martedì 25 maggio 2010

La favola è finita!


Il ministro Tremonti ha finalmente messo in tavola le carte della manovra economica 2011-2012 e ammesso una volta per tutte che tutte le favole sulla ripresa, il benessere e la solidità del Belpaese erano, e tuttora sono, parole al vento lanciate più per il consenso che per senso di responsabilità. Sì, la favola è finita ed è arrivato il momento che Berlusconi la smetta con la fantasia economica, le leggi ad personam e affronti seriamente la crisi con misure strutturali che garantiscano la ripresa.
Questa non è una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme – ha dichiarato il ministro del Tesoro – perché non sarà una passeggiata”. E ci voleva tanto a capirlo. Per due anni il governo ha negato l'esistenza della crisi stessa e non ha avanzato alcuna politica per contrastare quello che non ha mai avuto il coraggio di ammettere. Oggi Tremonti recita il mea culpa e si ricorda che non sarà una passeggiata?
Pier Luigi Bersani ha duramente criticato l'atteggiamento e le parole di Tremonti: “Ci hanno raccontato che i conti erano in equilibrio, invece non è vero niente. La Grecia non c'entra nulla: è un problema nostro. E non vedo riforme. Questa è una manovra depressiva, è solo un giro di specchi. Non si affronta nulla di strutturale, tagli indiscriminati e nessuna crescita”.
Dello stesso parere anche Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, preoccupato per le profonde ripercussioni che la misura da 24 miliardi avrà sugli enti locali: “è una manovra insostenibile per le ricadute che avrà e per i servizi ai cittadini che le Regioni devono erogare”.
Oggi pomeriggio la manovra finanziaria passerà per il Consiglio dei ministri per poi arrivare al Senato già la prossima settimana. Il governo e la maggioranza fanno già quadrato per difendere i tagli che colpiranno principalmente la Sanità e le pensioni. Continuano a ripetere che non metteranno le mani nelle tasche degli italiani quando è chiaro che non vogliono toglierle dalle tasche degli italiani!

(...altre notizie sul sito nazionale del PD)

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