mercoledì 28 marzo 2018

Il REI (Reddito di inclusione) funziona: in tre mesi beneficiate 900mila persone

Presentato l’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione. Boeri: “Il reddito minimo c’è. Adesso trovare più risorse per allargare la platea”

Novecentomila persone beneficiate dalle misure di contrasto alla povertà solo nel primo trimestre del 2018, di cui sette su dieci al Sud.
Sono i numeri dell’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione presentato oggi da Inps e ministero del Lavoro. Secondo il rapporto 316.693 persone in 110mila famiglie sono state coinvolte dal Rei, mentre altre 47.868 persone in 119 mila famiglie sono state interessate dal Sia (il sostegno di inclusione attiva).
“Cumulando il Sia, il Rei e le misure regionali di contrasto alla povertà – ha spiegato il presidente dell’Inps, Tito Boeri – abbiamo raggiunto quasi 900 mila persone. Possiamo dire che in Italia un reddito minimo c’è”.
Le persone raggiunte sono circa il 50% della “platea obiettivo”, per Boeri “un risultato importante”.
Questi i dettagli: il 73% dei nuclei percettori di Sia e Rei è una famiglia con almeno tre componenti, mentre l’11% è una famiglia con un solo componente. Se invece si guarda al solo Reddito di inclusione, il 23% dei nuclei percettori (110 mila nel complesso) è composto da un solo componente, per la maggior parte un over 55 disoccupato. Gli importi medi mensili per le famiglie sono di 297 euro per il Rei e di 244 euro per il Sia (119 mila famiglie).
“Faccio un appello a chi ha agitato in queste ultime settimane la bandiera del reddito minimo – ha detto Boeri, riferendosi al M5S -: bisogna porsi come obiettivo prioritario di trovare più risorse per il Rei e spero non si voglia mettere in discussione ma andare avanti con il lavoro. L’Italia con 70 anni di ritardo, si è dotata di uno strumento per la lotta alla povertà ma è ancora sotto finanziato”.
Stando ai dati dunque, per  Boeri ”oggi il reddito minimo c’è e si chiama Rei”.
Certo, ha aggiunto il presidente dell’Inps, “è un primo passo ed è ancora sottostimato”, ma l’obiettivo è quello di allargare la platea dei beneficiari di questo strumento per raggiungere, a partire da luglio, 2,7 milioni di persone e 700mila famiglie, su una platea complessiva in Italia di 4,7 milioni di persone in condizioni di povertà.
Quanto alle risorse per finanziare lo strumento, Boeri ha aggiunto che “c’è molta distanza da colmare. Servono più risorse ma bisogna resistere alla tentazione di mettere proprie bandierine”.

“Il Rei, il reddito di inclusione, funziona, non era affatto scontato – ha commentato Paolo Gentiloni, intervenuto alla conferenza di presentazione del rapporto -. Dopo appena tre mesi funziona e sappiamo che dal primo luglio vedrà aumentare la platea grazie alle misure integrative inserite nel bilancio 2018. In una fase in cui fioccano le buone intenzioni sull’argomento, stiamo parlando di fatti che riguardano 900 mila persone e che riguarderanno 2,5 milioni di persone in carne e ossa con la nuova platea”.
E’ vero che “c’è moltissima strada da fare e l’elettorato l’ha registrato – ha aggiunto Gentiloni – ma la strada imboccata è quella giusta, perché il Paese non può permettersi una fiera delle velleità che ci porterebbe fuori strada”.

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