mercoledì 12 maggio 2010

Nessun atteggiamento ideologico. Sono concrete e pragmatiche le ragioni del NO del PD al nucleare.


"Sono valutazioni molto concrete e pragmatiche che ci portano a dire 'no' al ritorno al nucleare che il governo vuole imporre ai cittadini, motivazioni tutt'altro che ideologiche o antiscientifiche". Lo afferma in una nota Stella Bianchi, responsabile Ambiente del PD, secondo cui "il Governo vuole imporre una tecnologia vecchia e non ancora sperimentata, molto costosa e senza avere un chiaro piano per la sicurezza del nucleare e per la gestione delle scorie".
L'esponente del PD afferma quindi che "manca ancora un'azione seria per il decommissioning, per lo smantellamento delle centrali avviate in passato, che è ineludibile". Insomma, per Bianchi "è chiaro che il nucleare non aiuta l'autosufficienza energetica del paese". È per questo, sostiene, che "il Governo non ha il consenso dei cittadini sul suo piano". La strada da seguire, conclude, "è un'altra, ed è quella di efficienza energetica e rinnovabili".
"Trovo che si sia imbastita un'operazione che distrarrà il sistema dalle cose che dobbiamo fare. Vedremo se ho torto io". Mentre si fa strada l'ipotesi di ripristino della centrale nucleare di Caorso, il piacentino Pier Luigi Bersani, segretario del PD, boccia i progetti del governo. "Vi dico subito che quando fecero la centrale a Caorso, io non mi opposi assolutamente. Anzi lavorai assieme al mio partito per avere garanzie. Quindi la mia posizione non è ideologica sul nucleare", premette Bersani rispondendo indirettamente all'appello di un nutrito gruppo di intellettuali, scienziati, imprenditori, parlamentari a riconsiderare il no del PD al nucleare.
"Sto dicendo – spiega - che il piano presentato dal governo è velleitario, che non tiene conto di problemi come la dipendenza tecnologica, che stiamo mettendo il carro davanti ai buoi, che non abbiamo fatto il decommissioning del vecchio impianto, non abbiamo fatto il sito di superficie, che stiamo facendo procedure di localizzazione che non porteranno da nessuna parte, che non è detto che i prezzi siano più bassi".

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