giovedì 15 marzo 2012

Lo spread? Oggi è sceso sotto i 300 punti. Ma nel 2008, prima del “ritorno” di Berlusconi, il centrosinistra lo aveva portato a 38 punti!

«Un grande partito normalmente presenta il proprio leader come candidato a capo del governo, perché da noi si devono fare sempre cose strane?». Massimo D'Alema ha risposto così durante la registrazione di 'Rapporto Carelli' su SkyTg24 a proposito della leadership del Pd alle prossime elezioni.
A proposito di alleanze però il presidente del Copasir non si è sbilanciato: «Non sappiamo ancora con quale legge elettorale voteremo - ha detto -. Io spero con un'altra legge perché questa ha difetti insostenibili: incoraggia ammucchiate elettorali che non riescono a garantire il governo del paese, ormai è così da venti anni, sarebbe il caso di non insistere». D'Alema ha ribadito che il sistema migliore, a suo avviso, sarebbe il doppio turno ma visto che non incontra consensi: «Meglio un sistema tedesco, un proporzionale con sbarramento, con il quale i partiti si possono presentare con il loro simbolo e il loro programma».

«Non sono io che auspico che si voti nel 2013. È la Costituzione che lo prevede. E Monti non si presenterà alle elezioni, anche perché è senatore a vita. Significativamente il presidente della Repubblica lo ha sottratto alla contesa politica, e lui stesso si è sottratto. Ma questo non impedisce ad altri tecnici di questo governo di farlo». Dice l'ex Presidente del Consiglio. Massimo D'Alema riconosce «grandi meriti al governo Monti» e saluta «oggi che lo spread è sceso sotto i 300 punti. Ma quando noi nel 2008 lasciammo il governo lo spread era a 34 punti. E Padoa Schioppa non aveva nulla da invidiare ai tecnici di oggi». Quindi D' Alema aggiunge: «Monti è stato una svolta straordinariamente positiva rispetto a Berlusconi, non rispetto alla politica. La politica è un concetto più vasto e diverso da Berlusconi».
Per Massimo D'Alema «la normalità» a cui il Paese dovrà tornare dopo il governo Monti «non significa tornare a quello che c'era prima: significa cambiare la classe elettorale, rinnovare la classe dirigente che non è vero che è formata sempre dagli stessi». «La segreteria del mio partito è formata da persone che hanno venti anni meno di me. C'è un ricambio in atto della classe dirigente. Le elezioni possono accelerarlo».
«È evidente che Alfano vive una particolare difficoltà per le tensioni nel suo partito e su alcuni temi, come la Rai e la giustizia, che sono i punti sensibili di Berlusconi che torna ad avere un ruolo predominante». «Berlusconi continua a svolgere un ruolo non positivo, l'onorevole Alfano dovrebbe essere lasciato in grado di svolgere il suo ruolo», aggiunge D'Alema.
«Nessuno ha l'interesse o la forza di mettersi contro il governo Monti», dice il presidente del Copasir «sono schermaglie politiche: Alfano, in particolare, è in difficoltà per le tensioni nel Pdl e perchè Rai e Giustizia sono temi sensibili a Berlusconi». In proposito, aggiunge D'Alema, «Berlusconi continua a svolgere un ruolo non positivo e credo che Alfano dovrebbe essere messo nelle condizioni di svolgere maggiormente la propria funzione». Il Governo, ha proseguito il presidente del Copasir, «deve comunque fare il governo, deve occuparsi di tutti i problemi, non può avere materie precluse. È lì nella pienezza dei suoi poteri»,

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