mercoledì 16 giugno 2010

Anche il mondo agricolo dell'Emilia-Romagna chiede di cambiare la "manovra"


Per evitare di produrre effetti particolarmente negativi sul comparto agrialimentare emiliano romagnolo, e' necessario apportare alla manovra finanziaria del Governo i necessari correttivi. Questa la valutazione delle Organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri), delle Associazioni cooperative (Confcooperative, Legacoop ed Agci) e dei sindacati dei lavoratori dipendenti di CGIL, CISL e UIL espressa nel corso della riunione convocata dall'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, per valutare le possibili ricadute delle misure predisposte dal governo.
"Senza i trasferimenti finanziari previsti dai decreti Bassanini in attesa del federalismo fiscale - sottolinea Rabboni - saremo costretti a ridurre drasticamente gli interventi per attività di ricerca ed assistenza tecnica, gli impegni per il credito, la promozione dei prodotti agricoli di qualità, gli interventi a sostegno del settore zootecnico gestiti dalla associazioni allevatori. Una vera e propria mazzata che rischia di compromettere la ripresa di un comparto produttivo che, anche in presenza della crisi, ha dimostrato una buona capacità di tenuta".
"Siamo di fronte - ha concluso Rabboni - a misure particolarmente gravi, destinate a deprimere pesantemente l'economia, che colpiscono in modo indiscriminato le Regioni, gli Enti locali e le famiglie e l'intera struttura produttiva del nostro Paese. Siamo quindi impegnati, in tutte le sedi istituzionali, a modificare i contenuti della manovra finanziaria; la posizione unanime delle rappresentanze del mondo agricolo emiliano - romagnolo contribuisce a rafforzare concretamente le possibilita' di successo della nostra azione".

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