domenica 22 gennaio 2017

Su SMS solidali e bufale in rete interviene la Protezione civile

La Protezione civile interviene sulle “bufale” che circolano, soprattutto sul web, sulla destinazione dei fondi raccolti attraverso i cosiddetti “sms solidali” (quelli effettuati attraverso il 45500). Un’interrogazione parlamentare della grillina Laura Castelli ha acceso la polemica sui presunti ritardi nell’assegnazione dei fondi che, ricordiamo, sono destinati alla ricostruzione e non all’emergenza, per affrontare la quale sono utilizzati gli stanziamenti del Governo, attraverso il fondo emergenza, e della Unione Europea, con il fondo di solidarietà.

Qui il testo del comunicato diffuso dalla Protezione civile, che efficacemente titola: “Terremoto centro Italia: chiarimenti sui fondi raccolti con il numero solidale”
“In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici.
In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo.
Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli.
Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento”.

A proposito della tempistica per l’assegnazione dei fondi raccolti, l’assegnazione potrà essere fatta solo a raccolta conclusa: la data di chiusura è, ad oggi, il 29 gennaio. Un criterio adottato tenendo in considerazione la necessità di conoscere l’ammontare preciso delle donazioni (attualmente intorno ai 28 milioni di euro) prima di finanziare i progetti di ricostruzione.
Quando, dove e perché si usano i soldi degli sms solidali
Secondo un accordo siglato con le società di telefonia, la raccolta si chiuderà a meno di proroghe il 29 gennaio: 28 milioni di euro raccolti finora

Intervista di Monica Rubino alla Protezione Civile (La Repubblica, 19 gennaio 2017)

La polemica è montata sui social ma il caso è stato sollevato dai 5stelle che, dopo il nuovo sisma che ha scosso il Centro Italia flagellato dalla neve, hanno accusato il governo di aver messo in naftalina i fondi per i terremotati raccolti dalla Protezione civile con gli sms solidali invece di utilizzarli subito per fronteggiare l'emergenza. Ma come funziona veramente il meccanismo delle collette di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto? Quando e come si possono usare quei soldi? Ecco le risposte della Protezione civile.

Dove vanno a finire i soldi raccolti con gli sms?
Le donazioni raccolte tramite il numero solidale 45500, nonché i versamenti sul conto corrente bancario attivato dal Dipartimento della protezione civile, confluiscono nella contabilità speciale intestata al commissario straordinario aperta presso la Tesoreria dello Stato.

A che cosa servono?
Le somme servono a finanziare gli interventi di ricostruzione nei territori. Quindi è esclusa ogni utilizzazione per scopi emergenziali. Alla fine della raccolta viene nominato un Comitato di garanti, che ha il compito di valutare e finanziare i progetti presentati dalle Regioni in accordo con i Comuni interessati. Del progetto viene seguito anche tutto l'iter della realizzazione. Ad esempio in Emilia, dopo il terremoto del 2012, i fondi solidali sono stati usati per ricostruire scuole e palestre.

Quando si possono usare?
Secondo un accordo siglato con le società di telefonia, che raccolgono gli sms solidali e versano i proventi senza alcun ricarico sul conto corrente della Protezione civile, la raccolta si chiuderà, a meno di proroghe, il 29 gennaio. Fino a che non si sa con esattezza quanti soldi siano stati raccolti (finora la cifra si aggira attorno ai 28 milioni di euro) non si può decidere quali progetti finanziare. Gli operatori che hanno aderito all'iniziativa senza scopo di lucro sono Tim, Vodafone, Wind, 3, Postemobile, Coopvoce, Infostrada, Fastweb, Tiscali, Twt, Cloud Italia, Uno Communication e Convergenze Spa.

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