuori dall’Europa giocando una partita tutta conservativa rivolta al vecchio nucleare". Lo ha detto Dario Franceschini, Presidente dei Deputati del Partito Democratico.

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