La magistratura di Roma - si apprende da fonte ANSA - ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del senatore Nicola Di Girolamo (Pdl) per violazione della legge elettorale ''con l'aggravante mafiosa''. Lo ha reso noto il procuratore della Dda di Roma Giancarlo Capaldo nel corso di una conferenza stampa a piazzale Clodio, tenuta insieme al procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso per illustrare l'operazione Broker contro il riciclaggio. Nel giugno 2008 il gip di Roma aveva chiesto gli arresti domiciliari per Di Girolamo, chiedendo l'autorizzazione all'arresto alla Giunta delle Immunità parlamentari del Senato. Ma il 24 settembre 2008 il Senato ha negato l'autorizzazione e la Giunta per le Elezioni ha avviato una verifica del possesso dei requisiti per l'eleggibilità da parte di Di Girolamo. Al termine della verifica la Giunta ha richiesto al Senato l'annullamento della sua elezione. Il 29 gennaio 2009 il Senato - si è appreso in conferenza stampa - ha deciso di rinviare gli atti alla Giunta delle Elezioni "affinché la prosecuzione dell'attività di verifica fosse subordinata all'esito processuale passato in giudicato". In base alle accuse l'elezione di Di Girolamo doveva servire all'organizzazione criminale per spostarsi senza problemi nell'ambito delle attività transnazionali di riciclaggio.
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