Intervista a Stefano Fassina, Responsabile Economia e Lavoro del PD (La Repubblica, 4 dicembre 2011)
«Lavoriamo ancora, trattiamo fino
all`ultimo istante per realizzare il massimo di equità». Stefano Fassina, il
responsabile economia, linea gauchista del Pd, tiene il punto.
Fassina, sarà una stangata, ma ve l`aspettavate?
Bisogna colpire chi ha evaso ed
evade il fisco non chi ha fatto lavori pesanti. No al blocco Istat delle
pensioni «L`importante è che si tratti di un pacchetto di misure, e che dia
chiarissimo il segno di discontinuità rispetto al passato governo Berlusconi..
La partita non comincia ora, con il decreto del presidente Monti; è cominciata
sin dall`inizio della legislatura: è da allora che i reddi ti bassi hanno perso
4 a 0. Bisogna insomma tenere conto del carico di iniquità che hanno avuto le
manovre dell`esecutivo Berlusconi».
«Equo è far contribuire in questo
sforzo chi non ha contribuito e in particolare i patrimoni di grande valore;
equo è disturbarci signori dei 105 miliardi di capitali evasi condonati da
Berlusconi, B o ssi e Tremo nti facendo pagare una miseria, il 5%, di tassa
mentre negli altri paesi hanno versato il 30 o 40%. Equo è garantire
l`indicizzazione delle pensioni; eque sono le misure efficaci di contrasto
all`evasione come l`elenco clienti fornitori, oltre allatracciabilità deip
agamenti».
Sull`aumento delle aliquote Irpef?
«Vedremo se ci sarà».
E i 40 anni massimo di contributi sono un numero sacro come dice la Camusso?
A lei, Fassina, preme mantenere
l`asse con la Cgil? «Chi ha lavorato 40 anni va tutelato e non si penalizzi chi
ha fatto lavori pesanti. A me interessa salvare l`asse con i lavoratori di
questo paese».
Comunque ci saranno emendamenti del Pd in Parlamento?
«Lavoriamo perché l`equità ci sia
sin dall`inizio nel decreto. E i parlamentari possono prendere le iniziative
che ritengono».
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