venerdì 26 febbraio 2010

Si dice “prescrizione”, ma si legge “corruzione”


Il termine non è immediatamente comprensibile. Normalmente non lo si usa nelle conversazioni al bar o quando si va a fare la spesa: prescrizione.
Ma cos’è, la prescrizione? E’ quella cosa per cui, trascorso un certo periodo di tempo si ottiene l’estinzione, la cancellazione del reato, ma non l’assoluzione dal reato.
Esattamente ciò che è successo con il cosiddetto “processo Mills”.
L’avvocato inglese David Mills, già condannato a 4 anni e 6 mesi, la fa franca – così ha stabilito la Corte di Cassazione - solo perché è scattata la prescrizione del reato, non perché non l’abbia commesso.
L’ architetto della struttura delle 65 società estere che sono state la cassaforte di tangenti e fondi neri, la Fininvest group B-very discreet, infatti, è colpevole.
È tutto vero, provato e dimostrato, lo dice la stessa Corte di Cassazione.
Mills ha reso dichiarazioni «parziali» e false ai giudici di Milano che il 20 novembre 1997 (processo per le tangenti della Fininvest alla Guardia di Finanza) e il 12 gennaio 1998 (All Iberian) lo avevano interrogato per dimostrare che le mazzette, compresa quella al PSI di Bettino Craxi, erano transitate in società off shore della Fininvest di Silvio Berlusconi. Ed è vero che per quelle «parziali» testimonianze Mills è stato poi premiato con i 600 mila dollari promessi dal manager di Fininvest, morto nel 2002, Carlo Bernasconi.
Soprattutto è vero che Mills è un corrotto. E quindi, ma per questo passaggio logico bisognerà aspettare le motivazioni, che Berlusconi è stato il suo corruttore.
I legali di Mills non lo dicono apertamente ma è chiaro che avrebbero preferito un’assoluzione nel merito. Purtroppo per loro, si devono accontentare della prescrizione.

A Milano ricomincerà nei prossimi giorni il processo stralcio - causa sospensione per il Lodo Alfano - dove per lo stesso reato è imputato Berlusconi e che ha ancora un anno, due mesi e 40 giorni di vita. Così come il troncone principale è arrivato a sentenza definitiva in tredici mesi (17 febbraio 2009-25 febbraio 2010), lo stesso può succedere per lo stralcio. A Ghedini & c. non resta che accellerare su processo breve e legittimo impedimento. Ma le parole che i supremi giudici scriveranno nelle motivazioni non potranno essere cancellate da nessuna legge su misura.
Nota finale: la sentenza condanna Mills a risarcire la Presidenza del Consiglio, 250 mila euro, che arrivano a Berlusconi.

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