giovedì 20 settembre 2012

La situazione e le prospettive dell'agricoltura casolana, l'impegno dell'Amministrazione comunale: intervista al Vice Sindaco Graziano Caroli

Graziano Caroli
Con Graziano Caroli, Vice Sindaco e Assessore all’agricoltura, facciamo il punto su alcune questioni - delle quali si è direttamente occupato - che riguardano il settore agricolo del nostro Comune.

- La prima domanda riguarda lo stato della castanicoltura, con l’allarme e i problemi creati dalla diffusione della “vespa cinese”. Cosa ci puoi dire sulle sperimentazioni per contrastare la diffusione di questo insetto? E come si preannuncia la produzione castanicola del 2012?

La castanicoltura casolana negli ultimi due anni è stata messa a dura prova. Dobbiamo fare i conti con due annate molto siccitose e con temperature elevate, con - in più - l’infestazione massima della vespa cinese. Sono due annate dove la produzione si è ridotta in maniera drastica mettendo in difficoltà molte aziende agricole.
Per quel che riguarda la sperimentazione nel territorio casolano, con la collaborazione del Servizio fitosanitario della Regione, abbiamo effettuato un lancio di Torymus nel 2011 e due lanci nel 2012. Sull’esito di questi lanci non abbiano ancora dati ma si ritiene che sia l’unico sistema efficace. L’Associazione Castanicoltori Vallesenio si sta organizzando per effettuare singolarmente i lanci di antagonisti.
In Piemonte è nata un’azienda privata che produce il Torymus a prezzi accessibili per le aziende agricole e l’Associazione ne ha prenotati parecchie decine: è sicuramente un modo per accelerare la messa in equilibrio dei castagneti. Noi come Amministrazione comunale, assieme alla provincia di Ravenna e all’Unione dei comuni nel 2011 abbiamo candidato un progetto al GAL L’Altra Romagna per un finanziamento da confinanziare per il 20% da parte delle le provincie di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini per effettuare ulteriori lanci nel 2013.

- Cosa prevedi per il prossimo appuntamento della Festa del Marrone, che negli ultimi anni è stata l’occasione, oltre che per valorizzare la nostra produzione di marroni, per affrontare e temi e problemi di stretta attualità?

La Festa del marrone è sicuramente un momento importante di valorizzazione. Se il marrone è così apprezzato lo si deve alle numerose sagre che si svolgono nei vari comuni e all’impegno dei castanicoltori nel fare conoscere questo prodotto. Come Amministrazione comunale in collaborazione con il CRPV effettueremo un importante convegno nel mese di ottobre dove affronteremo tutti i temi, dalla difesa alla commercializzazione.

- Nel PSR, anche grazie all’impegno tuo, dell’Amministrazione comunale e della Provincia, si è riaperta la possibilità di realizzare invasi irrigui; una necessità, questa, resa ancora più urgente dalla prolungata siccità che anche quest’anno ha afflitto la nostra agricoltura. Che investimenti si prevedono nella nostra zona?

Se la siccità si è fatta sentire nel castagno figuriamoci le altre colture, vite, pesco albicocco, kiwi. Con la creazione, negli anni scorsi, di tre invasi superiori a 50.000 cubi (Rio Mighe, Tufo/Renzuno, e Rio della Nave) pensavamo di avere dato una risposta pressoché risolutiva alle esigenze irrigue di buona parte delle aziende agricole, ma queste due annate ci hanno fatto capire che c’è ancora bisogno d’acqua. La Regione Emilia-Romagna riaprirà un bando sulla misura 125 del PSR per la costruzione di invasi interaziendali cercando di venire incontro ad alcune peculiarità della collina, portando il requisito minimo di aziende aderenti a ogni singolo progetto da 20 a 10.
L’Amministrazione comunale assieme al Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale si attiverà per valutare altre zone del territorio casolano dove realizzare un nuovo invaso.

- E quali nuovi investimenti si prevedono per gli acquedotti rurali e la viablità?

Grazie al PSR sono partiti due interventi: la strada della Doccia, già appaltata, e l’acquedotto di Baffadi per il quale è in corso la gara di appalto. Ci sono poi altri progetti in cantiere, da finanziare con le risorse del PSR, ma si devono ancora fare gli incontri.

- Un’iniziativa che ti ha visto protagonista è quella del “mercato del contadino”. Come giudichi l’andamento di questa esperienza?

L’esperienza del mercato del contadino iniziata nel 2011 e proseguita nel 2012 da meta maggio fino alla fine di agosto, la domenica pomeriggio dalle ore 15 alle ore 19 in piazza Oriani, si può considerare positiva.
Gli agricoltori, grazie alla Pro Loco, hanno avuto la possibilità inoltre di partecipare al Mercatino serale delle erbe e anche in questo caso si è trattato d un’esperienza positiva.
Il mercato del contadino è una possibilità che, le aziende agricole con determinate caratteristiche - sia di tempo che di manodopera - hanno di integrare il reddito e di farsi conoscere.
Questo è un modo di vendita diverso che ha bisogno anche di un approccio diverso da parte del consumatore abituato alla grande distribuzione dove trovi tutto e in tutte le stagioni. Il mercato del contadino permette di riscoprire la stagionalità dei prodotti, di avere un contatto diretto con il produttore e un rapporto umano che si è perduto.

- Per venire a considerazioni di carattere più generale, che bilancio puoi fare dell’annata frutticola appena conclusa e quali previsioni per la vendemmia?

La stagione frutticola, per quello che riguarda le albicocche è stata soddisfacente; per le pesche e le nettarine è stata migliore del 2011 ma ancora al di sotto dei costi di produzione. La siccità ha compromesso in parte la vite e dai primi dati emerge un calo di produzione mentre la gradazione è ottima. Il prezzo sembra essere interessante. Infine la coltura del kiwi: i dati ci dicono che la produzione è in calo e che dove non ci sono stati problemi di siccità possa dare soddisfazione. Rimane il problema della batteriosi per la quale ci auguriamo che, al più presto, si possa trovare un rimedio.

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